Se il prezzo costituisce il parametro guida del mercato, certamente i produttori dell'Estremo Oriente, che in questo hanno il loro punto di forza, sbaraglieranno anche nei mercati occidentali.
La concorrenza dei produttori dell'Estremo Oriente, particolarmente cinesi, si fa sentire soprattutto nei prodotti semplici a relativa bassa tecnologia: guanti, calzature, abbigliamento ecc. Alcuni di questi prodotti di importazione hanno una discreta qualità, ma in generale non offrono le garanzie tecniche e normative dei prodotti realizzati dalle aziende italiane e europee.
Da tempo è stata istituita una speciale "sorveglianza del mercato", consistente nel sottoporre alcuni prodotti sospetti a una serie di test in laboratori indipendenti e certificati al fine di valutarne la validità tecnica e la rispondenza alle norme. In caso di comporvata insufficienza, si segnala (?) il caso all'autorità competente nella speranza (non certezza) che provveda nel modo opportuno nei confronti delle aziende produttrici o, nel caso di aziende estere, nei confronti delle case che le rappresentano in Italia.
Quale iniziativa si può dunque prendere per fronteggiare questo fenomeno?
Alla base di tutto c'è una certa mancanza di "cultura antinfortunistica".
Chi acquista (e spesso si tratta anche di grandi imprese o istituzioni pubbliche e di commesse consistenti) ignora o sottovaluta i rischi a cui va incontro acquistando materiali che si possono poi dimostrare non all'altezza per prevenire i rischi o limitare i danni di incidenti.
Chi vende spesso non si rende conto della delicatezza del problema
e quindi delle responsabilità che si assume vendendo materiale inadatto.
Infine, va sottolineata l'inadeguatezza o l'insufficienza dell'attività di controllo da parte degli enti preposti per mancanza di risorse adeguate come numero di ispettori o di competenze.
In definitiva, si tratta di svolgere una grande azione di formazione che sensibilizzi tutti gli attori del mercato sulle specifiche problematiche del settore.
Se le istituzioni prestassero maggiore attenzione al settore della protezione degli infortuni, si potrebbe ridurre il costo degli stessi che la comunità nazionale sopporta. INAIL “... il costo degli infortuni è dell’ordine dei 28 miliardi di euro l’anno ...”. E' una cifra enorme che potrebbe, con iniziative mirate, ridursi notevolmente. Ho letto anche che tale cifra corrisponde a 3 punti del Pil. Abbiamo intenzione di fare qualcosa, o lasciamo le cose così come sono e continuiamo a contare i morti e gli infortuni?
Da un punto di vista teorico in ogni Azienda quando si devono fare delle scelte o decidere dei nuovi investimenti si ritiene sempre opportuno e conveniente coinvolgere fin dalla prima fase di ricerca del fornitore, di stesura del progetto, di definizione delle caratteristiche-requisiti ovvero delle specifiche tecniche del bene da acquisire, anche la Direzione Tecnica (o meglio tutte le unità afferenti al sistema produttivo); nella realtà delle cose poi tutto questo rimane come buon proposito e la definizione finale del contratto viene decisa quasi esclusivamente dall’alta Amministrazione facendo delle valutazioni quasi esclusivamente di natura economica basate sul minor costo apparente.
Differenza reale tra PREZZO e COSTO
Come ben sappiamo in realtà la scelta andrebbe fatta coerentemente analizzando il costo reale ovvero andando a scoprire quelli che sono i costi occulti spesso ben chiari: l'esempio forse banale è sempre lo stesso:
1 calzatura costo € 12,00 + Iva durata media 2 mesi
1 calzatura costo € 46,00 + Iva durata media 12 mesi
(analisi effettuata su prestazioni calzature fornite settore officina)
1 guanto costo € 1,20 + Iva durata media 2 giorni
1 guanto costo € 4,60 + Iva durata media 20 giorni
(analisi effettuata su prestazioni calzature fornite settore officina)
gli esempi sono volutamente sintetici: se volessimo approfondire scopriremmo che, ad esempio nell'ambito della protezione meccanica, dei Guanti in Dyneema® o in Kevlar® sebbene abbiano prezzi iniziali alti consentono un risparmio veramente notevole nel lungo periodo e questo è sinonimo di effetiva riduzione dei costi. Il prodotto low cost nel ns. settore avrà sempre una resa bassa sia come performance sia come durata.