lunedì 2 novembre 2009
alla ricerca di... precauzioni per la PANDEMIA Gel e Mascherine
"Quando si definisce una influenza pandemia?
Si ha una pandemia quando una nuova infezione riesce ad espandersi in più zone del mondo contemporaneamente, in tempi rapidi e diffusamente a livello delle singole aree, così come sta facendo il virus A H1N1. È proprio la novità dell'agente infettivo, contro cui l'uomo non ha ancora avuto il tempo di costruire difese immunitarie, il fattore che determina il rapido espandersi del virus nella popolazione."
Una pandemia può avere conseguenze notevoli e determinanti sulle aziende. Si ritiene che durante un`ondata pandemica circa il 25% degli impiegati si ammalerà e dunque sarà assente dal lavoro per un periodo tra 5 e 8 giorni. L`assenteismo globale potrà tuttavia essere più elevato se gli impiegati rimarranno a casa per esempio per occuparsi dei loro famigliari. Quindi, durante le due settimane di picco dell`ondata di pandemia, circa il 40% dei dipendenti potrà essere assente. È perciò indispensabile che le aziende si preparino in modo accurato all`arrivo di un tale evento.
UTILITA` DEL GEL DISINFETTANTE
"Per quanto tempo il virus sopravvive sulle superfici esterne?
In base ai dati disponibili per altri virus antiinfluenzali, si presume che, una volta che il malato ha diffuso il virus all'esterno (con un colpo di tosse, uno starnuto, o perché ha toccato un oggetto con le mani contaminate), il virus può sopravvivere sugli oggetti e sulle superfici (comodino, tavolo, maniglia della porta, libro…) per un periodo di tempo che va da 2 a 8 ore.
"
I professionisti del ramo sanitario sanno come utilizzare i guanti per proteggersi senza disseminare i virus che vi si sono depositati. Se non avete seguito una formazione specifica, rischiate di peggiorare la situazione e di diffondere il virus sugli oggetti che vi circondano, contribuendo alla sua propagazione.
Meglio quindi non usare i guanti. È preferibile lavarsi regolarmente le mani (prima e dopo il contatto con gli ammalati, dopo aver toccato oggetti potenzialmente contaminati).
L`ideale è tenere a portata di mano un GEL Antisettico pronto all`uso per la disinfezione delle mani senza acqua.
ESO GEL MANI è un gel per l`istantanea ed efficace disinfezione delle mani, contenente alcool, in grado di ridurre efficacementela flora batterica residente e transitoria della cute.
Studi di laboratorio dimostrano la sua capacità di inattivare HIV, HBV,HCV e il suo potere antimicrobioticonei confronti di Candidaalbicanse Mycobacterium tuberculosis.
Si asciuga velocemente, lasciando le mani fresche e morbide.
presidio medico chirurgico Reg. n. 18788 del Ministero della salute
UTILITA` DELLE MASCHERINE
Lo scopo delle mascherine è di ridurre il rischio di trasmissione del virus.
La mascherina evita che si diffonda il virus attraverso starnuti, colpi di tosse e microgoccioline di saliva emesse anche semplicemente parlando.
Indossare una mascherina è utile ed efficace solo se nel contempo si applicano anche le altre misure di igiene (e allontanamento sociale) raccomandate.
Esistono sostanzialmente due tipi di mascherine:
le mascherine igieniche (si intendono le mascherine chirurgiche) - INEFFICACI
le mascherine di protezione respiratoria per uso professionale - EFFICACI
Queste ultime si suddividono in FFP1 (assolutamente insufficiente) FFP2 o FFP3
FFP2 blocca il 92% delle particelle.
FFP3 blocca il 98% delle particelle.
Le sigle esprimono la capacità filtrante delle mascherine stesse,
Eventuali prodotti in commercio che non sono certificati non vanno utilizzati.
Gli studi che valutano le misure per ridurre la diffusione di virus respiratori suggeriscono che l`utilizzo di mascherine potrebbe ridurre la trasmissione della malattia.
Le raccomandazioni sull`impiego di mascherine in ambito sanitario sono accompagnate da informazioni relative a misure complementari
che potrebbero aumentarne l`efficacia, come l`istruzione all`uso corretto, un approvvigionamento regolare e un sistema di smaltimento adeguato.
Nella collettività il beneficio apportato dall`impiego di mascherine negli spazi aperti è meno controllabile,
contrariamente a quanto vale per gli spazi chiusi, dove invece questa misura permette di evitare il contagio provocato da un contatto ravvicinato con persone che presentano sintomi di tipo influenzale.
DPI
Il Centers for Desease Control and Prevention (CDC) dichiara che un respiratore per polveri NIOSH (Stati Uniti) certificato N95 o un altro respiratore per polveri di pari o maggiore livello di protezione (FFP2 o FFP3, conformi alla norma Europea EN149:2001), dovrebbe essere utilizzato dal personale sanitario e da chi gestisce l’emergenza potenzialmente a contatto con il virus. Anche l’organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha ribadito l’utilità, per la prevenzione del contagio, di utilizzare respiratori almeno di classe FFP2.
Concetto ribadito e meglio sviluppato nel documento "Interim Guidance on Planning for the Use of Surgical Masks and Respirators in Health Care Settings during an Influenza Pandemic".
Qual’è la differenza tra un respiratore certificato e una mascherina chirurgica o igienica:
I respiratori certificati sono progettati per contribuire a ridurre l’esposizione degli utilizzatori alle particelle sospese in aria. In Europa i respiratori per particolato sono conformi alla Normativa Europea EN 149:2001 e devono essere marcati CE secondo i requisiti essenziali per i Dispositivi di Protezione Individuale previsti dalla Direttiva CE/89/868 e classificati come Dispositivi di 3ª Categoria.
Lo scopo primario di una maschera chirurgica è contribuire ad impedire che le particelle biologiche espulse dall’indossatore finiscano nell’ambiente.
Alcune mascherine chirurgiche sono progettate per essere resistenti ai fluidi, agli spruzzi ed agli schizzi di sangue ed altri materiali contagiosi. Le mascherine chirurgiche sono conformi alla Normativa Europea EN 14683:2005, presentano un marchio CE di autocertificazione in base ai requisiti definiti dalla Direttiva sui Dispositivi Medici 93/42/EC e sono classificati come Dispositivi di 1ª Categoria.
Inoltre le maschere chirurgiche non sono necessariamente progettate per avere una perfetta tenuta sul volto e quindi il passaggio di aria intorno ai bordi è probabile.
Anche le mascherine che appaiono simili ai respiratori, le mascherine igieniche, ma non sono state progettate per proteggere l’utilizzatore da agenti contaminanti dispersi nell’aria o testate per garantire lo stesso livello di efficienza filtrante, non possono essere considerate un sostituto equivalente ai respiratori certificati CE.
Oltre ai respiratori antipolvere senza manutenzione, i DPI utili per la protezione da contagio sono: Sistemi a venitlazione assistita, Guanti, Respiratori antipolvere+antigas con manutenzione, Occhiali e mascherine, Indumenti.
Impatti Socio-Economici
Impatti su Aziende Private
"L’influenza A probabilmente non sarà un evento grave, nel senso che non farà più vittime di una influenza stagionale (ha un alto livello di infettività ma basso livello di letalità – a luglio 2009), ma avrà conseguenze sull’economia"
(Fonte: MF 25 luglio 2009).
Le aziende devono svolgere un ruolo complementare alle istituzioni pubbliche per ridurre la diffusione del virus, valutando i rischi per i propri dipendenti e garantendo la continuità delle operatività aziendali. Tale approccio è già diffuso nel mondo anglossassone e conosciuto come il ricorso a tecniche e strumenti di Business Continuity Management.
Le aziende sono più portate a concentrarsi sugli eventi che si verificano con maggiore frequenza, anche se le conseguenze sono conosciute e risultano spesso contenute. Eventi che si verficano raramente vengono trascurati, salvo poi intervenire quando l’evento raggiunge un elevato e conclamato rischio.
Elementi per valutare la significatività del rischio di diffusione pandemia in azienda:
- settore di appartenenza (settori più sensibili: energia, utilities, trasporti, ICT, alimentare, farmaceutico)
- grado di internazionalizzazione (presenza in paesi a maggior rischio)
- dimensioni aziendali (conseguenze in termini di numero di contagi)
- qualità delle risorse umane (difficoltà di sostituirle in caso di malattia)
- grado di automazione dei processi produttivi
- percentuale di dipendenti critica per il funzionamento aziendale
- capacità di intervento preventivo da parte delle Istituzioni del Paese di appartenenza
- rilevanza delle strategie di prevenzione
- programmi di prevenzione attuati dalle aziende concorrenti
Il maggior rischio per un’azienda privata, legata alla diffusione di una pandemia, è la perdita di produttività, derivante da:
- grado di assentesimo da lavoro per malattia (valutare la diffusione della popolazione lavorativa colpita rispetto ad una influenza stagionale) > stima pari a circa il 25%-30% del personale*
- numero giorni di malattia (valutare numero medio di giorni di malattia rispetto ad una influenza stagionale) > stima di 7-10 giorni di malattia**
La migliore difesa? La preparazione preventiva.
Prevenire il rischio pandemico può trasformarsi in un vantaggio competitivo, la capacità di preparazione e reazione di un’azienda farà la differenza.