
Non si trovano dispositivi in grado di proteggere da tutti i rischi presenti ma occorre valutare respiratori specifici per ogni situazione.
I DPI respiratori rivestono di conseguenza tre importanti funzioni:
- abbattere l’assorbimento di composti chimici tossici a livello dell’apparato respiratorio;
- neutralizzare l’effetto asfissiante o da carenza di ossigeno;
- minimizzare l’effetto irritativo a livello dell’albero respiratorio.
I DPI destinati a proteggere le vie respiratorie o apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR) dal punto di vista funzionale si distinguono in due grandi categorie:
1) APVR isolanti, sono indipendenti
dall’atmosfera ambientale, isolando
le vie respiratorie del lavoratore,
in quanto gli somministrano aria da
una sorgente alternativa, non inquinata;
2) APVR a filtro, dipendono dall’aria
dell’ambiente, fanno diventare
respirabile l’aria ambiente per mezzo
di una opportuna filtrazione.
Gli APVR isolanti si distinguono in:
- APVR isolanti non autonomi, il lavoratore
riceve da un condotto di
alimentazione l’aria respirabile
proveniente da una sorgente non
inquinata, ne risulta una possibilità
di movimento limitata dalla lunghezza
della conduttura;
- APVR isolanti autonomi, l’addetto
trasporta il respiratore, che gli
garantisce una grande autonomia
di movimento; tuttavia, per le dimensioni
ed il peso dell’attrezzatura,
i suoi movimenti possono trovarsi
limitati negli spazi angusti,
come pure la sua capacità lavorativa.
APVR a filtro
I respiratori a filtro costituiscono i dispositivi solitamente più impiegati,
nei lavori pesanti. Generalmente sono composti da un facciale (semimaschera, maschera intera, semimaschera filtrante) dotato d’un sottofiltrante idoneo a bloccare:
gli areosol solidi e/o liquidi (filtri antiparticelle),
i gas o vapori (filtri antigas) o entrambi (filtri combinati).
Gli APVR devono:
- fornire per quanto possibile livelli
elevati di protezione;
- essere innocui, leggeri, solidi, rispondere
a criteri di ergonomia;
- limitare il meno possibile il campo
visivo e la vista dell’utilizzatore;
- essere compatibili con l’uso di occhiali
e dotati di una nota informativa
del fabbricante.
Suddivisione degli APVR a filtro
Gli APVR a filtro si dividono in:
• facciali filtranti antipolvere (norma europea EN 149) per la protezione da polveri, fibre, fumi e nebbie.
Il filtro (in fibra polipropilenica caricata elettrostaticamente per attirare
le particelle) è incorporato nella semimaschera; quelli dotati di valvola di espirazione migliorano il comfort respiratorio dell’utilizzatore, tuttavia si riscontra sempre penetrazione dell’inquinante attraverso la valvola, anche se in
minima misura, per sfasatura esistente tra l’istante della chiusura e l’inizio dell’aspirazione;
• facciali filtranti antigas (EN 405)per la protezione da gas e vapori o combinati;
• semimaschere con filtri (EN 140;
filtri: EN 143-antipolvere, EN 141
antigas e combinati);
• maschere intere con filtri (EN 136;
filtri: EN 143-antipolvere, EN 141
antigas e combinati).
I respiratori a filtro si suddividono
inoltre in non assistiti ed assistiti.
Questi ultimi si distinguono a loro
volta nelle seguenti tipologie: a ventilazione
assistita oppure a ventilazione
forzata. In sintesi abbiamo i
seguenti casi.
- APVR non assistiti
L’aria ambiente, resa respirabile dal
filtro, entra all’interno del facciale solo
attraverso l’atto respiratorio.
- APVR a ventilazione assistita
L’aria passa attraverso il filtro grazie
a un elettroventilatore, generalmente
trasportato dall’operatore, e convogliata
al facciale (maschera intera,
semimaschera o quarto di maschera),
il che garantisce una certa protezione
anche quando si dovesse
arrestare l’elettroventilatore.