giovedì 3 febbraio 2011

VERNICIATURA: analisi degli Incidenti

Tratti dall’archivio di INFOR.MO. strumento per l'analisi dei casi di infortunio (sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi) sono il risultato di uno sguardo parziale dei problemi del comparto: rivolto più agli incidenti, ai problemi della “sicurezza” che a quelli della “salute” e delle malattie professionali correlate.



Il primo caso è relativo a un infortunio avvenuto in un piazzale esterno al reparto verniciatura di uno stabilimento del comparto legno.
Una lavoratrice deve “spillare del solvente per travasarlo in un fusto da 30 litri prelevandolo da una cisterna pallettizzabile depositata all’esterno insieme ad altre 4 cisterne simili da circa 1000 litri”.
Durante l’operazione di travaso del solvente si verifica una esplosione e la lavoratrice è investita da alcuni litri di solvente in fiamme che le provocano gravi ustioni. Trasferita in un centro per grandi ustionati, morirà 35 giorni dopo l’evento.
L’esplosione della “miscela aria/vapori di solvente all’interno del fusto di latta” è stata innescata da una scarica elettrostatica.
Sono diversi gli elementi che sono alla base del grave incidente:
- “la ditta disponeva di una valutazione ATEX che non comprendeva i rischi da atmosfere esplosive e da incendio” legati alle operazioni svolte dalla lavoratrice”;
- “l’infortunata non indossava abiti e calzature antistatiche o conduttive” e “non disponeva di scaricatori o altro per disperdere cariche elettrostatiche accumulate sulla persona”;
- “durante il travaso i recipienti non erano collegati a terra né tra loro con collegamenti equipotenziali”.
È stato poi rilevato che “la scheda di sicurezza del prodotto non recava indicazioni circa la esplosività dei vapori miscelati con aria, circa la necessità di evitare accumulo di cariche elettrostatiche e circa la proprietà del solvente di caricarsi elettrostaticamente per sfregamento”.

Il secondo caso è relativo ad attività di tinteggiatura delle pareti in ambito edile.
Un artigiano, titolare di impresa individuale, riceve in subappalto dei “lavori di verniciatura/tinteggiatura di un complesso di edifici in manutenzione straordinaria”.
Dovendo raggiungere in altezza il luogo dove eseguire dei ritocchi, allestisce “un trabattello su ruote” che avrebbe poi utilizzato per raggiungere il luogo dell’intervento ad un’altezza superiore ai sei metri dal suolo.
L’artigiano si trova sul piano di calpestio del ponte del trabattello e mentre si sporge verso l'esterno “nel tentativo di depositare una latta di vernice su una trave della struttura che doveva tinteggiare”, precipita al suolo “a seguito di uno sbilanciamento del peso verso l'esterno e soprattutto perché il trabattello non era adeguatamente stabilizzato”. In particolare “il trabattello si spostava nel senso opposto al senso di caduta dell’infortunato a causa del fatto che due delle quattro ruote erano prive di viti di stabilizzazione e le altre due, pur essendone dotate, non erano state stabilizzate”.

Un terzo caso ricorda quanto le attività di manutenzione siano a rischio di incidente in tutti i comparti, anche quello relativo alla verniciatura.
Un lavoratore aiuta un collega nella manutenzione dell'aspiratore posto ad di sopra della cabina di verniciatura, in particolare nella pulizia della ventola dell'aspiratore situato a quasi tre metri di altezza. Per farlo usa una scala a pioli in alluminio corrispondente ai requisiti di sicurezza. Tuttavia, terminata l'operazione, il lavoratore mentre si accinge a scendere rivolto verso il collega, cade a terra battendo il capo e riportando un trauma cranico.

Nelle attività di verniciatura c’è la “possibilità di imbrattamenti, proiezioni, contaminazione oculare e schizzi”...  spesso a causa di procedure che prevedono la manipolazione diretta e ravvicinate da parte dell’addetto.
In specifiche fasi lavorative, vengono spesso impropriamente utilizzati solventi in abbondanza e senza le elementari attenzioni atte ad evitare dispersioni; tale pratica, oltre a costituire azione facilitante all’introduzione nell’albero respiratorio e per via cutanea di agenti chimici con possibili effetti tossici, comporta la possibilità di andare incontro ad eventi infortunistici da proiezione e schizzi.

Parzialmente tratto da Punto Sicuro

Ustioni evitabili associate all’incendio di solventi per vernici:
esperienza di un gruppo di centri per il trattamento delle ustioni in Turchia


Dal 1997 al 2005 sono stati ricoverati presso il centro per ustionati 28 pazienti con ustioni provocate dall’incendio di solventi per vernici. Le sedi corporee colpite, in ordine decrescente per frequenza, sono state le mani, i piedi, la testa e il volto, il collo, il tronco e le aree genitali. La durata media del ricovero ospedaliero, nei pazienti sopravissuti, è stata pari a 39,65 ± 37,83 giorni. Il tasso globale di mortalità è stato pari al 39,3%. La cause di morte sono state la sepsi (63,6%), la gravità delle ustioni con danni polmonari da inalazione (18,2%), l’embolia polmonare (9,1%) e l’insufficienza respiratoria.
Conclusioni. L’incendio dei solventi per vernici può provocare gravi ustioni con elevati tassi di mortalità.
Approfondimenti su: www.minervamedica.it

In “Esplosione ed incendio nell’attività di verniciatura” curato da Riccardo Tommasini (Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria Elettrica) si ricorda che nei processi di verniciatura “la presenza di atmosfera esplosiva è un evento che non può essere generalmente evitato, in quanto legato al processo stesso, ma che può essere controllato in modo da minimizzare il rischio”.
Alcuni esempi di produzione di atmosfere esplosive:
- le operazioni di spruzzatura di vernici con solventi infiammabili;
- la fase di evaporazione del solvente dal componente verniciato, durante e dopo l’operazione di verniciatura.
Inoltre si devono “considerare le anomalie del processo prevedibili, quali, ad es. eventuali dispersioni di vernice o solvente infiammabile dal sistema di contenimento”.
Anche gli impianti di verniciatura a polvere presentano pericoli di esplosione: “la resina di cui è costituita la polvere è infatti una sostanza organica combustibile che, miscelata all’aria, può produrre atmosfere potenzialmente esplosive”.

Esistono KIT specifici di Dispositivi di protezione individuale DPI per Verniciatori:
  • per lavorazione di Carteggiatura
  • per lavorazione di Lucidatura
  • per Verniciatura a pennello
  • per Verniciatura a spruzzo
  • per Sverniciatura chimica
  • per Stuccatura
Questi KIT prevedono la protezione:
  • delle Vie respiratorie
  • dell'Udito
  • della vista
  • del Corpo
  • delle Mani
  • dei Piedi
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