Per le polveri di farina di grano e di zucchero "la possibilità di formare atmosfere esplosive e la sensibilità a fonti di accensione è tanto maggiore quanto è minore la grandezza media delle particelle (granulometria).
Analisi di un Incidente
Presso un molino per la produzione di farine alimentari sono in corso “operazioni di travaso pneumatico di farina da un’autocisterna alla fariniera posta all’interno dell’ edificio”. Improvvisamente, all’interno della fariniera, avviene “un’esplosione verosimilmente innescata dalle cariche elettrostatiche venutesi a creare durante l’operazione di travaso descritta e favorite dalle condizioni climatiche della giornata molto calda”.
Un lavoratore si trova all’interno dello stabilimento (“anche se non è stato possibile risalire con precisione al locale in cui effettivamente si trovasse”) e viene investito dall’esplosione rimanendo carbonizzato”.
Il sistema di travaso adottato risultava privo di apposito sistema di messa a terra delle cariche elettrostatiche.
Riportiamo alcune indicazioni di prevenzione tratte dalle liste di controllo.
Riguardo ai depositi di sostanze che possono formare atmosfere esplosive, i piccoli “contenitori di alcool etilico o simili” devono:
- avere i coperchi sigillati o comunque chiusi in modo efficace;
- essere depositati in appositi scaffali/armadi protetti;
- essere movimentati con cautela dagli operatori che hanno ricevuto adeguate istruzioni.
Mentre nei locali di deposito:
- “i sacchi di farina e di zucchero sono integri, chiusi e depositati e/o movimentati con modalità tali da considerare ragionevolmente non prevedibili cadute con fuoriuscita del prodotto contenuto?
- è previsto che gli strati di polvere o liquidi infiammabili versati accidentalmente vengano rapidamente rimossi dagli operatori che hanno ricevuto adeguate istruzioni”?
E il locale di deposito delle sostanze che possono formare atmosfere esplosive “è separato dal locale di lavorazione nel quale sono conservate solo le quantità necessarie per lo svolgimento regolare del lavoro”?
Alcune indicazioni per i forni di cottura:
- “il locale forni è ubicato fuori terra ed ha volume ≥ 50 m3;
- i forni sono alimentati a gas naturale (metano);
- la portata termica totale è ≤ 300 kW;
- l’alimentazione del gas avviene ad una pressione relativa ≤ 0,02 bar;
- l’impianto del gas interno all’edificio è presente solo nel locale forni, in caso contrario negli altri locali le giunzioni dei tubi sono saldate e non sono presenti organi di manovra o misura;
- sull’impianto del gas nel locale forni le giunzioni dei tubi sono filettate (non sono presenti flange);
- dopo lo spegnimento dei forni viene chiusa la valvola generale esterna dell’impianto di alimentazione del gas;
- è presente un’apertura di ventilazione con superficie libera netta di 0,3 m2 posta sulla parte alta di una parete esterna in prossimità dell’impianto termico;
- l’impianto termico è realizzato a regola d’arte ed è sottoposto alle manutenzioni e verifiche periodiche previste dal costruttore e dalle disposizioni normative e legislative”.
Riportiamo alcune delle misure organizzative:
Gli operatori devono seguire le istruzioni ricevute al fine di limitare la formazione di nubi di polvere durante la manipolazione della farina e dello zucchero e adottare i seguenti provvedimenti:
- “attivare l’eventuale sistema di captazione (aspirazione) della polvere;
- maneggiare con cura i prodotti confezionati (sacchi) riducendo al minimo l’altezza al di sopra della base del contenitore in cui vengono versati;
- aprire con cura le confezioni nella base del contenitore (es. bacinella) e versarne il contenuto lentamente per contenere la dispersione di polvere all’interno della stessa;
- utilizzare dei coperchi sulle macchine, anche temporanei, per ridurre al minimo le aperture limitando fuoriuscite polvere;
- avviare le macchine (es. impastatrici e mescolatrici planetarie) alla loro velocità minima per un tempo adeguato (es. 120 s) prima che possa essere innescata una velocità superiore;
- effettuare operazioni di spolveratura manuale con cura per evitare la dispersione di polvere, utilizzando la farina in piccoli quantitativi”.
Il documento ricorda che si ipotizza “che gli operatori con adeguata formazione e addestramento che lavorano secondo specifiche istruzioni operative, possano, per errore, formare durante la lavorazione atmosfere esplosive di durata inferiore a 0,1 ore/anno che si considerano trascurabili (es. 10 errori/anno dei quali ognuno comporta la presenza di una miscela polvere-aria della durata di circa 30 secondi)”.
Altre indicazioni:
- evitare il più possibile depositi di polvere e aspirare la stessa durante le operazioni di pulizia senza sollevarla in aria (“se si utilizzano aspiratori, questi non devono costituire sorgente di accensione dell’atmosfera esplosiva: gli aspiratori ordinari, anche se industriali, non sono adatti ad aspirare polveri combustibili in quanto possiedono potenziali sorgenti di accensione interne ed esterne”);
- riguardo al divieto di fumo nei locali di deposito e di lavorazione, il personale è informato? È stata affissa idonea cartellonistica? Viene fatto rispettare?
- per evitare l’accumulo di carica elettrostatica, i lavoratori è bene che indossino abiti in cotone e calzature adeguate.
Riguardo alle calzature si indica che “le calzature realizzate con materiali naturali sono idonee in quanto ‘non elettricamente isolanti’, sempreché non siano apposte suole in materiale isolante, ad esempio in gomma o materiale plastico”.
Inoltre le calzature antinfortunistiche "sono in genere idonee (dichiarate dal costruttore "dissipative o ‘antistatiche") anche se le caratteristiche che evitano l’accumulo di carica elettrostatica possono non avere durata illimitata e dipendono dall’uso e dalla manutenzione (vedere istruzioni d’uso e manutenzione del costruttore delle calzature)".
Un lavoratore si trova all’interno dello stabilimento (“anche se non è stato possibile risalire con precisione al locale in cui effettivamente si trovasse”) e viene investito dall’esplosione rimanendo carbonizzato”.
Il sistema di travaso adottato risultava privo di apposito sistema di messa a terra delle cariche elettrostatiche.
Riportiamo alcune indicazioni di prevenzione tratte dalle liste di controllo.
Riguardo ai depositi di sostanze che possono formare atmosfere esplosive, i piccoli “contenitori di alcool etilico o simili” devono:
- avere i coperchi sigillati o comunque chiusi in modo efficace;
- essere depositati in appositi scaffali/armadi protetti;
- essere movimentati con cautela dagli operatori che hanno ricevuto adeguate istruzioni.
Mentre nei locali di deposito:
- “i sacchi di farina e di zucchero sono integri, chiusi e depositati e/o movimentati con modalità tali da considerare ragionevolmente non prevedibili cadute con fuoriuscita del prodotto contenuto?
- è previsto che gli strati di polvere o liquidi infiammabili versati accidentalmente vengano rapidamente rimossi dagli operatori che hanno ricevuto adeguate istruzioni”?
E il locale di deposito delle sostanze che possono formare atmosfere esplosive “è separato dal locale di lavorazione nel quale sono conservate solo le quantità necessarie per lo svolgimento regolare del lavoro”?
Alcune indicazioni per i forni di cottura:
- “il locale forni è ubicato fuori terra ed ha volume ≥ 50 m3;
- i forni sono alimentati a gas naturale (metano);
- la portata termica totale è ≤ 300 kW;
- l’alimentazione del gas avviene ad una pressione relativa ≤ 0,02 bar;
- l’impianto del gas interno all’edificio è presente solo nel locale forni, in caso contrario negli altri locali le giunzioni dei tubi sono saldate e non sono presenti organi di manovra o misura;
- sull’impianto del gas nel locale forni le giunzioni dei tubi sono filettate (non sono presenti flange);
- dopo lo spegnimento dei forni viene chiusa la valvola generale esterna dell’impianto di alimentazione del gas;
- è presente un’apertura di ventilazione con superficie libera netta di 0,3 m2 posta sulla parte alta di una parete esterna in prossimità dell’impianto termico;
- l’impianto termico è realizzato a regola d’arte ed è sottoposto alle manutenzioni e verifiche periodiche previste dal costruttore e dalle disposizioni normative e legislative”.
Riportiamo alcune delle misure organizzative:
Gli operatori devono seguire le istruzioni ricevute al fine di limitare la formazione di nubi di polvere durante la manipolazione della farina e dello zucchero e adottare i seguenti provvedimenti:
- “attivare l’eventuale sistema di captazione (aspirazione) della polvere;
- maneggiare con cura i prodotti confezionati (sacchi) riducendo al minimo l’altezza al di sopra della base del contenitore in cui vengono versati;
- aprire con cura le confezioni nella base del contenitore (es. bacinella) e versarne il contenuto lentamente per contenere la dispersione di polvere all’interno della stessa;
- utilizzare dei coperchi sulle macchine, anche temporanei, per ridurre al minimo le aperture limitando fuoriuscite polvere;
- avviare le macchine (es. impastatrici e mescolatrici planetarie) alla loro velocità minima per un tempo adeguato (es. 120 s) prima che possa essere innescata una velocità superiore;
- effettuare operazioni di spolveratura manuale con cura per evitare la dispersione di polvere, utilizzando la farina in piccoli quantitativi”.
Il documento ricorda che si ipotizza “che gli operatori con adeguata formazione e addestramento che lavorano secondo specifiche istruzioni operative, possano, per errore, formare durante la lavorazione atmosfere esplosive di durata inferiore a 0,1 ore/anno che si considerano trascurabili (es. 10 errori/anno dei quali ognuno comporta la presenza di una miscela polvere-aria della durata di circa 30 secondi)”.
Altre indicazioni:
- evitare il più possibile depositi di polvere e aspirare la stessa durante le operazioni di pulizia senza sollevarla in aria (“se si utilizzano aspiratori, questi non devono costituire sorgente di accensione dell’atmosfera esplosiva: gli aspiratori ordinari, anche se industriali, non sono adatti ad aspirare polveri combustibili in quanto possiedono potenziali sorgenti di accensione interne ed esterne”);
- riguardo al divieto di fumo nei locali di deposito e di lavorazione, il personale è informato? È stata affissa idonea cartellonistica? Viene fatto rispettare?
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(Info tratte da Punto Sicuro)
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Nel settore farmaceutico possono essere utilizzate per produzione capsule e nella versione P3 nella micronizzazione.
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