martedì 15 marzo 2022

Ambienti Confinati: Schede Pratiche Gestione






Sentenza n. 8423 del 14 marzo 2022 (u.p. 12 novembre 2021) 
Corte di Cassazione Penale Sezione IV
La responsabilità per infortunio in ambiente confinato

E' stato ritenuto responsabile il capocantiere, quale preposto, per l’infortunio occorso a un lavoratore in un ambiente confinato se non ha verificato che fosse stato sottoposto a visita medica di idoneità alla mansione e che fosse stato formato e fornito dei necessari DPI.

Questa sentenza della Corte di Cassazione riguarda l’infortunio accaduto a un lavoratore durante la sua attività in un “ ambiente confinato” e deceduto per mancanza d’aria dopo essere caduto da una altezza superiore a due metri; la vittima è risultata sprovvista di maschera antigas e cintura di sicurezza, benché espressamente previste dalle disposizioni di legge e dal piano operativo di sicurezza (POS), e non era stato formato né sottoposto a verifica di idoneità alla mansione specifica. 

Responsabile dell’accaduto è stato ritenuto il capocantiere che è stato condannato nei due primi gradi di giudizio. L’imputato ha ricorso alla Corte di Cassazione alla quale ha chiesto l’annullamento della sentenza di condanna invocando l’applicazione del principio di effettività di cui all’art. 299 del D. Lgs. n. 81/2008 e sostenendo altresì che al momento dell’infortunio si era dovuto allontanare momentaneamente dal luogo dell’accaduto per motivi di lavoro e che comunque al momento dell’infortunio era presente un capo squadra da lui ritenuto vice preposto di fatto. 

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso confermando la condanna del capocantiere e ha osservato in merito, contrariamente a quanto dallo stesso sostenuto, che le funzioni di vice preposto si attivano per assenze prolungate del preposto dal cantiere e non, come nel caso particolare, momentanee e che il capo squadra, ritenuto dall’imputato suo sostituto, non aveva comunque ricevuto da lui le istruzioni e le opportune direttive onde verificare, prima dell'inizio della particolare attività lavorativa nell’ambiente confinato, che al suo interno vi fosse sufficiente aerazione ed ossigenazione, come previsto non solo dalla legge ma espressamente anche dal POS.

La Corte di Appello ha integralmente confermata la sentenza con cui il Tribunale aveva riconosciuto un capocantiere responsabile del reato di omicidio colposo con violazione della disciplina antinfortunistica, per l’infortunio mortale accaduto a un lavoratore dipendente di una ditta appaltatrice, alla quale erano stati affidati dall’Enel i lavori di manutenzione da effettuare all'interno di una centrale elettrica, condannandolo di conseguenza, con le attenuanti generiche stimate equivalenti all'aggravante, alla pena di giustizia. Il lavoratore era precipitato a terra da un "riscaldatore d'aria" che era oggetto di manutenzione ed era deceduto dopo quindici giorni per le gravi lesioni riportate. 

I giudici di merito avevano accertato che la vittima all'interno del riscaldatore era sì munita di casco protettivo e di maschera antipolvere ma non era fornita comunque di maschera antigas e nemmeno di cintura di sicurezza, benché tale dotazione fosse stata espressamente prescritta dal POS, una volta valutata la presenza di un rischio da "ambiente confinato", e che, dopo avere avvertito un malore a causa della mancanza d'aria, era caduta giù da un'altezza superiore a due metri. Era stato accertato anche che il lavoratore non era stato sottoposto a visita medica per valutare la sua idoneità a svolgere lavori in ambienti confinati, che non aveva altresì frequentato un corso di formazione specifico per la peculiare attività lavorativa da svolgere, che non era stato munito di tutte le dotazioni di sicurezza necessarie (maschera antigas e cintura di sicurezza) e che non era ancorato ad un punto fisso.

Sentenza n. 8423 del 14 marzo 2022 (u.p. 12 novembre 2021) 
Corte di Cassazione Penale Sezione IV



Indicazioni schematiche per la gestione dei rischi collegati alle attività svolte in ambienti sospetti di inquinamento o confinati: azioni, ruoli e responsabilità, documentazione di riferimento e indicatori di prestazione.


Gestione dei rischi collegati alle attività svolte in ambienti sospetti di inquinamento o confinati


Termini e definizioni

Ambiente sospetto di inquinamento/confinato: la legislazione italiana non prevede una definizione ma un elenco di caratteristiche:

- non destinato allo stazionamento fisso di lavoratori
- adibito all’immagazzinamento o trasporto di prodotti
- con aperture per l’entrata e l’uscita limitate e di difficile utilizzo in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale, in presenza di agenti chimici pericolosi (ad esempio: gas, vapori, polveri)
- ambiente totalmente o parzialmente chiuso
- area interrata o fuori terra
- area soggetta a scarsa ventilazione
- ambiente in cui può essere presente o si può formare un’atmosfera pericolosa (tossica o infiammabile)
- ambiente in cui può essere presente un’atmosfera con carenza o eccesso di ossigeno pur senza essere tossica
- ambiente in cui è possibile l’ingresso di solido, liquido o gas
- ambiente nel quale è possibile che si intensifichino i rischi industriali normalmente presenti
- ambiente in cui sono presenti pericoli di natura meccanica, elettrica o radioattiva


Scopo

Definire una metodologia per identificare in modo puntuale e sistematico i pericoli degli ambienti confinati, per valutare i rischi e individuare le adeguate misure atte ad assicurare il migliore livello possibile di prevenzione e protezione della salute e sicurezza dei lavoratori e dei terzi che vi accedono

Definire i criteri e le modalità organizzative per gestire, controllare, prevenire e minimizzare il rischio infortuni derivanti dalle attività svolte in ambienti sospetti di inquinamento o confinati


Risultati attesi

La gestione efficace dei rischi connessi alle attività che si svolgono all’interno di ambienti sospetti di inquinamento o confinati


Normativa specifica applicabile

d.lgs. n. 81/08 e s.m.i.: artt. 66 e 121; allegato IV, punto 3; allegato XI
d.p.r. n. 177/11
d.lgs. n. 276/03 e s.m.i.: artt. 75 ss.


Azioni

1. Identificare sistematicamente i pericoli e i rischi presenti negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati, prendendo in considerazione:

-la specificità dell’attività e degli ambienti
-le infrastrutture, le apparecchiature e i materiali (forniti sia dall'organizzazione sia da terzi)
-le interazioni tra le attività svolte dagli interni e dagli appaltatori
-le attività svolte dai soggetti che hanno accesso agli ambienti confinati (inclusi terzi e visitatori)
-i rischi che possono derivare da fonti esterne ai luoghi di lavoro

2. Assegnare ai rischi individuati un ordine di priorità in funzione della specificità del contesto lavorativo e definire le relative priorità di intervento

3. Identificare le misure atte a prevenire, eliminare e/o mitigare i rischi attraverso:
-la verifica dei requisiti di qualificazione dei dipendenti e dei terzi che svolgono attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-l’adeguata informazione, formazione e addestramento del personale addetto alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati specificamente mirata alla consapevolezza dei fattori di rischio propri di tali attività
-la dotazione di DPI idonei alla specificità dell’ambiente e l’addestramento al loro corretto utilizzo
-l’autorizzazione e certificazione (ex artt. 75 ss. d. lgs. n. 276/03) dei contratti di subappalto per lo svolgimento di attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati l’adozione ed efficace attuazione, in tutte le fasi delle lavorazioni, di una procedura di lavoro specificamente mirata a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, comprensiva della eventuale fase di emergenza/soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco

4. Individuare un sistema di autorizzazione e controllo degli accessi
5. Individuare gli indicatori di prestazione
6. Individuare le risorse umane, strumentali ed economiche per attuare le misure di cui sopra
7. Implementare le misure stabilite e mettere in atto un efficace controllo operativo


Ruoli e responsabilità

Datore di Lavoro

-Identifica i pericoli, i rischi e le relative priorità
-Adotta le misure idonee a prevenire o a mitigare i rischi individuati negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Adotta un sistema di autorizzazione e controllo degli accessi
-Individua e dispone le risorse necessarie per la gestione dello specifico rischio
-Nomina un proprio rappresentante per le attività negli inambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Adotta la procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Elabora gli indicatori di prestazione


Dirigenti

-Attuano le misure stabilite dal Datore di Lavoro organizzando l’attività lavorativa e autorizzando gli accessi agli ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Coordinano e verificano l’attuazione delle misure stabilite per la riduzione e/o la mitigazione dei rischi
-Collaborano all’individuazione degli indicatori di prestazione


Preposti

-Vigilano sul rispetto delle procedure e delle prestazioni
-Segnalano tempestivamente al Datore di Lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali vengano a conoscenza -sulla base della formazione ricevuta e gli eventuali accessi non autorizzati


Lavoratori

-Utilizzano e conservano in maniera corretta le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi nonché i dispositivi di sicurezza e i DPI
-Segnalano immediatamente al Datore di Lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi/dispositivi ed eventuali condizioni di pericolo (anomalie, incidenti) di cui vengano a conoscenza e gli eventuali accessi non autorizzati
-Partecipano ai corsi di formazione specifici


RSPP

-Collabora con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi specifici degli in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Propone nuove metodologie di analisi di rischio o conferma quelle esistenti
-Medico Competente
-Collabora con il Datore di Lavoro ed il Servizio di Prevenzione e Protezione nelle attività di valutazione e di stesura del DVR, alla programmazione, ove necessario, della sorveglianza sanitaria, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della SSL e, per la parte di propria competenza, alla organizzazione del servizio di primo soccorso e alla formazione


RSGSL

-Collabora con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi specifici degli in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Verifica l'implementazione e l’aggiornamento delle eventuali procedure del processo


Rappresentante del Datore di Lavoro per le attività in ambienti confinati

-Conosce i rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative
-Collabora con il Datore di Lavoro alla valutazione dei rischi specifici degli in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Vigila in funzione di indirizzo e coordinamento sulle attività svolte dai lavoratori impiegati dalla impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi e per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle del personale impiegato dal Datore di Lavoro committente


Documentazione di riferimento

-DVR
-DUVRI
-Registro Controllo Operativo
-Registri di controllo DPI e attrezzature
-Provvedimenti di certificazione dei subappalti (ex art. 75 n. d.lgs. 276/03)
-Dichiarazioni dei committenti che autorizzano il subappalto
-Attestazione dei requisiti di qualificazione dei lavoratori e delle imprese addetti ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Registro delle attività formative e di addestramento
-Evidenze documentali dei risultati delle verifiche di apprendimento e delle attività formative ed informative svolte
-Relazione sanitaria anonima
-Procedura di lavoro specificamente diretta ad eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati


Indicatori di prestazione

-Dati annui di analisi di infortuni/incidenti/mancati incidenti avvenuti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati
-Dati annui di analisi di infortuni avvenuti nelle imprese appaltatrici/lavoratori autonomi
-n° annuo delle non conformità in accertamento requisiti delle imprese/lavoratori autonomi
-Ore annue di formazione frequentate, esito verifiche apprendimento
-n° annuo delle segnalazioni di non rispetto delle procedure
-Risultati annui dell’andamento della sorveglianza sanitaria laddove prevista
-Visite del Medico Competente su richiesta del lavoratore
-Segnalazioni del preposto e/o del rappresentante del Datore di Lavoro per gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati


Linee di indirizzo per l'implementazione dei sistemi di gestione per la salute e la sicurezza nelle aziende di servizi pubblici locali che operano nei settori Energia Elettrica, Gas, e Acqua SGSL-GATEF (gas, acqua, teleriscaldamento, elettricità, servizi funerari) – INAIL






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