giovedì 30 settembre 2010

20 regole per il controllo delle USCITE DI EMERGENZA o Vie di Fuga

In caso di incendio, soprattutto a causa dei fumi che si sviluppano, anche un piccolo ostacolo può diventare insormontabile e risultare fatale. Non bloccate mai le uscite di emergenza. Programmate una periodica verifica delle loro condizioni. E soprattutto tenetele libere da ostacoli e percorribili senza impedimenti.


Nella vostra azienda è stato predisposto un piano per garantire una rapida e sicura evacuazione del personale?
Un incendio o un evento indesiderato possono mettere in pericolo la vita delle persone presenti.

I pericoli principali sono i seguenti:
■ incendio, fumo, gas, allagamento
■ vie di fuga e uscite bloccate
■ perdita dell'orientamento nel buio




Esempio di cartello dalla grafica e dal design ricercato (quasi "elegante") con ancoraggi distanziali per Uscite di Emergenza


Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante. Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. 

Il sistema prevede il fi ssaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese e da tavolo. E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.


Trasparenze e colore, linee pure per unʼinformazione chiara adatta a contesti architettonici di pregio, è composto da piastre in acrilico trasparente ed accessori in alluminio e acciaio. Consente di realizzare segnali murali, sospesi a soffitto, a bandiera. I segnali possono essere impiegati allʼinterno ed allʼesterno e si adattano con sobrietà a qualsiasi ambiente.





Esempio di cartello dalla grafica e dal design ricercato (quasi "elegante") con barra metallo satinato pressofuso argento per Uscite di Emergenza con segnale realizzato in vetro serigrafato.

Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante. Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. 

Il sistema prevede il fissaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese e da tavolo. E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.


Esempio di cartelli con simboli e scritte per Uscite di Emergenza, Scale di Emergenza, Pulsanti di Emergenza, Telefoni di Emergenza, Chiavi di Emergenza, Punti di Raccolta, Punti di Ritrovo, ect.





Esempio di Planimetria inserita in Cornice Monofacciale

1 L’attuale piano delle vie di fuga è stato messo per iscritto (ad esempio piani di evacuazione per ogni piano)?
2 I piani di evacuazione sono esposti in maniera ben visibile nei punti strategici dell’edificio?
3 Le vie di fuga sono chiaramente riconoscibili e segnalate correttamente?
4 Le vie di fuga (corridoi e porte) sono percorribili senza impedimenti e libere da ostacoli?
5 La larghezza delle vie di fuga all’interno dell’edificio è come minimo di 1,2 metri.
6 Le vie di fuga possono essere utilizzate senza correre alcun pericolo?
7 Le porte delle vie di fuga si aprono sempre senza l’uso di una chiave?
8 Le persone che si trovano al piano interrato o nei piani superiori dell’edificio hanno la possibilità di mettersi in salvo in caso di incendio?
9 Le vie di fuga sono sufficientemente illuminate?
10 In caso di black-out le vie di fuga sono facilmente individuabili?
– con Segnaletica fotoluminescente
– Se necessario, illuminazione di emergenza


La segnaletica fotoluminescente, se correttamente posizionata, aiuterà squadre antncndio aziendali, vigili del fuoco, condomini, ect. a raggiungere il luogo dell’emergenza anche in caso di blackout.


In caso di black-out l’intensità luminosa dei prodotti luminescenti permette la VISIBILITA' necessaria per una evacuazione di emergenza.
La visibilità sarà più forte nei primi 20 minuti, per poi diminuire lentamente.

Ogni prodotto fotoluminescente non necessità di alimentazione, verifiche o interventi di manutenzione.





11 La segnaletica utilizzata (strisce fotoluminescenti, cartelli fotoluminescenti, illuminazione di emergenza) è funzionante e in buone condizioni?
12 Negli ascensori e nei locali esposti a pericoli sono sempre esposte le necessarie istruzioni di sicurezza in caso di incendio?
13 L’uso delle vie di fuga è parte integrante del piano di formazione?
14 I lavoratori temporanei e il personale delle ditte esterne impiegato nella vostra azienda sono stati informati sulle procedure di evacuazione?
15 Nella vostra azienda è stata designata una persona responsabile del controllo periodico delle vie di fuga e delle attrezzature di sicurezza (illuminazione, porte tagliafuoco)?
16 Le istruzioni impartite e i controlli effettuati vengono messi per iscritto?
19 Il responsabile verifica che le regole di sicurezza siano rispettate e interviene in caso di comportamento errato?
20 Il responsabile deve verificare soprattutto che:
– i passaggi e le vie di fuga siano sgombri da ostacoli o da materiali accatastati;
– le uscite di emergenza non siano bloccate.






Art. 64 lett. b del D. Lgs. 81/2008 impone che "le vie di circolazione interne o all'aperto che conducono ad uscite o ad uscite di emergenza e le uscite di emergenza siano sgombre allo scopo di consentirne l'utilizzazione in ogni evenienza".

... “in quanto lo scopo della norma non è tanto quello di assicurare una circolazione in una situazione di normalità, ma una normalità di circolazione in una situazione di eccezionalità o di pericolo, in modo che eventuali vie di fuga in caso di emergenza siano percorribili agevolmente” per cui “ne deriva che la presenza di ostacoli lungo il percorso, anche se collocati in modo tale da consentire passaggi a piedi, laddove posizionati in modo tale da rendere disagevole la circolazione integrano la fattispecie, come esattamente ritenuto dal Tribunale”.


Dischi Antiscivolo Antisdrucciolo Fotoluminescenti di segnalazione in policarbonato autoadesivo, con freccia luminescente. Indicato per la segnalazione da pavimento e/o scale in corridoi, uffici, scale, aree di produzione e magazzini. Dimensioni: Ø mm 60, Ø mm 100.



Dischi Antiscivolo Antisdrucciolo Fotoluminescenti di segnalazione in policarbonato autoadesivo neutro. Indicato per la segnalazione da pavimento e/o scale in corridoi, uffici, scale, in aree di produzione e magazzini. Dimensioni: Ø mm 60, Ø mm 100.


Elemento terminale per SCALINI antiscivolo fotoluminescente autoadesivo in alluminio. Utilizzabile sia in aree interne che esterne.



Elemento Terminale per SCALINI in PVC non autoadesivo con striscia fotoluminescente posizionata sullo spigolo.



Nastro Luminescente per segnalare al buio un CORRIMANO
Nastro autoadesivo fotoluminescente in PVC. Completa la gamma di articoli luminescenti previsti per indicare il cammino sicuro in condizioni di scarsa illuminazione naturale. Rotolo da 10 metri, larghezza mm 25, spessore mm 0,56.



Antiscivolo in acciaio inox spessore mm 1 per ambienti industriali. Le strisce nere e fotoluminescenti alternate offrono un’ottima visibilità sia diurna che notturna. Lunghezza metri 1. Dimensioni: mm 110 x 30. Spessore totale mm 2.



Angolare in alluminio con freccia verso il basso, fotoluminescente, antisdrucciolo, autoadesivo per la segnalazione delle scale da installarsi ai lati o sullo spigolo degli scalini.



Luminescenti adesivi per segnalare vetri su PORTE diam.mm 75 bollo verde


Altre informazioni le trovate qui:
Disposizione Tecnico-Normative




AMIANTO: ancora presente dove?


Chi durante i lavori di ristrutturazione, manutenzione o risanamento di un edificio respira le fibre di amianto disperse nell'aria si espone a un rischio contro il quale però ci si può difendere.

L'amianto può causare una malattia chiamata asbestosi; si tratta di una patologia che colpisce i polmoni e che, ad uno stato avanzato, porta ad insufficienza respiratoria.Accanto a questa malattia, l'amianto è anche causa di varie forme tumorali, tra cui il mesotelioma (a carico del peritoneo e della pleura)e il cancro ai polmoni. Il fumo aumenta di molto l'incidenza del cancro ai polmoni.

Presenza di AMIANTO? Verifichiamo:



Presenza di AMIANTO in CASA?


Sono ancora numerose le abitazioni dove sono presenti piccole quantità di amianto, una sostanza pericolosa perchè cancerogena.

L’amianto è nocivo per la salute dell’uomo perchè rilascia delle fibre, invisibili all’occhio nudo, che penetrano nell’organismo attraverso l’aria respirata e provocano patologie gravi ed irreversibili all’apparato respiratorio.

Canne fumarie, lastre di copertura, cisterne sono i manufatti più diffusi che contengono amianto.

PRIMA
Solo le ditte specializzate ed autorizzate eseguivano la rimozione e la bonifica di questi piccoli quantitativi di amianto, poichè non esistevano strumenti di informazione e materiali per eseguire la rimozione in modo 
autonomo e senza rischi per la salute.
Risultato? Il cittadino non si occupava di questo problema anche a causa dei costi elevati di smaltimento.


OGGI: AMIANTO ALL INCLUSIVE KIT per rimozione

La normativa vigente non esclude che la rimozione di queste piccole quantità venga fatta dal privato purché 
rispetti tutte le procedure di legge riguardanti il trasporto e lo smaltimento. Ecco perchè si è pensato di realizzare un kit che contenesse tutta la documentazione necessaria a guidare il cittadino nelle corrette fasi di rimozione.

OGGI: AMIANTO ALL INCLUSIVE KIT per rimozione

La normativa vigente non esclude che la rimozione di queste piccole quantità venga fatta dal privato purché rispetti tutte le procedure di legge riguardanti il trasporto e lo smaltimento. Ecco perchè si è pensato di realizzare un kit che contenesse tutta la documentazione necessaria a guidare il cittadino nelle corrette fasi di rimozione.

AMIANTO ALL INCLUSIVE KIT per rimozione

è CERTIFICATO e facile da usare Grazie a questo Kit è possibile evitare l’intervento delle ditte autorizzate con un risparmio di oltre il 70%


COMPOSIZIONE AMIANTO ALL INCLUSIVE KIT per rimozione 
contenente tutto il materiale necessario all’uso standard.

MATERIALE INFORMATIVO:
1 Piano di lavoro 1 Manuale di istruzione 1 Plico schede tecniche dei prodotti


DPI E ABBIGLIAMENTO  PROTETTIVO
1 tuta in Tyvech Du Pont usa e getta
1 paio di guanti protezione chimica
1 respiratore facciale filtrante usa e getta FFP3S
1 copriscarpe

MATERIALI PER IL TRATTAMENTO
5 litri di soluzione incapsulante 
1 spruzzatore

MATERIALE PER L’IMBALLO
1 rotolo di film estensibile per imballo
1 nastro adesivo stampato con avvertenze da imballo
1 etichetta adesiva indicante la presenza di rifiuti in amianto

SACCHI
1 sacco in nylon a tubo stampato per canne fumarie 
1 sacco in nylon per la raccolta dei materiali usati 
Sacco per lastre Big Bag omologato ONU
Sacco per cisterne e sfridi Big Bag omologato ONU


Amianto fortemente agglomerato
Fioriere in cemento-amianto
Facciate/coperture in cemento-amianto
Tegole in cemento-amianto
Tubazioni in cemento-amianto

Amianto debolmente agglomerato
Malta per la coibentazione di tubi
Isolamenti per caldaie
Pavimenti
Pannelli compressi
Lastre leggere per l'edilizia
Rivestimenti in amianto spruzzato

Amianto allo stato puro
Barriere antifiamma
Stuoie isolanti
Tessuti ignifughi

fortemente agglomerato (detto anche «in matrice compatta1»): prodotti in cemento-amianto utilizzati nel settore edile o nel genio civile (facciate, lastre ondulate, tubazioni e canalizzazioni), manufatti e oggetti come fioriere, guarnizioni per freni e frizioni (unito a resine), guarnizioni (unito a gomme).

debolmente agglomerato (detto anche «in matrice friabile2»): materiali termoisolanti e
antincendio (ad es. rivestimenti in amianto spruzzato, lastre e pannelli leggeri per
l'edilizia), rivestimenti per pavimenti.

allo stato puro: corde, tessuti, materiali di riempimento.

Effetti sulla salute
Le fibre d'amianto, se inalate, possono causare malattie gravi e per questo motivo bisogna evitare assolutamente l'esposizione alle polveri d'amianto.
Anche se l'uso dell'amianto è stato bandito in italia ci sono ancora molti prodotti
e manufatti contenenti questo materiale. Come penetrano le fibre di amianto nel
corpo umano? Le fibre di amianto tendono a sfaldarsi longitudinalmente e possono essere mille volte più sottili di un capello umano. Se inalate, penetrano in profondità fino a raggiungere gli alveoli polmonari più lontani. Le fibre inalate possono rimanere nei polmoni per decine di anni e arrivare persino nel peritoneo
e nella pleura.

Facciate e Coperture in cemento-amianto
Pensiline per bici, facciate di edifici, ecc.
Se il materiale è integro nessun pericolo diretto.
➔ In caso di lavorazione meccanica (perforazione, smerigliatura, ecc.), lavaggio
con idropulitrici ad alta pressione o danneggiamento vengono rilasciate fibre
pericolose per la salute.
➔ Evitare il danneggiamento per rottura.

Tegole in cemento-amianto
Tegole, lastre per facciate, ecc.
Se il materiale è integro nessun pericolo diretto.
➔ In caso di lavorazione meccanica (perforazione, smerigliatura, ecc.), lavaggio
con idropulitrici ad alta pressione o danneggiamento vengono rilasciate fibre
pericolose per la salute.
➔ Evitare il danneggiamento per rottura.

Tubazioni in cemento-amianto
Le tubazioni sono spesso tinteggiate o bitumate.
Se il materiale è integro nessun pericolo diretto.
➔ In caso di danneggiamento o lavorazione meccanica (taglio con smerigliatrice,
ecc.) vengono rilasciate fibre pericolose per la salute.
➔ Evitare il danneggiamento per rottura.

Malta per la coibentazione di tubi
La malta è spesso avvolta da uno strato di iuta (solitamente a basso contenuto di amianto).
➔ Se il materiale è deteriorato (ad es. per invecchiamento) è possibile un locale rilascio di fibre.
➔ Avvisare i superiori e definire la procedura da seguire. Affidare la rimozione a ditte specializzate in bonifiche da amianto. In caso di lavorazione o danneggiamento
possono essere rilasciate elevate quantità di fibre pericolose per la salute.

Isolamenti per caldaie
Il materiale isolante è spesso ricoperto, ad esempio, da una lamina di metallo.
➔ Se il materiale è integro, il pericolo di un rilascio di fibre è basso.
➔ Avvisare i superiori e definire la procedura da seguire. Affidare la rimozione a ditte specializzate in bonifiche da amianto. Anche in caso di piccoli interventi di breve durata possono essere rilasciate elevate quantità di fibre pericolose per la salute.

Pavimenti
Pavimenti in materiale plastico, ad es. PVC o vinile; il rivestimento veniva di solito posato in strisce, ma anche in lastre rigide da 25 x 25 cm.
Se il materiale è integro nessun pericolo diretto.
➔ In caso di rimozione o danneggiamento possono essere rilasciate elevate quantità di fibre pericolose per la salute.
➔ Per la rimozione dei rivestimenti per pavimenti rivolgersi a ditte specializzate in bonifiche da amianto.

Lastre leggere per l'edilizia
Rivestimenti antincendio, ad es. per radiatori.
Le lastre leggere per l'edilizia possono rilasciare fibre anche senza alcuna sollecitazione meccanica.
➔ Anche in caso di piccoli interventi di breve durata possono essere rilasciate
elevate quantità di fibre pericolose per la salute.
➔ Avvisare i superiori e definire la procedura da seguire. Affidare la rimozione a ditte specializzate in bonifiche da amianto.


mercoledì 29 settembre 2010

METALMECCANICA: i Rischi e la scelta dei DPI


L’uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI) sono un obbligo e un dovere non solo per il datore di lavoro, che li deve fornire, ma anche per il lavoratore che, preventivamente informato e formato, ne deve fare coscienziosamente uso a salvaguardia della propria salute.
Nelle aziende metalmeccaniche, poiché vi sono numerosi rischi a seconda delle lavorazioni, delle macchine e sostanze usate, sono previsti specifici Dispositivi di Protezione Individuali per la saldatura, la verniciatura, l’uso di oli da taglio, l’uso di sostanze chimiche, per la caduta di oggetti, per il rumore, per la protezione degli occhi, delle mani e delle vie respiratorie.

Rumore
La metalmeccanica viene tradizionalmente considerata tra i settori in cui esiste una elevata esposizione al rumore. I livelli di esposizione sono molto variabili in relazione alle lavorazioni svolte ed alla fase di lavoro che si prende in considerazione.
La diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia da rumore) è l’effetto dannoso più conosciuto e meglio studiato dell’esposizione a rumore dell’organismo umano. Sono stati riscontrati però anche effetti su altri apparati (effetti extrauditivi su apparato digerente, respiratorio, cardiovascolare e nervoso). Su questi il rumore agisce come fattore di stress e si somma agli altri fattori presenti nei luoghi di lavoro e che hanno lo stesso effetto.
Bisogna inoltre ricordare che in presenza di rumorosità intensa si verificano con più facilità infortuni.

Vibrazioni
In questo settore sono numerose le occasioni di esposizione a vibrazioni meccaniche. Le vibrazioni meccaniche sono “oscillazioni” attorno ad un punto fisso, o ad un asse fisso, di una massa o di un corpo.
Le vibrazioni possono essere differenziate, sotto il profilo fisico, in funzione della frequenza, della lunghezza d’onda, dell’ampiezza, della velocità e dell’accelerazione.
In relazione alle lavorazioni, è possibile distinguere due criteri di rischio:
• il primo interessa le vibrazioni con bassa frequenza (ad esempio nei conducenti di veicoli: muletti, carrelli elevatori, ecc.);
• il secondo interessa le vibrazioni con alta frequenza (con riscontro nelle lavorazioni che utilizzano attrezzi manuali a percussione quali ad esempio i trapani o gli avvitatori ad impulso, o gli attrezzi manuali rotativi quali ad esempio le levigatrici orbitali, roto-orbitali, le smerigliatrici...).
La nocività delle vibrazioni dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni in cui vengono trasmesse:
• estensione della zona di contatto con l’oggetto che vibra (mani,
piedi, glutei, ecc.);
• frequenza della vibrazione;
• direzione di propagazione;
• tempo di esposizione.
Gli effetti nocivi interessano nella maggior parte dei casi, sulla base di dati statistici, le ossa e le articolazioni della mano, del polso e del gomito; sono anche facilmente riscontrabili affaticamento psicofisico e problemi di circolazione.


Saldatura, verniciatura, fluidorefrigeranti (FLR)
La saldatura, la verniciatura e le lavorazioni con macchine utensili che impiegano FLR presentano rischi per la salute a causa della possibile inalazione, ingestione o contatto cutaneo di numerosi agenti chimici.
Il tipo e la quantità degli agenti chimici pericolosi emessi nell’aria che possono venire a contatto con il lavoratore dipendono dai materiali in lavorazione, dai prodotti utilizzati e dalle tecnologie impiegate.
Tali agenti chimici possono essere polveri, composti metallici, gas, composti organici (solventi e fluidi lubrorefrigeranti). È necessario individuare gli agenti chimici che si sviluppano durante le lavorazioni per poter ridurre il loro quantitativo al minimo in quanto possono causare danni alla salute.
I danni ricorrenti possono essere: effetti irritanti (alle vie respiratorie, alla cute, alle mucose oculari), effetti sistemici (cefalea, nausea, vomito), allergie. Possono verificarsi anche effetti cancerogeni.
Per effettuare una corretta valutazione del rischio chimico è necessario avere a disposizione tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati, conoscere la tipologia degli agenti chimici che si sviluppano e si diffondono, considerare il livello di esposizione agli agenti chimici pericolosi, verificare l’idoneità degli impianti tecnici di protezione (in particolare di aspirazione), considerare le procedure ed i Dispositivi Individuali di Protezione adottati.

domenica 26 settembre 2010

GUANTI: presa su oggetti bagnati o oleosi

Aquadri™, Ansell Moisture Management Technology™, è un sistema di controllo
ultrasottile dell’umidità, che conferisce un livello unico di assorbimento dell’umidità ai guanti protettivi non foderati. I guanti Ansell che integrano la Aquadri™ Technology permettono ai lavoratori di mantenere le mani più asciutte più a lungo. Fornendo un comfort maggiore rispetto a quello dei guanti tradizionali con floccatura di cotone.
Rispetto ai guanti con floccatura di cotone tradizionale, i guanti che integrano
Aquadri™ evidenziano una tendenza nettamente minore a “sfarinarsi”, fino al 50%
in meno. I guanti dotati di questa tecnologia possono essere lavati ed asciugati
dopo l’uso fino a 3 volte senza compromettere l’assorbimento dell’umidità, per una
maggiore durata del guanto. Il lavoratore beneficia di maggiore comfort; voi beneficiate di un costo di gestione globale ottimizzato.

KNITZONZ™, la più recente tecnologia brevettata* da Ansell, aumenta flessibilità
e comfort nelle aree sottoposte ad elevata sollecitazione, riducendo così
l’affaticamento della mano. Alcuni adattamenti vengono apportati durante il processo di lavorazione a filo continuo, al fine di allentare la tensione nelle aree sottoposte ad elevata sollecitazione.
Questo processo permette infatti di “ammorbidire” le cuciture della fodera nelle zone più importanti di flessione, come le nocche. *Brevetto USA n. 6,962,064


ANSELL GRIP TECHNOLOGY™
Una presa insicura nel manipolare oggetti bagnati o ricoperti d’olio in ambiti industriali riduce il comfort, aumenta le sollecitazioni e, di conseguenza, l’affaticamento, gli stiramenti muscolari, l’insorgenza del tunnel carpale e, in ultima analisi, diminuisce la produttività. Per questo motivo il settore industriale
cerca continuamente di migliorare, per i lavoratori, le proprietà di presa su oggetti bagnati o oleosi. Ansell ha sviluppato la rivoluzionaria Grip Technology™ che permette di ottenere la presa “tipo geco” in condizioni difficili, che fa la differenza fra una presa sicura e gli scarti per rottura, sprechi e rischi derivanti dalla perdita della presa stessa. Migliorano così la presa, il controllo e la fiducia necessari per eseguire il lavoro con la massima sicurezza. Anche quando l’oggetto scivola, al lavoratore che indossa il guanto basta uno sforzo minimo per riprenderne il controllo con sicurezza. I vostri lavoratori guadagnano in comfort e sicurezza; voi guadagnate in produttività.




DIVIETI DI SOSTA E DI FERMATA: quando la segnaletica crea confusione



La segnaletica deve essere regolamentare e lo scopo del regolamento e dell'uniformità è proprio quello di non generare confusione.
         
il DIVIETO DI SOSTA
indica i luoghi dove la sosta è vietata, in aggiunta a quelli dove, per regola generale, vige il divieto. In assenza di iscrizioni integrative il divieto è permanente nelle 24 ore nelle strade extraurbane. Su quelle urbane, in assenza di iscrizioni integrative, il divieto vige dalle 08.00 alle 20.00. Pannelli integrativi con cifre, simboli o brevi iscrizioni possono limitare la portata del divieto. Senza iscrizioni integrative il divieto è permanente nelle 24 ore nelle strade extraurbane.




il DIVIETO DI FERMATA
vieta la sosta e la fermata o comunque qualsiasi arresto volontario del veicolo. In assenza di iscrizioni integrative il divieto è permanente. E' sempre disposta la rimozione del veicolo. Nei centri abitati vale comunque 24 ore su 24.


NON acquistate MAI cartelli in PVC o Plastica,

poiché questi materiali, con la loro carica elettrostatica, attirano la polvere e soprattutto i RAGGI UV e, nell'arco di pochi mesi, rendono sbiaditi e illeggibili i cartelli; mentre l'ALLUMINIO rimane inalterato per almeno 7 anni.


Se i divieti di parcheggio o di transito non vengono rispettati occorrono degli elementi dissuasori di sosta.



Soluzioni ANTISOSTA sono: archetti antisosta, colonnine antisosta, transenne antisosta, ect.


Questi Antisosta impediscono il parcheggio di veicoli su marciapiedi o aree riservate. Archetti in tubo di acciaio verniciato, con fasce rifrangenti. Separatamente esistono le bussole da interrare, che rendono gli archetti estraibili.


Si può chiedere al comune di posizionare degli antisosta (es. panettoni oppure dei paletti oppure degli archetti antisosta) per delimitare il marciapiede e impedire il parcheggio selvaggio, rivolgendosi in caso di risposta inadeguata al Difensore Civico.
Se il comune, il municipio, o qualche condomino contesta si può fare anche un esposto al Sindaco, al Prefetto o alla Procura della Repubblica poiché certamente sono più importanti le abitazioni (che normalmente pagano l'ICI) rispetto alle autovetture, oltretutto se parcheggiate in violazione delle distanze.




DIVIETO DI SOSTA per Passi Carrabili


La richiesta si fa in comune e una volta accettata Vi consente di apporre
il cartello PASSO CARRABILE con il numero di autorizzazione (determinazione dirigenziale) e qualsiasi altro cartello di DIVIETO DI SOSTA riteniate necessario e dissuasivo (esempio: Rimozione Forzata) e vi consente di mettere eventuali paletti antisosta, archetti antisosta, dissuasori antisosta, ect. (dietro un corrispettivo annuale sia chiaro).
Può fare la richiesta: privato cittadino, amministratore di un condominio o di una società.








Antisosta abbattibile per PARCHEGGI # POSTEGGI art. STOP257
MISURE H = 45 cm Lunghezza = 60 cm
TUBO diam. Ø mm. 48 antiforatura





Antisosta abbattibile per PARCHEGGI # POSTEGGI art. STOP258

MISURE H = 80 cm Lunghezza = 60 cm
TUBO diam. Ø mm. 48 antiforatura






Riportiamo un caso e la risposta fornita

Domanda
Viviamo in una piccola palazzina il cui portone si affaccia su un marciapiede di 40 cm circa e poi su una strada a senso unico. Giorno e notte sostano davanti al portone auto che impediscono il libero accesso allo stabile, in particolar modo, quando si entra o esce con pacchi, carrozzina, ecc.
Abbiamo interessato le locali autorita' le quali tuttavia ci hanno chiesto di aprire un passo carrabile, ma non e' stato possibile farlo, poiche' non ci e' stata concessa l'autorizzazione per effettuare i lavori sul marciapiede. Senza tale opera non ci v [...]
Risposta
Le autorità ti hanno consigliato di aprire un varco carrabile (ovviamente mediante l'apposito iter tecnico-amministrativo) e poi ti dicono che non possono modificare il marciapiedi?
E poi cosa c'entra il passo carrabile con il divieto di sosta?
Intendono forse dire che per consentire l'intervento dei vigili occorre appunto questo sistema (per il quale il comune incassa migliaia di Euro ogni anno).
Ma se il portone é solo pedonale?
Fotografate qualcuna (parecchie) di queste situazioni; vidimatele all'ufficio postale, allegate le foto ad una lettera raccomandata al Sindaco e per conoscenza alla Procura della Repubblica per gli eventuali reati contro i diritti dei cittadini, chiedendo un provvedimento (archetti antisosta (U rovesciata): l'unico possibile in questa circostanza). Poi seguite gli eventi ed in caso di silenzio del Sindaco, ricorso al TAR.
Quando si verificano situazioni del genere chiamare immediatamente i vigili urbani e se non intervengono denunciate il Sindaco alla Procura della Repubblica per omissione di atti d'ufficio.
Se accorrono ma restano inerti (adducendo vari motivi), la denuncia sarà ad personam (i vigili hanno l'obbligo di rilasciare le proprie generalità).

Art. 180 (Art. 42 Cod. str.) - (Dissuasori di sosta)
I dissuasori di sosta sono dispositivi stradali atti ad impedire la sosta di veicoli in aree o zone determinate. Essi possono essere utilizzati per costituire un impedimento materiale alla sosta abusiva.
Tali dispositivi devono armonizzarsi con gli arredi stradali e assolvere anche a funzioni accessorie quali la delimitazione di zone pedonali, aree di parcheggio riservate, zone verdi, aiuole e spazi riservati per altri usi.

Nella funzione di arredo stradale i dissuasori sono di tipologie diverse tra le quali l'ente proprietario della strada puo' individuare quelle piu' confacenti alle singole specifiche necessita', alle tradizioni locali e all'ambiente urbano.
I dissuasori assumono forma di pali, paletti, colonne a blocchi, cordolature, cordoni ed anche cassonetti e fioriere ancorche' integrati con altri sistemi di arredo. I dissuasori devono esercitare un'azione di reale impedimento al transito sia come altezza sul piano viabile sia come spaziamento tra un elemento e l'altro, se trattasi di componenti singoli disposti lungo un perimetro.

I dissuasori possono essere di qualunque materiale: calcestruzzo, ferro, ghisa, alluminio, legno o plastica a fiamma autoestinguente. Devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo ai pedoni e, in particolare, ai bambini.
I dissuasori di sosta devono essere autorizzati dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale e posti in opera previa ordinanza dell'ente proprietario della strada.


Nelle strade pubbliche invece il discorso è più rigoroso e questi errori NON possono essere commessi:


1° E' evidente che tale segnale è diverso da quello previsto dal regolamento: infatti la figura II 322/a prevede che limitazioni deroghe ed eccezioni devono essere inserite nel pannello integrativo compresi gli orari.


2° Inoltre il segnale divieto di sosta composito previsto alla figura II 79/c e d) art120 (con il divieto di sosta circolare) non prevede l'inserimento del divieto di transito.


3° Per limitare la sosta bastava utilizzare un pannello integrativo ed ancor meglio il segnale P di colore blu con gli orari anziché il segnale circolare di divieto di sosta, e comunque solo ed esclusivamente all'interno del pannello integrativo.


4° Sarebbe da sanzionare l'ente proprietario della strada per aver apposto questo cartello.


5° Le misure o dimensioni dei segnali inoltre hanno il suo valore. Altrimenti perchè esisterebbero nel regolamento? Per uniformità e familiarità degli utenti.


sabato 25 settembre 2010

Incidente sul Lavoro



notizia tratta da IL MATTINO:
Napoli(24 settembre) Incidente sul lavoro nel Napoletano dove a Marigliano è morto un uomo: Domenico Vecchione, precipitato dal terzo piano di uno stabile in costruzione. L'uomo lavorava per la ditta di costruzione 'Ap' di Marigliano. E'morto sul colpo.
L'uomo stava smontando un'impalcatura e non indossava il casco di protezione. La ditta per la quale lavorava aveva fatto lavori al solaio dello stabile. Stamattina erano in quattro a lavoro, e si erano recati in via Mazzini solo per smontare l'impalcatura. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, tutti i lavoratori risultano regolari. Vecchione viveva a Marigliano: è stato disposto l'esame autpotico della salma mentre il cantiere è stato posto sotto sequestro.

1° commento: l'elmetto che generalmente acquistano le ditte edili probabilmente non lo avrebbe salvato; forse un casco come quello sottostante invece, se correttamente indossato e allacciato, avrebbe limitato i danni...

2° commento: certamente una cintura di sicurezza (intendendo sia imbragatura sia posizionamento norme EN 361 + EN 358) munita almeno di un piccolo dispositivo anticaduta, se correttamente indossata e allacciata, avrebbe evitato il peggio.

3° commento: non essendoci controlli nei cantieri domina la deregolamentazione; gli ispettori ASL che li paghiamo a fare, non si capisce!

4° commento: in fase di montaggio e di smontaggio dei ponteggi si corrono rischi pericolosissimi!

giovedì 23 settembre 2010

ELMETTI: il kit dielettrico e i kit forestali


ELMETTO + Cuffie Antirumore + Visiera KIT DIELETTRICO
* Il KIT dielettrico è progettato specificamente per lavorare in locali con cariche elettrostatiche.
* Tutte le parti metalliche sono isolate.
* La visiera è omologata secondo la norma europea EN 166 e protegge da archi elettrici nel caso di cortocircuiti.
* Il pacchetto include l’elmetto, le cuffie antirumore e la visiera trasparente



ELMETTO  + Cuffie Antirumore + Visiera KIT FORESTALE
* Il KIT forestale rappresenta una protezione efficace per viso e udito.
* Visiera in acciaio inossidabile opaco con bassissima riduzione della luce.
* Leggeri e regolabili, disponibili dalla taglia L alla S.
* Il pacchetto include l’elmetto, la visiera a rete, la protezione acustica e la protezione antipioggia.



ELMETTO  + Cuffie Antirumore + Visiera KIT FORESTALE
* Il KIT forestale rappresenta una protezione efficace contro il rumore della motosega.
* Protezione acustica indicata per il rumore a bassa frequenza della motosega.
La protezione è dotata di posizioni di lavoro, stand by e arresto.
* Dotata di una visiera in rete di acciaio nera, non riflettente che protegge da schegge e trucioli.
* La tenuta della visiera è in poliestere pieghevole e resistente all’acqua.
La tenuta mantiene la giusta distanza tra il viso e la visiera.
* Il pacchetto include l’elmetto, la visiera a rete, la protezione acustica, la protezione antipioggia e la tenuta per visiera.



VISIERA CALOTTA + SCHERMO + PROTEZIONE MENTO
  • Fascia frontale in spugna tergisudore
  • Regolazione superiore e di circonferenza cranica tramite fascia elastica
  • Schermo in policarbonato spessore 1 mm ribaltabile di 90°
  • Può essere indossata sopra ad occhiali protettivi e respiratori
Le VISIERE con schermi protettivi sono disponibili in molteplici toni, materiali e misure per ovviare ad ogni specifica necessità dell’utente. Assemblando ai visori caschetti e snodi con caratteristiche diverse si ottengono prodotti altamente personalizzati, adatti a proteggere durante decespugliazione, saldatura, arco elettrico.






Gamma GILET Alta Visibilità