venerdì 21 maggio 2010

Principali cause di allergie nei luoghi di lavoro




Le allergie, oltre ad essere un rilevante problema di sanità pubblica, sono anche fortemente rappresentate tra le malattie sviluppate in ambito lavorativo.

Hanno quindi un notevole impatto socio-economico sia per il continuo aumento del numero di casi, che incide sulla spesa sanitaria pubblica, sia per l’inabilità temporanea o permanente al lavoro che possono comportare in moltissime categorie di lavoratori.

Le allergie sono in genere una patologia a carattere ereditario e si manifestano fin dall’infanzia, come per esempio l’allergia agli acari della polvere, al polline o alle proteine del latte e dell’uovo.

Ma è anche possibile diventare allergici, specialmente a sostanze presenti nei luoghi di lavoro, a causa della costante e consistente esposizione.


Ecco una breve rassegna delle principali cause di allergie nei luoghi di lavoro.
Gli allergeni presenti negli ambienti di lavoro sono molto numerosi e possono essere distinti in:


ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE: acari, forfore animali, larve di coleotteri, ecc.


ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE: farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi, ecc.


ALLERGENI DERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI: antibiotici, enzimi proteolitici


ALLERGENI CHIMICI: isocianati, farmaci, coloranti, ecc.


I lavoratori sono esposti agli allergeni principalmente attraverso la via inalatoria o per contatto; solo più raramente, per iniezione o ingestione.



ASMA
L’asma si presenta in seguito alla esposizione ad allergeni per via inalatoria. La risposta allo stimolo esterno si manifesta generalmente con: respirazione difficile, sensazione di oppressione al petto e respiro sibilante.


ALVEOLITE ALLERGICA ESTRINSECA (AAE)
L’AAE si presenta in seguito alla esposizione ad allergeni per via inalatoria. Nella forma acuta si manifesta con febbre alta, tosse secca, polipnea (respirazione accelerata). Alla fase acuta può seguire una forma cronica con aggravamento dei disturbi respiratori.


RINITE ALLERGICA
Si presenta simile ad un raffreddore, con starnuti continui (preceduti o accompagnati da prurito o bruciore), ostruzione nasale e rinorrea acquosa. In base al periodo dell’anno in cui la rinite si manifesta e alle cause che la provocano si può parlare di rinite allergica stagionale o rinite allergica perenne.


CONGIUNTIVITE ALLERGICA
Nella congiuntivite allergica il contatto con l’allergene provoca arrossamento, prurito, bruciore e lacrimazione oculare. E’ necessario non confondere la congiuntivite allergica, con la congiuntivite da fattori irritativi, come l’illuminazione artificiale, l’uso di videoterminali, la presenza di aria condizionata, l’uso di lenti a contatto o altro.


DERMATITE DA CONTATTO ALLERGICA (DAC)
La dermatite da contatto allergica si manifesta in seguito a contatto diretto con sostanze allergizzanti. Si presenta con eritema, vesciche, croste, desquamazioni. Colpisce prevalentemente le mani.


SHOCK ANAFILATTICO
E’ una reazione violenta del sistema immunitario che interessa diversi organi. E’ caratterizzato da un’immediata caduta della pressione arteriosa in seguito all’esposizione ad un allergene per il quale si è già sensibilizzati. Si può correre il rischio di shock anafilattico anche in seguito all’accidentale puntura di insetti velenosi, principalmente api, vespe e calabroni.



COSA E’ UN’ALLERGIA

Il sistema immunitario può essere considerato come una rete di cellule e organi che aiutano l’organismo umano a difendersi dagli “attacchi” da parte di agenti infettivi o sostanze “estranee” tossiche.

In alcuni soggetti il sistema immunitario, oltre a reagire contro gli agenti infettivi (batteri, virus, funghi e parassiti) e tossici, può avere delle reazioni più o meno violente, non giustificate, contro sostanze (dette allergeni) che normalmente non creano nessun problema alla maggior parte delle persone: queste reazioni vengono dette allergie.

La reazione allergica si manifesta con una serie di effetti sull’organismo che possono coinvolgere diversi apparati (respiratorio, gastrointestinale) oltre alla cute e agli occhi.

Gli allergeni possono venire a contatto con l’organismo per via: aerea (inalazione), alimentare (ingestione), cutanea (contatto diretto con la pelle), iniettiva (tramite puntura di insetti o altro).

Se la reazione allergica è determinata da sostanze prodotte/utilizzate o comunque presenti negli ambienti di lavoro si parla di ALLERGOPATIA PROFESSIONALE.



NEOPRENE

Cos’è il neoprene?
Neoprene è il nome generico dei polimeri di cloroprene (2-cloro-1, 3-butadiene). Forma un film reticolato a base di petrolio che offre una protezione barriera simile a quella del lattice.


Quali sono le proprietà del neoprene rispetto a materiali come lattice e nitrile? Come il nitrile, il neoprene mostra buona resistenza a molti solventi chimici e protegge da acidi, alcoli, sostanze caustiche, detersivi e chetoni. Con un modulo (forza necessaria per allungare il guanto) molto simile al NRL, il neoprene è molto comodo da indossare per lunghi periodi.


Il neoprene offre una buona calzabilità?
I guanti di neoprene hanno un grado di elasticità vicino a quello del lattice, e quindi anche caratteristiche di calzabilità molto simili a quelle dei guanti in NRL.


Quando usare il neoprene?
I guanti di neoprene sono consigliati come alternativa al NRL, grazie alla loro somiglianza al lattice in termini di calzabilità, tatto, comfort e protezione barriera. Consigliati anche per tutti coloro che presentano allergie al lattice.



NITRILE

Cos’è il nitrile?
Il nitrile è un film reticolato a base di petrolio formato dalla copolimerizzazione del butadiene con l’acrilonitrile che dà vita ad un elastomero di nitrile.


Quali sono le proprietà del nitrile rispetto a materiali come lattice e vinile? Il nitrile è una barriera molto migliore alle sostanze chimiche aggressive rispetto al NRL (lattice di gomma naturale). La resistenza alla perforazione è nettamente superiore a quella del lattice e degli altri film. Anche la resistenza alla trazione è, in genere, migliore.


Il nitrile offre una buona calzabilità?
L’elasticità del nitrile è molto buona, con valori di allungamento che si attestano normalmente sul 500% se non addirittura su valori superiori. I guanti di nitrile hanno una buona memoria di recupero elastico e tendono a conformarsi alla forma della mano dell’utilizzatore dopo che sono stati indossati per qualche minuto.


Quando usare guanti di nitrile?
I guanti di nitrile sono consigliati come alternativa ai prodotti in NRL. Sono raccomandati per condizioni in cui sono necessarie proprietà di elevata resistenza e/o protezione chimica, nonché per soggetti che presentino allergie al lattice.



VINILE


Con l’aumento delle allergie al lattice, gli ospedali chiedono sempre più guanti sintetici. Nitrile, neoprene e vinile sono i tre materiali con cui vengono prodotti oggi i guanti sintetici da esplorazione. I guanti di vinile possono essere la scelta per ospedali con risorse finanziarie limitate. Il vinile costa infatti meno del lattice ed è privo di proteine o acceleratori del lattice stesso. Il vinile deve tuttavia essere scelto con cautela.


Cos’è il vinile?

Il cloruro di polivinile (PVC), o vinile, si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero. Al PVC vengono poi aggiunte sostanze plastificanti come gli esteri di ftalato, i fosfati e gli oli epossidizzati per conferire flessibilità ad un polimero intrinsecamente rigido, in modo da poter essere utilizzato per produrre guanti e altri prodotti.


Quali sono le proprietà del vinile rispetto a materiali come lattice e nitrile? La qualità dei guanti di vinile può essere misurata dall’efficacia della protezione barriera, che comporta una valutazione delle proprietà legate ad eventuali perdite, test durante l’uso, permeabilità, trasmissione batterica e penetrazione virale.
Con il metodo di “simulazione d’uso”, come quello proposto da Korniewicz (1990, 2000), la maggior parte degli studi mostra come i guanti medicali di vinile presentino maggiori problemi di perdita rispetto ai guanti medicali da esplorazione di lattice o nitrile.
È stato dimostrato che i guanti da esplorazione di lattice e nitrile offrono un’adeguata protezione barriera contro i microrganismi, una proprietà in cui il vinile resta inferiore (Rego e Roley 1999).


Come si comporta il vinile in presenza di sostanze chimiche?
Il vinile ha scarsa resistenza alla degradazione da sostanze chimiche come gli alcoli usati per pulire le superfici di lavoro (M. Clulow; Disposable gloves. Professional Nurse, 324-6, febbraio 1994).
I guanti di vinile devono essere evitati in caso di manipolazione di farmaci chemioterapici. (ACPP Ansell).


Il vinile può dare reazioni allergiche?
Il vinile, pur essendo privo degli acceleratori che sono causa delle allergie di Tipo IV, possono provocare irritazioni cutanee dovute ai vari agenti plastificanti in esso contenuti.


Il vinile offre una buona calzabilità?
Nonostante le sostanze plastificanti usate per dare al vinile una migliore elasticità e, quindi, una buona calzabilità, il vinile si allunga con difficoltà, presentando così scarsa elasticità e polsi piuttosto larghi, con conseguente compromissione dell’integrità barriera e della calzabilità.


Quando usare guanti di vinile?
L’uso dei guanti di vinile deve essere limitato a brevi interventi in situazioni a basso rischio che non implichino un’esposizione a sangue, fluidi corporei e/o sostanze chimiche.








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