giovedì 25 novembre 2021

3 livelli di RISCHI RESPIRATORI nei posti di LAVORO | Sicurezza sul lavoro


Rischi respiratori

Molti ambienti di lavoro sono esposti a una serie di rischi respiratori. Per proteggere in sicurezza te stesso e i tuoi dipendenti da questi rischi, è importante capire cosa sono e come influenzano le persone. Con queste informazioni, sarai in grado di scegliere il respiratore appropriato per i rischi presenti sul tuo posto di lavoro. Ecco le tre categorie di rischi respiratori che potrebbero interessare un luogo di lavoro. L'esposizione ad atmosfere con rischi respiratori può avere effetti sia a breve che a lungo termine sulla salute generale. 


01. ATMOSFERE CARENTI DI OSSIGENO

La definizione di atmosfera carente di ossigeno è qualsiasi atmosfera in cui c'è meno del 19,5% di ossigeno nell'aria.

In che modo questo rischio può influire su di te. Le atmosfere carenti di ossigeno sono pericolose. Lavorare in un'atmosfera carente di ossigeno può causare i seguenti effetti:

  • Il giudizio e la logica vengono colpiti per primi quando il cervello inizia a perdere ossigeno.
  • Successivamente, potresti sentirti disorientato e avere problemi a vedere o sentire.
  • Infine, l'esposizione prolungata a un'atmosfera carente di ossigeno può portare all'incoscienza o addirittura alla morte, se non si viene allontanati dall'ambiente pericoloso e non si riceve l'ossigeno di cui si ha bisogno.

Esempi comuni di condizioni di carenza di ossigeno:

  • Spazi di lavoro confinati, inclusi, ma non limitati a:
  • silos
  • fogne
  • tombini
  • Carri armati

Il miglior tipo di respiratore per questo rischio respiratorio è un respiratore ad aria . Questi respiratori forniscono l'ossigeno necessario per lavorare in sicurezza in un'atmosfera carente di ossigeno. È importante notare che i respiratori ad aria sono progettati solo per fornire aria respirabile, non filtrano l'aria contaminata.


02. PERICOLI RESPIRATORI SUL POSTO DI LAVORO DA GAS O VAPORE

Le definizioni dei rischi respiratori di gas e vapori sono:

  • I gas sono uno stato fisico naturale di un materiale distribuito uniformemente nell'aria a temperatura ambiente.
  • I vapori sono contaminanti formati dall'evaporazione di liquidi nell'aria.

Sia gas che vapori:

  • Possono esistere come contaminanti nell'aria
  • Di solito sono invisibili
  • Sono difficili da rilevare a causa della loro mancanza di odore, colore o sapore

In che modo questi rischi possono influire su di te. Sia i gas che i vapori possono essere assorbiti nel flusso sanguigno, il che può causare danni al sangue o agli organi interni, contribuendo a gravi effetti sulla salute o addirittura alla morte.

Esempi comuni di industrie e applicazioni interessate da rischi di gas o vapore:

  • Qualsiasi applicazione che funzioni con prodotti chimici, come nei laboratori
  • Costruzione
  • Produzione
  • agricoltura

Il miglior tipo di respiratore per questo rischio è un respiratore con purificazione dell'aria a gas o vapore. Questi respiratori utilizzano una cartuccia chimica o un contenitore per rimuovere materiali potenzialmente pericolosi nell'aria. Questi tipi di respiratori non proteggono dalle particelle sospese nell'aria. Se hai bisogno di un respiratore che protegga sia da particolato che da gas o vapori, un respiratore combinato con purificazione dell'aria è la scelta migliore.


03. PERICOLI RESPIRATORI SUL POSTO DI LAVORO DA CONTAMINAZIONE DA PARTICOLATO

La definizione di rischio respiratorio da contaminante particolato è qualsiasi ambiente in cui è presente un contaminante atmosferico. I rischi comuni di contaminanti da particolato includono:

  • Le polveri si trovano ovunque e si formano ogni volta che la materia solida viene scomposta da forze naturali o meccaniche.
  • I fumi sono particelle metalliche molto piccole che vengono rilasciate nell'aria quando i metalli vengono riscaldati.
  • Il fumo viene prodotto quando i materiali vengono bruciati. La combustione crea una combinazione di gas, vapori e particelle molto piccole che creano un ambiente pericoloso.
  • Le nebbie sono piccole goccioline di liquidi trasportati dall'aria che si formano spruzzando o mescolando sostanze chimiche.

In che modo questi rischi possono influire su di te. Gli effetti sulla salute associati alla contaminazione da particolato possono variare a seconda dei tipi di particolato che contaminano l'ambiente di lavoro. Gli effetti avversi comuni sulla salute includono:

  • Funzione polmonare ridotta
  • Aumento dei sintomi respiratori
  • Irritazione delle vie aeree
  • tosse
  • Respirazione difficoltosa

Alcuni rischi di contaminazione da particolato sono anche associati a rischi per la salute a lungo termine come malattie cardiache e polmonari.

Esempi comuni di attività o industrie frequentemente esposte a rischi di contaminazione da particolato:

  • Pittura spray
  • L'uso di vasche ad immersione per il rivestimento o il trattamento dei metalli
  • Saldatura
  • saldatura
  • Fusione
  • Lavorare dentro o vicino al fumo
  • Lavorare intorno a qualsiasi tipo di polvere, allergene o irritante

Il miglior tipo di respiratore per questo tipo di pericolo è un respiratore con filtro antiparticolato che purifica l'aria. Questi respiratori utilizzano un filtro meccanico che rimuove le particelle di polvere, nebbie o fumi. È importante ricordare che questi tipi di respiratori non proteggono da gas o vapori. Se hai bisogno di un respiratore che protegga da entrambi, potrebbe essere appropriato un respiratore combinato con purificazione dell'aria . I respiratori combinati con purificazione dell'aria utilizzano sia un filtro meccanico che una cartuccia chimica o un contenitore per la protezione.






sabato 9 ottobre 2021

Cartelli Obbligo Green Pass # Segnaletica Obbligo Green Pass




Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 40

Misure di contenimento del virus SARS-CoV-2

nuovo decreto-legge, definito “decreto capienze”, recante “Disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l’organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali”

Dal 15 ottobre si cambia: il Green Pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, pubblici e privati. L'obbligo scatterà in tutti i luoghi di lavoro. Abbiamo predisposto una serie di cartelli adatti a segnalare quest'obbligo, fornibili in diverse misure e materiali.


Segnaletica misure di contenimento per Coronavirus Covid-19

"E' obbligatorio il Green Pass"

"Accesso consentito solo con il Green Pass"

"Postazione controllo Green Pass"







martedì 28 settembre 2021

Decreto Settembre 2021 Controlli Antincendio





E’ entrato in vigore il 25 settembre 2021 il Decreto 1° settembre 2021 dal titolo” Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, ai sensi dell’articolo 46, comma 3, lettera a) , punto 3, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”.

Il Decreto contiene due allegati: l'Allegato I con i Criteri generali per manutenzione, controllo periodico e sorveglianza di impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, e l'Allegato II recante la Qualificazione dei manutentori di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio.


La sorveglianza ordinaria e regolare di attrezzature, impianti e sistemi di sicurezza antincendio dovrà essere effettuata dai lavoratori normalmente presenti negli ambienti di lavoro, tramite predisposizione di liste di controllo.

Il decreto prevede che a svolgere gli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e le attrezzature antincendio siano dei tecnici manutentori qualificati.

La qualifica, valida su tutto il territorio nazionale, si acquisisce al termine di un percorso indicato nell’Allegato II del Decreto. Per ogni sistema antincendio, l’Allegato indica i contenuti del corso teorico e della formazione pratica e la durata dei corsi in ore.


I manutentori qualificati sono tenuti ad effettuare un percorso di formazione teorico pratico di durata variabile condotto da docenti in possesso di esperienza documentata almeno triennale sia nel settore della formazione sia nel settore della manutenzione di impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza AI. L’attestazione di qualifica viene rilasciata dal Corpo nazionale dei VVF in seguito alla valutazione positiva dell’apprendimento.


Di seguito i compiti e le attività del manutentore qualificato:
  • controlli documentali;
  • controlli visivi e di integrità dei componenti;
  • controlli funzionali, manuali o strumentali
  • attività di manutenzione necessarie a seguito dell’esito dei controlli effettuati;
  • registrazioni delle attività svolte su supporto cartaceo o digitale;
  • attività di manutenzione secondo le norme e le procedure relative alla sicurezza e alla salute dei luoghi di lavoro e alla tutela dell’ambiente;
  • attività di relazione con il DdL o con i referenti aziendali in merito alle attività di controllo effettuate;
  • coordinamento e controllo delle attività di manutenzione








mercoledì 1 settembre 2021

Protezione Civile #abbigliamento protezione civile #indumenti protezione civile

#protezionecivile

#abbigliamento protezione civile
#indumenti protezione civile

#abbigliamento alta visibilità protezione civile
#indumenti alta visibilità protezione civile

#volontariato #emergenza #soccorritori #allerta #salvavita #aiutare#Organizzazione no-profit


Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Giubbetto alta visibilità giallo-blu
Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Gilet alta visibilità giallo-blu
Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Pantalone alta visibilità giallo-blu

Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Pile zip corta alta visibilità giallo-blu
Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Pile zip lunga alta visibilità giallo-blu
Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Berretti alta visibilità


Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Pile zip corta alta visibilità giallo-blu

Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Pile zip lunga alta visibilità giallo-blu

Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Berretti alta visibilità


Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Gilet alta visibilità blu-giallo

Protezione Civile # Divise per Associazioni e Volontari # Gilet alta visibilità giallo-blu







Regole di Sicurezza Decespugliatori e Tagliaerba







Come usare in sicurezza decespugliatori e tagliaerba

Una scheda e una lista di controllo si soffermano sulla sicurezza nell’uso dei decespugliatori. Le distinzioni operate dalla normativa tecnica, la prevenzione dei principali rischi e le istruzioni per l’uso sicuro.
La scheda: "Scheda 18 – Decespugliatore"
CPT di Torino, Inail Piemonte, "Le macchine in edilizia. Caratteristiche e uso in sicurezza", edizione settembre 2013

L’utilizzo di un decespugliatore, macchina agricolo-forestale portatile con motore a combustione interna destinata a tagliare l’erba, le erbacce, i cespugli, gli arbusti o altra vegetazione non legnosa, è soggetto a diversi rischi che, se non conosciuti, possono portare a gravi incidenti di lavoro.

La "Scheda 18 – Decespugliatore" ricorda innanzitutto che la norma tecnica UNI EN ISO 11806-1, "Macchine agricole e forestali – Requisiti di sicurezza e prove per decespugliatori e tagliaerba a motore portatili manualmente", identifica questi utensili in "due tipologie diverse, in base al tipo di dispositivo di taglio:

- decespugliatore: macchina dotata di una lama rotante in metallo o in plastica destinata a tagliare le erbacce, i cespugli, gli arbusti e vegetazione simile: esso può essere equipaggiato con una lama a sega circolare;

- tagliaerba: macchina equipaggiata di uno o più fili flessibili non metallici, o altri elementi simili, rotanti liberamente su un perno, destinata a tagliare l’erba, le erbacce, o altra vegetazione non legnosa.

La norma tecnica non solo individua i requisiti di sicurezza di queste macchine, ma stabilisce che "se un tagliaerba può essere attrezzato come un decespugliatore, la macchina risultante deve essere conforme ai requisiti previsti per il decespugliatore e viceversa".
Inoltre la scheda "non riguarda i decespugliatori-tagliaerba con motore portato a spalle né i decespugliatori equipaggiati di lame metalliche costituite da più pezzi (del tipo ‘a flagelli’)".

Nel documento sono descritti i principali rischi e le relative misure di sicurezza da adottare per prevenirli o per la protezione dei soggetti interessati dalle attività inerenti l’uso del decespugliatore portatile a combustione interna.
Questi i rischi affrontati:
- proiezione di materiale;
- punture, tagli, abrasioni;
- scivolamenti e cadute a livello;
- investimento;
- gas di scarico;
- calore, fiamme;
- agenti chimici;
- infezioni da microrganismi;
- rumore;
- vibrazioni.

Riguardo alla proiezione di materiale, la scheda indica che "durante l’attività di taglio esiste il rischio di proiezione di materiali incoerenti come ad esempio ghiaia, trucioli o parti del materiale tagliato, nonché di eventuali frammenti dell’organo di taglio danneggiato. Per prevenire tale rischio è necessario verificare la presenza e il corretto orientamento della protezione del dispositivo di taglio, controllare l’integrità dell’organo di taglio (ad esempio lama circolare), fare uso di DPI (ad esempio visiera e indumenti protettivi)". Inoltre è necessario che "eventuali addetti, presenti in prossimità delle lavorazioni di taglio, o terzi siano mantenuti a distanza di sicurezza (è opportuna una distanza di almeno 15 metri) con apposite segnalazioni o con l’aiuto di un addetto".

Ci soffermiamo anche su quanto indicato per i rischi correlati all’organo di taglio.
La scheda indica che per prevenire i rischi di tagli e abrasioni "occorre lavorare sempre in posizione stabile mantenendo una postura eretta, impugnare saldamente la macchina, mantenere sempre gli arti inferiori a distanza di sicurezza dal disco in movimento; inoltre è fondamentale verificare la presenza e l’efficienza del carter di protezione del disco e regolare il minimo del motore in modo che il dispositivo di taglio non si muova".

Fermo restando le "indicazioni contenute nelle istruzioni d’uso di ogni macchina", riportiamo le istruzioni per l’uso che "in genere devono essere considerate per l’impiego corretto del decespugliatore.

Istruzioni prima dell’uso:
- "segnalare l’area d’intervento o farla sorvegliare da un addetto per il rispetto della distanza di sicurezza;
- verificare il corretto fissaggio del dispositivo di taglio;
- verificare l’integrità della lama;
- verificare la lunghezza del filo (quando presente);
- verificare l’efficienza della protezione dell’organo di taglio;
- verificare l’integrità delle protezioni del motore;
- controllare il funzionamento dei dispositivi di comando (avviamento, arresto, acceleratore);
- controllare il funzionamento del blocco del comando dell’acceleratore;
- verificare il corretto posizionamento dell’imbracatura a cinghia per il bilanciamento del decespugliatore;
- verificare il funzionamento dello sganciamento rapido dell’imbracatura a cinghia;
- controllare la corretta regolazione del minimo dell’acceleratore, per il fermo dell’organo di taglio;
- controllare che le impugnature siano pulite".

Istruzioni durante l’uso:
- "non lavorare in posizione instabile;
- non avvicinarsi alle parti calde, come ad esempio la marmitta, durante le pause;
- non rimuovere eventuale materiale inceppato nel dispositivo di taglio con il motore avviato;
- impugnare saldamente il decespugliatore, con entrambe le mani e mantenendo la corretta postura;
- durante il rifornimento di carburante tenere a disposizione un estintore, spegnere il motore, attendere il suo raffreddamento e non fumare;
- spegnere l’utensile nelle pause di lavoro;
- segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
- utilizzare i DPI previsti".

Istruzioni dopo l’uso:
 - "lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia e l’eventuale manutenzione;
- eseguire gli interventi di manutenzione e revisione a motore spento;
- segnalare eventuali guasti e anomalie".

Segnaliamo infine che la scheda riporta anche indicazioni sui dispositivi di sicurezza, informazioni sugli adempimenti normativi, un approfondimento sui decespugliatori portatili con accessori di taglio del tipo "a flagelli" e, in allegato, una breve check-list.


Indice della "Scheda 18 – Decespugliatore":

1. DESCRIZIONE

2. ELEMENTI COSTITUENTI
2.1 IMPUGNATURE
2.2 MOTORE
2.3 DISPOSITIVO DI TAGLIO
2.4 IMBRACATURA A CINGHIA

3. DISPOSITIVI DI SICUREZZA
3.1 PROTEZIONE DEL DISPOSITIVO DI TAGLIO
3.2 PROTEZIONE DEI COMANDI
3.3 SGANCIAMENTO RAPIDO
3.4 PROTEZIONI DEL MOTORE

4. DISPOSITIVI DI COMANDO E DI CONTROLLO
4.1 AVVIAMENTO/ARRESTO
4.2 ACCELERATORE

5. FATTORI DI RISCHIO

6. ISTRUZIONI PER L’USO
6.1 ISTRUZIONI PRIMA DELL’USO
6.2 ISTRUZIONI DURANTE L’USO
6.3 ISTRUZIONI DOPO L’USO

7. APPROFONDIMENTI

8. ADEMPIMENTI NORMATIVI
8.1 DOCUMENTAZIONE
8.2 CONTROLLI E VERIFICHE
8.3 ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE, FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO

9. ANNOTAZIONI TECNICHE

10. RIFERIMENTI NORMATIVI






lunedì 30 agosto 2021

sicurezza per operatori isolati # sicurezza per lavoratori isolati



“La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage continua. C'è l'esigenza di prendere provvedimenti immediatamente, entro la settimana prossima. E poi affronteremo i nodi irrisolti”: queste espressioni che parlano di “strage continua”, una terminologia quasi inusuale da parte di un presidente del Consiglio, sono di Mario Draghi durante la conferenza stampa successiva ad un recente Consiglio dei Ministri. Solo negli ultimi 3 giorni i morti sono stati 14.
 

Il presidente del Consiglio ha espresso anche il più sentito cordoglio “per i morti sul lavoro che ieri e oggi hanno funestato l'ambiente e la società” mostrando, al di là del conteggio numerico degli infortuni mortali, che la situazione è preoccupante. E questa preoccupazione potrebbe preludere ad una accelerazione, dopo il lungo immobilismo di questi anni, verso nuove misure in materia di tutela della salute e sicurezza.


Per il leader della Cgil Maurizio Landini "serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza". In un'intervista alla Stampa, ha spiegato che sul dossier sicurezza con il premier Mario Draghi si stanno facendo "progressi veri”, ma “la serie degli incidenti dimostra l'urgenza di agire. Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionali".


Le vittime sono persone spesso costrette a lavori faticosi e pericolosi. Oltre ai mancati requisiti di sicurezza, pesa anche il tipo di contratto: l'86% delle aziende ispezionate l'anno scorso è stata trovata con lavoratori irregolari o in nero.


Draghi si è impegnato a fare è di deliberare con un decreto la sospensione dei posti di lavoro in quelle aziende nelle quali si violano le norme di sicurezza, il che ovviamente passa per un’intensificazione dei controlli. Con la sospensione dei posti di lavoro per chi viola le norme di sicurezza sul lavoro si dà tuttavia la possibilità alle aziende di riparare all’errore mettendosi a norma.


Nuovo DISPOSITIVO di sicurezza per operatori isolati
Nuovo DISPOSITIVO di sicurezza per lavoratori isolati




SISTEMA UOMO A TERRA DATIX NANO 3G
Il sistema proposto prevede l’utilizzo di uno o più apparati portatili, da consegnare agli Operatori isolati, in grado di controllare, secondo le impostazioni predisposte, l’eventuale assenza di verticalità o immobilità prolungata (assenza di vibrazioni) o la segnalazione di panico. Queste anomalie, nel caso si verificassero, verranno trattate dall’apparato con l’invio di uno o più SMS e/o l’effettuazione di chiamate vocali con messaggio pre-registrato e/o connessione dati GPRS/UMTS al server di supervisione (presso il Cliente o in Cloud). Nel caso della configurazione con SMS e GPRS/UMTS verranno fornite indicazioni sul mittente e sulla tipologia di evento, le coordinate geografiche (se dotato di GPS), gli ultimi TAG RFID letti durante percorsi al chiuso (se la lettura RFID ed i Tag sono in uso).


SISTEMA UOMO A TERRA DATIX WI-TRAK PRO 3G
Il sistema proposto prevede l’utilizzo di uno o più apparati portatili, da consegnare agli Operatori isolati, in grado di controllare e gestire, secondo le impostazioni predisposte, l’eventuale assenza di verticalità e/o immobilità prolungata (assenza di vibrazioni) e/o la segnalazione di panico (SOS). Queste anomalie, nel caso si verificassero, verranno trattate dall’apparato con l’invio di SMS (max.4) ai destinatari registrati, con la composizione automatica di numeri telefonici impostati, con la possibilità di riproduzione TextToSpeech*, e/o con connessione dati al server di supervisione (presso il Cliente o in Cloud). Nel caso della configurazione con SMS e connettività dati potranno essere fornite indicazioni sul mittente e sulla tipologia di evento (descrizioni), le coordinate geografiche (se dotato di GPS), gli ultimi TAG RFID letti durante percorsi al chiuso (se la lettura RFID ed i Tag sono in uso).
Dispositivo consigliato in base a quanto previsto da Art. 2, comma 5, D.M. 388/03 per lavoratori isolati e L. 81/08, art. 43.




domenica 18 luglio 2021

DIRETTIVA EUROPEA “SUP - SINGLE USE PLASTIC” PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI PLASTICI

Solo nel Mediterraneo, ogni anno finiscono 570 mila tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto. Fonte: WWF

Il Mediterraneo ha un triste primato per l’inquinamento da plastica. È infatti l’ecosistema più minacciato al mondo dalle microplastiche. Sui fondali marini del Mare Nostrum si registrano i livelli di microplastiche più elevati mai registrati - fino a 1,9 milioni di frammenti su una superficie di un solo metro quadrato. Questo significa che il Mediterraneo ne contiene circa il 7% - anche se ha soltanto l’1% delle acque mondiali. 

L’inquinamento da plastica sta continuando ad aumentare e se questo trend non verrà interrotto, entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastica che pesci.

La plastica, dalle reti da pesca alle bottiglie, rappresentano una minaccia per il nostro mare. Sono 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica. Gli effetti di un tale accumulo di plastica nell’apparato digerente degli animali sono, purtroppo, quasi sempre mortali. Quando non ingerite, le reti abbandonate possono intrappolare gli animali marini causandone, anche in questo caso, spesso la morte." (fonte WWF.it)


Anche a tale riguardo lo scorso 3 Luglio è entrata in vigore in Europa la direttiva SUP 2019/904 (UE) “Single use Plastic” che porterà al divieto dell’utilizzo di posate, piatti, cotton fioc, cannucce, tazze, bicchieri e imballaggi in materie plastiche in tutti i paesi membri.

All’articolo 1 della stessa vengono specificati gli obiettivi: “Gli obiettivi della presente direttiva sono prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno.”

In particolare la direttiva mira a ridurre i rifiuti plastici specialmente nelle acque, di almeno il 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. Nell’articolo 2 invece vengono definiti quali prodotti saranno vietati: “La presente direttiva si applica ai prodotti di plastica monouso elencati nell’allegato, ai prodotti di plastica oxo-degradabile e agli attrezzi da pesca contenenti plastica.”

Se questi prodotti saranno presto proibiti, rimane massiccio l’uso di plastica nel mondo, utilizzo che ha portato a causa del mancato riciclo e corretto smaltimento alla creazione di un’isola enorme nell’oceano pacifico di rifiuti plastici.

La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un'area più grande della Penisola iberica a un'area più estesa della superficie degli Stati Uniti).

Molti animali come tartarughe e uccelli muoiono a causa dell'inquinamento da plastica, soprattutto a causa della sua ingestione che può provocare occlusioni o perforamento dell'apparato digestivo. Diventa fondamentale quindi riciclare la plastica in appositi contenitori per evitare di lasciare alle generazioni future un mondo sommerso da questo versatile, economico ma inquinante materiale.

Obiettivi della direttiva sono anche la sensibilizzazione delle persone (Articolo 10):

"Gli Stati membri adottano misure volte a informare i consumatori e a incentivarli ad adottare un comportamento responsabile al fine di ridurre la dispersione dei rifiuti derivanti dai prodotti contemplati dalla presente direttiva, nonché misure volte a comunicare ai consumatori di prodotti di plastica monouso elencati nella parte G dell’allegato di attrezzi da pesca contenenti plastica le informazioni seguenti:

la disponibilità di alternative riutilizzabili, di sistemi di riutilizzo e le opzioni di gestione dei rifiuti per tali prodotti di plastica monouso e per attrezzi da pesca contenenti plastica e le migliori pratiche in materia di gestione dei rifiuti a norma dell’articolo 13 della direttiva 2008/98/CE;

l’incidenza sull’ambiente, in particolare l’ambiente marino, della dispersione o altro smaltimento improprio dei rifiuti di tali prodotti di plastica monouso e di attrezzi da pesca contenenti plastica;

l’impatto dei metodi impropri di smaltimento dei rifiuti di tali prodotti di plastica monouso sulla rete fognaria. È quindi importante partire dalle nostre aziende e creare all’interno dei luoghi di lavoro isole ecologiche in cui raccogliere i rifiuti in maniera corretta, in questo modo sarà possibile differenziarli e avviarli allo smaltimento senza che ci siano troppi residui all’interno delle varie categorie di rifiuto. Avere dei rifiuti “puri” è fondamentale per ottenere dei buoni risultati in termini di quantità e qualità del riciclo/recupero.

Per organizzare la raccolta differenziata in modo efficiente, con punti di raccolta ed isole ecologiche funzionali, la ns. azienda propone diverse soluzioni che possono essere poste all’interno degli uffici oppure all’esterno su piazzali e/o aree pubbliche.




SCOPRI LE SOLUZIONI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI:


CONTENITORE DIFFERENZIATA a 3, 4 e 5 VANI

CONTENITORE IN METALLO VERNICIATO PER RACCOLTA DIFFERENZIATA


CONTENITORE DIFFERENZIATA A 3, 4 E 5 VANI

Cod.: 413004235 - 413004236 - 413004616


CONTENITORE IN METALLO VERNICIATO PER RACCOLTA DIFFERENZIATA

Cod.: 413004245 - 413004246 - 413004247


ISOLA ECOLOGICA IN ACCIAIO

Cod.: dal 413003919 al 413003922

413004611 - 413004612


CONTENITORI IN CARTONE PER ISOLA ECOLOGICA

Cod.: dal 413003927 al 413003930


CONTENITORI IN ALLUMINIO PER ISOLA ECOLOGICA

Cod.: dal 413003923 al 413003926


ISOLA ECOLOGICA INDUSTRIALE

Cod.: 413001198 - 413004009

mercoledì 14 luglio 2021

CONTENITORI PER CARBURANTI IN METALLO

 




CONTENITORE PER CARBURANTI IN METALLO 10 LT

Struttura in acciaio adibita per trasporto di carburante, benzina, diesel, nafta agricola o miscela.
Omologazione UN Simbolo ONU STANDARD MILITARE
PESO KG 2,9
COLORE Verde
CAPACITA' LT 10
DIMENSIONI ESTERNE MM (LXPXH) 35x16x30



CONTENITORE PER CARBURANTI IN METALLO 20 LT

Struttura in acciaio adibita per trasporto di carburante, benzina, diesel, nafta agricola o miscela.
Omologazione UN Simbolo ONU STANDARD MILITARE
PESO KG 4,5
COLORE Verde
CAPACITA' LT 20
DIMENSIONI ESTERNE MM (LXPXH) 35x17x47



CONTENITORE PER CARBURANTI IN METALLO 5 LT

Struttura in acciaio adibita per trasporto di carburante, benzina, diesel, nafta agricola o miscela.
Omologazione UN Simbolo ONU STANDARD MILITARE
COLORE Verde
CAPACITA' LT 5
DIMENSIONI ESTERNE MM (LXPXH) 23x12x33



Per quanto concerne il fatto di evitare o di ridurre i rilasci accidentali di carburante, si riportano alcune indicazioni pratiche: 

• i contenitori-distributori e i relativi dispositivi e componenti devono essere costruiti e installati in conformità alla normativa vigente; 
• i contenitori-distributori devono essere protetti da idonea difesa fissa atta ad impedire urti accidentali; 
• deve essere garantita dal responsabile dell'attività l'assenza di perdite e l'efficienza del contenitore-distributore; 
• rispettare la quantità di carburante che il serbatoio può contenere; 
• l'esercizio e la manutenzione del contenitore-distributore devono essere effettuati in accordo alla regolamentazione vigente ed a quanto indicato nelle norme tecniche pertinenti e nel relativo manuale d'uso e manutenzione.

martedì 13 luglio 2021

Rimuovi microbi e virus in un solo secondo


Scegli una salvietta migliore

3M™ Panni per la rimozione microbica istantanea sono scientificamente progettati per intrappolare, trattenere e rimuovere i microbi dalle superfici dure e non porose durante la pulizia.

Rimuovi istantaneamente il 99,9% dei virus
con i panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea

Mantenere pulizia e sicurezza delle strutture è oggi più cruciale che mai. Con i panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea, puoi rimuovere il 99,9% dei virus (incluso SARS-CoV-2) e altri microbi in un solo secondo, senza la necessità di ricorrere a prodotti chimici aggressivi.




Rimuovi microbi e virus in un solo secondo

Rimuovi il 99,9% dei virus, incluso SARS-CoV-2
Ti serve solo acqua: nessun prodotto chimico, non occorre indossare DPI
Elimina potenzialmente la contaminazione incrociata con una tecnologia che intrappola i microbi all'interno della salvietta
Contenitori riutilizzabili e ricaricabili
Se le salviette si seccano, aggiungi semplicemente altra acqua




Dimentica il disinfettante

Rimuovi istantaneamente il 99.9% dei microbi con la sola acqua.

Sappiamo che mantenere i tuoi spazi liberi da virus, germi e batteri sia diventato più importante che mai. I disinfettanti uccidono i germi, ma lasciano un residuo che degrada la superficie. Invece, con la tecnologia brevettata dei panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea, è possibile intrappolare e rimuovere i germi per ottenere superfici pulite ed eliminare virtualmente la contaminazione crociata senza bisogno di disinfettante.
  • 3M™ Salviette per la rimozione istantanea di microbi

    Nessun odore chimico e nessuna degradazione della superficie

    Scegli una soluzione che richieda solo acqua, eliminando la necessità di aggiungere prodotti chimici, nessun odore e nessun DPI è richiesto. Nessun degrado superficiale.

    • Intrappola e rimuove rapidamente il 99.9% dei microbi incluso SARS-CoV-2*
    • Usa solo l'acqua: funziona senza disinfettante, non occorre indossare DPI
    • Riduci gli sprechi: contenitori riutilizzabili, se le salviette si asciugano, aggiungi solo acqua
    • Elimina virtualmente la contaminazione crociata
    • Riduci il potenziale per un terreno fertile per il proliferare dei microbi

    Basato su test di terze parti effettuati solo con acqua.
    Per l'elenco completo delle dichiarazioni di efficacia, vedere la Scheda tecnica (PDF, 130 KB).



Una pulizia mai vista con i panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea

Perfetti per superfici ad alto contatto e per aree ad elevato traffico di persone, che è richiesta una rimozione rapida dei microbi o dove i prodotti chimici non sono una soluzione sicura o un'opzione praticabile. I panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea funzionano solo con acqua, eliminando la necessità di aggiungere sostanze chimiche, nessun odore chimico, nessun DPI richiesto.

  • Una persona che pulisce il manico di un frigorifero in acciaio inox con le salviette per la rimozione istantanea di microbi 3M™.
    Rimuovi i germi mentre pulisci

    Rimuovi rapidamente il 99.9% dei microbi dalle superfici dure e non porose, compresi virus come il SARS-CoV-2 (COVID-19), batteri e spore.

  • Un contenitore delle salviette per la rimozione istantanea di microbi 3M™.
    Aggiungi solo acqua

    A differenza delle salviette tradizionali che utilizzano disinfettanti, il potere pulente dei panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea deriva dalla tecnologia all'interno della salvietta, in combinazione con l'acqua, senza aggiungere sforzi o prodotti chimici.

  • Una persona che spinge un carrello della spesa che è stato pulito con le salviette per la rimozione istantanea di microbi 3M™.
    Pulisci rapidamente

    Il processo ad un solo passaggio è ideale per la pulizia di superfici dure, non porose ad elevato contatto, in aree ad alto traffico di persone. Basta una passata e il gioco è fatto. Nessuna miscela di prodotti, nessun tempo di attesa, nessun lavaggio di panni.


  • Scegli una salvietta migliore

    I panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea offrono un modo rapido ed efficiente per soddisfare i rigorosi protocolli di pulizia con una formazione minima, sostituiscile alle salviette e ai panni che stai utilizzando.


    Utilizzo su più superfici

    Una singola salvietta inumidita può essere usata efficacemente su più superfici per una minore quantità d'acqua, minori costi per prodotti chimici e lavaggio.

    Risparmia sulla manodopera

    Tecnologia facile da adottare. Utilizza i panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea al posto delle salviette attualmente in uso. Nessuna formazione necessaria. Se le salviette si seccano, aggiungi semplicemente altra acqua. E grazie all'assenza di sostanze chimiche, nessun DPI potrà rallentarti nel lavoro.

    Non scendere a compromessi

    Utilizzale su superfici in cui i prodotti chimici non sono sicuri o pratici da usare. Inoltre, l'assenza di prodotti chimici ti permette di pulire persino in presenza di dipendenti e ospiti. Nessun odore chimico, residuo irritante o degradazione della superficie.

    Uno studio sulla rimozione dei microbi

    I panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea incorporano una tecnologia brevettata grazie alla quale, una volta inumiditi, rimuovono, intrappolano e trattengono elettrostaticamente i microbi. Quando inumiditi, infatti, i panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea rimuovono il 99.9% dei microbi dalle superfici dure e non porose, inclusi virus come SARS-CoV-2 (COVID-19), batteri e spore. La rimozione dei microbi avviene istantaneamente, mentre la superficie viene pulita.

    Leggi il whitepaper dei panni 3M™ per la rimozione microbica istantanea (PDF, 169,89 KB)
  • 3M™ Salviette per la rimozione istantanea di microbi: aggiungi solo acqua

    No, non è magia: questa è scienza

    • Nessun odore chimico o degradazione della superficie
    • I contenitori ricaricabili e riciclabili aiutano a risparmiare sui costi di imballaggio e a ridurre i rifiuti
    • Se le salviette inutilizzate si seccano, è sufficiente aggiungere acqua
    • Se utilizzate con acqua, le salviette non richiedono l'uso di DPI
    • Nessun liquido precaricato, il che le rende più leggere da trasportare





venerdì 11 giugno 2021

4 tipologie di caduta dall'alto # Dispositivi Anticaduta

DPI anticaduta in Edilizia, rispetto ad altri settori, “emergono in particolare criticità legate alla mancata fornitura o al non utilizzo”.
 

Le cadute dall’alto
La scheda presenta poi un approfondimento su alcuni specifici fattori di rischio rilevati nelle principali modalità di accadimento degli infortuni in edilizia: cadute di lavoratori dall’alto, cadute di oggetti e carichi e perdite di controllo nella conduzione di mezzi di lavoro.
 

Si indica che negli infortuni dovuti a cadute di lavoratori dall’alto (che riguardano oltre la metà del cluster di dati in esame nella scheda), “gli errori nelle modalità operative dei lavoratori avvengono sia per azioni estemporanee (54%) sia a causa di problematiche riconducibili ad aspetti gestionali-organizzativi, quali la formazione, informazione, addestramento (17%) e le pratiche scorrette abitualmente tollerate in azienda (26%)”.


“la metà dei problemi sulle attrezzature impiegate riguarda le protezioni (53%) per il contenimento dei rischi connessi a lavori in quota”;
“tra i fattori di rischio relativi al fattore ambiente (cantieri, depositi, edifici in ristrutturazione, ecc.) emerge l’assenza di protezioni quali barriere, parapetti, armature (54%) e di percorsi definiti per mezzi e pedoni (13%)”;
“nelle cadute dall’alto le problematiche sui DPI riguardano essenzialmente la mancata fornitura (43%), ma non meno rilevante è l’aspetto del mancato uso (40%) quando disponibili”.





In "Rischi di caduta dall’alto. Ponteggi e opere provvisionali. PIMUS"
a cura dell’Ing. Marco Manni (Presidente Commissione Sicurezza nei Cantieri mobili - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma)


vengono presentate quattro tipologie di caduta, anche in presenza di sistemi anticaduta:


- caduta libera: “la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano. La massima altezza di caduta libera consentita è limitata a 1500 mm, salvo per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici che utilizzano idonei sistemi anticaduta, che viene estesa fino a 4000 mm”;


- caduta libera limitata: “è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizia a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano;


- caduta contenuta: è una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall’azione combinata di una idonea posizione dell’ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la distanza di caduta è uguale o inferiore a 600 mm, sia in direzione verticale, sia su un pendio dove è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano;


- caduta totalmente prevenuta: situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall’alto”.


Indicazioni generali per la selezione dei sistemi di arresto caduta.


La selezione deve avvenire anche in funzione:

- del tipo di lavoro:  ad esempio “lavori su pali o tralicci,  lavori presso gronde e cornicioni; lavori su tetti; lavori su scale; lavori su opere in demolizione; lavori su piattaforme mobili in elevazione; lavori su piattaforme sospese; montaggio di elementi prefabbricati; lavori su impalcature; lavori su piloni”;

- della severità della caduta: “caduta libera; caduta libera limitata; caduta trattenuta; caduta totalmente prevenuta; caduta impossibile”;

- della “limitazione nella distanza di caduta e spazio libero sia in direzione verticale che orizzontale”.
Inoltre nella selezione dei sistemi e dei componenti anticaduta e dei punti di ancoraggio, sempre compatibilmente con la sicurezza, si deve tenere conto anche di: “ergonomia; libertà di movimento; adeguatezza dei punti di ancoraggio”,


Quale può essere la conseguenza di una possibile caduta?


Nel caso di caduta si devono “evitare lesioni da:
- impatto con il suolo;
- impatto con ostacoli sotto il piano di lavoro, quali strutture di sostegno;
- imbracatura, come risultato dell’arresto della caduta;
- impatto con componenti costituenti il sistema di arresto caduta”.


In ogni caso quando “si prevede un rischio di caduta dall’alto, sia libera, sia limitata, sia contenuta, l’operatore deve utilizzare una imbracatura per il corpo”. E “il sistema dispositivo anticaduta non deve trasmettere all’operatore una forza maggiore di 6.0 KN”.


Effetto pendolo

Quando esiste il rischio di caduta in prossimità di una estremità di una linea di ancoraggio flessibile, “può accadere che il dispositivo mobile di ancoraggio scivoli lungo la linea flessibile verso il centro della linea, trascinando con se il lavoratore. Il lavoratore sarà sottoposto al cosiddetto effetto pendolo”. E la possibile “traiettoria” di caduta “deve essere attentamente valutata in funzione della possibile presenza di ostacoli”: può essere necessario in certi casi prevedere una “configurazione diversa della linea di ancoraggio” o un sistema alternativo (ad esempio una guida rigida).


È dunque molto importante che in un sistema di arresto caduta si valuti lo “spazio libero di caduta in sicurezza, sotto il sistema di arresto, necessario a consentire una caduta senza che l’operatore urti contro il suolo o altri ostacoli analoghi. Tale spazio libero dipenderà dal tipo di sistema di arresto caduta impiegato”.


Indicazioni dei possibili calcoli e stima dei fattori in relazione alla caduta in sicurezza:


- flessione degli ancoraggi: “lo spostamento dell’ancoraggio è zero, a meno che la struttura a cui è fissato l’ancoraggio presenti una flessione sotto il carico indotto dall’arresto della caduta”;

- lunghezza statica del cordino: “nel caso di un cordino, o di un cordino che include un assorbitore di energia, si dovrà considerare la lunghezza del cordino aggiungendo anche quella dell’assorbitore di energia nel suo stato non esteso”;

- posizione di partenza del dispositivo anticaduta: “come posizione di partenza del dispositivo anticaduta si dovrà considerare la distanza verticale del dispositivo dal suo punto di ancoraggio, considerando la sua posizione più sfavorevole.
Tale posizione di partenza sarà:
a) il punto più basso del dispositivo, posto sulla linea di ancoraggio, quando l'utilizzatore è situato sul normale piano di lavoro;
b) il punto più basso del dispositivo, posto sull’imbracatura dell’operatore, quando questi è situato sul normale piano di lavoro. In assenza di stime più accurate e in casi particolari, la posizione sarà presa a livello dei piedi”;

- spostamento verticale o allungamento del dispositivo anticaduta: “nel caso di allungamento o spostamento verticale del dispositivo di arresto caduta, si dovrà tenere conto di quanto segue:

a) sistema di arresto caduta su linea di ancoraggio flessibile verticale: una estensione massima di 1,0 m, salvo una indicazione più bassa certificata dal costruttore;

b) sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo retrattile: una estensione massima di 1,4 m, salvo una indicazione più bassa certificata dal costruttore;

c) sistema di arresto caduta con linee di ancoraggio orizzontali con cordino con assorbitore di energia: una estensione massima di 1,75 m, salvo indicazione più bassa certificata dal costruttore del dispositivo;

d) cordini: se il cordino è costituito da materiale sintetico per il calcolo dell’estensione si deve tenere conto dei valori di allungamento sotto carico forniti dal fabbricante dello stesso”;


- altezza dell’utilizzatore: “si deve tenere conto dell’altezza rispetto al livello dei piedi del punto di attacco sull’imbracatura dell’operatore. In generale, si ritiene adeguata una distanza minima di 1,5 m”;

- scostamento laterale del punto di ancoraggio: nel documento agli atti, relativo all’intervento, sono presenti diversi disegni esplicativi di tale scostamento ed esempi del calcolo della distanza di caduta libera.


Rischi di caduta dall’alto. Ponteggi e opere provvisionali. PIMUS
a cura dell’Ing. Marco Manni
(Presidente Commissione Sicurezza nei Cantieri mobili - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma) seminario “Organizzazione in sicurezza del cantiere”








Selezione delle imbracature per il corpo, cinture, cordini.

L’ imbracatura anticaduta per il corpo “deve essere usata in ogni situazione dove vi è rischio di caduta dall’alto, sia libera, sia libera limitata, sia contenuta” e la selezione deve tenere conto di quanto segue:
- facilità nell’indossare e nel togliere;
- presenza di attacchi idonei al tipo di attività (attacchi sternali e/o dorsali);
- capacità di distribuire il carico dovuto all’arresto della caduta sul corpo dell’operatore;
- capacità nel sostenere, dopo la caduta, l’operatore in posizione sospesa, minimizzando le patologie causate dall’imbracatura, a seguito di perdita di conoscenza;
- capacità di regolare i componenti alle varie conformazioni del corpo.

Si ricorda poi che le cinture di trattenuta devono essere usate come dispositivo di trattenuta orizzontale.
Non devono essere usate nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta.

Alcune informazioni relative al cordino di trattenuta e/o posizionamento.

1° Si segnala che i cordini di trattenuta e/o posizionamento “utilizzati con una cintura di trattenuta e limitanti il movimento orizzontale dell’operatore dal punto di ancoraggio, così che non è possibile raggiungere fisicamente una posizione con rischio di caduta, devono essere impiegati quando il movimento è previsto su di una superficie orizzontale o per un pendio non eccedente i 15° di inclinazione sull’orizzontale”.

2° Inoltre “quando il cordino di trattenuta e/o posizionamento è regolabile, la massima lunghezza possibile non deve mai permettere all’operatore di raggiungere una posizione di rischio di caduta dall’alto in qualsiasi situazione di lavoro”. E i cordini di trattenuta e/o posizionamento “non devono essere usati nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta”.











Gamma GILET Alta Visibilità