Per viabilità aziendale intendiamo le strutture e l’organizzazione predisposte per gli spostamenti delle persone, dei mezzi di trasporto, delle materie prime e dei prodotti all’interno del perimetro di un’azienda, nonché all’interno ed all’esterno degli edifici e degli eventuali reparti che la compongono.
Raramente la viabilità aziendale viene compresa tra gli aspetti da analizzare e da sottoporre a valutazione all’interno dei luoghi di lavoro: con il termine di “viabilità”, infatti, si evocano più gli aspetti legati alla circolazione stradale all’esterno dell’azienda e, per questo motivo, solitamente vengono prese in considerazione le sole fasi di entrata e di uscita dallo stabilimento.
In molte aziende, inoltre, si tende spesso a considerare la sicurezza della viabilità interna solo per gli aspetti che riguardano il trasporto, la manutenzione e l’esodo in caso d’emergenza, mentre la viabilità generale viene spesso vissuta come un problema complementare, difficilmente gestibile per il suo carattere precario e dinamicamente variabile in base a diversi fattori contingenti: le possibili interferenze causate da ditte esterne (fornitori e manutentori), la varietà e molteplicità dei percorsi e degli stazionamenti dei mezzi di trasporto interni ed esterni, dei pedoni, eccetera.
Ciò comporta che un gran numero d’aziende tralasci di affrontare in modo organico il problema della viabilità del proprio insediamento e consenta così che la stessa quasi si “autogestisca” in maniera a volte disorganizzata, anche se questa omissione contribuisce molto spesso ad aumentare il numero e la gravità degli infortuni sul lavoro, nonché i danni materiali con perdite di salute, di tempo e di denaro.
- le cadute in piano, che comprendono una elevatissima percentuale degli
infortuni sul lavoro ed accadono in tutti i settori produttivi. Questi eventi
sono originati da un insieme di fattori di rischio che, oltre a comportamenti
personali (correre, non prestare attenzione a dove si cammina, eccetera),
sono riconducibili a fattori strutturali, quali ad esempio:
– cattivo stato della superficie d’appoggio dei piedi (ad esempio, pavimenti
unti di grasso o umidi o comunque non antiscivolo);
– presenza di ingombri, ostacoli o materiali estranei (rottami, liquidi, ghiaccio,
eccetera);
– sistemi inadeguati per accedere ad apparecchi, impianti, macchine o veicoli
mediante scalini o scale.