martedì 29 novembre 2011

A cosa servono le scarpe antinfortunistiche


A cosa servono

Le scarpe antinfortunistiche devono essere utilizzate da un gran numero di lavoratori, secondo quelle che sono le disposizioni di legge. In origine, si trattava di un prodotto usato sostanzialmente da operatori dei settori edili o industriali,  che potevano facilmente infortunarsi a causa dell'attività svolta.
Tuttavia, oggi la legge ne prevede l’uso anche per chi presta la propria opera in bar o ristoranti. Naturalmente, le scarpe antinfortunistiche sono di diverso tipo, adatte alla varietà di lavori per i quali sono necessarie.
La legge che in Italia si occupa della sicurezza sul lavoro è Il D.Lgs. n. 626/94 è stato completamente trasfuso nel cosiddetto Testo Unico Sicurezza Lavoro (D.Lgs. 81/2008), a sua volta successivamente integrato dal D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 recante disposizioni integrative e correttive. Le norme contenute nel cosiddetto "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20 agosto 2009.
Si tratta di un importante impianto normativo, resosi necessario proprio per ridurre i fattori di rischio e garantire una minore incidenza di morti bianche, sempre in numero fin troppo elevato ogni anno.
A seconda della mansione svolta, si potranno indossare scarpe che riescono a garantire l’isolamento elettrico, oppure la migliore sopportazione di eventuali cadute di carichi pesanti o, ancora, che siano completamente impermeabili.
Il rispetto delle norme viene affidato agli imprenditori i quali sono così spronati a vigilare sulla sicurezza dei propri operai, pena il pagamento di elevate sanzioni o, addirittura, della chiusura del cantiere.
Le scarpe antinfortunistiche possono rappresentare, tra i numerosi dispositivi, dei veri e propri salvavita: basti pensare a ciò che accade in caso di scossa elettrica. I lavoratori che indossano le adeguate scarpe antinfortunistiche possono ridurre di gran lunga l’impatto che si avrebbe altrimenti, riuscendo perfino ad evitare gravi conseguenze, come il decesso.

Caratteristiche delle certificazioni

Le scarpe antinfortunistiche sono suddivise in varie tipologie a seconda delle certificazioni di riferimento. Vediamo, quindi, più nel dettaglio, quali sono le certificazioni e cosa significano le sigle che le identificano.
Si parte dalla SB, sicurezza base, che evidenzia la minima certificazione richiesta dalle scarpe antinfortunistiche e che soddisfa i requisiti della norma che obbliga al puntale in acciaio da 200 joule. Con la semplice aggiunta di una suola antistatica e sostegno a protezione del tallone, si passa ad un livello S1.
In questo caso, quindi, si avrà una specifica protezione in acciaio per la punta dei piedi e una lamina antiperforazione sulla suola. Viene normalmente impiegata dai magazzinieri, nell’industria alimentare, nel settore alberghiero.
La certificazione S2, invece, è una variante della S1 ed aggiunge alle scarpe antinfortunistiche l’impermeabilità della tomaia per un tempo superiore ai 60 minuti. È, dunque, adatta a tutti coloro che lavorano a contatto con liquidi che inevitabilmente sarebbero altrimenti assorbiti dalla calzatura indossata. Le pelli vengono quindi lavorate con un apposito trattamento idrorepellente.
Aumentando di grado nella scala della sicurezza, ci imbattiamo nelle scarpe S4 e S5: si tratta di scarpe antinfortunistiche impermeabili al 100%, costruite per essere resistenti all’acqua in ogni situazione. La S5 è corredata, in aggiunta, di una lamina antiperforazione.
Perché una scarpa antinfortunistica sia considerata adeguata e valida è necessario che sia completa di marchio CE, simbolo comunitario applicato ai prodotti che rispettano le caratteristiche previste dalla normativa europea.
Inoltre, deve essere presente anche il numero della normativa internazionale secondo la quale è avvenuto il test delle stesse, in modo che si possa essere sicuri che si tratti di un prodotto conforme e sicuro al 100%.
D’altra parte, come abbiamo già avuto modo di specificare, è la legge che obbliga a calzare determinate scarpe durante lo svolgimento del proprio lavoro: acquistare un prodotto non testato equivarrebbe ad esporsi a rischi il più delle volte prevenibili.

Prezzi e dove acquistare

Le scarpe antinfortunistiche possono essere acquistate attraverso diversi canali di distribuzione.
Sicuramente, sarebbe da preferire la scelta di recarsi presso aziende o esercizi commerciali specializzati in ANTINFORTUNISTICA, così da poter avere a propria disposizione solo modelli certificati e in linea non solo con tutte le novità legislative in materia di sicurezza sul lavoro, ma soprattutto con standards tecnologici all'avanguardia.
Acquistare delle scarpe di ultima generazione, infatti, ci darà la certezza di aver speso bene i nostri soldi, soprattutto per prodotti realizzati secondo le più moderne tecnologie e utilizzando i materiali più innovativi e sicuri.
Quando si acquista una scarpa antinfortunistica si dovrebbe sempre calzare il modello scelto, anzi sarebbe preferibile indossare entrambe le calzature, così da valutare in modo attento il bilanciamento del peso del corpo per testarne la comodità d’uso.
Nei negozi specializzati saremo senza dubbio seguiti da personale attento a consigliarci il modello più adatto a seconda del nostro lavoro, delle condizioni di utilizzo (asciutto, bagnato, umido, ect.), delle ore che complessivamente verranno indossate queste calzature.
I prezzi delle scarpe antinfortunistiche, infine, sono molto vari. Sicuramente i modelli presenti sul mercato lasciano ampie possibilità di scelta, così che si possa scegliere una buona calzatura anche senza spendere una fortuna.
Il minimo, comunque, si attesta intorno ai 50 euro, con picchi minimi intorno ai 20 euro per particolari modelli o nel caso di svendite; la cifra massima, invece, si attesta intorno ai 150 euro.

Tipologie 
Volendo entrare ancora più nel dettaglio, è utile conoscere le tipologie di scarpe antinfortunistiche nel dettaglio, al di là delle certificazioni di cui abbiamo già esposto le caratteristiche in precedenza.
Gli elementi che vanno presi in considerazione sono, dunque, il tipo di puntale e la lamina antiperforazione, la calzata, il pellame, la suola. La combinazione di questi elementi ci aiuterà a definire la scarpa antinfortunistica ideale e anche ad orientarci sul mercato, visto che è possibile trovare un range di prezzi notevolmente ampio, dai 20 ai 100 euro.
Iniziando dal puntale, è importante dire che, in passato, si trattava di una parte realizzata esclusivamente in acciaio, un materiale sì molto resistente ma anche molto pesante. Oggi è possibile trovare eccellenti scarpe antinfortunistiche con puntale in alluminio o in materiale composito in modo da avere un peso notevolmente inferiore e caratteristiche di atermicità e amagneticità uniche.
La tecnologia odierna ha fatto passi da gigante, tanto è che insieme ai puntali rinforzati è anche possibile ottenere delle suole capaci di respirare, grazie ai sistemi di fori asimmetrici dai quali viene espulso il vapore acqueo in eccesso.
Nelle scarpe antinfortunistiche la lamina antiperforazione ha avuto anch’essa una notevole evoluzione nel corso degli anni, con l’implementazione di lamine non solo in acciaio, gelate in inverno e surriscaldate in estate, rigide e pesanti, ma anche in fibra sintetica, come il Kevlar, più robusto dell’acciaio, a parità di peso. Il kevlar costa più dell’acciaio, ma il comfort donato ai nostri piedi è notevolmente superiore.
Con calzata della scarpa, invece, non s’intende la taglia in senso stretto ma la vestibilità del prodotto. Infatti, trattandosi di una calzatura dalle caratteristiche particolari, è possibile che nonostante la taglia sia equivalente a quella di una scarpa normale, la sua vestibilità sia diversa: in questo caso, si adottano calzate leggermente più ampie o più strette, pur senza modificare il numero della taglia.
La calzata 10 corrisponde perfettamente alla calzata regolare, la 10 e ½ è la preferita per chi ama avere una vestibilità maggiore, la 11 è notevolmente aumentata in molte produzioni.
Tra i pellami, lo scamosciato è il più usato per le scarpe antinfortunistiche che possiedono certificazione S1 o S1P, mentre per le S2 e le S3 sono in pelle fiore o nabuk, perché molto più resistenti e impermeabili (meglio sarebbe dire idrorepellenti).
La suola, infine, è anch’essa soggetta a certificazioni, dovendo essere antiabrasione, antiacido, antiolio, antistatica e antiscivolo. I materiali preferiti sono il poliuretano compatto e la gomma nitrilica, che può sopportare fino ai 300°.

Come scegliere

Dopo aver analizzato le caratteristiche che compongono le diverse tipologie di scarpe antinfortunistiche, dobbiamo passare al difficile capitolo della scelta. Il mercato è molto competitivo e dunque non è semplice riuscire ad orientarsi ed effettuare la scelta giusta.
In generale, può risultare abbastanza utile suddividere le scarpe antinfortunistiche in due grandi gruppi, quelle adatta ai cantieri o ai lavori più rischiosi e quelle adeguate a lavori meno rischiosi ma per svolgere i quali è necessario comunque avere una certa protezione.
Chi presta la propria opera come carpentiere, muratore o similare deve essere totalmente protetto, indossando scarpe antinfortunistiche complete di puntale e di lamina antiperforazione, quindi non ci si può esimere dall’acquisto di una calzatura con certificazione S1P o S3. Non da meno è l’impermeabilità della scarpa, visto che in inverno si potrebbe dover lavorare a contatto con il fango e l’acqua per periodi prolungati.
Il colore privilegiato è il beige, che riesce a camuffare maggiormente lo sporco e gli schizzi di cemento. Un piastrellista, tuttavia, o tutti coloro che svolgono lavori di rifinitura spesso in ginocchio, non potrebbe essere a proprio agio con scarpe dalla rigida suola in acciaio, quindi sarebbe preferibile scegliere modelli dotati di lamina antiperforazione in kevlar, per consentire la naturale torsione del piede, senza rinunciare alla sicurezza.
Per autisti, magazzinieri, operai, i rischi sono naturalmente meno elevati e la scarpa potrà riflettere ciò adottando delle caratteristiche differenti da quelle che abbiamo visto appartenere al primo gruppo. Il colore privilegiato sarà quello scuro e non si rivelerà indispensabile l’impermeabilità totale, ragion per cui le scarpe antinfortunistiche saranno molto più leggere e confortevoli, realizzate spesso in pelle scamosciata.
Infine, per terminare, ricordiamo le scarpe metal-free e amagnetiche, rese sicure con materiali compositi e perciò adatte agli elettricisti o a tutti coloro i quali operano in zone potenzialmente a rischio per l’alta tensione.

Scarpe antinfortunistiche da donna

Le calzature antinfortunistiche da donna non possono essere gli stessi modelli usati dagli uomini, solo di taglie più piccole, perché risulterebbero inadeguate alle specificità del piede femminile e non sarebbero affatto confortevoli.
Le aziende che non hanno pensato ad una produzione dedicata espressamente alle donne, non ne hanno incontrato neppure il favore, decretando il fallimento di questo genere di politica commerciale.
Fortunatamente oggi sono sempre di più i produttori che hanno deciso di inaugurare delle linee specifiche di scarpe antinfortunistiche destinate esclusivamente alle donne (che non siano solo zoccoli, sabot o pianelle).
La calzata di una scarpa antinfortunistica da donna non è identica a quella da uomo o unisex. Se, per gli uomini, si parla di calzate che vanno da 10 a 11, per le donne è possibile anche dover prevedere calzate inferiori.
È utile ricordare che la regolare è sempre fissata dal numero 10, ma si possono trovare in commercio anche calzate inferiori (molto raro). Raramente, comunque, una donna si troverà ad indossare scarpe di calzata 11 ma, se la si dovesse preferire in ogni caso, sarà preferibile scegliere quei modelli da uomo particolarmente leggeri, per non affaticarsi con scarpe troppo rigide e pesanti. Alcune scarpe, tra le più leggere tra quelle maschili, pesano in fin dei conti, soltanto 50 grammi in più di quelle espressamente femminili.
Ricordiamo, infine, che le scarpe dichiarate unisex seguono in realtà le calzate adottate per i modelli maschili, quindi non si tratta di un vero e proprio compromesso tra due esigenze differenti, ma potrebbe esserlo per estetica e praticità, se si indossano taglie particolarmente fuori misura rispetto a quelle classiche da donna.




Richiedi un PREVENTIVO





Motivazione dei giuriati premio Red dot design 2013

“La forma di Uvex 1 fa apparire con uno stile casual una scarpa tecnicamente destinata al lavoro.

E’ estremamente ben fatta e offre un eccellente comfort per l’utilizzatore.” Soluzione ergonomicamente perfetta: un comfort durevole per l’utilizzatore accresce il suo benessere. La chiave è fornire una vestibilità potenzialmente perfetta poiché sono le scarpe che devono adattarsi alla forma del piede e non viceversa.

Le calzature di sicurezza uvex 1 proteggono e sostengono il movimento naturale del corpo. La pressione e gli stress sul sistema muscoloscheletrico durante le attività lavorative sono stati ridotti sulla base dei più recenti studi psicologici e adottando una tecnologia innovativa, assicurando, così, una vestibilità ottimale. Il design leggero ed ergonomico crea un equilibrio perfetto fra protezione e comfort.


  • Calzature di sicurezza multifunzionali con design sportivo.
  • Estremamente leggere e flessibili.
  • L’ultima generazione di puntali uvex xenova® completamente senza metallo. Design compatto, forma anatomica, buona stabilità laterale e contro le torsioni della caviglia, nessuna conduttività termica e proprietà antimagnetiche.
  • Realizzate con le più recenti tecnologie che garantiscono un maggiore comfort all’utilizzatore.
  • La tecnologia uvex climazone contribuisce a regolare la temperatura interna delle calzature per assicurare il comfort ottimale per l’utilizzatore.
  • Materiale superiore di microvelour high-tech traspirante e idrofobo.
  • Il rivestimento interno distanziatore assicura una traspirabilità ottimale.
  • Adatte per gli utilizzatori allergici al cromo, realizzate con materiale sintetico.
  • Dotate di lacci elastici per una rapida regolazione personalizzata.
  • Il design che, virtualmente, non prevede cuciture evita la presenza di possibili punti di pressione e l’insorgenza di vesciche.
  • Soletta interna rimovibile e antistatica, con sistema di controllo dell’umidità e assorbimento degli urti a livello del calcagno e sotto la parte anteriore della pianta del piede.
  • Collare e linguetta morbidi e imbottiti.
  • Perfetta stabilità e sostegno affidabile grazie al supporto integrato del calcagno e all’esoscheletro protettivo (rinforzo x-tended).
  • Eccezionale suola di poliuretano a doppia densità con eccellenti caratteristiche di assorbimento degli urti e un’eccezionale resistenza allo scivolamento; non contengono siliconi, ftalati ecc.
  • Disponibili nelle misure da 35 a 52.
  • Sistema flessibile a larghezza multipla per un sostegno affidabile, disponibile nelle misure 10, 11 12 o 14,
  • DIN EN ISO 20345:2011 S1 SRC or EN ISO 20345:2011 S2 SRC.


Gamma GILET Alta Visibilità