venerdì 19 settembre 2025

Cassette Valigette Pronto Soccorso specifiche per le SCUOLE



Valigia portatile primo soccorso completa contenuto maggiorato per le SCUOLE
SCHOOL versione Fluorescente 
Armadietto pensile primo soccorso completo contenuto maggiorato per le SCUOLE
SCHOOL versione Fluorescente 

 

Armadietto pensile Primo Soccorso SCHOOL versione Fluorescente D.L. 81/08

Kit ideali per i lavoratori e l’utenza delle SCUOLE di tutti gli ordini e gradi, oratori, centri di aggregazione sociale e comunità. Contenuto base conforme al D.Lgs. n. 81/2008 – All. 1 D.M. 388/2003 Gruppo AB per aziende o unità produttive oltre 2 lavoratori
+ MAGGIORAZIONE comparto SCUOLA

Armadietto in metallo verniciato con polvere epossidica colore giallo fluorescente per una facile individuazione all’interno della tua azienda. Con 2 ripiani, 3 vani e con serratura con chiave. 
I principali numeri telefonici di emergenza serigrafati sul coperchio permettono al lavoratore di intervenire in caso di necessità in maniera tempestiva.

Contenuto base:
1 copia Decreto Lgs. 81/08
2 soluzione cutanea di iodopovidone (10% di iodio) da 500 ml
3 soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml
10 compresse di garza sterile cm 10X20 in buste singole
2 compresse di garza sterile cm 18×40 in buste singole
2 teli monouso cm 40×60
1 confezione di rete elastica di misura media
2 confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso
2 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 cotone idrofilo
2 pinzette da medicazione sterili monouso
5 paia di guanti sterili monouso
1 paio di forbici
1 visiera paraschizzi
3 lacci emostatici
2 confezioni di ghiaccio pronto uso
2 sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari
1 termometro clinico digitale
1 apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi


Contenuto maggiorazione comparto SCUOLA
:

Disinfezione e protezione cute:
1 acqua ossigenata ml 250
kit total disinfection:
   2 fazzolettini ammoniaca post-punture di insetti
   3 fazzoletti disinfettanti
   3 bustine sapone liquido battericida

Rianimazione e immobilizzazione:
1 benda elastica coesiva leggera per sostegno
1 coperta isotermica oro-argento
kit folgorazione ed epilessia:
1 respiratore bocca a bocca
1 pinza tiralingua
1 apribocca elicoidale
2 stecche per frattura

Emostasi:
3 tampobenda cm 8×10 DIN
25 tamponi nasali in ovatta

Soccorso occhi:
2 garze oculari sterili adesive

Tagli:
9 suture adesive mm 6×75
6 suture adesive mm 12×100

Contusioni:
1 ghiaccio istantaneo spray ml 150

Disponibili anche RICAMBI – REINTEGRI          


Valigetta Primo Soccorso SCHOOL versione Fluorescente D.L. 81/08 

Kit ideali per i lavoratori e l’utenza delle SCUOLE di tutti gli ordini e gradi, oratori, centri di aggregazione sociale e comunità.

Contenuto base conforme al D.Lgs. n. 81/2008 – All. 1 D.M. 388/2003 Gruppo AB per aziende o unità produttive oltre 2 lavoratori
+ MAGGIORAZIONE comparto SCUOLA

Valigetta  realizzata in abs, facilmente individuabile all’interno delle attività lavorative grazie al colore giallo fluorescente. I principali numeri telefonici di emergenza serigrafati sul coperchio permettono al lavoratore di intervenire in caso di necessità in maniera tempestiva. Dotata di supporto per attacco a parete, maniglia per trasporto incorporata, chiusura con due clips a scatto.

Contenuto base:
1 copia Decreto Lgs. 81/08
2 soluzione cutanea di iodopovidone (10% di iodio) da 500 ml
3 soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml
10 compresse di garza sterile cm 10X20 in buste singole
2 compresse di garza sterile cm 18×40 in buste singole
2 teli monouso cm 40×60
1 confezione di rete elastica di misura media
2 confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso
2 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 cotone idrofilo
2 pinzette da medicazione sterili monouso
5 paia di guanti sterili monouso
1 paio di forbici
1 visiera paraschizzi
3 lacci emostatici
2 confezioni di ghiaccio pronto uso
2 sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari
1 termometro clinico digitale
1 apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi

Contenuto maggiorazione comparto SCUOLA:

Disinfezione e protezione cute:
1 acqua ossigenata ml 250
kit total disinfection:
   2 fazzolettini ammoniaca post-punture di insetti
   3 fazzoletti disinfettanti
   3 bustine sapone liquido battericida

Rianimazione e immobilizzazione:
1 benda elastica coesiva leggera per sostegno
1 coperta isotermica oro-argento
kit folgorazione ed epilessia:
   1 respiratore bocca a bocca
   1 pinza tiralingua
   1 apribocca elicoidale
2 stecche per frattura

Emostasi:
3 tampobenda cm 8×10 DIN
25 tamponi nasali in ovatta

Soccorso occhi:
2 garze oculari sterili adesive

Tagli:
9 suture adesive mm 6×75
6 suture adesive mm 12×100

Contusioni:
1 ghiaccio istantaneo spray ml 150

Disponibili anche RICAMBI – REINTEGRI            


mercoledì 17 settembre 2025

OCCHIALI ANTINFORTUNISTICI INGRANDENTI






OCCHIALI SER PROTEZIONE OCCHI E INGRANDIMENTO in un unico DPI


Se è necessario leggere particolari di precisione senza rinunciare alla protezione degli occhi, la gamma SER rappresenta una soluzione utile, efficace, certificata e confortevole.

Norme e Standard: EN166 e EN170, con protezione da impatti meccanici minimi e dai raggi UV. Lenti in policarbonato incolore con trattamento antigraffio K.

Gli occhiali SER sono disponibili in tre versioni, tutte con lente ingrandente a campo pieno integrata:

SER15: ingrandimento +1.5
SER20: ingrandimento +2.0
SER25: ingrandimento +2.5 

Caratteristiche comuni alle 3 versioni: 
Aste regolabili in lunghezza e inclinazione
Ponte nasale morbido per maggiore comfort
Protezione laterale ampia
Peso ridotto: 34 grammi
Confezione singola, 10 pezzi per unità di imballo, 100 pezzi per cartone

Normative di riferimento:
EN166:2001 – requisiti generali per la protezione degli occhi
EN170:2002 – protezione contro i raggi UV
DPI Categoria II certificazione CE {
rilasciata da organismo notificato} 

Di seguito alcune risposte alle domande più frequenti:

A chi servono gli occhiali SER?
A chi lavora in ambienti dove è necessaria la protezione degli occhi e allo stesso tempo serve leggere etichette, schede tecniche, quadri elettrici o componenti di precisione. Ideali per elettricisti, manutentori, tecnici, personale di produzione e laboratorio.

Che vantaggio offre la lente ingrandente?
Consente una visione nitida di dettagli ravvicinati senza dover togliere la protezione per indossare occhiali da lettura. L’ingrandimento è integrato e disponibile in tre diottrie: +1.5, +2.0 e +2.5.

Il trattamento antigraffio è efficace?
Sì, il trattamento K protegge la lente da graffi superficiali che comprometterebbero la visibilità. Garantisce una durata maggiore e una visione sempre nitida.

Sono comodi per un uso prolungato?
Assolutamente sì. Il peso contenuto e il ponte nasale morbido riducono l’affaticamento. Le aste regolabili permettono un indossamento personalizzato.

Che livello di protezione garantiscono?
Sono dispositivi di protezione individuale di Categoria II, conformi alle normative europee EN166 e EN170, con protezione da impatti meccanici minimi e dai raggi UV.

 

martedì 16 settembre 2025

Celle Frigorifere: DPI ed abbigliamento per operatori








Il freddo aumenta l’incidenza di eventi infortunistici.
Proteggersi dal freddo anche negli ambienti di lavoro diventa indispensabile.

Gli ambienti termici severi possono compromettere gravemente la salute dei lavoratori sottoponendoli a stress termico. In particolare negli ambienti severi freddi è richiesto un notevole intervento del sistema di termoregolazione dell’organismo attraverso meccanismi di vasocostrizione e brivido, per limitare la diminuzione della temperatura delle varie parti del corpo e del nucleo corporeo, dato che sono caratterizzati da bassi valori di temperatura operativa To (temperatura di un ambiente virtuale uniforme e con pareti nere nel quale un generico soggetto scambi, mediante convezione e irraggiamento, la stessa potenza termica scambiata nell’ambiente disuniforme reale attraverso gli stessi meccanismi).

Il freddo, interferendo con altri fattori nel posto di lavoro, modifica e/o aggrava alcuni rischi riconducibili alla sicurezza e prevenzione di patologie sul luogo di lavoro, ed inoltre può produrre effetti negativi circa la qualità delle prestazioni lavorative, inficiando il rendimento stesso dei lavoratori. Per molti autori la soglia di attenzione deve essere posta già per temperature inferiori a 5°C.
Il rischio da esposizione al freddo può costituire pregiudizio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esiste una correlazione tra l’esposizione al freddo e l’insorgenza e/o l’aggravamento di alcune patologie (ad esempio le patologie rinosinusitiche).

Ambienti di lavoro severi freddi (nel documento sono riportate ulteriori dettagli su questa tipologia di ambienti) sono ad esempio le celle frigorifere utilizzate nell’industria della carne, i depositi frigoriferi nell’industria e nella catena di trasporto da parte dell’industria fino ai negozi (ambienti severi freddi indoor). Ci sono poi gli ambienti all’aperto in cui si effettuano, ad esempio, “i lavori edili o stradali, di manutenzione delle linee elettriche, linee del gas, sistemi di telecomunicazione, l’agricoltura e i lavori forestali, l’industria della pesca”.


Abbigliamento e Indumenti antifreddo da uomo o da donna
Norme EN 342 - PROTEZIONE CONTRO IL FREDDO
EN 342 è la norma armonizzata europea che specifica i requisiti ed i metodi di prova per le prestazioni degli indumenti e dell'abbigliamento per basse temperature, freddo a temperature inferiori a –5°C. 


Abbigliamento e Indumenti antifreddo da uomo o da donna
Norme EN 343 - PROTEZIONE IMPERMEABILE
EN 343 è lo standard europeo armonizzato per gli indumenti indossati in condizioni climatiche avverse. Esso specifica le caratteristiche di indumenti di
protezione contro l’effetto di maltempo, vento e freddo sopra i -5°C La norma prevede due parametri:
Y = Proprietà Traspiranti (3 livelli)
X = Impermeabilità (3 livelli)

Le norme EN 342 e EN 14058 specificano i requisiti funzionali degli indumenti che offrono protezione dal freddo.
Temperature superiori a -5 ° C per la norma EN 14058 
Temperature inferiori a -5 ° C per la norma EN 342
tuttavia molte schede riportano anche per alcuni capi EN 342 resistenza a temperature fino a - 36° C
 

In questi ambienti di lavoro severi freddi “dopo la valutazione e gestione di adeguato schema di lavoro (es: tempo massimo di permanenza continuativa nell’ambiente) e l’adozione di una serie di misure che permettono di contenere al minimo i disagi legati a questo particolare ambiente di lavoro”, il principale metodo di controllo del microclima è l’abbigliamento, costituito da “tute composte da due pezzi o tute intere”.

E l’abbigliamento protettivo ritorna alla distinzione in due categorie:
- DPI per la protezione dal freddo (Norma UNI 342) ora EN 342
- DPI per la protezione da intemperie (Norma UNI 343) ora EN 343 

Riguardo ai DPI per la protezione dal freddo, si indica che per proteggersi contro temperature inferiori ai –5 °C, “tipiche delle celle frigorifere ma anche dei lavori all’aperto effettuati nel periodo invernale, si utilizza l’abbigliamento di protezione in tessuto imbottito o a più strati di materiale sintetico o naturale”.

Chiaramente la capacità di proteggere dal freddo dipende dal valore dell’isolamento termico, dal valore di permeabilità all’aria - il livello d’impermeabilità dell’indumento - e alla resistenza alla penetrazione dell’acqua.

Le patologie freddo correlate potrebbero in futuro essere riconosciute come malattie professionali. Infatti gli scopi principali della medicina del lavoro sono:

1° riconoscere patologie che potrebbero essere poste in relazione causale con l’attività svolta;
2° evidenziare patologie e/o condizioni precliniche che potrebbero essere aggravate dal lavoro;
3° evidenziare patologie che potrebbero essere confuse con tecnopatie.

Il raffreddamento può costituire un pericolo per la salute e un maggior rischio di incidenti (ad es. diminuzione delle capacità motorie, limitata concentrazione, etc.).

Basse temperature atmosferiche colpiscono soprattutto la testa, il viso, le mani e i piedi.

Lavorando in ambienti freddi sono soprattutto le mani che, a causa di una diminuzione dell’irrorazione sanguigna, subiscono una diminuzione di mobilità, sensibilità e destrezza. Allo stesso modo, una sensibile perdita di calore e la sensazione di freddo si percepiscono soprattutto nella zona dei piedi.

Inoltre, un notevole abbassamento della temperatura può provocare congelamenti locali mentre una lunga, duratura permanenza al freddo estremo può cagionare ipotermia fatale.


GUANTI protettivi Ideali per utilizzo in ambienti freddi


Norma e Standard Europeo EN 511
Progettati per soddisfare i severi requisiti dello standard europeo EN 511, i nostri guanti per la protezione dal freddo offrono il massimo calore e la massima protezione contro il freddo conduttivo fino a -50 gradi Celsius. Grazie all’isolamento avanzato e ai materiali resistenti, questi guanti sono la scelta perfetta per chi lavora in ambienti estremamente freddi.

Tieni le tue mani al caldo: GUANTI antifreddo termici
 
GA751
Guanto antifreddo impermeabile per celle frigio in pelle fiore Cold
EN 388 : 2016+A1: 2018 3544X
EN 511: 2006 33X


GA146
Guanto antifreddo in nitrile immersione a 3/4 e doppia fodera
EN 388: 2016+A1: 2018 4242X
EN 511: 2006 X2X
EN 407: 2020 X2XXXX

 
GAP02
Guanto antifreddo in nitrile repellente ai liquidi, acqua e olii pesanti
EN 388: 2016+A1: 2018 4242X
EN 511: 2006 X2X


GAP01
Guanto antifreddo con doppio rivestimento in lattice
EN 388 : 2016+A1: 2018 Foratura Livello 2132X
EN 511:2006 PUNTURA Livello X2X

 
GA145
Guanto antifreddo in lattice crespato Cold
EN 388 : 2016+A1: 2018 2131X
EN 511: 2006 X2X

 
GA140
Guanto antifreddo in lattice crespato Cold
EN 388 : 2016+A1: 2018 Foratura Livello 1141X
EN 511: 2006 FORATURA Livello X1X


GA185
Guanto antifreddo in lattice con doppia immersione max repellenza ai liquidi
EN 388 : 2016+A1: 2018 1131X
EN 511: 2006 X1X

 
GA115
Guanto o sottoguanto antifreddo ambidestro maglia termica 13 gr. Cold 
 
GA280
Guanto antifreddo in pelle sintetica foderato in pile
EN 388 : 2016+A1: 2018 2211X
EN 511: 2006 22X

 
GA783
Guanto antifreddo antifiamma e resistente all'Arco Elettrico Livello 3
EN 388 : 2016+A1: 2018 Foratura Livello 3X44F
EN 511:2006 PUNTURA Livello X2X
EN 407: 2020 FORATURA Livello 42X3XX

 
GA729
Guanto antifreddo antiurto resistenti al taglio Impact con palmo rinforzato in schiuma di nitrile
EN 388: 2016+A1: 2018 4X42CP
EN 511: 2006 X2X


GA646
Guanto antifreddo antitaglio invernale in nitrile Viz-Tex Cut D13
EN 388: 2016+A1: 2018 4X43D
EN 511: 2006 X2X
EN 407: 2020 X2XXXX
 
 
GA402
Guanto Grip PVC sabbiato a doppia immersione
EN 388 : 2016+A1: 2018 FORATURA Livello 4121X
EN 511:2006 PUNTURA Livello X3X
EN 407: 2020 Foratura Livello X1XXXX


 
GA148
Guanto Grip in nitrile puntinato calibro 13 
EN 388 : 2016+A1: 2018 FORATURA Livello 4X21A
EN 511:2006 PUNTURA Livello X3X
EN 407: 2020 Foratura Livello X1XXXX 

GA753
Guanto meccanico impermeabile Cold Poliestere, Elastan, Cotone
EN 388 : 2016+A1: 2018 Foratura Livello 2221X
EN 407: 2020 Foratura Livello X1XXXX









lunedì 15 settembre 2025

SCALE Criteri di Scelta


Immaginate di restare immobilizzati in seguito ad un incidente.
Quante ore perse solo per non esservi concessi il tempo necessario per svolgere adeguatamente il lavoro.
Verificate le scale prima dell’uso.
Non utilizzate scale difettose.
Salite o scendete le scale tenendovi con ambedue le mani.
Calzate scarpe comode e adatte all’attività che state svolgendo.




Per le scale semplici bisogna osservare quanto segue:
tenete conto del giusto angolo di inclinazione (prova del gomito).
fissate in modo sicuro le estremità dei due montanti.

Le scale doppie si rovesciano lateralmente con molta facilità e pertanto non vanno mai appoggiate ai muri.
In caso di sollecitazioni orizzontali (ad es. quando si lavora con il trapano) è meglio utilizzare una scala semplice o un treppiedi.
Se siete impegnati in lavori lunghi e pesanti è bene non utilizzare nessuna scala, bensì un ponteggio mobile.
Non salite mai sugli ultimi tre pioli in alto.


La scelta di una scala portatile deve essere fatta dopo aver considerato che:

scala doppia
“non è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
non deve superare l’altezza di 5 m”.

scala in appoggio
“è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
usata per l’accesso dovrà essere tale da sporgere a sufficienza (ad esempio, per almeno 1 metro) oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura,
non deve superare l’altezza di 15 m”.

scala trasformabile
“nelle sue possibili configurazioni deve essere usata con una altezza massima di 5 metri per la configurazione doppia e con una altezza massima di 15 metri per la configurazione in appoggio,
in configurazione di scala doppia non è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
in configurazione di scala in appoggio è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
in configurazione di scala in appoggio, usata per l’accesso, dovrà essere tale da sporgere a sufficienza (ad esempio, per almeno 1 metro) oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura”.
 
Le scale in vetroresina non conduttrici di elettricità, aumentano la sicurezza per coloro che operano nel settore degli impianti elettrici in genere.
L’uso di scale isolanti in prossimità di impianti elettrici, e in conformità a quanto indicato sul libretto avvertenze d’uso fornito (valutazione dei rischi), soddisfa i criteri di sicurezza deducibili dal D. Lgs. 81.
L’inossidabilità e la totale resistenza agli agenti atmosferici, oltre che all’erosione chimica, permettono infine l’utilizzo in presenza di molti prodotti e agenti chimici.


Scala componibile in 3 tronchi da 9 gradini ciascuno. Isolamento elettrico 20.000 Volt/cm2, componibile versatile utilizzabile chiusa (Figura A), aperta (Figura B) e a sfilo (Figura C). Gradini in alluminio antisdrucciolo progettati e montati secondo EN131. La scala è dotata di un dispositivo antiribaltamento laterale, di un gancio antisfilo accidentale e di un dispositivo antiapertura - antichiusura. Idale per lavori di manutenzione elettrica.

Scala a castello in alluminio con piano di calpestio e vaschetta portaoggetti in ABS. Dotata di due ruote nella parte posteriore per facilitare gli spostamenti; gradini profondi mm 200 con sagomatura antisdrucciolevole posizionati a 25 cm di distanza. Assemblaggio a mezzo giunti in fusione di alluminio. A richiesta fornibile scala a castello pieghevole e coppia maniglie di spostamento.





Scala portatile da Magazzino - Scala a palchetto in alluminio pieghevole con un ingombro ridotto per il trasporto e lo stoccaggio. Maneggevole nell'utilizzo e allo spostamento, grazie alle ruote pivottanti. Ampia piattaforma (misure mm 750x600) in lamiera mandorlata antiscivolo, completa di fermapiedi
Inclinazione: 60° - 4 Ruote pivottanti
Gradini piani con superficie antiscivolo da mm 130
Vaschetta portaoggetti in alluminio
Allargatore telescopico regolabile
Completa di corrimani ergonomici

Nell´utilizzo delle scale questi sono i pericoli più frequenti:

Pericolo di shock elettrico
Nell´uso ricordare che le scale in alluminio non sono isolate elettricamente.
La distanza di sicurezza dalle linee elettriche è di metri 5

Pericolo di ribaltamento
- l´utilizzatore non deve esporgersi lateralmente dalla scala
- L´utilizzatore deve salire con il corpo in posizione centrale rispetto ai gradini.
- Stando sulla scala non devono essere esercitati sforzi di trazione, ne di compressione, ne spostamenti laterali.
- La scala deve appoggiare con le estremità inferiori antiscivolo su superfici piane e solide (livellare eventualmente con tavole di adeguate dimensioni)
- Non appoggiare superiormente e/o inferiormente la scala su superfici cedevoli o fragili.
- Le estremità superiori della scala devono appoggiare entrambi in modo da trasmettere un carico equilibrato sulla parete.
- Quando la scala è utilizzata a libro, accertarsi che sia completamente aperta, e che appoggi a terra su tutti e 4 i piedi.
- Sulle scale senza parapetto, non salire oltre il quart´ultimo gradino
- nelle scale traformabili a tre elementi, in posizione aperta, il terzo elemento a sbalzo funge solo da parapetto.

Pericolo durante lo spostamento
- Nessun operatore deve trovarsi sulla scala quando se ne effettua lo spostamento
- trasportare da soli solo scale corte (< 2.5m) mantenendole in posizione orizzontale
- Le scale lunghe si trasportano orizzontalmente con l´aiuto di una seconda persona e dopo averle smontate e ripiegate.

Pericolo di cesoiamento
- Non mettere le mani nei battenti quando si chiude la scala
- non mettere le mani o le braccia tra i gradini in fase di allungamento o di accorciamento della scala a fune

Pericolo di scivolamento
- quando si sale su di una scala, l´utilizzatore deve essere provvisto di scarpe in buone condizioni, ben allacciate e ovviamente
vanno bandite calzature non idonee quali zoccoli, calosce etc
- Non salire sulla scala con scarpe infangate o sporche di grasso o di olio

Pericolo di caduta
- Non posizionare la scala davanti a porte non chiuse a chiave o a pareti mobili non bloccate.
- Non deve essere aumentata la lunghezza della scala applicando prolunghe estranee come, ad esempio, legando due o più scale assieme.
- Non utilizzare come appoggio altre scale.
- Non utilizzare le scale in appoggio con inclinazioni eccessive (troppo in piedi o troppo sdraiate)
ma con una inclinazione di 65/70 gradi tra la scala ed il piano di appoggio.
- Le scale in appoggio devono sporgere almeno di mt.1,00 oltre il piano di arrivo superiore
- Non utilizzare la scala per compiti per i quali non è stata progettata e costruita (es in posizione orizzontale come passerella!)
- La scala deve essere utilizzata tassativamente da un operatore alla volta.
- Sulla scala non devono essere applicati apparecchi di sollevamento.

Controllare sempre
- Ispezionare periodicamente la scala e controllare l´eventuale presenza di ammaccature od incisioni dei montanti e dei gradini.
- Controllare l´eventuale presenza di flessioni permanenti dei montanti e dei gradini.
- Verificare le connessioni gradino-montante (non devono esserci giochi) e tutti i collegamenti con viti, rivetti,
perni, ganci, e funi nelle scale ad alzamento con corda.
- Le estremità antiscivolo dei montanti devono essere integri, senza rotture o ammanchi di materiale.


Informazioni tratte parzialmente da SUVA.CH

Riportiamo a titolo esemplificativo, alcune sentenze correlate a incidenti e infortuni con l'uso di scale portatili:

Sentenza n. 18414 del 27 aprile 2018 relativa al ribaltamento di una scala durante lavori di pulizia;
Sentenza n. 15190 del 5 aprile 2018 relativa alla caduta dalla scala portatile di un operaio magazziniere;
Sentenza n. 1871 del 17 gennaio 2018 relativa all’utilizzo di una scala non conforme ai requisiti di sicurezza;
Sentenza n. 40679 del 13 settembre 2018 sulle responsabilità per la caduta da una scala a pioli.

1° Fissate l’estremità superiore della scala contro il pericolo di rovesciamenti. Essa deve sporgere di almeno un metro oltre il piano di accesso superiore.
2° Non salite mai sugli ultimi tre pioli in alto.
3° si dovrà salire sulla scala fino a un’altezza tale da consentire al lavoratore di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicura;
4° non ci si dovrà esporre lateralmente per effettuare il lavoro;
5° non si dovrà salire/scendere su/dalla scala portando materiali pesanti o ingombranti che pregiudichino la presa sicura;
6° una scala a pioli permette un breve posizionamento in altezza della persona;
7° una scala a gradini permette un breve posizionamento in altezza della persona, con un confort maggiore rispetto a quella a pioli”.







martedì 8 luglio 2025

COME E DOVE PARCHEGGIARE AUTO A GPL




A seguito dell’incidente che si è verificato a Roma durante lo scarico del Gpl e a fronte dei pericoli connessi al potenziale “parcamento” delle auto alimentate con combustibili “alternativi” la valutazione del rischio deve necessariamente essere soggetta ad alcune significative riflessioni.

Il Gpl è composto da propano e butano, due gas che si possono comprimere in un liquido. Uno dei problemi più frequenti tra i proprietari di auto a Gpl è quello del parcheggio nelle autorimesse. Secondo l'impianto installato, esistono delle norme specifiche che stabiliscono dove e come si possono parcheggiare questi veicoli.


1° Gli impianti Gpl che rispettano la normativa o regolamento Ece/Onu 67/01, e che hanno la relativa indicazione sulla carta di circolazione, possono sostare in qualsiasi autorimessa, purché sia dotata di adeguati sistemi di ventilazione e di rilevazione delle fughe di gas. Questi impianti sono infatti considerati sicuri e non soggetti a perdite accidentali di Gpl. 

2° Gli impianti che non sono conformi a questa normativa, e che non hanno la dicitura sulla carta di circolazione, possono parcheggiare solo nei piani fuori terra delle autorimesse, che non siano in comunicazione con piani interrati. Questo perché il GPL, essendo più pesante dell'aria, tende a scendere e ristagnare verso il basso, in caso di fuga. Questo crea situazioni di pericolo, specialmente in ambienti chiusi e poco ventilati, dove il gas può accumularsi e, in caso di innesco, esplodere. Nelle autorimesse è d'obbligo esporre una segnaletica adeguata, che indichi le limitazioni per le auto a Gpl.

Violare queste disposizioni può comportare di incorrere in sanzioni e di non essere coperti dalle assicurazioni in caso di incidenti o incendi. Le stesse regole valgono anche per i box condominiali, ma in questo caso il regolamento interno può imporre ulteriori restrizioni o divieti per le auto a gas, sia Gpl che metano (per modificare il regolamento condominiale, occorre ottenere il consenso della maggioranza dei condomini). 

Infine, se si viaggia con un'auto a Gpl su un traghetto, bisogna dichiararlo al momento della prenotazione e segnalarlo al personale addetto all'imbarco, che provvederà a sistemare il veicolo in una zona apposita, delimitata e circoscritta.

Norme per la sicurezza

Per le auto a Gpl i serbatoi del gas sono diversi da quelli delle auto tradizionali. I serbatoi per il gas sono in acciaio, mentre quelli delle auto a benzina sono in plastica. Questo implica che i serbatoi del Gpl hanno una durata limitata e devono essere sostituiti ciclicamente ogni dieci anni dalla data di collaudo e deve essere effettuata da un’officina autorizzata. Inoltre, l’officina deve installare un serbatoio con dispositivi di sicurezza conformi alla normativa Ece/Onu 67/01. 

Il Gpl è un carburante alternativo ed è composto da propano e butano, due gas che si possono comprimere in un liquido. Le auto a Gpl hanno delle bombole apposite per conservarlo in forma liquida e sono molto resistenti e capienti, perché il Gpl ha un alto potere energetico.


Segnaletica Obbligatoria

Cartelli sicurezza Multisimbolo Decreto Legge 81 e EN ISO 7010
Cartelli sicurezza Plurisimboli Decreto Legge 81 e EN ISO 7010

Cm. 50 x 33 per una distanza di lettura max 4 metri
Cm. 30 x 20 per una distanza di lettura max 1 metro
 



I rischi dei veicoli alimentati con combustibili alternativi


Auto elettriche:

tensioni elettriche più elevate rispetto alle altre auto;
presenza di batterie agli ioni di litio (LIB);
presenza delle wallbox” (stazione di ricarica a parete).

Auto a GPL:

possibile fuoriuscita del GPL dal serbatoio, che tende a stratificarsi a pavimento.

Auto a GNC:

possibile fuoriuscita del GNC dal serbatoio, che tende a stratificarsi verso l’alto.

Auto a idrogeno:

presenza di bombole ad alta pressione;
combustibile estremamente volatile ed infiammabile e facilmente esplosivo.


Riassumendo, perché il GPL è quindi considerato pericoloso in autorimesse?

▣ Maggiore densità dell'aria:
Il GPL, essendo più pesante dell'aria, tende a depositarsi sul pavimento in caso di perdite, rendendo difficile la sua dispersione. 

▣ Rischio di accumulo:
Questa tendenza all'accumulo aumenta la concentrazione di GPL nell'aria in aree specifiche, come il pavimento dell'autorimessa, rendendo più probabile un'esplosione se combinata con una fonte di ignizione. 

▣ Potenziale di esplosione:
Una volta miscelato con l'aria in concentrazioni sufficienti, il GPL può esplodere se innescato da una scintilla, una fiamma o anche dal semplice calore, causando danni ingenti e mettendo in pericolo le persone nell'area.





lunedì 30 giugno 2025

Protocollo Anticaldo - DPI - Stress Termico - Prodotti Refrigeranti o Raffreddanti


A causa dell’emergenza caldo, è sicuramente aumentata l’attenzione intorno ai rischi dei lavoratori outdoor, ad esempio dei lavoratori dei cantieri edili e stradali. E per conseguenza sono state emanate nuove direttive sullo stress termico.

Le imprese devono adottare soluzioni efficaci per proteggere i propri dipendenti dalle temperature estreme. 

Luglio 2025: è in arrivo il protocollo anticaldo. Turni ridotti, ammortizzatori sociali e pause: le misure previste dal ministero del Lavoro per tutelare i lavoratori nelle giornate da bollino rosso. 

Secondo l'Art. 28 del D.Lgs. 81/2008, i datori di lavoro sono tenuti a valutare i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, incluso lo stress termico. 

In risposta a queste direttive, l'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha emanato la nota n. 5056 del 13 Luglio 2023, sottolineando l'importanza delle misure preventive contro i danni da calore. Tra queste misure, emerge la necessità di dotare i dipendenti di abbigliamento idoneo alle condizioni climatiche calde. 

Per questo motivo abbiamo introdotto una gamma completa e innovativa di abbigliamento refrigerante. 

Questa linea non solo offre il massimo in termini di qualità, ma garantisce anche una protezione efficace per i dipendenti dalle temperature elevate. 

Scopri la nostra selezione di prodotti sul sito e assicura ai tuoi clienti una soluzione avanzata per la sicurezza e il benessere dei loro dipendenti!

Caratteristiche

▧ Effetto di refrigerio di lunga durata per molte ore, prolungando la produttività e mitigando i malesseri legati ai colpi di calore.
▧ Immergere il prodotto in acqua e strizzare l'acqua in eccesso per attivare l'effetto rinfrescante.
▧ Tempo di attivazione rapido di 30 secondi.
▧ Quando l'effetto refrigerante termina, è sufficiente riapplicare l'acqua per riattivare l'effetto.
▧ Blocca i raggi UV dannosi.
▧ Lavabile in lavatrice.
▧ Certificazione UPF 50+

Copricapi - Cappelli - Berretti - Refrigeranti e Rinfrescanti
Le scottature, i mal di testa e la stanchezza da caldo saranno presto un lontano ricordo 👀
Fate spazio ai cappelli e ai berretti rinfrescanti con i loro pannelli in fibra ultra-assorbente che vi mantengono freschi per ore! 😎
Copricapi modello Sahara, bandana, cappello refrigerante, con protezione UV UPF 50+ ☀️

EV24 COPRICAPO - Cappello Refrigerante a tesa larga
Capacità di assorbimento, raffreddamento e asciugatura
Mantiene la testa fresca fino a 8 ore
Tessuto con certificazione 50+ UPF per bloccare il 98% dei raggi UV
Cinturino regolabile per una vestibilità più sicura
Immergere nell'acqua per attivare


EV25 COPRICAPO - Cappello Refrigerante a tesa larga
Capacità di assorbimento, raffreddamento e asciugatura
Mantiene la testa fresca fino a 8 ore
Tessuto con certificazione 50+ UPF per bloccare il 98% dei raggi UV
Cinturino regolabile per una vestibilità più sicura
Immergere nell'acqua per attivare





Con l'arrivo delle ondate di calore alcune Regioni hanno trasmesso una circolare, inviata alle organizzazioni di categoria datoriali e sindacali, per raccomandare l’adozione delle linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dagli effetti di calore, con un’attenzione particolare alle lavorazioni all’aperto o in ambienti chiusi non climatizzati.

Nel documento si descrivono i sintomi delle principali malattie, dai colpi di calore alla sindrome da esaurimento da calore, dai crampi alla dermatite da sudore, e si indicano rimedi e azioni per contrastarle. E' raccomandato, come misura di prevenzione, designare in ogni luogo di lavoro una persona formata sui rischi e sulle misure di tutela da adottare. Ci sono anche indicazioni pratiche, come il link ad un sito dove, in base alle condizioni meteo, è possibile calcolare l’indice empirico utilizzato per capire se l’esposizione ad un determinato ambiente caldo genera o meno stress termico. 

E' evidente ormai la necessità di revisione dei turni di lavoro, distinguendo tra:

1° attività non prioritarie da condursi all'aperto nei giorni con le più favorevoli condizioni meteo 
2° attività prioritarie più impegnative dal punto di vista fisico da programmare, ove possibile, nei momenti e negli orari meno caldi della giornata. 

Mettere a disposizione acqua, sali minerali, aree ombreggiate, favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l'esposizione al calore. 

Consultare il portale agenti fisici (https://www.portaleagentifisici.it): un sito realizzato dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Azienda Sanitaria Usl Toscana Sud Est, con la collaborazione dell’Inail, dove si spiegano rischi e conseguenze dell’esposizione a vibrazioni, campo elettromagnetici o radiazioni. 

Quanto al codice calore nei pronto soccorsi, che il Ministero ha sollecitato le Regioni ad attivare di fronte alle temperature in costante ascesa, di fatto in alcune regioni (es.Toscana) esiste da tempo, ma occorre si attivi ovunque.

Esposizione a radiazione solare

Non sottovalutate il rischio in condizioni di elevato soleggiamento con possibili conseguenze, a danno sia dell’epidermide che degli occhi (eritemi, scottature, abbagliamento, ecc.) ma anche, nei casi più gravi, la possibilità del verificarsi di “colpi calore”. 

Per ridurre tali rischi occorre che:
  • le lavorazioni che presuppongono una permanenza prolungata sul sito (ad esempio: scavo), in particolare nelle ore in cui i raggi solari sono più intensi, siano protette mediante gazebo, tendoni o tettoie;
  • sia disponibile abbondante acqua potabile; in caso di forte irraggiamento solare,
  • sia possibile disporre di copricapo e creme solari (che devono essere periodicamente applicate), con livello di protezione adeguata al proprio fototipo;
  • si indossino indumenti realizzati con materiali traspiranti, evitando di lavorare a torso nudo;
  • siano effettuate pause di circa 15 minuti ogni ora di lavoro per non affaticare l’organismo, in particolare se il clima è molto caldo e umido; i lavori più pesanti vengano svolti nelle ore più fresche, e programmarli, se possibile, in modo che siano effettuati sempre nelle zone meno esposte alla radiazione solare.
E' stata emessa una Nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) - Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro: la Nota del 13 luglio 2023, prot. n. 5056 avente per oggetto “Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore”:

"si ritiene opportuno richiamare l’attenzione di codesti Uffici sui profili di tutela dei lavoratori per i rischi legati ai danni da calore, sia in fase di vigilanza ispettiva, sia in occasione dell’attività di informazione e prevenzione da rivolgersi ai datori di lavoro e ai lavoratori finalizzata a fornire utili elementi di conoscenza sugli effetti delle temperature estreme negli ambienti di lavoro e sulla relativa percezione del rischio". (Ved. sotto fine post).


Articoli Rinfrescanti e Raffreddanti contro il Caldo insopportabile
Dispositivi di protezione individuale » Protezione del corpo
Chi trascorre molto tempo sotto il sole presenta un rischio maggiore di sviluppare un epitelioma. Ecco come proteggersi.

FAZZOLETTO CON BANDANA RINFRESCANTE
ARCV04

Fazzoletto con Bandana rinfrescante colore blu, riutilizzabile.
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Rinfresca testa e collo. Si indossa perfettamente sotto gli elmetti.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Sciacquare prima di ogni utilizzo. Lavabile in lavatrice. Durata: 8 ore


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FRONTALINO RINFRESCANTE PER ELMETTO O CASCO
ARCV07

Inserto rinfrescante compatibile con la maggior parte degli elmetti, di colore blu, riutilizzabile.
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Rinfresca la testa e protegge il collo dai raggi UV. Si applica al casco tramite le chiusure a strappo.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Sciacquare prima di ogni utilizzo. Lavabile in lavatrice. Durata: 8 ore.


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BANDANA RINFRESCANTE
AREDS670

Bandana rinfrescante colore blu, riutilizzabile.
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Rinfresca testa e collo. Si indossa perfettamente sotto gli elmetti.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Sciacquare prima di ogni utilizzo. Lavabile in lavatrice. Durata: 4 ore

ASCIUGAMANO RINFRESCANTE
AREDS660

Asciugamano rinfrescante colore blu, riutilizzabile. Spessore 2 mm, dimensioni 33 x 75 cm
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Protegge dai raggi UV e rinfresca collo, braccia e dorso.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Sciacquare prima di ogni utilizzo. Lavabile in lavatrice. Durata: 4 ore.

SOTTOCASCO RINFRESCANTE PER ELMETTO O CASCO
AREDS671

Inserto rinfrescante refrigerante per elmetto o casco colore blu, riutilizzabile.
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Rinfresca la testa e protegge il collo dai raggi UV. Si applica al casco tramite le chiusure a strappo.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Sciacquare prima di ogni utilizzo. Lavabile in lavatrice. Durata: 4 ore.



Articoli Rinfrescanti e Raffreddanti contro il Caldo insopportabile
Dispositivi di protezione individuale » Protezione del corpo
Chi trascorre molto tempo sotto il sole presenta un rischio maggiore di sviluppare un epitelioma. Ecco come proteggersi.

GILET RINFRESCANTE PER ELMETTO O CASCO
GCV011

Gilet rinfrescante rrefrigerante
Riduce la sensazione di calore rendendo confortevole le condizioni di lavoro anche in condizioni di elevate temperature. Usando tecnologie e materiali progettati per prevenire lo stress da calore, questo gilet consente a chi lo indossa di lavorare anche nelle condizioni climatiche più calde e umide. Basta immergere il gilet in acqua e strizzarlo. Il gilet può quindi essere indossato e non bagnerà i vestiti sotto. Quando il gilet si asciuga, ripetere il trattamento per altre 8 ore di nuovo confortevole fresco.
Si attiva in modo facile e rapido immergendolo e lasciandolo sotto l’acqua corrente fredda per circa 1 minuto. Lavabile a mano,
Durata: 8 ore.


Riportiamo, a titolo esemplificativo, due casi di colpi di calore

Nel primo caso un lavoratore è occupato da tre giorni, insieme al titolare dell'impresa, nel rifacimento della copertura di un edificio residenziale.

I lavori consistono nella rimozione della esistente mantellata di copertura, nella applicazione a caldo di una guaina bituminosa e, quindi, nella posa delle nuove tegole. Il lavoratore è incaricato della rimozione dei coppi, mentre il titolare dell'impresa si occupa della applicazione a caldo della guaina.

I lavori si svolgono all'aperto, in zona collinare; il giorno dell'evento il cielo è sereno e le temperature sono giunte fino a circa 32 °C. L'umidità relativa è intorno al 45%. Per proteggersi dalla radiazione solare il lavoratore indossa un copricapo con frontino ed una camicia in cotone. È in buone condizioni di salute e non assume farmaci. Per ridurre l'esposizione alle condizioni ambientali l'inizio dei lavori è stato anticipato alle ore 6:30, per terminare alle 13:30. Presso il cantiere è disponibile una fonte di acqua corrente fresca alla quale il lavoratore ha spesso attinto per bere e rinfrescarsi.

Conclusi i lavori della giornata, verso le 13:30, dopo aver salutato il committente, l'infortunato manifesta dapprima uno stato confusionale, pronunciando frasi sconnesse, e si accascia a terra privo di sensi. Soccorso e trasportato in ospedale, dove giunge con una temperatura corporea superiore a 41.7 °C, muore circa 12 ore dopo. Viene eseguita l'autopsia ed il decesso è attribuito a colpo di calore.

Il secondo caso riguarda i lavori su un muro storico pericolante.

Un lavoratore dopo circa un’ora dal rientro al lavoro dopo la pausa pranzo inizia a sentirsi male (sintomi riconducibili a colpo di calore), perdendo rapidamente conoscenza. Viene soccorso dal compagno di lavoro lì presente e da una abitante di una casa posta nelle immediate vicinanze del cantiere, chiamando immediatamente i soccorsi.

Si indica che “non erano presenti ripari per la protezione dal sole ed i lavoratori non erano dotati di copricapo di protezione, tanto che il lavoratore aveva usato in quella giornata, una maglietta bagnata per coprirsi la testa”.

Inoltre le condizioni termiche erano elevate, il rischio non era stato valutato e “l’infortunato non aveva ricevuto nessuna formazione su questo rischio”.

Dagli accertamenti effettuati “risulta inoltre che:

L'infortunato era idoneo alla mansione senza limitazioni;
Non sappiamo se al momento del malore l'infortunato avesse la maglietta bagnata sulla testa, ma l'aveva tenuta più volte durante la giornata;
L'orario di lavoro di quella giornata è così riassumibile: 8:00-9.30 in magazzino della ditta a caricare il camion 9:30-11:30 in cantiere 11:30-12:30 rientro in magazzino della ditta e caricato camion 12:30-13:00 pausa pranzo 13:00-14:00 finito caricato camion (sempre nel magazzino della ditta) e ritorno al cantiere 14:00 ripresa dei lavori in cantiere 15:00 malore per colpo di calore”.  

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