mercoledì 11 settembre 2013

Edilizia: proposte per il DVdR di una impresa


 L’Agenzia Europea per La Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA) ricorda come i lavoratori del comparto edile siano particolarmente esposti a fattori di rischio biologici, chimici ed ergonomici, a rischi correlati a rumore e temperatura.

L'edilizia è uno dei settori più usuranti, i costi di infortuni e malattie sono enormi per tutti (per lavoratore, datore di lavoro e Stato) e il settore non sempre è stato oggetto di “adeguata attenzione”.

Riguardo all’organizzazione del lavoro si sottolinea che in questo comparto spesso vi sono:
- “imprese di piccole dimensioni;
- più imprese contemporaneamente;
- lavori in subappalto, per conto terzi, a cottimo;
- utilizzo promiscuo di strumenti, impianti, opere provvisionali;
- maestranze in continuo movimento in cantiere;
- elevato numero di ore lavorate;
- (lavoro irregolare)”…

Inoltre nelle maestranze spesso vi è una grande componente di lavoratori autonomi (38,4%), elevata mobilità, bassa scolarità, scarsa professionalità, numerosi immigrati con problemi di lingua e formazione, ...
Senza dimenticare, infine, il consumo di sostanze stupefacenti e il problema della criminalità.

Secondo quanto riportato in “Le mani della criminalità sulle imprese - XIII Rapporto di SOS Impresa” da anni al primo posto degli investimenti mafiosi c’è l’edilizia (subito dopo gli autotrasporti, le energie e i rifiuti, il commercio, le aziende agricole. Ma anche turismo e ristorazione).

L’esposizione ai principali fattori di rischio occupazionali in un cantiere edile “si caratterizza per essere incostante per intensità, durata e frequenza, mutabile, non sempre prevedibile, si ripete nel tempo ad intervalli molto variabili, con punte anche di elevata entità, è soggetta all’influenza di variabili ambientali ed organizzative difficilmente controllabili, ma che ne possono amplificare il rischio” (secondo quanto indicato da uno studio di Mosconi G e coll., 2004).

In particolare la difficoltà della stima dell’esposizione a fattori di rischio (talvolta anche la loro identificazione) è una “caratteristica del lavoro in cantiere”.
Non è infatti facile stabilire: “cosa”, “dove”, “come”, “quando” e per “quanto tempo” il lavoratore sarà esposto. E se complessa è la Valutazione del Rischio, difficile è anche la Prevenzione e la Vigilanza!

PROPOSTE per il DVdR di una impresa:

- parte generale: “...descrivere la tipologia dei lavori e delle attività prevalenti,... Evidenziando le situazioni di maggiore rischio… e i principali FdR (chimico, fisico, biologico, ergonomico…)”;

- seconda parte: “elenco macchine, opere provvisionali, utensili... livelli di emissione… elenco delle sostanze e preparati chimici.. schede tecniche e di sicurezza… modalità di utilizzo, di applicazione e di conduzione nell’attività lavorativa...”;

- terza parte: “la stima e la valutazione del rischio nelle attività o compiti di maggiore criticità in situazioni ‘tipo’ ...preferibilmente con misure ambientali (almeno una misura!) o mediante stime indirette... Consultando banche dati o utilizzando algoritmi”.

E i risultati andranno a costituire una “Banca Dati” dell’impresa, “da utilizzare per la stima di attività simili in altri cantieri e nella redazione dei POS”.


Tratto da: Esperienze di prevenzione della UOOML di Bergamo "tutela della salute nei cantieri edili" - Giovanni Mosconi





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