venerdì 28 febbraio 2014

Scarpe da ginnastica antinfortunistiche






le Scarpe da ginnastica antinfortunistiche sono PROTETTIVE, DEFATIGANTI, comode, durevoli.


Le “sneakers” sono ormai diventate un culto, fenomeno di costume e stile, di conseguenza anche le calzature antinfortunistiche hanno subito questo fascino:
i maggiori produttori di marchi di calzature di sicurezza hanno nella loro gamma almeno qualche modello e versione esteticamente assolutamente simili ad una calzatura da ginnastica; spesso inoltre hanno utilizzato la loro esperienza nel settore sportivo per trasferire nell'ambito antinfortunistico tomaie, suole, intersuole, ect., inserendo solo puntali e lamine (oggi gran parte di questi ultimi sono metal-free ossia non in acciaio, bensi in altri materiali più leggeri e flessibili).




DIADORA MITO, una nuova linea che si affianca agli altri modelli che ha l’ambizione di migliorare ancora di più la qualità del nostro lavoro.
Parliamo del modello PRESSING : prodotto in due diverse colorazioni : il classico NERO e il nuovissimo color ROCCIA LUNARE (Grigio)
Si tratta dei due colori più richiesti, sia nel settore edile (roccia lunare) che per tutti gli altri usi (nero).
La scarpa è disponibile in due certificazioni : BASSA S1P (scamosciata), BASSA e ALTA S3 (nel colore NERO). La scarpa S3 ha una tomaia in pelle nabuk idrorepellente che la rende più impermeabile e adatta per lavori all’esterno e su terreni bagnati.
La scarpa in esame è certificata S1P-SRC, ovvero è dotata di puntale in alluminio da 200J, di lamina antiperforazione in Kevlar che copre l’intera pianta del piede e ha una suola in gomma nitrilica SRC, ovvero il massimo livello di resistenza allo scivolamento (test su ceramica con detergente e test su acciaio con glicerina).
La tomaia della scarpa è composta da due elementi, la parte in pelle rivestita in crosta di nabuk (più resistente rispetto alla pelle scamosciata di Glove) abbinata ad un tessuto a rete che copre i fianchi della scarpa che la rende leggera, flessibile ma soprattutto altamente TRASPIRANTE!
Paragonabile quindi alla GLOVE estiva con tela (di cui vediamo gli esempi nei collage sopra).


Anche la suola in gomma nitrilica della MITO merita una menzione speciale. Grazie alla certificazione S1P è antistatica, antiolio e antiscivolo SRC (mentre quella della GLOVE supera solo il test SRA).
Altra caratteristica importante, che non troverete in nessuna brochure o scheda tecnica, è la calzata. Per questa nuova linea, Diadora ha scelto di aumentare la calzata della scarpa di un mezzo punto. Tradotto in termini pratici, la scarpa a parità di taglia è leggermente più larga, sia a livello di puntale che nella pianta. Questo ci da un grandissimo vantaggio!







In estate soprattutto, con il caldo, il piede dopo tante ore tende a gonfiarsi e quindi con una scarpa stretta il piede sfregherà ai lati e nel puntale casuando dolori e fastidiose vesciche. Insomma questa scarpa ha davvero una calzata perfetta!
Abbiamo pesato la scarpa sulla nostra bilancia di precisione e il peso si attestava intorno ai 500 gr per la taglia 42, praticamente come una Diadora Glove scamosciata. A livello di flessibilità la scarpa è morbidissima nonostante abbia una suola e un pellame più resistenti.
In conclusione, una scarpa che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che hanno già provato la qualità e comodità della Diadora Glove, e che magari vorrebbero una scarpa più traspirante ma al contempo anche più resistente!


Una calzatura di sicurezza è composta da varie parti. A seconda del tipo di scarpa, poi, oltre agli elementi di base ce ne possono essere altri “accessori”. Le parti che compongono una scarpa antinfortunistica sono: la suola, l’intersuola antiperforazione, la tomaia, il puntale. 

Parametro fondamentale per scegliere quale scarpa è più adatta al piede è la calzata che, a differenza della semplice taglia, è un valore numerico che indica il grado di vestibilità della calzatura. Come parametro standard universalmente accettato, è stato stabilito che la calzata 10 vada bene per il 95% dei piedi, infatti è detta anche calzata “normale”. 

Dopodiché sono state create delle calzate supplementari per consentire di adattare ogni calzata a piedi che hanno esigenze particolari, ad esempio chi soffre di piedi piatti o chi ha una pianta del piede larga. I materiali più utilizzati per fabbricare la suola sono la gomma nitrilica e il poliuretano compatto, materiali che sanno rispondere al meglio ai requisiti richiesti alle calzature di sicurezza: resistenza al calore, all’abrasione, agli acidi, agli olii, (all’elettricità). L’altro elemento che però è peculiare di una scarpa antinfortunistica è il puntale. Si tratta di un presidio che ricopre le dita dei piedi e serve a proteggerli dagli schiacciamenti e dagli urti. In passato veniva fabbricato soltanto con l’acciaio che, se pur proteggeva efficacemente, appesantiva molto tutta la calzatura rendendo le scarpe più scomode. Oggi i materiali prevalentemente usati sono l’alluminio e i materiali plastici a base di fibra di vetro. Per quanto riguarda la tomaia, infine, alcuni modelli di scarpe sono realizzati in tessuto sintetico e misto; anche se si tratta di tessuto, il materiale viene comunque trattato in modo da essere rinforzato. In alternativa sono molto usati i pellami (i più noti sono pelle Fiore, Nabuk e pelle Vitello scamosciato). 

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Guardate anche Solette, ect. per il benessere dei piedi:
antinfortunisticaroberti

Scarpe Antinfortunistiche in Pelle groppone WRU



Scarpa in pelle groppone WRU (la pelle più pregiata in quanto caratterizzata da grande compattezza e omogeneità).
Fodera in tessuto traspirante e resistente all'abrasione.
Calzatura con inserto profilo in tessuto rifrangente.

Versione BASSA 


PUNTALE 200 J composito a base polimerica atermico a norma EN 12568:98
LAMINA tessuto composito antiperforazione flessibile a norma EN 12568:98
SUOLA poliuretano bidensità antistatica, resistente all'idrolisi ISO 5423:92, agli idrocarburi e all'abrasione, antishock e antiscivolo SRC EN ISO 13287:2007
SOLETTA estraibile, anatomica, assorbente, antistatica e traspirante.

Misure fornibili: dal 36 al 47 (35 a richiesta)
Peso scarpa taglia 42 gr. 500
Pelle groppone WRU spessore 1,8-2,0 mm. 





Scarpa in pelle groppone WRU 
(la pelle più pregiata in quanto caratterizzata da grande compattezza e omogeneità). 
Fodera in tessuto traspirante e resistente all'abrasione.
Calzatura con inserto profilo in tessuto rifrangente. Linguetta morbida foderata ed imbottita.

Versione ALTA

PUNTALE 200 J composito a base polimerica atermico a norma EN 12568:98
LAMINA tessuto composito antiperforazione flessibile a norma EN 12568:98
SUOLA poliuretano bidensità antistatica, resistente all'idrolisi ISO 5423:92, agli idrocarburi e all'abrasione, antishock e antiscivolo SRC EN ISO 13287:2007
SOLETTA estraibile, anatomica, assorbente, antistatica e traspirante.
Misure fornibili: dal 36 al 47 (35 a richiesta)
Peso scarpa taglia 42 gr. 506
Pelle groppone WRU spessore 1,8-2,0 mm.






Scarpe Antinfortunistiche Eleganti per Hotel, Ristoranti, Musei




Le calzature della serie EXECUTIVE PROFESSIONAL MANAGER per il look estremamente elegante e ricercato sono indicate per occupazioni a diretto contatto con il pubblico e operatori con uniformi:

es. Hotel, Ristoranti, Bar
es. Reception, Musei, ect.
es. grandi eventi Ristorazione e Catering

Per questi operatori sono necessarie Calzature leggere e traspiranti, con tomaia in pelle pieno fiore di 1° qualità ed uno stile elegante e moderno.

Si tratta infatti di professionisti che indossano la calzatura per molte ore al giorno (anche 10), spesso sempre in piedi, se camminano sempre, tradotto in chilometri, possono arrivare anche a 30 Km. al giorno: un dato che non consente di trascurare il benessere dei piedi.

Requisiti comuni a questa linea di calzature

Tomaia morbida pelle pieno fiore;
Light-Plus puntale 200 Joule non metallico amagnetico
Flex-System soletta antiforo non metallica in composito
Misure dal 38 al 47
100% senza metalli = metal free


ZC183 MF Norme EN20345 S3 SRC scarpe di sicurezza ad uso professionale

  ZC163 MF Norme EN20345 S3 SRC scarpe di sicurezza ad uso professionale

ZC173 MF Norme EN20345 S3 SRC scarpe di sicurezza ad uso professionale


Importante: i piedi sono una delle entrate principali del sistema posturale, dai piedi il Sistema Nervoso Centrale, riceve tutte le informazioni, che, elaborate in tempo reale e combinate con le informazioni provenienti dalle altre entrate (occhio-vestibolo-rachide), sono usate nella scelta delle strategie posturali.

Nell’ambito delle problematiche posturali, il piede può presentarsi in tre modi diversi:

1° come elemento causativo: responsabile principale dello squilibrio posturale;

2° come elemento adattativo: patologico per uno squilibrio dovuto primariamente a cause oculari, bocca, a cicatrici patologiche, a problemi viscerali. In un primo momento l’adattamento è reversibile poi si fissa alimentando lo squilibrio posturale;

3° come elemento misto: presentando contemporaneamente un versante adattativo e un versante causativo.

Ecco perché la scelta delle calzature antinfortunistiche deve essere attenta e prevedere un investimento migliore rispetto ad altri DPI.


Scarpe antinfortunistiche sicurezza safety con Puntale e Lamina
▨ BASSE stringate in 3 colori: Blu, Grigio, Nero
▨ SCARPE ALTE stringate Desert Boot Blu
▨ STIVALETTI Chelsea Boot Blu






ZCU128 Scarpe eleganti DUILIO norme EN ISO 20345:2011 esecuzione S1
ZCU122 Scarpe eleganti DUILIO norme EN ISO 20345:2011 esecuzione S1P

ZCU108 Scarpe eleganti norme EN ISO 20345:2011 esecuzione S1
ZCU102 Scarpe eleganti norme EN ISO 20345:2011 esecuzione S1P

ZCU112 Scarpe eleganti pelle camoscio norme EN ISO 20345:2011 esecuzione S1P



Indumenti Alluminizzati Termoriflettenti per Protezione dal Fuoco

Linea ENTRATA

Linea PROSSIMITA'

Linea AVVICINAMENTO


Linea ENTRATA


TUTA FIRE ENTRY EN 1486
Norme: EN 1486:2007

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio aramide viscosa 125 gm 5 strati - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Colore: argento.
Caratteristiche: questa tuta a cinque strati riflette il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Molto leggera e flessibile è studiata per poter essere indossata con sistemi di respirazione assisitita . Il viso è protetto  da una visiera multistrato in vetro temperato. Adatta per le condizioni più estreme per l'ingresso in calore intenso e totale presenza di fiamma.


GUANTO FIRE ENTRY EN 1486
Norme: EN 1486:2007

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio aramide viscosa 125 gm 1 strato - strato interno aramide viscosa 125 gm 5 strati. Colore: argento. Lunghezza 40 cm.
Caratteristiche: questi guanti a cinque strati riflettono il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Adatti per le condizioni più estreme per l'ingresso in calore intenso e totale presenza di fiamma.
Taglia : unica.


COPRISTIVALI FIRE ENTRY EN 1486
Norme: EN 1486:2007

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio aramide viscosa 125 gm 5 strati - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Suola para-aramide 645 gm. Colore: argento. 
Caratteristiche: questi copristivali a cinque strati riflettono il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. La suola para-aramidica offre un eccellente resistenza all'abrasione. Adatti per le condizioni più estreme per l'ingresso in calore intenso e totale presenza di fiamma.
Taglia : unica.


Linea PROSSIMITA'


TUTA PROXIMITY FIRE EN ISO 11612
Norme: EN ISO 11612:2009 A1, B2, C4, D3, E3 - EN 340:2004

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio carbone feltro 120 gm 1 strato - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Colore: argento. 
Caratteristiche: questa tuta aiuta a riflettere il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Costruita per essere utilizzata con il cappuccio AM21 e i copristivali AM22 la tuta consente l'utilizzo di apparecchi per la respirazione assistita.


CAPPUCCIO PROXIMITY FIRE EN ISO 11612
Norme: EN ISO 11612:2009 A1, B2, C4, D3, E3 - ELMETTO INTERNO EN 397 - VETRO TEMPERATO EN 166:2004 - VETRO RIFLETTENTE EN 171:2003

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato  Colore: argento.
Caratteristiche: questo cappuccio aiuta a riflettere il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Il vetro temperato consente un'ottima visbilità e resistenza all'impatto. Studiato per l'utilizzo con la tuta AM20.
Taglia : unica.


COPRISTIVALI PROXIMITY FIRE EN ISO 11612
Norme: EN ISO 11612:2009 A1, B2, C4, D3, E3

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio carbone feltro 120 gm 1 strato - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Suola para-aramide 645 gm. Colore: argento. 
Caratteristiche: questi copristivali aiutano a riflettere il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. La suola para-aramidica offre un eccellente resistenza all'abrasione. 
Taglia : unica.


GUANTO PROXIMITY FIRE EN388 4443 - EN407 43334X CM.35
Norme: EN388 4-4-4-3, EN407 4-3-3-3-4-X, EN420 LIVELLO 3

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio carbone feltro 120 gm 1 strato - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Suola para-aramide 645 gm. Colore: argento. 
Caratteristiche: questi guanti aiutano a riflettere il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Il palmo para-aramidico offre un'ottima resistenza all'abrasione. Lunghezza: 35 cm.
Taglia : unica.


GUANTO PROXIMITY FIRE EN388 4443 - EN407 43334X CM.45
Norme: EN388 4-4-4-3, EN407 4-3-3-3-4-X, EN420 LIVELLO 3

Materiale: 95% meta-aramid, 5% para-aramid 330 gm, 1 strato - strato intermedio carbone feltro 120 gm 1 strato - strato interno aramide viscosa 125 gm 1 strato. Suola para-aramide 645 gm. Colore: argento. 
Caratteristiche: questi guanti aiutano a riflettere il calore radiante, mentre il rivestimento in carbonio aiuta a ridurre la conduzione di calore. Il palmo para-aramidico offre un'ottima resistenza all'abrasione. Lunghezza: 45 cm.
Taglia : unica.













giovedì 27 febbraio 2014

Segnaletica a richiesta per Territorio e Direzione

Ogni cittadino può richiedere l'installazione di nuova segnaletica o comunicare l'inadeguatezza di quella esistente rivolgendosi all'Ufficio preposto della Polizia Municipale.

Per le richieste di nuove installazioni solitamente basterà compilare una domanda in carta libera.

La richiesta serve per ottenere l’autorizzazione a realizzare la segnaletica in base a quanto stabilito dal Codice della Strada e dal relativo Regolamento di esecuzione e di attuazione nonché dei Regolamenti comunali.

La realizzazione della segnaletica è a spese del richiedente e dovrà essere eseguita secondo le prescrizioni fornite insieme all'autorizzazione.


Segnaletica conforme Art. 39 Codice della Strada

CARTELLI SEGNALI Preavvisi di informazioni turistico-alberghiere
CARTELLI SEGNALI di informazioni alberghiere
CARTELLI SEGNALI di preavviso e direzione alberghieri


Principio della uniformità della segnaletica
... evitare il ripetersi dei segnalati comportamenti difformi, avendo come
obiettivo quello della massima uniformità del panorama segnaletico sulle strade.


STAMPA E MATERIALE:
stampa serigrafica, in digitale o altro su pannelli in alluminio di colore di fondo marrone con iscrizioni di colore bianco; struttura in ferro zincato verniciato o in alluminio.
Segnaletica Certificata

DIMENSIONE E COLLOCAZIONE:
come previsto dalle norme del Codice della Strada e dai Regolamenti.

ESPOSIZIONE:
permanente o periodi stagionali limitati per indicazione di località o punti di interesse storico, artistico, culturale e turistico e per denominazioni geografiche.







CARTELLI SEGNALI di avvio alle zone industriali
CARTELLI SEGNALI di direzione per le industrie

STAMPA E MATERIALE:
stampa serigrafica, in digitale o altro su pannelli in alluminio di colore di fondo nero opaco con iscrizioni di colore giallo; struttura in ferro zincato verniciato o in alluminio.
Segnaletica Certificata

DIMENSIONE E COLLOCAZIONE:
come previsto dalle norme del Codice della Strada e dai Regolamenti.

ESPOSIZIONE:
permanente per indicazione di segnali di avvio a fabbriche, stabilimenti, zone industriali, zone artigianali, centri commerciali, etc.





CARTELLI SEGNALI di direzione urbana e extraurbana


STAMPA E MATERIALE:
stampa serigrafica, in digitale o altro su pannelli in alluminio di colore di fondo bianco con scritte blu o nere. Parole e simboli indicanti logotipi e grafica possono essere riprodotti, al fine di renderne visivamente più agevole la percezione; struttura in ferro zincato verniciato o in alluminio su due pali raccordati ad “U” o su un unico palo.
Segnaletica Certificata

DIMENSIONE E COLLOCAZIONE:
come previsto dalle norme del Codice della Strada e dai Regolamenti.
I formati standar sono: cm. 125 x 25h oppure cm. 100 x 20h.

ESPOSIZIONE:
permanente per indicazione di segnaletica varia, commerciale, alberghiera, altro, in ambito urbano o
per avviare a destinazioni urbane.







Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495
Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana 28 dicembre 1992, n. 303
Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada.

Titolo 2 - Costruzione e tutela delle strade Capo 2 Paragrafo 3 - La segnaletica verticale (Art. 39 Codice della strada) D) Segnali di indicazione
ARTICOLO 134
(Art. 39 Cod. Str.) Segnali turistici e di territorio.

1. Le indicazioni di questa categoria possono essere inserite nei segnali di cui agli articoli 127, 128, 130 e 131 e si suddividono nelle seguenti tipologie espresse in maniera sintetica, rinviando per il dettaglio all'articolo 78, comma 2:
a) turistiche;
b) industriali, artigianali, commerciali;
c) alberghiere;
d) territoriali;
e) di luoghi di pubblico interesse.
I simboli relativi a queste indicazioni sono rappresentati fra quelli di cui alle Figg. da II.100 a II.231.

2. I segnali con le indicazioni di cui al comma 1 possono essere posti in posizione autonoma e singola, come segnali di direzione isolati, o come segnali di localizzazione, ma in tal caso non devono interferire con l'avvistamento e la visibilità dei segnali di pericolo, di prescrizione e di indicazione di cui al presente regolamento. Se impiegati devono essere
installati unicamente sulle strade che conducono direttamente al luogo segnalato, e salvo casi di impossibilità, a non oltre 10 Km di distanza dal luogo.

3. L'onere per la fornitura, per l'installazione e la manutenzione dei segnali di cui al comma 1 è a carico del soggetto interessato all'installazione; qualora trattasi di soggetto diverso dall'ente proprietario della strada, dovrà essere ottenuta la preventiva autorizzazione di quest`ultimo, che fisserà i criteri tecnici per l'installazione.

4. I segnali di indicazione turistica e territoriale sono a fondo marrone con cornici ed iscrizioni di colore bianco. Simboli, iscrizioni e composizione grafica sono esemplificati dalle Figg. II.294 e II.295. L'inizio del territorio comunale o di località entro il territorio comunale di particolare interesse può essere indicato con segnali rettangolari a fondo marrone di dimensioni ridotte.

5. I segnali con le indicazioni di cui al comma 1, lettera b) possono essere installati, a giudizio dell'Ente proprietario della strada, qualora per la configurazione dei luoghi e della rete stradale si reputi utile l'impianto di un sistema segnaletico informativo di avvio alle zone di attività, purchè non compromettano la sicurezza della circolazione e la
efficacia della restante segnaletica e siano installati in posizione autonoma. Ove non esista una zona di attività concentrate, l'uso di segnali di avvio ad una singola azienda è consentito sulle strade extraurbane se l'azienda stessa è destinazione od origine di un consistente traffico veicolare, sempre nel rispetto delle prescrizioni di cui ai commi 2 e 3.

6. Nessuna indicazione di attività singola può essere inserita sui preavvisi di intersezione, sui segnali di preselezione, sui segnali di direzione, su quelli di conferma. Può essere invece installato nelle intersezioni e combinato, ove necessario col "gruppo segnaletico unitario" ivi esistente, il segnale di direzione con l'indicazione di "zona industriale, zona artigianale, zona commerciale" (Fig. II.296) che, col relativo simbolo, può essere inserito nei preavvisi di intersezione o nei segnali di preselezione.

7. Nei centri abitati, ove la zona o le zone industriali, artigianali o commerciali sono ben localizzate, si deve fare uso di segnali indicanti collettivamente la zona; tutte le attività e gli insediamenti particolari saranno indicati successivamente sulle intersezioni locali a valle degli itinerari principali di avvio alla "zona industriale" o"zona artigianale" o "zona commerciale" in genere (Fig. II.297).

8. Le parole ed i simboli indicanti il logotipo delle ditte possono essere riprodotti con la grafica propria, al fine di renderne visivamente più agevole la percezione.

9. I segnali di indicazione alberghiera devono far parte di un sistema unitario ed autonomo di segnalamento di indicazione qualora, a giudizio dell'ente proprietario della strada, sia utile segnalare l'avvio ai vari alberghi. L'installazione di tale sistema segnaletico è subordinata alla autorizzazione dell'ente proprietario della strada che stabilirà le modalità per la posa in opera.

10. La segnaletica di indicazione alberghiera comprende:
a) un segnale con funzione di preavviso di un punto o di un ufficio di informazioni turistico alberghiere o del segnale di informazione di cui alla lettera b) seguente (Fig. II.298);
b) un segnale di informazione generale sul numero, categoria ed eventuale denominazione degli alberghi (Fig. II.299);
c) una serie di segnali specializzati di preavviso e direzione, posti in sequenza in posizioni autonome e non interferenti con la normale segnaletica di indicazione, per indirizzare l'utente sull'itinerario di destinazione (Figg. II.300 e II.301).

11. I segnali di indicazione alberghiera sono a fondo bianco con cornici, simboli, iscrizioni e composizione grafica come esemplificati dalle figure. (1)

(1) Il presente articolo è stato così modificato dall'art. 83, D.P.R. 16.09.1996, n. 610 (G.U. 04.12. 1996, n. 284, S.O. n. 212).












Calzature ESD classe 3 per la resistenza elettrica


IDROTECH® norme EN 20347

Scarpa bassa, in pelle pieno fiore impermeabile WRU spessore 1,8-2,0 mm
Fodera in membrana impermeabile Windtex® morbida, con ottima traspirabilità
e resistenza all'abrasione. Linguetta morbida foderata ed imbottita

  • Calzatura interamente senza parti metalliche.
  • SUOLA poliuretano bidensità antistatica, resistente allidrolisi ISO 5423:92,
  • agli idrocarburi e allabrasione, antishock e antiscivolo SRC EN ISO 13287:2007
  • SOLETTA In schiuma di lattice ad alta densità a celle aperte. Traspirante, assorbente e antistatica
  • FO resistenza della suola agli idrocarburi
  • CI fondo isolante contro il freddo
  • ESD class 3 supera il test secondo la EN ISO 61340-4-3 per la resistenza elettrica
  • Taglia 37-47


IDROTECH® norme EN 20347

Scarpa alta, in pelle pieno fiore impermeabile WRU spessore 1,8-2,0 mm
Fodera in membrana impermeabile Windtex® morbida, con ottima traspirabilità
e resistenza all'abrasione. Linguetta morbida foderata ed imbottita

  • Calzatura interamente senza parti metalliche.
  • SUOLA poliuretano bidensità antistatica, resistente all'idrolisi ISO 5423:92,
  • agli idrocarburi e allabrasione, antishock e antiscivolo SRC EN ISO 13287:2007
  • SOLETTA In schiuma di lattice ad alta densità a celle aperte. Traspirante, assorbente e antistatica
  • FO resistenza della suola agli idrocarburi
  • CI fondo isolante contro il freddo
  • ESD class 3 supera il test secondo la EN ISO 61340-4-3 per la resistenza elettrica
  • Taglia 39-47


lunedì 24 febbraio 2014

LAVORO: Identificare e eliminare gli agenti stressanti



Molti affermano di essere stressati e, quando parla di stress, ognuno lo intende un pò a modo suo. "Stress" è una parola generica e in voga che può:

1° delineare una seccatura non molto grave 
2° caratterizzare una situazione di attività febbrile ma transitoria
3° essere sinonimo di sfida eccitante 
4° descrivere una condizione di tensione continua che può rivelarsi dannosa per la salute. 

A tale riguardo è a quest’ultima accezione, e solo a questa, che ci riferiamo quando parliamo di stress, una condizione di tensione dannosa e pericolosa. Ci troviamo di fronte ai sintomi di una tale situazione quando la sera non riusciamo più a rilassarci, quando ci sembra di soffocare per gli impegni e le cose che ancora dobbiamo fare, oppure quando lavoriamo con eccessiva frenesia.

Sotto pressione i movimenti diventano imprecisi, si tralasciano i controlli, la collaborazione perde d’efficacia e così aumenta il rischio d’infortunio.

Identificare e eliminare gli agenti stressanti

Per combattere lo stress bisogna conoscerne le cause, che possono essere molteplici e diverse da persona a persona. I fattori che provocano lo stress si chiamano "stressori". Non è detto che il singolo stressore debba scatenare lo stress, ma sicuramente può scatenarlo. Più stressori sono presenti, tanto maggiore è la probabilità che insorga lo stress. 





Cause di stress condizionate dal lavoro
Lo stress è un fenomeno quanto mai complesso


Cause ed effetti sono spesso interconnessi. La paura per la perdita del posto di lavoro può essere, per esempio, la causa di un isolamento egoistico dai colleghi e dalle colleghe che a sua volta provoca una diminuzione del rendimento che rafforza la paura di perdere il posto di lavoro, ecc.

L'interazioni tra la sfera privata e il lavoro 

Le cause di stress nell’ambiente professionale hanno delle ripercussioni anche sulla sfera privata, mentre le cause private si ripercuotono anche sul lavoro. Anche se ci concentriamo qui sulle cause dello stress generatore di malattia nell’ambiente di lavoro, non si possono escludere le cause di stress a livello privato.
Lo stress è un fenomeno soggettivo. La misura concreta delle ripercussioni di una caratteristica come causa dello stress deve essere in ogni caso chiarita in modo esatto interrogando, osservando e nel corso di colloqui.

L'importanza delle caratteristiche del posto di lavoro

Le 10 caratteristiche proprie dello stress indicate qui sopra sono decisive per determinare il rischio di stress. Risultati negativi fanno aumentare il pericolo che alla lunga le persone reagiscano con malavoglia, ripiegando su di sé oppure con stress, mentre risultati positivi provocano piacere di lavorare e impegno. Spesso le cause singole non possono essere separate le une dalle altre, si influenzano reciprocamente e spesso agiscono „in blocco“.





lunedì 17 febbraio 2014

MEPA CONSIP: GLI ACQUISTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


La legge 135/2012 (Spending Review) rafforza il ricorso agli strumenti Consip.

Gli acquisti su Consip sono possibili in due modi:

- Convenzioni Consip: un unico fornitore selezionato da Consip espone a prezzi e condizioni prefissati in una convenzione un assortimento di beni definito in fase di gara. La Pubblica Amministrazione deve attenersi agli articoli, prezzi e condizioni dettate dalla convenzione.
- MEPA (Mercato Elettronico): per un determinato bene ricercato dall’amministrazione sono disponibili offerte di più fornitori, tra cui le Pubbliche Amministrazioni potranno scegliere la più conveniente. Il MEPA è un canale complementare, idoneo per l’acquisto di un articolo di una specifica marca o modello o per gli acquisti frazionati, frequenti, e per volumi ridotti.

- Convenzioni: sono obbligati a rivolgersi alle convenzioni consip le amministrazioni statali e periferiche, mentre non lo sono gli istituti e scuole di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e universitarie. Per gli altri enti e quindi anche i comuni, c’è la possibilità di ricorrervi ma non l’obbligo.
- MEPA: con la legge 135/2012 sono obbligate tutte le amministrazioni locali (comuni compresi) a fare ricorso al mercato elettronico.

I NOSTRI PREZZI SUL MERCATO ELETTRONICO

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domenica 16 febbraio 2014

5 regole vitali per chi lavora con l’elettricità








I DPI e le attrezzature progettate per garantire la sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico sono sottoposti a prove specifiche; il simbolo del doppio triangolo sta ad indicare la loro idoneità ai lavori sotto tensione.

La scelta del DPI e delle attrezzature è influenzata dal “Metodo di lavoro”

Sulla base della molteplicità degli interventi possibili sono state sviluppate negli anni diverse tipologie di interventi sotto tensione in relazione alla posizione dell’operatore rispetto alle parti a potenziale diverso e ai mezzi utilizzati (attrezzature e DPI) per prevenire eventuali danni. Queste possono essere raggruppate nei seguenti metodi: 

l lavoro sotto tensione a distanza 

Metodo di lavoro in cui l’operatore mantiene una distanza specificata dalla parte attiva su cui opera e da tutte le altre parti a tensione diversa dalla sua ed esegue il proprio lavoro per mezzo di aste isolanti; 

l lavoro sotto tensione a contatto 

Metodo di lavoro in cui l’operatore, opportunamente protetto dal punto di vista elettrico con guanti isolanti e, se necessario, con altri indumenti isolanti, esegue il proprio lavoro in diretto contatto fisico con le parti attive in tensione su cui opera (< 30 kV); 

l lavoro sotto tensione a potenziale 

Metodo di lavoro in cui l’operatore esegue il proprio lavoro restando in contatto elettrico con una parte attiva in tensione, dopo essersi o essere stato portato alla stessa tensione di questa e mantiene distanze specificate dalle circostanti parti a tensione diversa dalla sua.







La vita e la salute delle persone hanno la massima priorità!

1. Lavoriamo con un incarico preciso e sappiamo chi è il responsabile.

Lavoratore: inizio il lavoro solo quando ho capito chiaramente l’incarico e so chi è il responsabile. In caso di dubbio mi rivolgo al superiore.
Superiore: assegno incarichi precisi e non tollero improvvisazioni. Verifico regolarmente se si rispettano le regole vitali per la sicurezza.

2. Eseguiamo i lavori solo se siamo qualificati e autorizzati.

Lavoratore: eseguo solo i lavori per i quali sono stato formato e autorizzato. Altrimenti dico STOP e informo il mio superiore.
Superiore: impiego personale qualificato e autorizzato. Esorto i miei dipendenti a interrompere i lavori e ad informarmi in caso di dubbio.

3. Utilizziamo solo attrezzature di lavoro in perfetto stato.

Lavoratore: utilizzo solo attrezzature di lavoro adatte, intatte e isolate. Riparo subito le attrezzature difettose
oppure segnalo il problema al mio superiore.
Superiore: faccio in modo che i miei dipendenti utilizzino attrezzature di lavoro in perfetto stato. Mi occupo anche della loro manutenzione periodica.

4. Utilizziamo i dispositivi di protezione individuale.

Lavoratore: utilizzo dispositivi di protezione intatti e adatti all’attività che sto svolgendo secondo le
specifiche del superiore.
Superiore: faccio in modo che i miei dipendenti ricevano i dispositivi di protezione necessari e li utilizzino
correttamente.

5. Mettiamo in funzione gli impianti solo quando sono stati eseguiti i controlli prescritti.

Lavoratore: prima di inserire un impianto mi assicuro che i controlli prescritti siano stati eseguiti e documentati.
Superiore: mi assicuro che i miei dipendenti effettuino i controlli prescritti e li documentino. Prima di inserire l’impianto verifico la completezza dei documenti di controllo.

Rispettiamo sistematicamente le 5 regole di sicurezza per lavori in assenza di tensione.

Lavoratore: applico sempre le 5 regole di sicurezza.
Superiore: faccio in modo che i miei dipendenti conoscano e applichino correttamente le regole di
sicurezza. Metto a disposizione gli strumenti necessari.

5 regole vitali

1. Assegnare incarichi precisi.
2. Impiegare personale idoneo.
3. Utilizzare attrezzature di lavoro in perfetto stato.
4. Utilizzare i dispositivi di protezione.
5. Mettere in funzione solo impianti verificati.

La vita e la salute delle persone hanno la massima priorità!

SUVA
Sicurezza sul lavoro, Settore industria e artigianato
Casella postale, 6002 Lucerna
ESTI: tel. 044 956 12 12
Electrosuisse: tel. 044 956 11 11

Questa pubblicazione è nata in collaborazione con Electrosuisse e altre
organizzazioni del settore elettrico. 

Lo sviluppo di un arco elettrico può rappresentare un pericolo a causa dell'elevato calore generato, dell'esplosione dell'aria rapidamente riscaldata, dalla vaporizzazione di metalli e dall'intensa emissione di raggi ultravioletti. 

I danni prodotti all'organismo sono di tipo termico (ustioni) e meccanico (fratture, danni agli organi interni). La contrazione muscolare involontaria può provocare movimenti bruschi e pericolosi, cadute e altri incidenti. 

I materiali ignifughi, “flame retardant” o, meglio, specificamente testati all’arco possono offrire una protezione adeguata.


Indumenti e Abbigliamento: In ambito professionale ed industriale l'abbigliamento antinfortunistico, è un elemento fondamentale nella metodologia di lavoro di ogni lavoratore. Qualunque ambito possa produrre rischi particolari per la persona, per il lavoratore, necessita di precise norme da seguire per garantire la sicurezza del singolo all'interno dell'industria durante il proprio orario lavorativo. 

Per questi motivi sono stati progettati e creati prodotti garantiti e certificati per la protezione del lavoratore, a seconda del lavoro che si andrà a fare gli articoli che compongono l'abbigliamento antinfortunistico, potranno essere leggermente diversi per tenuta materiali utilizzati ed ovviamente resistenza. 

Questi indumenti, Giacca, Pantalone, Tuta intera, Camicia, Felpa, Polo, T-shirt hanno proprietà ignifughe e antistatiche, che proteggono l'operatore contro le azioni da arco elettrico nelle attività di manutenzione ordinaria o straordinaria su Impianti Elettrici sotto tensione in BT a contatto o a distanza ravvicinata. 

In realtà questo tipo di vestiario (progettato essenzialmente su iniziativa di Enel) non protegge in modo specifico dall'arco elettrico, ma ha la proprietà di non aggravarne le conseguenze. 

Infatti sono in grado resistere alle prove di tenuta all’arco elettrico prescritte dalla norma CEI ENV 50354, ovvero ad archi da 4 kA, se di Classe 1, o di 7 kA se di classe 2.

Gli indumenti di protezione contro l’arco elettrico possono essere stratificati per raggiungere il rating ATPV. Per esempio lo strato termico raggiunge un ATPV di 4.3 Cal/m2, e lo strato esterno un ATPV di 13.6 Cal/m2. Tuttavia la combinazione dei due ATPV sarà superiore rispetto la somma dei due singoli starti, in quanto l’aria intrappolata tra i due strati, aggiunge un’ulteriore protezione.

Abbigliamento e Indumenti per alta visibilità, ignifughi, antistatici, indumenti specifico per arco elettrico, antiacido, in cotone 99% e carbonio 1%.



Giacca alta visibilità, ignifuga, antistatica, indumento specifico per arco elettrico, antiacido, in cotone 99% e carbonio 1%. Colore giallo HV blu. Peso al mq. gr. 345

Giacca alta visibilità, ignifuga, antistatica, antiacido, contro arco elettrico in cotone 99% e carbonio 1%. Protegge anche nei lavori di saldatura. Ottima per l'impiego nel settore petrolchimico. Colore giallo HV + blu. Peso al mq. gr. 345. Multitasche e chiusura con cerniera e bottoni ricoperti.
Certificata EN 471, EN 531, EN 470, EN 1149, EN 13034 ed EN 340
EN 11612 A1+A2 B1 C1 E3 F1, EN 13034 tipo 6, EN 1149-5, EN 61482 1-2 IEC 61482-2, EN 11611-1 A1 A2, EN 471-3:2


La norma IEC 61482-1-2:2007 (denominata “box test” o “test all’arco chiuso”) sostituisce le norme ENV 50354:2001 e CLC/TS 50354:2003 (queste due norme non richiedevano valutazioni del flusso di calore, ma basavano la valutazione della performance solo sulla valutazione visiva dei risultati del test).




Pantaloni alta visibilità, ignifughi, antistatici, indumento specifico per arco elettrico, antiacido, in cotone 99% e carbonio 1%. Colore giallo HV + blu. Peso al mq. gr. 345

Pantaloni alta visibilità, ignifughi, antistatici, antiacido, contro arco elettrico cotone 99% e carbonio 1%. Protegge anche nei lavori di saldatura. Ottima per l'impiego nel settore petrolchimico. Colore giallo blu. Peso al mq. gr. 345. Multitasche e chiusura con cerniera. Tasche portaginocchiere.

Certificati EN 471, EN 531, EN 470, EN 1149, EN 13034 ed EN 340
EN 11612 A1+A2 B1 C1 E3 F1, EN 13034 tipo 6, EN 1149-5, EN 61482 1-2 IEC 61482-2, EN 11611-1 A1 A2, EN 471-3:2

La norma IEC 61482-1-2:2007 (denominata “box test” o “test all’arco chiuso”) sostituisce le norme ENV 50354:2001 e CLC/TS 50354:2003 (queste due norme non richiedevano valutazioni del flusso di calore, ma basavano la valutazione della performance solo sulla valutazione visiva dei risultati del test).






Tuta alta visibilità, ignifuga, antistatica, indumento specifico per arco elettrico. Indumento specifico per arco elettrico, antiacido, in cotone 99% e carbonio 1%. Colore giallo HV + blu. Peso al mq. gr. 345. Alta protezione e bande rifrangenti. Colore giallo HV + blu.

Tuta alta visibilità, ignifuga, antistatica, arco elettrico. Protegge anche nei lavori di saldatura. Tessuto antimacchia ad alta protezione e bande rifrangenti antifiamma per aumentare la visibilità. Dorso elasticizzato, multitasche, chiusura con cerniera in ottone e pattina. Tasche portaginocchiere. 

Colore giallo HV + blu.
Certificata EN 471, EN 531, EN 470, EN 1149, EN 13034 ed EN 340
EN 11612 A1+A2 B1 C1 E3 F1, EN 13034 tipo 6, EN 1149-5, EN 61482 1-2 IEC 61482-2, EN 11611-1 A1 A2, EN 471-3:2

La norma IEC 61482-1-2:2007 (denominata “box test” o “test all’arco chiuso”) sostituisce le norme ENV 50354:2001 e CLC/TS 50354:2003 (queste due norme non richiedevano valutazioni del flusso di calore, ma basavano la valutazione della performance solo sulla valutazione visiva dei risultati del test).




VISIERA ideale per Arco elettrico da cortocircuito e resistente a metalli fusi e solidi incandescenti. Visiera in policarbonato iniettato da 1,8 mm con trattamento antigraffio e resistente alle abrasioni. Buona resistenza agli impatti. Lente neutra 2C-1.2 1 BT 8 9 0068. Classe ottica 1
da abbinare a:
Semicalotta con testiera per arco elettrico
oppure Raccordo per elmetto per arco elettrico


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Per approfondire si rimanda alla lettura del testo completo. La direttiva 89/686/CEE e i DPI utilizzati in presenza di rischio elettrico
a cura di Carlo Granata (Honeywell Safety Products)




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