venerdì 30 dicembre 2011

Buon Anno



Vi informiamo che saremo chiusi:
Venerdì pomeriggio 23 Dicembre 2011
Venerdì pomeriggio 30 Dicembre 2011

Inoltre, nel periodo natalizio anche se i ns. gli uffici sono aperti, la PRODUZIONE riprende il giorno 9 Gennaio 2012, come tutti i produttori nostri fornitori.






martedì 20 dicembre 2011

Giacche 3 in 1 triplo uso definite Tri-climate



Il freddo aumenta l’incidenza di eventi infortunistici.

Il freddo, interferendo con altri fattori nel luogo di lavoro, modifica o aggrava alcuni rischi riconducibili alla sicurezza e prevenzione di patologie, ed inoltre può produrre effetti negativi circa la qualità delle prestazioni lavorative, inficiando il rendimento stesso dei lavoratori. 


Per molti esperti la soglia di attenzione deve essere posta già per temperature inferiori a 5°C.

Non tutti i capi antifreddo e antipioggia sono studiati per far lavorare l'operatore in condizioni di comfort termoigrometrico.



Il rischio da esposizione al freddo può costituire pregiudizio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Esiste una correlazione tra l’esposizione al freddo e l’insorgenza e/o l’aggravamento di alcune patologie, ad esempio le patologie come rinosinusite, ect.

Le patologie freddo correlate potrebbero in futuro essere riconosciute come malattie professionali. Infatti gli scopi principali della medicina del lavoro sono:

- riconoscere patologie che potrebbero essere poste in relazione causale con l’attività svolta;
- evidenziare patologie e/o condizioni precliniche che potrebbero essere aggravate dal lavoro;
- evidenziare patologie che potrebbero essere confuse con tecnopatie.

Il raffreddamento può costituire un pericolo per la salute e un maggior rischio di incidenti (ad es. diminuzione delle capacità motorie, limitata concentrazione, etc.).



Giaccone triplo uso 3 in 1 Stormtech Performance
Descrizione:
Giaccone esterno: 310 g/m², 95% poliestere, 5% spandex con micropile
Giaccone interno: 120 g/m², 100% poliestere polyfill

impermeabile (5000 mm)   #   traspirante (5000 g/m² die)

fodera removibile - fodera in mesh termoriflettente
cappuccio staccabile - zip intera con paramontura interna
collo in tricot spazzolato e tasche scaldamani per il massimo calore
tasca interna, tasca per devices in mesh e tasca di sicurezza con zip
polsini regolabili con chiusura in velcro






Le giacche triplo uso oggi definite Tri-climate offrono la versatilità di 3 capi in 1. 


La giacca esterna e la giacca interna possono essere indossate separatamente oppure insieme, a seconda delle condizioni meteorologiche. Norme EN343

La giacca esterna è impermeabile, traspirante e termosaldata e ha un cappuccio.
Lo giacca interna, combinabile a quella esterna mediante cerniera, è un pratico capo utilizzabile alla stregua di un pile e offre flessibilità e stile con qualsiasi clima.

ES5700 Versione UOMO colore nero, blu, grigio
ES5711 Versione DONNA colore nero, blu, celeste






Giacca uomo 3 in 1 impermeabile antifreddo antivento ES5700

Giacca 3 in 1 impermeabile antivento 
Esterno: poliestere e PVC. 
Interno: pile interno staccabile autoportante antipilling da 360 gr. 
Questa giacca è dotata di varie tasche con zip di chiusura. Cuciture termonastrate per mantenere l'impermeabilità. Collo alto. chiusura con zip fino a tutto il collo con patta di protezione e velcro. Polsini regolabili con velcro. Regolazione sul fondo ed in vita con cordino elastico. Certificata norme EN 343 
3.1

La giacca esterna (impermeabile) e la giacca interna (antifreddo) possono essere indossate separatamente oppure insieme, a seconda delle condizioni meteorologiche. Norme EN343

ES5700 Versione UOMO colore nero, blu, grigio
ES5711 Versione DONNA colore nero, blu, celeste









Giacca donna 3 in 1 impermeabile antifreddo antivento ES5711

Esterno: in poliestere e PVC. 
Interno: pile interno staccabile da 360 gr. 
Questa giacca è dotata di varie tasche con zip di chiusura. Cuciture termonastrate per mantenere l'impermeabilità. Collo alto. chiusura con zip fino a tutto il collo con patta di protezione e velcro. Polsini regolabili con velcro. Regolazione sul fondo con cordino elastico. Certificata EN343 3.1

La giacca esterna e la giacca interna possono essere indossate separatamente oppure insieme, a seconda delle condizioni meteorologiche. Una versione traspirante nei colori nero o blu è fornibile nel modello da uomo.

Il comfort ambientale si identifica con il benessere psicofisico delle persone che vivono un ambiente (dove si vive, dove si lavora) ed è una sensazione dipendente da determinate condizioni ambientali che sono in gran parte pianificabili e quindi rientranti nella responsabilità del datore di lavoro (ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building).


Il comfort ambientale è oggi irrinunciabile sul lavoro: quella particolare condizione di benessere determinata, in funzione delle percezioni sensoriali di un individuo inserito in un ambiente, da temperatura, umidità dell’aria e livello di rumorosità e luminosità rilevati all’interno dell’ambiente.











lunedì 19 dicembre 2011

3M AuraTM 9300+ mascherine respiratori


Dal 1° Gennaio 2012 la linea di respiratori antipolvere 3MTM 9300 è stata sostituita dalla nuova linea 3MTM AuraTM 9300+.

I nuovi respiratori 3MTM AuraTM 9300+ rappresentano l’eccellenza tecnologica di 3M nel campo della filtrazione e del comfort applicata ai dispositivi per la protezione delle vie respiratorie.


 


A parità di protezione la nuova linea di respiratori 3MTM AuraTM 9300+ porta una serie di benefici facilmente riscontrabili durante l’utilizzo. 
Visualizza o Scarica tutta la linea di Mascherine e Respiratori 3MTM

FFP1 NR D – Fattore di protezione: 4 x TLV
Senza valvolaCon valvola
3M™ Aura™ 9310+3M™ Aura™ 9312+
3M™ Aura™ 9310+3M™ Aura™ 9312+
  • Agricoltura
  • Pulizia/Manutenzione edifici
  • Demolizioni
  • Polvere di cemento




FFP2 NR D – Fattore di protezione: 12 x TLV
Senza valvolaCon valvola
3M™ Aura™ 9320+3M™ Aura™ 9322+
3M™ Aura™ 9320+3M™ Aura™ 9322+
  • Cantieri edili
  • Agricoltura
  • Chimica
  • Metallo
  • Automotive
  • Acciaio e Ferro
  • Segherie
FFP3 NR D – Fattore di protezione: 50 x TLV
Senza valvolaCon valvola
3M™ Aura™ 9330+3M™ Aura™ 9332+
3M™ Aura™ 9330+3M™ Aura™ 9332+
  • Cave e miniere
  • Ceramiche
  • Farmaceutico
  • Asbesto/Amianto
  • Polvere di cemento



Visita il sito dedicato alla nuova linea 3MTM AuraTM 9300+ per conoscere tutte le novità, guardare i video e approfondire le caratteristiche tecniche!

lunedì 5 dicembre 2011

DPI Illegali - Attenzione agli Occhiali di Sicurezza

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 2 dicembre 2011 - Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a controllo un esercizio commerciale gestito da una imprenditrice quarantanovenne, al fine di verificare l’osservanza delle normative europee e nazionali in materia di sicurezza dei prodotti posti in vendita.

L’analisi accurata effettuata dagli stessi militari sulla merce ha permesso di rilevare diverse irregolarità sia di natura amministrativa che penale. Sono stati quindi sequestrati 1.350 articoli.

Sul fronte amministrativo – per il quale sono state elevate multe per 11.300 euro – le violazioni hanno riguardato prodotti privi del marchio 'CE' e, per altri casi, l’apposizione dello stesso marchio non conforme alle vigenti normative comunitarie su centinaia di prodotti elettrici e caschi da lavoro, mascherine, cuffie e occhiali protettivi rientranti nelle classificazione dei 'Dpi' (Dispositivi di protezione individuale').


Attenzione quindi ad affidarsi a prodotti e produttori di elevata affidabilità!


OCCHIALI a mascherina


Occhiali a mascherina leggerissimi di basso profilo con corpo in elastomero termoplastico TPE per conferire la massima comodità d’uso abbinata a una protezione senza confronti contro urti, polveri e spruzzi di prodotti chimici.
Il TPE è un prodotto utilizzato in alcuni tipi di maschere per autorespiratori grazie alla sua morbidità alle elevate temperature e alla sua eccellente resistenza ai prodotti chimici. L’efficientissimo sistema di ventilazione supera i problemi di appannamento escludendo allo stesso tempo l’ingresso di liquidi e polveri.
La banda elastica in nylon è regolabile e, grazie al sistema di aggancio rotante, consente di posizionare la mascherina sull’elmetto. La marcata curvatura delle lenti antigraffio e antiappannamento in policarbonato elimina le distorsioni del campo visivo. Grazie al basso profilo, le mascherine possono essere indossate insieme a maschere antipolvere, visiere di protezione e occhiali da vista. Sono disponibili anche lenti di ricambio e semivisiere per la completa protezione del viso.

OCCHIALI a mascherina


Montatura in PVC da indossare con gli occhiali da vista * Elastico di nylon regolabile (23 mm)* Sistema di ventilazione indiretto (previene formazione di condensa e accumulo di liquidi e polvere)* Modello non ventilato disponibile (per polveri fini e gas)* Modello in schiuma disponibile per migliore aderenza e comfort
Possibilità di scegliere tra lenti in policarbonato o acetato * Possibilità di scegliere tra trattamento antigraffio e anticondensa * Dotati di T-N-Wear, la nuova protezione per lenti in poliestere. Una pellicola amovibile progettata specificamente per proteggere da vernici, intonaco, cemento o polvere di smerigliatura.
















venerdì 2 dicembre 2011

Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore impossibilitato ad indossare le scarpe antinfortunistiche?


In linea generale, il licenziamento di un lavoratore impossibilitato ad utilizzare i dispositivi individuali di sicurezza per malformazioni fisiche è legittimo solo se il datore dimostri la non reperibilità sul mercato di altri DPI idonei e compatibili con la disabilità del dipendente.

Nella questione in esame, un datore di lavoro ha licenziato un lavoratore che non riusciva ad indossare le scarpe antinfortunistiche per una malformazione al piede che è stata dimostrata in sede processuale.

La Corte di Cassazione, con la Sentenza 16195 del 25.7.2011, ha ritenuto illegittimo il licenziamento perché il datore di lavoro avrebbe dovuto provare la non reperibilità sul mercato di scarpe antinfortunistiche adatte a consentire in sicurezza l'espletamento del lavoro.



In definitiva, prima di licenziare un lavoratore perché impossibilitato ad usare Dispositivi di Protezione Individuale per un qualsiasi impedimento fisico, il datore di lavoro deve adoperarsi a reperire sul mercato altri DPI utilizzabili dal dipendente che possano comunque garantire la sicurezza richiesta dalla legge.

Solo se tali DPI dovessero risultare non esistenti sul mercato, il datore di lavoro sarà in grado di fornire la prova richiesta per giustificare il licenziamento del proprio dipendente.


HRO significato requisito norma HRO
Suola in poliuretano e gomma nitrilica, antiscivolo e resistente 
al calore da contatto sino a 300°C

SRC significato requisito norma SRC 
soddisfa entrambi i requisiti sottoindicati:
SRA Suolo di prova: ceramica + Lubrificante: acqua detergente
SRB Suolo di prova: acciaio inossidabile + Lubrificante: glicerina


Calzatura bassa con serigrafia laterale, puntale in alluminio 200 joule.
Calzatura alta con serigrafia laterale, puntale in alluminio 200 joule.

Fodera Air Mesh, K-Sole passaggio zero, plantare sprint con volume maggiorato che permette la sostituzione con plantari personalizzati.

Suola: Intersuola in EVA con film in PU. Battistrada in gomma nitrilica bicolore con particolare disegno antislip e antiabrasione.




martedì 29 novembre 2011

A cosa servono le scarpe antinfortunistiche


A cosa servono

Le scarpe antinfortunistiche devono essere utilizzate da un gran numero di lavoratori, secondo quelle che sono le disposizioni di legge. In origine, si trattava di un prodotto usato sostanzialmente da operatori dei settori edili o industriali,  che potevano facilmente infortunarsi a causa dell'attività svolta.
Tuttavia, oggi la legge ne prevede l’uso anche per chi presta la propria opera in bar o ristoranti. Naturalmente, le scarpe antinfortunistiche sono di diverso tipo, adatte alla varietà di lavori per i quali sono necessarie.
La legge che in Italia si occupa della sicurezza sul lavoro è Il D.Lgs. n. 626/94 è stato completamente trasfuso nel cosiddetto Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008), a sua volta successivamente integrato dal D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 recante disposizioni integrative e correttive. Le norme contenute nel cosiddetto "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20 agosto 2009.
Si tratta di un importante impianto normativo, resosi necessario proprio per ridurre i fattori di rischio e garantire una minore incidenza di morti bianche, sempre in numero fin troppo elevato ogni anno.
A seconda della mansione svolta, si potranno indossare scarpe che riescono a garantire l’isolamento elettrico, oppure la migliore sopportazione di eventuali cadute di carichi pesanti o, ancora, che siano completamente impermeabili.
Il rispetto delle norme viene affidato agli imprenditori i quali sono così spronati a vigilare sulla sicurezza dei propri operai, pena il pagamento di elevate sanzioni o, addirittura, della chiusura del cantiere.
Le scarpe antinfortunistiche possono rappresentare, tra i numerosi dispositivi, dei veri e propri salvavita: basti pensare a ciò che accade in caso di scossa elettrica. I lavoratori che indossano le adeguate scarpe antinfortunistiche possono ridurre di gran lunga l’impatto che si avrebbe altrimenti, riuscendo perfino ad evitare gravi conseguenze, come il decesso.

Caratteristiche delle certificazioni

Le scarpe antinfortunistiche sono suddivise in varie tipologie a seconda delle certificazioni di riferimento. Vediamo, quindi, più nel dettaglio, quali sono le certificazioni e cosa significano le sigle che le identificano.
Si parte dalla SB, sicurezza base, che evidenzia la minima certificazione richiesta dalle scarpe antinfortunistiche e che soddisfa i requisiti della norma che obbliga al puntale in acciaio da 200 joule. Con la semplice aggiunta di una suola antistatica e sostegno a protezione del tallone, si passa ad un livello S1.
In questo caso, quindi, si avrà una specifica protezione in acciaio per la punta dei piedi e una lamina antiperforazione sulla suola. Viene normalmente impiegata dai magazzinieri, nell’industria alimentare, nel settore alberghiero.
La certificazione S2, invece, è una variante della S1 ed aggiunge alle scarpe antinfortunistiche l’impermeabilità della tomaia per un tempo superiore ai 60 minuti. È, dunque, adatta a tutti coloro che lavorano a contatto con liquidi che inevitabilmente sarebbero altrimenti assorbiti dalla calzatura indossata. Le pelli vengono quindi lavorate con un apposito trattamento idrorepellente.
Aumentando di grado nella scala della sicurezza, ci imbattiamo nelle scarpe S4 e S5: si tratta di scarpe antinfortunistiche impermeabili al 100%, costruite per essere resistenti all’acqua in ogni situazione. La S5 è corredata, in aggiunta, di una lamina antiperforazione.
Perché una scarpa antinfortunistica sia considerata adeguata e valida è necessario che sia completa di marchio CE, simbolo comunitario applicato ai prodotti che rispettano le caratteristiche previste dalla normativa europea.
Inoltre, deve essere presente anche il numero della normativa internazionale secondo la quale è avvenuto il test delle stesse, in modo che si possa essere sicuri che si tratti di un prodotto conforme e sicuro al 100%.
D’altra parte, come abbiamo già avuto modo di specificare, è la legge che obbliga a calzare determinate scarpe durante lo svolgimento del proprio lavoro: acquistare un prodotto non testato equivarrebbe ad esporsi a rischi il più delle volte prevenibili.

Prezzi e dove acquistare

Le scarpe antinfortunistiche possono essere acquistate attraverso diversi canali di distribuzione.
Sicuramente, sarebbe da preferire la scelta di recarsi presso aziende o esercizi commerciali specializzati in ANTINFORTUNISTICA, così da poter avere a propria disposizione solo modelli certificati e in linea non solo con tutte le novità legislative in materia di sicurezza sul lavoro, ma soprattutto con standards tecnologici all'avanguardia.
Acquistare delle scarpe di ultima generazione, infatti, ci darà la certezza di aver speso bene i nostri soldi, soprattutto per prodotti realizzati secondo le più moderne tecnologie e utilizzando i materiali più innovativi e sicuri.
Quando si acquista una scarpa antinfortunistica si dovrebbe sempre calzare il modello scelto, anzi sarebbe preferibile indossare entrambe le calzature, così da valutare in modo attento il bilanciamento del peso del corpo per testarne la comodità d’uso.
Nei negozi specializzati saremo senza dubbio seguiti da personale attento a consigliarci il modello più adatto a seconda del nostro lavoro, delle condizioni di utilizzo (asciutto, bagnato, umido, ect.), delle ore che complessivamente verranno indossate queste calzature.
I prezzi delle scarpe antinfortunistiche, infine, sono molto vari. Sicuramente i modelli presenti sul mercato lasciano ampie possibilità di scelta, così che si possa scegliere una buona calzatura anche senza spendere una fortuna.
Il minimo, comunque, si attesta intorno ai 50 euro, con picchi minimi intorno ai 20 euro per particolari modelli o nel caso di svendite; la cifra massima, invece, si attesta intorno ai 150 euro.

Tipologie 
Volendo entrare ancora più nel dettaglio, è utile conoscere le tipologie di scarpe antinfortunistiche nel dettaglio, al di là delle certificazioni di cui abbiamo già esposto le caratteristiche in precedenza.
Gli elementi che vanno presi in considerazione sono, dunque, il tipo di puntale e la lamina antiperforazione, la calzata, il pellame, la suola. La combinazione di questi elementi ci aiuterà a definire la scarpa antinfortunistica ideale e anche ad orientarci sul mercato, visto che è possibile trovare un range di prezzi notevolmente ampio, dai 20 ai 100 euro.
Iniziando dal puntale, è importante dire che, in passato, si trattava di una parte realizzata esclusivamente in acciaio, un materiale sì molto resistente ma anche molto pesante. Oggi è possibile trovare eccellenti scarpe antinfortunistiche con puntale in alluminio o in materiale composito in modo da avere un peso notevolmente inferiore e caratteristiche di atermicità e amagneticità uniche.
La tecnologia odierna ha fatto passi da gigante, tanto è che insieme ai puntali rinforzati è anche possibile ottenere delle suole capaci di respirare, grazie ai sistemi di fori asimmetrici dai quali viene espulso il vapore acqueo in eccesso.
Nelle scarpe antinfortunistiche la lamina antiperforazione ha avuto anch’essa una notevole evoluzione nel corso degli anni, con l’implementazione di lamine non solo in acciaio, gelate in inverno e surriscaldate in estate, rigide e pesanti, ma anche in fibra sintetica, come il Kevlar, più robusto dell’acciaio, a parità di peso. Il kevlar costa più dell’acciaio, ma il comfort donato ai nostri piedi è notevolmente superiore.
Con calzata della scarpa, invece, non s’intende la taglia in senso stretto ma la vestibilità del prodotto. Infatti, trattandosi di una calzatura dalle caratteristiche particolari, è possibile che nonostante la taglia sia equivalente a quella di una scarpa normale, la sua vestibilità sia diversa: in questo caso, si adottano calzate leggermente più ampie o più strette, pur senza modificare il numero della taglia.
La calzata 10 corrisponde perfettamente alla calzata regolare, la 10 e ½ è la preferita per chi ama avere una vestibilità maggiore, la 11 è notevolmente aumentata in molte produzioni.
Tra i pellami, lo scamosciato è il più usato per le scarpe antinfortunistiche che possiedono certificazione S1 o S1P, mentre per le S2 e le S3 sono in pelle fiore o nabuk, perché molto più resistenti e impermeabili (meglio sarebbe dire idrorepellenti).
La suola, infine, è anch’essa soggetta a certificazioni, dovendo essere antiabrasione, antiacido, antiolio, antistatica e antiscivolo. I materiali preferiti sono il poliuretano compatto e la gomma nitrilica, che può sopportare fino ai 300°.

Come scegliere

Dopo aver analizzato le caratteristiche che compongono le diverse tipologie di scarpe antinfortunistiche, dobbiamo passare al difficile capitolo della scelta. Il mercato è molto competitivo e dunque non è semplice riuscire ad orientarsi ed effettuare la scelta giusta.
In generale, può risultare abbastanza utile suddividere le scarpe antinfortunistiche in due grandi gruppi, quelle adatta ai cantieri o ai lavori più rischiosi e quelle adeguate a lavori meno rischiosi ma per svolgere i quali è necessario comunque avere una certa protezione.
Chi presta la propria opera come carpentiere, muratore o similare deve essere totalmente protetto, indossando scarpe antinfortunistiche complete di puntale e di lamina antiperforazione, quindi non ci si può esimere dall’acquisto di una calzatura con certificazione S1P o S3. Non da meno è l’impermeabilità della scarpa, visto che in inverno si potrebbe dover lavorare a contatto con il fango e l’acqua per periodi prolungati.
Il colore privilegiato è il beige, che riesce a camuffare maggiormente lo sporco e gli schizzi di cemento. Un piastrellista, tuttavia, o tutti coloro che svolgono lavori di rifinitura spesso in ginocchio, non potrebbe essere a proprio agio con scarpe dalla rigida suola in acciaio, quindi sarebbe preferibile scegliere modelli dotati di lamina antiperforazione in kevlar, per consentire la naturale torsione del piede, senza rinunciare alla sicurezza.
Per autisti, magazzinieri, operai, i rischi sono naturalmente meno elevati e la scarpa potrà riflettere ciò adottando delle caratteristiche differenti da quelle che abbiamo visto appartenere al primo gruppo. Il colore privilegiato sarà quello scuro e non si rivelerà indispensabile l’impermeabilità totale, ragion per cui le scarpe antinfortunistiche saranno molto più leggere e confortevoli, realizzate spesso in pelle scamosciata.
Infine, per terminare, ricordiamo le scarpe metal-free e amagnetiche, rese sicure con materiali compositi e perciò adatte agli elettricisti o a tutti coloro i quali operano in zone potenzialmente a rischio per l’alta tensione.

Scarpe antinfortunistiche da donna

Le calzature antinfortunistiche da donna non possono essere gli stessi modelli usati dagli uomini, solo di taglie più piccole, perché risulterebbero inadeguate alle specificità del piede femminile e non sarebbero affatto confortevoli.
Le aziende che non hanno pensato ad una produzione dedicata espressamente alle donne, non ne hanno incontrato neppure il favore, decretando il fallimento di questo genere di politica commerciale.
Fortunatamente oggi sono sempre di più i produttori che hanno deciso di inaugurare delle linee specifiche di scarpe antinfortunistiche destinate esclusivamente alle donne (che non siano solo zoccoli, sabot o pianelle).
La calzata di una scarpa antinfortunistica da donna non è identica a quella da uomo o unisex. Se, per gli uomini, si parla di calzate che vanno da 10 a 11, per le donne è possibile anche dover prevedere calzate inferiori.
È utile ricordare che la regolare è sempre fissata dal numero 10, ma si possono trovare in commercio anche calzate inferiori (molto raro). Raramente, comunque, una donna si troverà ad indossare scarpe di calzata 11 ma, se la si dovesse preferire in ogni caso, sarà preferibile scegliere quei modelli da uomo particolarmente leggeri, per non affaticarsi con scarpe troppo rigide e pesanti. Alcune scarpe, tra le più leggere tra quelle maschili, pesano in fin dei conti, soltanto 50 grammi in più di quelle espressamente femminili.
Ricordiamo, infine, che le scarpe dichiarate unisex seguono in realtà le calzate adottate per i modelli maschili, quindi non si tratta di un vero e proprio compromesso tra due esigenze differenti, ma potrebbe esserlo per estetica e praticità, se si indossano taglie particolarmente fuori misura rispetto a quelle classiche da donna.




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Motivazione dei giuriati premio Red dot design 2013

“La forma di Uvex 1 fa apparire con uno stile casual una scarpa tecnicamente destinata al lavoro.

E’ estremamente ben fatta e offre un eccellente comfort per l’utilizzatore.” Soluzione ergonomicamente perfetta: un comfort durevole per l’utilizzatore accresce il suo benessere. La chiave è fornire una vestibilità potenzialmente perfetta poiché sono le scarpe che devono adattarsi alla forma del piede e non viceversa.

Le calzature di sicurezza uvex 1 proteggono e sostengono il movimento naturale del corpo. La pressione e gli stress sul sistema muscoloscheletrico durante le attività lavorative sono stati ridotti sulla base dei più recenti studi psicologici e adottando una tecnologia innovativa, assicurando, così, una vestibilità ottimale. Il design leggero ed ergonomico crea un equilibrio perfetto fra protezione e comfort.


  • Calzature di sicurezza multifunzionali con design sportivo.
  • Estremamente leggere e flessibili.
  • L’ultima generazione di puntali uvex xenova® completamente senza metallo. Design compatto, forma anatomica, buona stabilità laterale e contro le torsioni della caviglia, nessuna conduttività termica e proprietà antimagnetiche.
  • Realizzate con le più recenti tecnologie che garantiscono un maggiore comfort all’utilizzatore.
  • La tecnologia uvex climazone contribuisce a regolare la temperatura interna delle calzature per assicurare il comfort ottimale per l’utilizzatore.
  • Materiale superiore di microvelour high-tech traspirante e idrofobo.
  • Il rivestimento interno distanziatore assicura una traspirabilità ottimale.
  • Adatte per gli utilizzatori allergici al cromo, realizzate con materiale sintetico.
  • Dotate di lacci elastici per una rapida regolazione personalizzata.
  • Il design che, virtualmente, non prevede cuciture evita la presenza di possibili punti di pressione e l’insorgenza di vesciche.
  • Soletta interna rimovibile e antistatica, con sistema di controllo dell’umidità e assorbimento degli urti a livello del calcagno e sotto la parte anteriore della pianta del piede.
  • Collare e linguetta morbidi e imbottiti.
  • Perfetta stabilità e sostegno affidabile grazie al supporto integrato del calcagno e all’esoscheletro protettivo (rinforzo x-tended).
  • Eccezionale suola di poliuretano a doppia densità con eccellenti caratteristiche di assorbimento degli urti e un’eccezionale resistenza allo scivolamento; non contengono siliconi, ftalati ecc.
  • Disponibili nelle misure da 35 a 52.
  • Sistema flessibile a larghezza multipla per un sostegno affidabile, disponibile nelle misure 10, 11 12 o 14,
  • DIN EN ISO 20345:2011 S1 SRC or EN ISO 20345:2011 S2 SRC.


venerdì 25 novembre 2011

CALZINI Tecnici e INTIMO Tecnico

(AGENPARL) - Roma, 25 novembre - “Questa mattina il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a parlare, con fermezza, del tema degli infortuni sul lavoro invitando ancora una volta istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese e pubblica opinione a contribuire affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica. Un monito di cui vogliamo ringraziare il Capo dello Stato che, da sempre, è vicino alle difficoltà in cui vivono le vittime degli incidenti sul lavoro e a tutte quelle famiglie che piangono la perdita di un caro, e più volte ha saputo dimostrarlo in modo concreto”. È questo il commento del Presidente nazionale ANMIL Franco Bettoni, nel condividere pienamente con il Presidente della Repubblica l’urgenza di aprire un dialogo che porti ad azioni concrete ed efficaci finalizzate alla salvaguardia della salute e della vita di ogni lavoratore.

Le parole di Napolitano ancor più significative - spiega in una nota l'Anmil - perché arrivano in una giornata in cui, dalle prime luci dell’alba, si è registrata l’ennesima tragedia sul lavoro con la morte di un operaio di 50 anni, Rosario Spampinato, deceduto nell'esplosione avvenuta a Lallio, alle porte di Bergamo, in una cartiera causata dallo scoppio di una caldaia cui hanno fatto seguito quelle di un operaio romeno di 53 anni deceduto in un cantiere di costruzioni a Roma mentre stava accatastando pannelli di legno per il getto del calcestruzzo e quella di una commessa di 36 anni, Maria Cristina Allegretti, a Oristano, dipendente di un negozio di detersivi alla spina, rimasta schiacciata da un distributore automatico che era stato appena scaricato da un camion nel cortile del negozio. Questi eventi tutt’altro che episodici, ma prevedibili ed assolutamente evitabili, come afferma giustamente il Capo dello Stato, non devono più far parlare di tragiche fatalità affinché si superi la logica del politicamente corretto della “sicurezza di carta”, per avviare invece un grande progetto nazionale di sviluppo della cultura della sicurezza nell’interesse dei lavoratori, ma anche dell’immagine e della competitività del sistema Paese.

“Abbiamo invitato il neo Ministro del Welfare Elsa Fornero ad inserire tra le priorità della sua agenda politica azioni mirate e condivise per debellare questa piaga sociale ed abbiamo apprezzato la sua immediata risposta con toni decisi e forti al nostro appello – afferma il Presidente dell’ANMIL – parlando di ‘un fenomeno incompatibile con la dignità umana’. Ma la crisi che questo governo sta fronteggiando dovrà tenere conto delle ripercussioni in termini di vite umane che troppo spesso è frutto di un lavoro in cui gli straordinari sono all’ordine di una gestione ordinaria, la formazione una chimera, gli adempimenti di legge in materia di prevenzione vengono presi per suggerimenti, l’uso dei dispositivi di protezione individuale lasciati alla discrezionalità e l’attività di vigilanza e controllo è tuttora insufficiente”.


AMICOR PLUS
É una speciale fi bra appositamente realizzata per conferire la freschezza
del pulito mantenendo freschi gli indumenti a contatto della pelle grazie ad
un’agente antimicotico che aiuta la prevenzione dei funghi responsabili del
piede d’atleta e degli acari. L’additivo a cui si deve la funzione antimicrobica
di amicor plus fa parte della struttura essenziale della fi bra ed distribuito
integralmente su di essa. Il nucleo della fi bra funge da serbatoio e ricostituisce
continuamente l’effi cacia della superfi ce della fi bra. Resistente a
numerosi lavaggi riduce gli odori sgradevoli, aumenta il comfort e favorisce
la freschezza per tutto il giorno.


TACTEL
Le proprietà innovative di questa microfi bra conferiscono grande leggerezza
e morbidezza ai capi aumentendone il comfort e le performances. Di grande
facilità di trattamento e di rapida asciugatura, mantiene il calore corporeo
veicolando l’umodita e il sudore all’esterno. La leggerezza di questa fi bra e il
basso coeffi cente di ingombro le conferiscono grande tecnicità
e ampiezza d’utilizzo.


KEVLAR
Da molti anni è una delle più importanti fi bre sintetiche a livello mondiale, il
kevlar ha sorprendenti doti di di resistenza al taglio, alle abrasioni e al calore
con un grado molto alto di assorbimento delle vibrazioni. Queste sue incredibili
proprietà conferiscono ai capi realizzati con kevlar una grande resistenza
e durata nel tempo.


CARBON NO-SHOCK
Ultima frontiera tecnologica nell’ambito delle fi bre antistatiche è in grado
di dissipare le cariche elettrostatiche, azzerare la proliferazione di batteri e
svolgere una funzione antistress. La capacità conduttiva della fi bra di carbonio
in termini di prestazione dissipativa sono le migliori in assoluto fi no fra
tutte le fi bre tutt’oggi esistenti (piu’ delle fi bre d’argento o di acciaio) e tali da
rendere i capi realizzati con questa fi bra rispondenti alle norme europee per
i dpi antistatici-dissipativi. Le proprietà anallergiche del carbonio lo rendono
inoltre vestibile a prima pelle anche da individui epidermicamente sensibili.


COOLMAX
É una fibra cava internamente con una struttura multicanale che veicola
l’umidità e il sudore verso l’esterno dell’indumento e il mantenimento della
temperatura ideale all’interno. La leggerezza e la soffi cità unitamente alle
sue caratteristiche tecniche la rendono una fi bra tecnologicamente molto
avanzata.


LANA MERINOS e ALPACA
In assoluto una delle lana più pregiate al mondo, è un’ottimo isolante dal
freddo, grazie alle eccellenti proprietà termoregolanti. Valido aiuto nella
prevenzione ai reumatismi e dolori articolari (assorbe l’umidità corporea in
eccesso neutralizzando le sostanze nocive del sudore).
Grazie alla soffi cità e morbidezza della fi bra la lana assorbe in modo eccellente
le vibrazioni.

Gamma GILET Alta Visibilità