venerdì 1 aprile 2022

Il piano di emergenza in caso di incendio - parte 1

  


Il peggiore piano di emergenza è non avere nessun piano. 
(Il secondo peggiore piano è averne due o più).

In un’azienda, grande o piccola che sia, trovarsi coinvolti in un emergenza per incendio o per infortunio - pur sembrando ad alcuni una probabilità abbastanza remota - non è del tutto impossibile.

La conferma la si può avere con una rapida analisi dei dati statistici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che in Italia ogni anno svolge oltre 600.000 interventi di soccorso tecnico urgente. Di questi, circa 40.000 sono correlati ad emergenze verificatesi in attività lavorative.

Indipendentemente dai materiali depositati o impiegati nelle lavorazioni e dalle caratteristiche costruttive ed impiantistiche dell’azienda, uno degli aspetti che hanno avuto (e sempre avranno) grande impatto sull’evoluzione dell’evento-emergenza è quello relativo a come sono stati affrontati i primi momenti, nell’attesa dell’arrivo delle squadre dei Vigili del Fuoco.

Uno strumento basilare per la corretta gestione degli incidenti (siano essi incendi, infortuni, fughe di gas o spill di sostanze pericolose) è il cosiddetto “piano di emergenza”. In tale documento sono contenute quelle informazioni-chiave che servono per mettere in atto i primi comportamenti e le prime manovre permettendo di ottenere nel più breve tempo possibile i seguenti obiettivi principali:

· salvaguardia ed evacuazione delle persone
· messa in sicurezza degli impianti di processo
· compartimentazione e confinamento dell’incendio
· protezione dei beni e delle attrezzature
· estinzione completa dell’incendio.


I piani di emergenza ben strutturati prevedono inoltre le operazioni per la rimessa in servizio in tempi ragionevoli ed il ripristino delle precedenti condizioni lavorative.

Scopo
Lo scopo dei piani di emergenza è quello di consentire la migliore gestione possibile degli scenari incidentali ipotizzati, determinando una o più sequenze di azioni che sono ritenute le più idonee per avere i risultati che ci si prefigge al fine di controllare le conseguenze di un incidente.

Obiettivi
La stesura del piano di emergenza consente di raggiungere diversi obiettivi, già a partire dai
momenti preliminari nei quali si valuta il rischio ed il Management inizia ad identificare con
maggiore precisione gli incidenti che possono verificarsi nell’attività lavorativa.

Tra gli obiettivi di un piano di emergenza, ad esempio, ci sono i seguenti:
·  raccogliere in un documento organico e ben strutturato quelle informazioni che non è possibile
ottenere facilmente durante l’emergenza;
·  fornire una serie di linee-guida comportamentali e procedurali che siano il “distillato” dell’esperienza
di tutti i componenti dell’Azienda e rappresentano pertanto le migliori azioni da intraprendere;
·  disporre di uno strumento per sperimentare la simulazione dell’emergenza e promuovere
organicamente l’attività di addestramento aziendale.

Struttura
La struttura di un piano di emergenza, ovviamente, varia molto a seconda del tipo di attività, del tipo di azienda, della sua conformazione, del numero di dipendenti e dipende da una serie di parametri talmente diversificati che impediscono la creazione di un solo modello standard valido per tutti i casi.
Ciò non significa che “tutte le emergenze sono sempre diverse l’una dall’altra”. Anzi. I più esperti gestori di emergenza (ad esempio le squadre di Vigili del Fuoco), infatti, riescono a trovare sempre più aspetti di similarità tra un’emergenza e un’altra, che non di differenza.
É quindi possibile delineare con sufficiente precisione i metodi per la strutturazione dei piani di
emergenza ed elencare inoltre alcuni contenuti di base comuni a tutti i piani.

Procedure
La pre-pianificazione è definibile come un documento scritto che risulta dalla raccolta di
informazioni sia generali che dettagliate pronte per essere usate dal personale dell’azienda e dagli enti di soccorso pubblico per determinare il tipo di risposta per incidenti ragionevolmente
prevedibili in una determinata attività.
Questi pre-piani identificano i pericoli potenziali, le condizioni e le situazioni particolari.
Consentono di avere la possibilità di un differente punto di vista e disporre di specifiche
informazioni che è impossibile ottenere durante un’emergenza.
Le procedure sono la rappresentazione, in genere schematica, delle linee-guida comportamentali ed operative che “scandiscono” i vari momenti dell’emergenza. Come vedremo in seguito, tale schematizzazione può essere realizzata su diversi livelli.
Le Procedure Operative Standard forniscono un valido insieme di direttive tramite le quali il
personale può operare efficacemente, efficientemente e con maggiore sicurezza. In mancanza di appropriate procedure un incidente diventa caotico, causando confusione ed incomprensione ed aumentando il rischio di infortuni.

Persone
Il contenuto del piano di emergenza deve innanzitutto focalizzare su alcune persone/gruppi - chiave come gli addetti al reparto, al processo di lavorazione, ecc., dei quali il piano deve descrivere il comportamento, le azioni da intraprendere e quelle da non fare.
Al verificarsi dell’emergenza, comunque, possono facilmente trovarsi coinvolte anche persone di altri reparti o presenti in azienda come i clienti, i visitatori, i dipendenti di altre società di
manutenzione ecc. Il piano deve “prendersi cura” anche di questi.
Inoltre, nel momento in cui l’emergenza può riguardare anche le aree esterne all’azienda o
comunque altre Organizzazioni o Servizi la cui attività è in qualche modo correlata, il piano di
emergenza deve prevedere il da farsi anche per queste persone/organizzazioni.
Ad esempio, se un Ospedale ha un incendio nel reparto di Pronto Soccorso, è chiaro che dal quel momento le emergenze sanitarie vanno dirottate su altri Ospedali (o su altri Reparti).
Se un’azienda ha ipotizzato un evento incidentale come un rilascio di sostanze pericolose, il suo piano di emergenza deve senz’altro comprendere le procedure di evacuazione delle aree circostanti (e non è una cosa da poco!).
Ricordiamo ancora una volta che l’obiettivo primario del piano di emergenza è la salvaguardia delle persone, siano esse dipendenti dell’azienda, clienti, visitatori o abitanti delle aree circostanti.
Una figura che non può mai mancare nella progettazione del piano di emergenza è quella di un Gestore Aziendale dell’Emergenza al quale vanno delegati poteri decisionali e la possibilità di prendere decisioni anche arbitrarie, al fine di operare nel migliore dei modi e raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Azioni
Le azioni previste nel piano di emergenza devono assolutamente essere correlate alla effettiva capacità delle persone di svolgere determinate operazioni. Non è possibile attribuire compiti particolari a chi non è stato adeguatamente addestrato. Occorre ricordare che in condizioni di stress e di panico le persone tendono a perdere la lucidità e pertanto il piano di emergenza va strutturato tenendo conto di questo aspetto. 

Poche, semplici, efficaci azioni sono meglio che una serie di incarichi complicati nei quali il rischio di “saltare” alcuni passagi fondamentali è molto alto.

Procedure da adottare quando si scopre un incendio
Le procedure da adottare in caso di incendio sono differenziate, soprattutto per la sequenza delle azioni, tra i diversi tipi di insediamento (uffici, edifici con afflusso di pubblico, aziende, ecc.). Ciò nonostante riassumiamo quegli aspetti che sono comuni alle diverse situazioni dei luoghi e degli eventi incidentali.

Procedure da adottare quando si scopre un incendio
·  Comportarsi secondo le procedure pre-stabilite (ove esistono)
·  Se si tratta di un principio di incendio valutare la situazione determinando se esiste la possibilità di estinguere immediatamente l’incendio con i mezzi a portata di mano
·  Non tentare di iniziare lo spegnimento con i mezzi portatili se non si è sicuri di riuscirvi
·  Dare immediatamente l’allarme al 115
·  Intercettare le alimentazioni di gas, energia elettrica, ecc.
·  limitare la propagazione del fumo e dell’incendio chiudendo le porte di accesso/compartimenti
·  Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di una via di fuga sicura alle proprie spalle e con l’assistenza di altre persone
·  accertarsi che l’edificio venga evacuato
·  se non si riesce a mettere sotto controllo l’incendio in breve tempo, portarsi all’esterno
dell’edificio e dare le adeguate indicazioni alle squadre dei Vigili del Fuoco.

Procedure da adottare in caso di allarme
Anche per questo aspetto, le procedure da adottare in caso di allarme sono differenziate, tra i diversi
tipi di insediamento (uffici, edifici con afflusso di pubblico, aziende, ecc.).

Esistono comunque diversi aspetti sempre presenti, che riassumiamo nel seguente schema:
·  Mantenere la calma (la conoscenza approfondita delle procedure aiuta molto in questo senso, così come
l’addestramento periodico che aiuta a prendere confidenza con le operazioni da intraprendere)
·  Attenersi scrupolosamente a quanto previsto nei piani di emergenza
·  Evitare di trasmettere il panico ad altre persone
·  prestare assistenza a chi si trova in difficoltà, se avete la garanzia di riuscire nell’intento
·  allontanarsi immediatamente, secondo procedure (ad esempio in un’azienda può essere necessario mettere in sicurezza gli impianti di processo; oppure in una scuola può essere necessario che il docente prenda con sè il registro della classe per poter effettuare le verifiche sull’avvenuta evacuazione di tutti gli alunni)
·  non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità.









            












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