venerdì 13 gennaio 2012
Respiratori contro i rischi biologici trasmissibili per via aerea
Di recente si è sviluppato un interesse sempre maggiore per l’impiego di respiratori contro i rischi biologici trasmissibili per via aerea. Fra le patologie che possono essere provocate dall’inalazione di organismi biologici aerodispersi rientrano la tubercolosi (TBC), l’hantavirus, la sindrome respiratoria acuta grave (SARS, Sudden Acute Respiratory Syndrome) e ora anche l’influenza aviaria (H5N1). I rischi biologici possono disperdersi nell’aria come agente isolato,
come nel caso di una spora di antrace, oppure sfruttando come vettore un altro materiale trasportato dall’aria, come polveri, nebbie o goccioline. L’infezione da hantavirus è provocata dall’inalazione di particelle di terreno propagatesi nell’aria dopo la dispersione del virus sul terreno da parte dei roditori attraverso urine, feci o altre sostanze. In realtà, in linea generale, si ritiene che i virus trasportati dall’aria siano normalmente associati ad altre particelle e che raramente esistano come organismi nudi.
L’inalazione di questi bioaerosol può tuttavia essere ridotta indossando respiratori. Il Center for Disease Control and Prevention (CDC), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e molte autorità sanitarie nazionali hanno elaborato raccomandazioni in merito all’uso dei respiratori in
condizioni nelle quali si riteneva potesse esistere la possibilità della diffusione di malattie per via aerea. Sono inoltre state elaborate raccomandazioni riguardanti la protezione delle vie aeree per gli operatori che si occupano della selezione e dell’ispezione di volatili infetti, nonché per gli individui che entrano in contatto con volatili malati. Le problematiche correlate all’impiego di respiratori contro l’esposizione ai bioaerosol comprendono il filtraggio, la sopravvivenza dei microrganismi sul filtro, la riaerosolizzazione del bioaerosol, il reimpiego del respiratore, l’aderenza anatomica, nonché il livello di riduzione dell’esposizione fornito dal respiratore.