mercoledì 29 settembre 2010

METALMECCANICA: i Rischi e la scelta dei DPI


L’uso dei dispositivi di protezione individuali (DPI) sono un obbligo e un dovere non solo per il datore di lavoro, che li deve fornire, ma anche per il lavoratore che, preventivamente informato e formato, ne deve fare coscienziosamente uso a salvaguardia della propria salute.
Nelle aziende metalmeccaniche, poiché vi sono numerosi rischi a seconda delle lavorazioni, delle macchine e sostanze usate, sono previsti specifici Dispositivi di Protezione Individuali per la saldatura, la verniciatura, l’uso di oli da taglio, l’uso di sostanze chimiche, per la caduta di oggetti, per il rumore, per la protezione degli occhi, delle mani e delle vie respiratorie.

Rumore
La metalmeccanica viene tradizionalmente considerata tra i settori in cui esiste una elevata esposizione al rumore. I livelli di esposizione sono molto variabili in relazione alle lavorazioni svolte ed alla fase di lavoro che si prende in considerazione.
La diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia da rumore) è l’effetto dannoso più conosciuto e meglio studiato dell’esposizione a rumore dell’organismo umano. Sono stati riscontrati però anche effetti su altri apparati (effetti extrauditivi su apparato digerente, respiratorio, cardiovascolare e nervoso). Su questi il rumore agisce come fattore di stress e si somma agli altri fattori presenti nei luoghi di lavoro e che hanno lo stesso effetto.
Bisogna inoltre ricordare che in presenza di rumorosità intensa si verificano con più facilità infortuni.

Vibrazioni
In questo settore sono numerose le occasioni di esposizione a vibrazioni meccaniche. Le vibrazioni meccaniche sono “oscillazioni” attorno ad un punto fisso, o ad un asse fisso, di una massa o di un corpo.
Le vibrazioni possono essere differenziate, sotto il profilo fisico, in funzione della frequenza, della lunghezza d’onda, dell’ampiezza, della velocità e dell’accelerazione.
In relazione alle lavorazioni, è possibile distinguere due criteri di rischio:
• il primo interessa le vibrazioni con bassa frequenza (ad esempio nei conducenti di veicoli: muletti, carrelli elevatori, ecc.);
• il secondo interessa le vibrazioni con alta frequenza (con riscontro nelle lavorazioni che utilizzano attrezzi manuali a percussione quali ad esempio i trapani o gli avvitatori ad impulso, o gli attrezzi manuali rotativi quali ad esempio le levigatrici orbitali, roto-orbitali, le smerigliatrici...).
La nocività delle vibrazioni dipende dalle caratteristiche e dalle condizioni in cui vengono trasmesse:
• estensione della zona di contatto con l’oggetto che vibra (mani,
piedi, glutei, ecc.);
• frequenza della vibrazione;
• direzione di propagazione;
• tempo di esposizione.
Gli effetti nocivi interessano nella maggior parte dei casi, sulla base di dati statistici, le ossa e le articolazioni della mano, del polso e del gomito; sono anche facilmente riscontrabili affaticamento psicofisico e problemi di circolazione.


Saldatura, verniciatura, fluidorefrigeranti (FLR)
La saldatura, la verniciatura e le lavorazioni con macchine utensili che impiegano FLR presentano rischi per la salute a causa della possibile inalazione, ingestione o contatto cutaneo di numerosi agenti chimici.
Il tipo e la quantità degli agenti chimici pericolosi emessi nell’aria che possono venire a contatto con il lavoratore dipendono dai materiali in lavorazione, dai prodotti utilizzati e dalle tecnologie impiegate.
Tali agenti chimici possono essere polveri, composti metallici, gas, composti organici (solventi e fluidi lubrorefrigeranti). È necessario individuare gli agenti chimici che si sviluppano durante le lavorazioni per poter ridurre il loro quantitativo al minimo in quanto possono causare danni alla salute.
I danni ricorrenti possono essere: effetti irritanti (alle vie respiratorie, alla cute, alle mucose oculari), effetti sistemici (cefalea, nausea, vomito), allergie. Possono verificarsi anche effetti cancerogeni.
Per effettuare una corretta valutazione del rischio chimico è necessario avere a disposizione tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati, conoscere la tipologia degli agenti chimici che si sviluppano e si diffondono, considerare il livello di esposizione agli agenti chimici pericolosi, verificare l’idoneità degli impianti tecnici di protezione (in particolare di aspirazione), considerare le procedure ed i Dispositivi Individuali di Protezione adottati.

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