Secondo la Federazione Europea delle imprese di pulizia, le aziende italiane risultano essere 8.000 ed impiegano 400.000 unità circa. La stessa Federazione, evidentemente, non considera imprese il 78% delle aziende che svolgono questa attività!
Questo settore nella generalità dei casi è fortemente soggetto al regime degli appalti, siano essi pubblici che privati, e pertanto è fortemente condizionato dai comportamenti dell’Ente committente.
Le imprese di pulizia, in materia di sicurezza, sono tenute al rispetto dei requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente: DLGS 626/94, DPR 547/55 e DPR 303/56.
Dall’analisi delle declaratorie del contratto collettivo di lavoro del comparto e, più in specifico, dai capitolati di appalto delle pulizie noi possiamo individuare quali sono i maggiori rischi lavorativi che corrono i lavoratori.
I profili professionali prevedono ad esempio che il lavoratore collocato al terzo livello con la qualifica di “pulitore finito” possa operare su scale e/o piattaforme aeree: per quel lavoratore, sicuramente, il rischio maggiore della sua attività sono le cadute dall’alto.
Al secondo livello sono previsti lavoratori addetti ai lavori di facchimaggio e movimentazione interna: i loro rischi rientrano nella movimentazione dei carichi e dei movimenti ripetitivi.
I rischi per la sicurezza e la salute ai quali può andare incontro l’operaio di una impresa di pulizia nell’adempimento delle proprie mansioni si possono così riassumere in ordine di priorità:
1. Rischi da scivolate e cadute dall’alto nell’uso di ponteggi e scale
2. Rischi nell’impiego di prodotti chimici e il contatto con gli agenti biologici
3. Rischi nell’impiego di macchine elettriche
4. Movimentazione dei carichi e movimenti ripetitivi
in microfibra a norme EN 20345 S1 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Art. 000031
€ 39,00 + IVA
Scarpe basse tomaia bianca con lacci
in microfibra a norme EN 20345 S1 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Scarpe basse tomaia bianca con lacci
in microfibra a norme EN 20345 S1 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Art. 000021
€ 39,00 + IVA
Scarpe basse tomaia bianca senza lacci
in lorica a norme EN 20345 S2 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
in lorica a norme EN 20345 S2 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Art. 000032
€ 43,50 + IVA
Scarpe basse tomaia bianca con lacci
in lorica a norme EN 20345 S2 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Scarpe basse tomaia bianca con lacci
in lorica a norme EN 20345 S2 SRC
Puntale in composito non metallico
lamina antiforo non presente
Art. 000022
€ 43,50 + IVA
Tranne che nelle medie aziende, vi è una scarsa conoscenza dei rischi specifici, soprattutto relativo al rischio biologico e al rischio chimico; l’informazione e la formazione vengono effettuate quasi esclusivamente dalle aziende o consorzi di una certa rilevanza.
In Italia, le imprese iscritte nelle liste delle Camere di Commercio (anno 2001) che svolgono come attività primaria i servizi di pulizia e servizi integrati multiservizi, risultano essere 36.726 imprese di pulizia con 20 tipi di società di diversa natura giuridica:
1. Impresa individuale 62,71%
2. Società cooperative a r.l. 12 %
3. S.n.c. 8,32%
4. S.r.l. 7,51%
5. S.a.s. 5,86%
____________
Totale 96,33%
Il restante 3,67% non ha alcun valore indicativo.
I rischi per la sicurezza e la salute ai quali può andare incontro l’operaio di una impresa di pulizia nell’adempimento delle proprie mansioni si possono così riassumere in ordine di priorità:
1. Rischi da scivolate e cadute dall’alto nell’uso di ponteggi e scale
2. Rischi nell’impiego di prodotti chimici e il contatto con gli agenti biologici
3. Rischi nell’impiego di macchine elettriche
4. Movimentazione dei carichi e movimenti ripetitivi
Rischi nel contatto con i prodotti chimici e gli agenti biologici
Il lavoro nei servizi di pulizia rappresenta una vera e propria guerra chimica in miniatura.
Fermo restando quanto previsto dal D.Lgs.626/94 per tutti i lavoratori, il D. Lgs. 645/96 tratta particolarmente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo d'allattamento, prevedendo che il datore di lavoro valuti i rischi e
conseguentemente l'esposizione delle lavoratrici agli agenti fisici, chimici e biologici.
I rischi per questi lavoratori sono molteplici ma i principali sono:
La inalazione e la conseguente intossicazione per la manipolazione di prodotti tossici utilizzati (detergenti, disinfettanti, disincrostanti, ecc.).
Il criterio di valutazione di questo tipo di rischio è collegato alle caratteristiche dei prodotti, infatti, le etichette dei prodotti chimici e le relative schede di sicurezza mostrano se il prodotto è da classificarsi pericoloso o meno. Quindi, dovrà essere cura dell’operatore la lettura dell’etichetta e la conoscenza della simbologia che identifica la pericolosità del prodotto.
Nella scelta dei detergenti fondamentale risulta l’individuazione di prodotti detergenti di semplice composizione senza l’aggiunta di coloranti o profumi, ed il loro corretto utilizzo. Importante, inoltre, l’abbigliamento del personale addetto alla pulizia che deve essere protetto da eventuali
contaminazioni attraverso l’uso di dispositivi di protezione individuale quali guanti, scarpe impermeabili, stivali, occhiali, mascherine ecc. I disincrostanti sono prodotti acidi molto forti (muriatico, fosforico, solforico e formico), quindi molto pericolosi, da usare con molta attenzione e
solo se assolutamente necessario, comunque sempre indossando i guanti.
Sono fortemente corrosivi e danneggiano le tubature e lo smalto della vasca e della doccia (che di solito non sono in vetroresina a differenza di water, bidet e lavandini). Attenzione a non miscelare mai un detergente contenente cloro con uno contenente un acido: se respirata per cinque minuti questa mistura è letale.
Rimandiamo alla lettura del documento ISPESL per www.ispesl.it
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