Tutti i lavoratori che usano macchinari o utensili manuali vibranti rischiano di contrarre la sindrome da vibrazioni.
Si calcola che oltre il 5% dei lavoratori sono esposti regolarmente a vibrazioni del sistema mano-braccio in quasi tutti i campi delle attività lavorative; in alcuni comparti quali ad esempio: edilizia ed ingegneria civile, manutenzione di strade e ferrovie, silvicoltura, fonderie e officine meccaniche, miniere e cave,
tale percentuale può salire ulteriormente.
Molti strumenti che vengono impugnati o azionati con le mani generano vibrazioni.
In alcuni di questi strumenti i livelli di vibrazione possono essere alti: ad esempio motoseghe, martelli demolitori, molatrici, perforatrici, pulitori, piastre vibranti, falciatrici, martelli per chiodi, ecc.
La vibrazione si trasmette alla mano e al braccio dell’operatore attraverso il contatto fisico con lo strumento. In alcuni casi viene trasmessa impugnando il pezzo che si sta lavorando (ad esempio su una molatrice a colonna).
L’esposizione a vibrazioni è associata ad un aumentato rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e muscolo-scheletriche a carico del sistema mano-braccio. L’insieme di tali lesioni è definito Sindrome da Vibrazioni Mano-Braccio.
La sindrome da vibrazioni ha molteplici cause:
1. Alti livelli di vibrazione;
2. grande forza esercitata dall’operatore sul macchinario o l’utensile;
3. un periodo di lavoro troppo lungo;
Ciò nonostante, occorre assegnare ai lavoratori esposti i DPI (guanti antivibranti) attualmente disponibili in commercio, ricordando che questi, nella scheda tecnica devono riportare i valori di trasmissibilità TM e TH (che devono essere inferiori, rispettivamente, a 1 e a 0,6) e devono essere omologati secondo la norma armonizzata EN ISO 10819.
Lavoratori esposti al rischio vibrazioni: Lista di Controllo
Una lista di controllo affronta i principali pericoli delle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio e al corpo intero. La valutazione dei rischi, le misure tecniche, le misure organizzative e le misure individuali di prevenzione.
Lucerna, 6 Agosto 2012 – Disturbi alla circolazione sanguigna (le cosiddette “dita bianche”), danni osteoarticolari (soprattutto ai polsi) riguardo al sistema mano-braccio. E disturbi e problemi alla schiena riguardo al corpo intero. Questi i principali pericoli delle vibrazioni nel mondo del lavoro.
Di questi pericoli e delle possibili misure di prevenzione si occupa una lista di controllo elaborata da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, dal titolo “Lista di controllo: vibrazioni sul lavoro”.
Il documento ricorda che esistono due tipi di vibrazioni:
- vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV), quando le vibrazioni o i colpi si ripercuotono attraverso le mani (ad es. quando si utilizza una motosega);
- vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV), quando è il corpo intero ad essere esposto (ad es. quando si è alla guida di una macchina scavatrice)”.
Per tutelare i lavoratori si sottolinea la necessità di adottare idonee misure di tipo tecnico per ridurre l’ esposizione alle vibrazioni. Infatti “a differenza di molti altri pericoli, non esistono dispositivi di protezione individuale efficaci contro le vibrazioni”.
GIACCA ANTIVIBRAZIONI Norme EN 381
Giacca idrorepellente (nasce per protezione da motosega e decespugliatore) in poliestere 65% e cotone 35%. Giacca confortevole studiata appositamente per l'impiego nei boschi ed in operazioni con taglio da motosega. Grazie al tessuto idrorepellente lo sporco scivola via. Chiusura con zip e patta di protezione, maniche lunghe con velcro ai polsi. due tasche in vita e taschino al petto. Colore nero/arancio. Peso al mq. gr. 245.
PANTALONI ANTIVIBRAZIONI Norme EN 381
Pantaloni idrorepellente (nasce per protezione da motosega e decespugliatore), in poliestere 65% e cotone 35%. Pantaloni confortevoli studiati appositamente per l'impiego nei boschi ed in operazioni con taglio da motosega. Grazie al tessuto idrorepellente lo sporco scivola via. Il tessuto integra nove strati di speciale tessuto per proteggere dal taglio da motosega. Girovita elasticizzato con passanti per cintura, due tasche laterali ed una posteriore con zip. Colore nero/arancio. Peso al mq. gr. 245. Certificata EN381-5:1995 classe 1, tipo A, 20 M/S.
SALOPETTE ANTIVIBRAZIONI Norme EN 381
Pantaloni pettorina idrorepellenti (nasce per protezione da motosega e decespugliatore), in poliestere 65% e cotone 35%. Pantaloni confortevoli studiati appositamente per l'impiego nei boschi ed in operazioni con taglio da motosega. Grazie al tessuto idrorepellente lo sporco scivola via. Il tessuto integra nove strati di speciale tessuto per proteggere dal taglio da motosega. Bretelle regolabili e apertura frontale con zip. Girovita elasticizzato, due tasche laterali ed una posteriore con zip. Colore nero/arancio. Peso al mq. gr. 245. Certificata EN381-5:1995 classe 1, tipo A, 20 M/S.La lista presenta preliminarmente un breve capitolo dedicato alla determinazione dell’esposizione alle vibrazioni:
- nella vostra azienda si sa quanto è grande l’esposizione alle vibrazioni per ogni attività svolta?
- è già stata svolta una valutazione dei rischi in relazione alle vibrazioni pericolose per la salute”?
Se la risposta a queste domande è negativa, si invita l’azienda ad accantonare per il momento la lista di controllo e svolgere una adeguata valutazione dei rischi.
Ricordiamo che per facilitare la valutazione è possibile consultare il Portale Agenti Fisici (PAF) e utilizzare le Banche Dati "Vibrazioni Mano Braccio" e "Vibrazioni Corpo Intero" valevoli ai fini della valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 30 aprile 2008 n. 81 (art. 202, comma 2; Allegato XXXV).
Nella lista di Suva a seconda della gravità dell’esposizione sono distinti due livelli di misure (M1, M2). Le domande con la sigla “M2” si riferiscono dunque alle esposizioni più intense e richiedono misure di adeguato livello.
Riportiamo alcune misure generali rilevabili dal documento:
- al momento dell’acquisto di apparecchi e macchinari accertarsi che abbiano bassi valori di vibrazione (valori di accelerazione);
- per le attività esposte alle vibrazioni verificare se è possibile impiegare procedure, apparecchi o macchinari che sviluppino meno vibrazioni rispetto a quelli in uso;
- scegliere gli apparecchi, le macchine e le attrezzature in base allo scopo previsto, ad esempio “con potenza e dimensioni indicate per i lavori”;
- essere adeguatamente informati sulle conseguenze dell’esposizione a vibrazioni intense;
- far svolgere i lavori con esposizione a forti vibrazioni alternativamente da più persone (rotazione).
Riguardo alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, questo è un elenco di possibili misure tecniche:
- gli apparecchi che sviluppano intense vibrazioni devono essere dotati di impugnature ammortizzanti. Il documento sottolinea che “anche se la valutazione dei rischi richiede solo delle misure di livello 1 (M1), si consiglia l’impiego di impugnature ammortizzanti”;
- con gli apparecchi che sviluppano intense vibrazioni (M2) è bene adottare dei “provvedimenti tecnici per non esporre l’operatore ad elevate forze di presa e pressione. Ad esempio, utilizzando ausili di guida e dispositivi di fissaggio”;
- gli apparecchi che sviluppano intense vibrazioni (M2) devono essere “manovrati con utensili e attrezzature di lavoro a basse vibrazioni”. “Ad esempio, seghe, dischi molatori, maniglie di presa a basse vibrazioni”;
- è bene dotare gli apparecchi pensati per un uso all’aperto di impugnature riscaldabili. Infatti “il freddo aggrava l’effetto dannoso delle vibrazioni”;
- le impugnature degli apparecchi devono essere dotate di rivestimento termoisolante. “Ad esempio, in plastica o in gomma crepla”.
A livello organizzativo se l’esposizione alle vibrazioni e intensa (M2), è bene valutare regolarmente “la possibilità di sostituire gli apparecchi, le macchine e le procedure con alternative meno pericolose”. Sono riportati alcuni esempi pratici:
- “usare rivettatrici a pressione oppure martelli ribaditori a vibrazioni ridotte invece dei convenzionali martelli rivettatori;
- usare giraviti dinamometrici invece di avvitatori a impulsi;
- usare martelli perforatori invece di trapani a percussione;
- usare perforatrici con sistema antivibrazione;
- usare martelli a percussione, martelli demolitori, martelli a punta e martelli sbavatori con sistema antivibrazione;
- usare martelli sbavatori con impugnatura ammortizzante;
- motoseghe con impugnatore ammortizzanti;
- preferire l’incollaggio alla rivettatura”.
Inoltre le attrezzature di lavoro, gli apparecchi e le macchine sono sottoposte a manutenzione regolare e gli ammortizzatori vengono verificati ogni anno e sostituiti in caso di eccessiva usura?
Si ricorda poi l’importanza di usare guanti, specialmente se si lavora all’aperto in caso di temperature basse. Ricordando, tuttavia, che “quando si lavora con utensili rotatori, i guanti possono essere afferrati o rimanere impigliati”. Se questo rischio e concreto è bene evitare l’uso dei guanti.
Veniamo alle vibrazioni trasmesse al corpo intero.
Sono riportate tre diverse misure tecniche di prevenzione:
- montare sui veicoli che generano forti vibrazioni (M2) dei “ sedili ammortizzanti e imbottiti, calibrati in base al veicolo e al peso del conducente”;
- riguardo ai veicoli ricordarsi di adeguare la pressione dei pneumatici a quanto indicato dal costruttore;
- favorire il buono stato e la presenza di una superficie piana e regolare nelle vie di circolazione percorse dai veicoli non ammortizzati. Infatti “solchi, buchi o dossi sulla carreggiata aumentano le vibrazioni”.
Riguardo agli aspetti organizzativi la lista di controllo permette di verificare che i dipendenti siano istruiti su come regolare e usare correttamente i sedili ammortizzanti.
Sottolineando inoltre l’importanza di:
- controllare e regolare di nuovo il sedile “ogni qualvolta cambia il conducente”;
- adattare la guida (velocità) alle “condizioni del manto stradale per evitare colpi e scossoni”;
- durante le manovre guardare nello specchietto laterale e retrovisore o nella telecamera per la retromarcia. Infatti gli ausili di manovra “aiutano a evitare le posture innaturali; queste non fanno che aggravare gli effetti dannosi delle vibrazioni”.
Infine la lista raccomanda per i lavoratori una misura individuale per prevenire il mal di schiena: il rafforzamento della muscolatura dorsale con esercizi di ginnastica mirati.