domenica 26 settembre 2010

DIVIETI DI SOSTA E DI FERMATA: quando la segnaletica crea confusione



La segnaletica deve essere regolamentare e lo scopo del regolamento e dell'uniformità è proprio quello di non generare confusione.
         
il DIVIETO DI SOSTA
indica i luoghi dove la sosta è vietata, in aggiunta a quelli dove, per regola generale, vige il divieto. In assenza di iscrizioni integrative il divieto è permanente nelle 24 ore nelle strade extraurbane. Su quelle urbane, in assenza di iscrizioni integrative, il divieto vige dalle 08.00 alle 20.00. Pannelli integrativi con cifre, simboli o brevi iscrizioni possono limitare la portata del divieto. Senza iscrizioni integrative il divieto è permanente nelle 24 ore nelle strade extraurbane.




il DIVIETO DI FERMATA
vieta la sosta e la fermata o comunque qualsiasi arresto volontario del veicolo. In assenza di iscrizioni integrative il divieto è permanente. E' sempre disposta la rimozione del veicolo. Nei centri abitati vale comunque 24 ore su 24.


NON acquistate MAI cartelli in PVC o Plastica,

poiché questi materiali, con la loro carica elettrostatica, attirano la polvere e soprattutto i RAGGI UV e, nell'arco di pochi mesi, rendono sbiaditi e illeggibili i cartelli; mentre l'ALLUMINIO rimane inalterato per almeno 7 anni.


Se i divieti di parcheggio o di transito non vengono rispettati occorrono degli elementi dissuasori di sosta.



Soluzioni ANTISOSTA sono: archetti antisosta, colonnine antisosta, transenne antisosta, ect.


Questi Antisosta impediscono il parcheggio di veicoli su marciapiedi o aree riservate. Archetti in tubo di acciaio verniciato, con fasce rifrangenti. Separatamente esistono le bussole da interrare, che rendono gli archetti estraibili.


Si può chiedere al comune di posizionare degli antisosta (es. panettoni oppure dei paletti oppure degli archetti antisosta) per delimitare il marciapiede e impedire il parcheggio selvaggio, rivolgendosi in caso di risposta inadeguata al Difensore Civico.
Se il comune, il municipio, o qualche condomino contesta si può fare anche un esposto al Sindaco, al Prefetto o alla Procura della Repubblica poiché certamente sono più importanti le abitazioni (che normalmente pagano l'ICI) rispetto alle autovetture, oltretutto se parcheggiate in violazione delle distanze.




DIVIETO DI SOSTA per Passi Carrabili


La richiesta si fa in comune e una volta accettata Vi consente di apporre
il cartello PASSO CARRABILE con il numero di autorizzazione (determinazione dirigenziale) e qualsiasi altro cartello di DIVIETO DI SOSTA riteniate necessario e dissuasivo (esempio: Rimozione Forzata) e vi consente di mettere eventuali paletti antisosta, archetti antisosta, dissuasori antisosta, ect. (dietro un corrispettivo annuale sia chiaro).
Può fare la richiesta: privato cittadino, amministratore di un condominio o di una società.








Antisosta abbattibile per PARCHEGGI # POSTEGGI art. STOP257
MISURE H = 45 cm Lunghezza = 60 cm
TUBO diam. Ø mm. 48 antiforatura





Antisosta abbattibile per PARCHEGGI # POSTEGGI art. STOP258

MISURE H = 80 cm Lunghezza = 60 cm
TUBO diam. Ø mm. 48 antiforatura






Riportiamo un caso e la risposta fornita

Domanda
Viviamo in una piccola palazzina il cui portone si affaccia su un marciapiede di 40 cm circa e poi su una strada a senso unico. Giorno e notte sostano davanti al portone auto che impediscono il libero accesso allo stabile, in particolar modo, quando si entra o esce con pacchi, carrozzina, ecc.
Abbiamo interessato le locali autorita' le quali tuttavia ci hanno chiesto di aprire un passo carrabile, ma non e' stato possibile farlo, poiche' non ci e' stata concessa l'autorizzazione per effettuare i lavori sul marciapiede. Senza tale opera non ci v [...]
Risposta
Le autorità ti hanno consigliato di aprire un varco carrabile (ovviamente mediante l'apposito iter tecnico-amministrativo) e poi ti dicono che non possono modificare il marciapiedi?
E poi cosa c'entra il passo carrabile con il divieto di sosta?
Intendono forse dire che per consentire l'intervento dei vigili occorre appunto questo sistema (per il quale il comune incassa migliaia di Euro ogni anno).
Ma se il portone é solo pedonale?
Fotografate qualcuna (parecchie) di queste situazioni; vidimatele all'ufficio postale, allegate le foto ad una lettera raccomandata al Sindaco e per conoscenza alla Procura della Repubblica per gli eventuali reati contro i diritti dei cittadini, chiedendo un provvedimento (archetti antisosta (U rovesciata): l'unico possibile in questa circostanza). Poi seguite gli eventi ed in caso di silenzio del Sindaco, ricorso al TAR.
Quando si verificano situazioni del genere chiamare immediatamente i vigili urbani e se non intervengono denunciate il Sindaco alla Procura della Repubblica per omissione di atti d'ufficio.
Se accorrono ma restano inerti (adducendo vari motivi), la denuncia sarà ad personam (i vigili hanno l'obbligo di rilasciare le proprie generalità).

Art. 180 (Art. 42 Cod. str.) - (Dissuasori di sosta)
I dissuasori di sosta sono dispositivi stradali atti ad impedire la sosta di veicoli in aree o zone determinate. Essi possono essere utilizzati per costituire un impedimento materiale alla sosta abusiva.
Tali dispositivi devono armonizzarsi con gli arredi stradali e assolvere anche a funzioni accessorie quali la delimitazione di zone pedonali, aree di parcheggio riservate, zone verdi, aiuole e spazi riservati per altri usi.

Nella funzione di arredo stradale i dissuasori sono di tipologie diverse tra le quali l'ente proprietario della strada puo' individuare quelle piu' confacenti alle singole specifiche necessita', alle tradizioni locali e all'ambiente urbano.
I dissuasori assumono forma di pali, paletti, colonne a blocchi, cordolature, cordoni ed anche cassonetti e fioriere ancorche' integrati con altri sistemi di arredo. I dissuasori devono esercitare un'azione di reale impedimento al transito sia come altezza sul piano viabile sia come spaziamento tra un elemento e l'altro, se trattasi di componenti singoli disposti lungo un perimetro.

I dissuasori possono essere di qualunque materiale: calcestruzzo, ferro, ghisa, alluminio, legno o plastica a fiamma autoestinguente. Devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo ai pedoni e, in particolare, ai bambini.
I dissuasori di sosta devono essere autorizzati dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale e posti in opera previa ordinanza dell'ente proprietario della strada.


Nelle strade pubbliche invece il discorso è più rigoroso e questi errori NON possono essere commessi:


1° E' evidente che tale segnale è diverso da quello previsto dal regolamento: infatti la figura II 322/a prevede che limitazioni deroghe ed eccezioni devono essere inserite nel pannello integrativo compresi gli orari.


2° Inoltre il segnale divieto di sosta composito previsto alla figura II 79/c e d) art120 (con il divieto di sosta circolare) non prevede l'inserimento del divieto di transito.


3° Per limitare la sosta bastava utilizzare un pannello integrativo ed ancor meglio il segnale P di colore blu con gli orari anziché il segnale circolare di divieto di sosta, e comunque solo ed esclusivamente all'interno del pannello integrativo.


4° Sarebbe da sanzionare l'ente proprietario della strada per aver apposto questo cartello.


5° Le misure o dimensioni dei segnali inoltre hanno il suo valore. Altrimenti perchè esisterebbero nel regolamento? Per uniformità e familiarità degli utenti.


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