martedì 28 febbraio 2017

BARELLA per AMBIENTI CONFINATI



BARELLA studiata per RECUPERO in AMBIENTI CONFINATI



studiata per adattarsi perfettamente alle esigenze di soccorso e recupero in ambienti confinati, estremamente flessibile, utilizzabile quando è necessaria l’evacuazione e il trasporto del paziente in situazioni morfologiche e climatiche difficili e quindi è richiesto un recupero rapido.


Può essere utilizzata sia in verticale che in orizzontale. Grazie alla specifica sospendita è possibile l'utilizzo del dispositivo sia in posizione verticale che orizzontale.


Praticità di trasporto e stoccaggio. La leggerezza del materiale, la possibilità di essere arrotolata e la compatta sacca di trasporto.


Inerte a tutte le condizioni ambientali, a fluidi corporei e sangue. Il particolare materiale utilizzato permette un lavaggio rapido senza che la barella assorba liquidi organici o biologici.


Trasporto sicuro del ferito. L’alta resistenza dei materiali protegge il ferito durante le operazioni di trasporto e offre un sostegno ottimale.


Facile da usare e predisporre

L’utilizzo di cinghie, fettucce e fibbie di colori differenti previene errori nel montaggio e velocizza l’utilizzo.


Compatta e leggera
La leggerezza del materiale, la possibilità di essere arrotolata e la compatta sacca di trasporto, garantiscono praticità di trasporto e stoccaggio.


Dati Tecnici
Materiale barella: PE
Materiale maniglie: Nylon.
Carico massimo: 150 kg.
Peso sospendita: 780 g
Peso: Kg.7,3




L’eccessiva generalizzazione nella definizione di ambiente confinato, basata unicamente sulla possibile categorizzazione legata alla configurazione geometrica dell’ambiente, influisce in modo negativo sull’attenzione dedicata all’individuazione dei pericoli (presenti o potenziali) e valutazione dei rischi.

A questo riguardo, se si volesse fare riferimento alla normativa statunitense, che è certamente una tra le più articolate, è opportuno evidenziare che le norme OSHA hanno oltre cinque definizioni diverse di confined spaces a secondo del contesto in cui ci si trova a operare (le definizioni si trovano nelle norme 29 CR OSHA 1910.146, 1926.21 1915  Subpart B, 1917, 1917 1917.2, 1918, 1918.2) e anche le norme NFPA danno due diverse definizioni nelle norme 1670 e 1006.

La definizione più generale, prevede che sia definito come confined space uno spazio in cui si può entrare completamente con il corpo e compiere un’operazione, che ha limitate vie di accesso o uscita, e che non è progettato per essere occupato in modo permanente. Ma questo non esaurisce il tema. Infatti, oltre all’indicazione geometrico/spaziale dell’ambiente, la normativa statunitense classifica i confined spaces, anche in funzione del loro livello di pericolo, secondo tre classi:

classe A= immediatamente pericolosi per la vita;
classe B= pericolosi per la vita, ma non immediatamente;
classe C= potenzialmente pericolosi per la vita.

Ad esempio, per quanto concerne la concentrazione di ossigeno alla pressione atmosferica a livello del mare, si ha:
classe A= concentrazione ≤ 16% e ≥ 25%;
classe B= concentrazione compresa fra 16,1 e 19,4% o 21,5 e 25%;
classe C= concentrazione compresa fra 19,5 e 21,4%.

Mentre per quanto riguarda la concentrazione di un gas infiammabile, si ha:
classe A= concentrazione 20% del limite inferiore di infiammabilità;
classe B= concentrazione compresa fra 10 e 19% del limite inferiore di infiammabilità;
classe C= concentrazione ≤ 10% del limite inferiore di infiammabilità.
Secondo la classificazione attribuibile al confined space, sono previste una serie di prescrizioni (dal permesso di accesso obbligatorio, alla ventilazione, al monitoraggio preliminare e/o continuo, ecc.) con l’unica nota che quand’anche a un confined spacesia stata preventivamente attribuita una certa classe, è sempre possibile (anzi è espressamente previsto che venga fatto) eseguire la sua riclassificazione in funzione dell’evoluzione delle lavorazioni e/o delle variazioni nelle condizioni di sicurezza che originariamente erano state verificate per definire l’iniziale classificazione dell’ambiente.

Una volta identificato un confined space, inoltre, la norma prevede due ulteriori possibili categorie Permit-required confined spaces e NON-Permit required confined spaces (spazi confinati per i quali è necessario/ non è necessario un permesso di accesso).

1° Alla prima categoria (permit required) appartengono i confined spaces in cui sono presenti (o si presume ragionevolmente siano presenti) rischi elevati, in particolare:
- contengono o possono potenzialmente contenere un’atmosfera pericolosa;
- contengono materiali che hanno il potenziale di far sprofondare (to engulf) chi entra nell’ambiente;
- hanno una configurazione interna che presenta dei pericoli;
- contengono altri pericoli noti per la salute o la sicurezza dei lavoratori.
In questi spazi notoriamente o potenzialmente pericolosi, l’accesso è quindi consentito soltanto previa emissione di un “permesso di accesso” redatto dal datore di lavoro o da persona da lui delegata.
Alcuni esempi sono:
- spazi confinati in cui sono presenti, in concentrazione pericolosa, metano, monossido di carbonio, acido solfidrico, azoto, esalazioni alcoliche (vino, mosto);
- spazi confinati in cui sono presenti polveri, farine, grano, cereali, materiale sciolto e simili;
- spazi confinati in cui sono possibili arrivi improvvisi di liquidi o sostanze solide.

2° Alla seconda categoria (Non-permit required) appartengono i confined spaces che:
- non contengono o possono potenzialmente contenere un’atmosfera pericolosa;
- non contengono rischi tali da causare un infortunio grave o danni fisici (questo con riferimento a ogni pericolo individuabile per la salute e la sicurezza, inclusi lo sprofondamento in materiale incoerente, lo shock elettrico e i rischi meccanici da parti in movimento).
Peraltro, se dovesse diventare necessario entrare all’interno di uno spazio inizialmente classificato come Non-permit required per rimuovere una fonte di pericolo/rischio, l’ambiente dev’essere riclassificato come Permit-required (con tutto quello che ne consegue) fintanto che il pericolo/rischio non sia stato eliminato.

lunedì 27 febbraio 2017

BARELLA AUTOCARICANTE su ambulanze



BARELLA AUTOCARICANTE CON MATERASSINO E Ruote girevoli con sistema autocentrante


Barella autocaricante con materassino realizzata quasi totalmente in ferro saldato verniciato a polvere che rendono la barella molto resistente, duratura ed affidabile in ogni situazione.

Dotata di 4 ruote diametro 200 mm di cui 2 fisse con freno e 2 girevoli realizzate con materiale morbido; caratteristica che consente un maggior comfort su pavimentazioni sconnesse. 

La diversa inclinazione delle gambe inoltre consente una migliore stabilità durante l'utilizzo. 
Pianale rigido in materiale termoplastico rinforzato
Schienale reclinabile 0°-80° azionato da un pistone a gas bloccabile in qualsiasi posizione 
Spondine laterali ribaltabili
Gambe verticali protette da paracolpi in plastica
Ruote girevoli con sistema autocentrante per consentire il posizionamento della barella in ambulanza senza dover girare le ruote manualmente.
Carrello anteriore abbassabile per permettere di variare l'altezza di carico della barella su diversi tipi di ambulanze

aperta cm.195x56x83
altezza minima piegata cm. 28
altezza massima di carico cm.64
altezza minima di carico cm.50
altezza piena cm.28
peso kg. 40
portata kg. 160

fornita con materassino e 2 cinghie di sicurezza


venerdì 24 febbraio 2017

SEDIA PORTANTINA per il trasporto di feriti


SEDIA PORTANTINA A 4 RUOTE PER LA CIRCOLAZIONE DI PAZIENTI O PER EMERGENZE LEGGERA IN ALLUMINIO PORTAFERITI # primo soccorso # pronto soccorso

SEDIA PORTANTINA A 2 RUOTE per la circolazione di pazienti o per emergenze leggera in alluminio portaferiti # PRIMO SOCCORSO # PRONTO SOCCORSO


Sedia Portantina per il trasporto dei pazienti in posti disagevoli come scale, corridoi, ascensori e dove non passa la barella. Dotata di 4 maniglie di cui 2 frontali con presa antiscivolo.
1° Di ingombro ridottissimo in posizione ripiegata.
2° Costruita in alluminio leggero con telo in nylon arancione impermeabile. 
3° Bloccaggio di sicurezza automatico, 2 cinture a sgancio rapido per l''immobilizzazione del paziente, 2 ruote fisse di cui una dotata di blocco, per facilitare il trasporto su terreni lisci.
4° Spalliera e seduta in tessuto resistente ed impermeabile.
5°Ruote diametro mm.125 larghezza mm.30

Misure se APERTA :
lunghezza mm 910 
larghezza mm 520 
profondita' mm 710

Misure se CHIUSA:
lunghezza mm 910 
larghezza mm 520 
profondita' mm 195

peso kg 8,50 
portata kg 150



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sabato 11 febbraio 2017

Scarpe Antinfortunistiche DIADORA BLITZ






Scarpe antinfortunistiche: come e quali scegliere?

Poche linee guida per selezionare le calzature maggiormente adeguate in base alla propria attività lavorativa. Le scarpe antinfortunistiche sono essenziali e fondamentali per garantire la sicurezza degli operatori sul posto di lavoro.

Non c'è settore dove non siano indispensabili.

1° Nel Settore Primario dove operano le aziende agricole, estrattive, di allevamento del bestiame, di caccia e pesca.
2° Nel Settore Secondario dove operano le aziende di trasformazione e di lavorazione delle materie prime, vale a dire le imprese industriali che a seconda del ramo di attività scelto possono essere: automobilistiche, siderurgiche, meccaniche, alimentari, tessili, etc.
3° Nel Settore Terziario dove operano le aziende mercantili ingrosso e dettaglio, e quasi tutte le aziende di servizi.

Esistono molti diversi modelli di calzature antinfortunistiche. Quali scegliere senza sbagliare?

1° Datore di lavoro e RSPP hanno il compito di determinare il requisito normativo e prestazionale. 
2° Definito ciò gli operatori dovrebbero essere coinvolti nella scelta della scarpa, marca e modello, alta, bassa, in pelle o in altro materiale, ect. 

Quindi, più che consigli sui singoli modelli, appare maggiormente utile verificare le varie certificazioni riguardanti le scarpe antinfortunistiche.

Scarpe antinfortunistiche: la norma EN 345 o Norme Europee per le calzature di sicurezza CE EN 20345

La norma EN 345 o Norme Europee per le calzature di sicurezza CE EN 20345 è quella volta a definire le caratteristiche specifiche delle scarpe di sicurezza ad uso professionale. Queste scarpe devono essere sempre munite di puntale in grado di proteggere dagli urti fino a un livello di energia di 200 Joule. Il puntale, in pratica, protegge le dita dei piedi da un oggetto (test: oggetto pesante 20 kg che cade da un’altezza di un metro, mosso da forze pari a 1.500 N, come se pesasse 150 kg).

Scarpe antinfortunistiche: le certificazioni

1 - La certificazione minima richiesta per una calzatura antinfortunistica è SB, ossia Sicurezza Base.

2 - Una scarpa antinfortunistica con certificazione S1 è dotata di un puntale d’acciaio a protezione delle dita dei piedi (come quelle SB) e di una suola antistatica, caratterizzata da un sistema per l’assorbimento dell’energia posto nella zona del tallone. Non ha una lamina antiperforazione. Questo tipo di scarpe antinfortunistiche sono indicate per chi non corre particolari rischi per la pianta del piede come, ad esempio, operatori alberghieri e dell’industria alimentare.

3 - Le caratteristiche delle calzature antinfortunistiche con certificazione S2 sono simili a quelle afferenti alla tipologia S1 (non c’è lamina, protezione per la pianta del piede), ma hanno una tomaia in pelle o, comunque, in materiale idrorepellente. I rivestimenti di queste scarpe sono solitamente in nabuk, pelle fiore, materiali sintetici brevettati come Lorica o Wat out o anche scamosciate ma con un trattamento idrorepellente che le renda ugualmente impermeabili. Le S2 sono scelte per chi lavora a contatto con liquidi di vario genere.
- Aumentando il livello di sicurezza troviamo le scarpe antinfortunistiche più comuni, dette S3, che hanno le caratteristiche delle già descritte calzature S1 e S2, ma dotate in più di lamina antiperforazione. Lamina che può essere in acciaio, in composito, in kevlar.

4 - Le scarpe antinfortunistiche che hanno ottenuto la certificazione S4 e S5 sono stivali, impermeabili al 100%.

Le scarpe antinfortunistiche (provviste di suola antiscivolo) possono riportare le seguenti marcature aggiuntive:
SRA: 
- Superficie di prova: ceramica
- Lubrificante: acqua e detergente
SRB:
- Superficie di prova: acciaio
- Lubrificante: glicerina
SRC: SRA + SRB







La collezione di scarpe antinfortunistiche DIADORA Blitz propone modelli strutturati e dal design sportivo.
Tutti i prodotti DIADORA Blitz soddisfano i requisiti per le calzature di sicurezza con un'attenzione ai dettagli.



  • Tomaia in pelle in 2 versioni, con trattamento di rifinizione che rende la superficie perfettamente omogenea e uniforme, garantendo idrorepellenza e massima resistenza all’usura
  • Rinforzo posteriore personalizzato antiabrasione.
  • Suola in gomma nitrilica SRC HRO bicolore resistente a +300°C per contatto (1 minuto).
  • Soletta anatomica, removibile ed ergonomica
  • Inserto anti perforazione in tessuto, antistatico e flessibile
  • Puntale 10-200 Joule in composito, inalterabile, isolante dal freddo e dal caldo, ultra leggero.
  • L’area nella zona del tallone è specificatamente studiata per assorbire l’energia d’impatto e per ridurre l’affaticamento

Tali caratteristiche le rendono delle scarpe antinfortunistiche adatte ad un utilizzo per i più svariati settori tra cui edilizia, logistica, trasporti, artigianato, industria leggera.

Le calzature da lavoro DIADORA Blitz sono sia da uomo che da donna, disponibili in diversi colori, dal numero 35 fino al 48.

Icon nuovo logo in rilievo anche per questa linea.




INFORTUNI CHE COINVOLGONO I PIEDI

In generale gli infortuni che interessano il piede si possono dividere in due categorie.



1° La prima comprende le lesioni derivanti da perforazioni, schiacciamenti e lacerazioni in genere.
2° La seconda comprende le distorsioni, che sono provocate soprattutto da cadute, scivolamenti, ruzzoloni, slittamenti, inciampi ecc. Questo secondo tipo di incidenti spesso non coinvolgono solo il piede, ma possono avere conseguenze che interessano anche il resto del corpo.

E' fondamentale sapere che gran parte di questi infortuni, di entrambe le categorie, possono essere efficacemente prevenuti in tutto o in parte, attenendosi a specifiche norme di sicurezza e affidandosi ad una calzatura antinfortunistica idonea.

Oltre agli eventi di natura traumatica, ci sono anche problemi derivanti da altre condizioni: vesciche, calli, piede d'atleta, unghie incarnite o semplicemente piedi gonfi e stanchi. Tutti questi problemi sono comuni a molte categorie di lavoratori.

Questi problemi non sono patologie in senso stretto, ma influiscono inevitabilmente sulle prestazioni e sul benessere psico-fisico del lavoratore. Possono essere fattori predisponenti per il verificarsi di infortuni più gravi, in quanto sono fonte costante di dolore e stress per il lavoratore, che è quindi indebolito, meno concentrato, meno vigile, meno attento sul lavoro e ad osservare le norme di sicurezza.

Questi problemi possono evolvere o degenerare in patologie più serie qualora non vengano curati tempestivamente.



QUALI SONO LE PRINCIPALI CAUSE DEI PROBLEMI AI PIEDI?

Alcuni problemi ai piedi sono così comuni che possono verificarsi in qualsiasi posto di lavoro e in qualsiasi condizione di lavoro.

I problemi derivanti da sollecitazioni meccaniche continue o ripetute, come ad esempio: vesciche, calli, duroni, malformazioni delle dita dei piedi, archi caduti (piedi piatti), borsiti, distorsioni.

Questi problemi rendono il piede dolorante e talvolta possono essere così gravi da rendere difficoltoso o impossibile camminare. Si verificano in presenza di due fattori:

1° il lavoratore è costretto a stare per lunghi periodi in piedi, in posizioni scomode o deve camminare su superfici dure e sconnesse

2° il lavoratore non indossa calzature adeguate (taglia e conformazione non sono adatte al suo piede, il tipo di calzatura non è specifico per il lavoro che deve effettuare, indossa calzature comuni, oppure calzature di sicurezza di qualità scadente o molto usurate e danneggiate).

Tra le cause più frequenti di inadeguatezza delle scarpe antinfortunistiche troviamo:

- mancanza di sostegno all'arco plantare

- modelli con piante troppo larghe o troppo strette (le prime causano frizione e rendono instabile la camminata, le seconde compromettono la circolazione sanguigna nel piede, e la compressione causa inspessimenti della pelle del piede).


PROBLEMI DERIVANTI DA CONDIZIONI IGIENICHE NON OTTIMALI

Un'altra serie di problemi che affliggono i piedi è dovuta non a sollecitazioni meccaniche ma a problemi di natura igienica (sporcizia o insufficiente ventilazione).

Tra questi i più comuni sono: piedi sudati, infezioni fungine (piede d'atleta), problemi cutanei, ecc. Le principali cause sono: ambiente di lavoro umido o bagnato (scarpe non impermeabili o la cui impermeabilità è compromessa da usura o danneggiamenti) e calzature con tomaie non traspiranti.

L'estensione di queste problematiche è difficile da valutare con precisione, in parte proprio a causa della loro natura così varia e in parte anche perché la maggior parte dei lavoratori li sottovaluta e non prende precauzioni o contromisure adeguate a risolverli.

In base a sondaggi informali sembra che circa 2 lavoratori su 3 soffrano ciclicamente di uno o più dei disturbi elencati.

venerdì 10 febbraio 2017

Bauli lamiera alluminio accatastabili # Scatole lamiera alluminio accatastabili





BAULI ALLUMINIO # ALUBOX


Bauli lamiera diamantata mandorlata di alluminio accatastabili impermeabili resistenti agli urti.


Dotati di n. 2 maniglie laterali che rendono più agevole lo spostamento e n.2 cerniere di chiusura lucchettabili. La più grande è provvista di attacchi per forche muletto. I bauli sono accatastabili, impermeabili, leggeri e resistenti all'urto.
Optional fornibili a richiesta: n. 4 Ruote con portata 90 kg


3 versioni fornibili in queste misure:
  82 X 33, 5 X 30, 5    peso 7, 5 KG
122 X 43, 5 X 40, 5    peso  15 KG
142 X 53, 5 X 50, 5    peso  23 KG


Baule Bauli Grande Cassa Cassone Contenitore in Alluminio
Casse per il trasporto in lamiera testurizzata in alluminio.

In lamiera bugnata in lega alluminio
Giunti completamente saldati
Cerniere, manici ed elementi di fissaggio in acciaio inossidabile

Ideale per l'utilizzo come baule per camion con rimorchio a pianale
Manici di sicurezza automatici, retraibili in acciaio inossidabile per un trasporto semplice
Gli ammortizzatori a pressione di gas rendono più semplice l'apertura della copertura e il suo mantenimento in posizione aperta

L'elemento di fissaggio in acciaio inossidabile con occhiello per la chiusura con lucchetto
La guarnizione in gomma su tutti i lati e il coperchio a scivolamento proteggono dall'ingresso di acqua e polvere


lunedì 6 febbraio 2017

Tuta ignifuga, antistatica, antiacido, impermeabile



HS7755

NORME EN ISO 14116 + EN 1149 + EN 13034 + EN ISO 20471 + EN 343
Tuta ignifuga, antistatica, resistente agli agenti chimici, impermeabile ma traspirante, alta visibilità.

Progettata inizialmente specificatamente per l’industria petrolifera e del gas con fascia riflettente sulle spalle per la massima visibilità e protezione, il suo utilizzo si sta diffondendo per quegli operatori che intendono avere una protezione sicura e certa in base ai più rigorosi standards di riferimento europei citati.

Ha le seguenti caratteristiche: patta frontale con fissaggio per la massima protezione contro qualsiasi elemento, completamente foderata, cappuccio a scomparsa per migliore flessibilità, due ampie tasche cargo altezza coscia e tasca per il telefono cellulare nascosta per una maggiore sicurezza, apertura laterale con zip sulle gambe per una maggiore facilità di uso nell'indossamento.








Maglioni in PILE: i più caldi del settore


Maglione in PILE caldo e confortevole ideato per proteggere dal freddo e testato per un comfort ottimale in condizioni di elevata umidità e temperature intorno a 0°C. Prodotto con finitura antipilling.  Offre un comfort superiore e imbattibile nella sua categoria per freddo, vento e umidità, grazie al peso pari a 400 grammi metroquadro. Orli regolabili con cordino, 2 tasche, caldo e confortevole in 6 colori.

North Fleece NF4000

taglie dalla XXS fino alla 7XL versione zip lunga

Maglione in PILE Blu Navy taglie: XXS - 7XL

Maglione in PILE Azzurro Royal taglie: XS - 3XL
Maglione in PILE Grigio taglie: XS - 3XL
Maglione in PILE Nero taglie: XS - 5XL
Maglione in PILE Rosso taglie: XS - XXL
Maglione in PILE Verde taglie: S - XXL



MarcaCodice
North Fleece NF4000 BLUMaglione in PILE Blu Navy taglie: XXS - 7XL
North Fleece NF4000 AZZMaglione in PILE Azzurro Royal taglie: XS - 3XL
North Fleece NF4000 GRIMaglione in PILE Grigio taglie: XS - 3XL
North Fleece NF4000 NERMaglione in PILE Nero taglie: XS - 5XL
North Fleece NF4000 REDMaglione in PILE Rosso taglie: XS - XXL
North Fleece NF4000 VERMaglione in PILE Verde taglie: S - XXL

Questi maglioni in PILE soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa EN 14058:04 Indumenti per la protezione contro gli ambienti freddi Classe 2



Maglione in PILE foderato caldo e confortevole ideato per proteggere dal freddo, Uno dei maglioni in PILE più resistenti e durevoli disponibili nella nostra gamma, adatto per gli ambienti di lavoro più esigenti. I rinforzi su maniche e spalle conferiscono un look elegante e prolungano la durata del capo. Inoltre dispone di una tasca porta cellulare e un orlo con cordino elastico per una perfetta aderenza. Offre un comfort superiore e imbattibile nella sua categoria per freddo, vento e umidità, grazie al peso pari a 400 grammi metroquadro. E' foderato.

North Fleece NS6655

Maglione in PILE Blu Navy taglie: S-3XL


Questi maglioni in PILE soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa EN 14058:04 Indumenti per la protezione contro gli ambienti freddi Classe 2




Consigli per la MANUTENZIONE:
Lavare a 40°C, non utilizzare ammorbidente, né asciugatrice, non stirare.
Consigli per la cura: r
iporre in un luogo secco ed aerato.






Antinfortunistica ROBERTI Blog: FREDDO e UMIDITA'
antinfortunisticaroberti.blogspot.com/2016/01/freddo-e-umidita-scegliere-lintimo.html
In condizioni di FREDDO e UMIDITA' l'organismo deve combattere contro il vento, la neve, il nevischio, la pioggia. Lo strato a contatto con la ...

Antinfortunistica ROBERTI Blog: Proteggersi dal FREDDO
antinfortunisticaroberti.blogspot.com/.../il-freddo-aumenta-lincidenza-di-eventi.html
Il freddo aumenta l'incidenza di eventi infortunistici. Proteggersi dal freddo anche negli ambienti di lavoro diventa indispensabile. Il freddo ...

Antinfortunistica ROBERTI Blog: GORE-TEX® Fabrics - GORE-TEX
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Gli indumenti di protezione contro il freddo sono infatti obbligatori laddove il lavoratore si trovi ad affrontare basse o addirittura bassissime ...

Antinfortunistica ROBERTI Blog: PIEDI: assorbire l'umidità corporea
antinfortunisticaroberti.blogspot.com/2011/.../la-lana-merinos-in-assoluto-tra-le-piu.ht...
La lana Merinos, in assoluto tra le più pregiate al mondo, è uno straordinario isolante dal freddo grazie alle proprietà termoregolanti. E' un valido aiuto ...

Antinfortunistica ROBERTI Blog: Gamma di GILET invernali antifreddo
antinfortunisticaroberti.blogspot.com/2014/.../gamma-di-gilet-invernali-antifreddo.ht...
In linea di principio tutti i gruppi di lavoratori che effettuano attività all'aperto sono potenzialmente esposti a un rischio sanitario da freddo.



domenica 5 febbraio 2017

Occhiale a Mascherina Serie 3M™ Gear 500 GG501GAF-EU



Occhiale a Mascherina Serie 3M™ Gear 500 GG501GAF-EU

Lente classe ottica 1 per uso prolungatoe professionale

Il trattamento antiappannamento 3M™ Scotchgard garantisce performance superiori di antiappannamento e antigraffio in conformità con la normativa EN 166, marcatura K e N
Il trattamento antiappannamento 3M Scotchgard resiste ai graffi ed è durevole nel tempo
Il trattamento mantiene la sua efficacia anche dopo diversi lavaggi

L'occhiale può essere pulito e sanificato (messo in ammollo in una soluzione diluita di candeggina o con salviettine imbevute di alcool).




Gamma GILET Alta Visibilità