E' stato quindi presentato un esempio di POS (link in fondo per scaricarlo), con lo scopo di mettere in evidenza gli aspetti che dovrebbero essere maggiormente curati, al fine di aumentarne la facilità di stesura e consultazione. Il piano, redatto nel rispetto dei requisiti minimi previsti dall’allegato XV del DL.gs 81/08, è sicuramente migliorabile ma vuole offrire uno spunto per l’elaborazione di un documento snello, realmente utilizzabile dalle imprese e che sia anche un valido strumento di prevenzione.
A nostro avviso un POS composto interamente da schede standard di valutazione dei rischi o comunque da descrizioni generiche sia delle operazioni che verranno svolte in cantiere sia dei sistemi di prevenzione e protezione, non risponde ai contenuti minimi richiesti dalla normativa. Il documento deve essere specifico per ogni singolo cantiere e quindi deve contenere necessariamente, come naturale completamento di una buona valutazione dei rischi, la descrizione precisa delle operazioni di lavoro e delle scelte organizzative preventive e protettive, che realmente troveranno impiego in quel cantiere. Se il documento non contesse queste descrizioni perderebbe di significato in quanto sarebbe uguale per tutti i cantieri o quasi.
Concludendo si chiarisce che, inserire nei POS le schede di valutazione dei rischi presenti in un dato cantiere riguardanti macchine, attrezzature, operazioni standard eseguite (es. lavori in altezza, lavori in profondità, movimentazioni etc.) è corretto ma solo se queste sono affiancate da una descrizione specifica sia delle attività e operazioni svolte sia dalle scelte attuate ai fini prevenzionistici in quel singolo cantiere.