martedì 30 agosto 2011

AGRICOLTURA: Rischi di Allergie

Sostanze allergizzanti irritanti


Si possono fornire suggerimenti in relazione alla valutazione del rischio allergologico in agricoltura con riferimento anche ad alcune proposte di dosi-soglia.

Definizioni
• Fertilizzanti minerali per concimazione terreno
• Fitofarmaci per diserbo erbe infestanti + controllo malattie infettive e parassiti. 
• Sostanze chimiche impiegate nella concia delle sementi e nella disinfestazione dei locali destinati a conservazione e condizionamento. 
• Detergenti e lubrificanti utilizzati nella cura delle attrezzature

Non tutte le sostanze possono indurre allergia ma il numero di allergeni è elevato e tende ad aumentare.


Effetti sulla Salute

 Acuti accidentali con esposizione elevata in tempi brevi. Irritazioni cutanee e oculari, cefalea, nausea, vomito, diarrea, disturbi dell’equilibrio, tremori, fino a grave perdite di coscienza e decesso. 
• Cronici da esposizioni protratte di minore entità con accumulo in organi ricchi di tessuto adiposo quali sistema nervoso e rene. Polinevriti periferiche da 
organofosforici, nefropatie da dicloroetano e comporti rameici. Effetti pre-clinici neurocomportamentali e renali
• L’esposizione a pesticidi quali Maneb sembra aumentare 
la frequenza di malattia di Parkinson.


Conseguenze
- dermatiti allergiche da contatto (DAC): ad esempio causate da gomma (es. tiurami, tiazoli), olii/combustibili, metalli, piante/fiori (primula, tulipano, lattuga, girasole, carciofo, cicoria ecc.), fungicidi, insetticidi, acaricidi, diserbanti, ect.


- orticaria: ad esempio causate da cereali + acari contaminanti, polveri, fieno, paglia, verdure/frutta, piante/ fiori , disinfettanti, insetti e larve, ect.


- dermatiti da contatto con sostanze aerodisperse (Airborne Contact Dermatitis o ACD): causate da pesticidi, disinfettanti (benzalconio cloruro, fenoli);
- asma allergico: anche in questo caso sono tante le sostanze che possono causarla. Nella popolazione agricola “ha una frequenza variabile dal 3% al 11.8%”;


- rinite allergica: in particolare la “rinite allergica da cereali e granaglie (e relativi contaminanti) insorge, secondo i dati di letteratura, nel 9-28% degli esposti”;


- alveolite allergica estrinseca (AAE) o polmonite da ipersensibilità o “polmone del contadino”: la frequenza di “farmer’s lung” in Italia è “stimata tra l’1.5% e il 3% degli esposti (2003)”;


- sindrome tossica da polveri organiche (Organic dust toxic syndrome ODTS): “incidenza 20-190/10.000 agricoltori/anno”;
- micosi broncopolmonare allergica (rara);
- patologie cutanee e respiratorie su base irritativa.


Misure di prevenzione:
- controllo dei fattori di rischio alla fonte (prevenzione ambientale): eliminazione/sostituzione, riduzione consumo/impiego, riduzione esposizione (es. corretto essiccamento foraggi, prodotti granulari o liquidi anziche in polvere, miscelazioni automatiche in cicli chiusi o parzialmente chiusi, mezzi cabinati con ventilazione controllata);
- informazione/formazione dei lavoratori (fondamentale per la percezione/consapevolezza dei rischi);
- adozione di specifici DPI.


Cancerogeni e mutageni
“In passato sono state impiegate come antiparassitari alcune sostanze etichettate R 40, R45, R49, R68, per le quali è stato accertato un effetto cancerogeno a livello di vari organi e apparati. L’utilizzo di queste sostanze è stato progressivamente limitato e vietato da specifiche disposizioni del Ministero della Sanità.
Per quanto riguarda la lista di pesticidi e anticrittogamici di attuale utilizzo, per tutti quelli indicati nella classificazione della CEE non esiste alcuna frase di rischio o numero inerente la possibilità di sviluppo di cancro: R 45, R 46, R 48, R 49.
Al di là di quanto disposto dalla normativa vigente in tema di cancerogeni, è opportuno considerare anche le valutazioni delle principali agenzie specializzate nella valutazione della cancerogenicità delle sostanze, quali CCTN (Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale) e IARC (Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro, Lione). A tale proposito si rileva che nel 1991 l’attività di applicazione di insetticidi è stata classificata dalla IARC probabilmente cancerogena per l’uomo. Tuttavia, è necessario precisare che per gli agenti attualmente utilizzati in cerealicoltura, la IARC fornisce solo una possibilità che siano cancerogeni per gli animali ma non esiste alcuna prova per l’uomo né tanto meno che siano organo o tessuto specifici”.


Consiglio la lettura di:

Linee Guida per la Sorveglianza Sanitaria e la prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza nel settore cerealicolo
www.aslbrescia.it/media/documenti/rischi_agricoltura/Atti%20congressuali%20-%20Montichiari%202010.pdf

I profili di rischio nei comparti produttivi dell’artigianato, delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi: Strutture in Agricoltura
www.ispesl.it/profili_di_rischio/_strutture_agricoltura/index.pdf



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