domenica 18 luglio 2021

DIRETTIVA EUROPEA “SUP - SINGLE USE PLASTIC” PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI PLASTICI

Solo nel Mediterraneo, ogni anno finiscono 570 mila tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto. Fonte: WWF

Il Mediterraneo ha un triste primato per l’inquinamento da plastica. È infatti l’ecosistema più minacciato al mondo dalle microplastiche. Sui fondali marini del Mare Nostrum si registrano i livelli di microplastiche più elevati mai registrati - fino a 1,9 milioni di frammenti su una superficie di un solo metro quadrato. Questo significa che il Mediterraneo ne contiene circa il 7% - anche se ha soltanto l’1% delle acque mondiali. 

L’inquinamento da plastica sta continuando ad aumentare e se questo trend non verrà interrotto, entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastica che pesci.

La plastica, dalle reti da pesca alle bottiglie, rappresentano una minaccia per il nostro mare. Sono 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica. Gli effetti di un tale accumulo di plastica nell’apparato digerente degli animali sono, purtroppo, quasi sempre mortali. Quando non ingerite, le reti abbandonate possono intrappolare gli animali marini causandone, anche in questo caso, spesso la morte." (fonte WWF.it)


Anche a tale riguardo lo scorso 3 Luglio è entrata in vigore in Europa la direttiva SUP 2019/904 (UE) “Single use Plastic” che porterà al divieto dell’utilizzo di posate, piatti, cotton fioc, cannucce, tazze, bicchieri e imballaggi in materie plastiche in tutti i paesi membri.

All’articolo 1 della stessa vengono specificati gli obiettivi: “Gli obiettivi della presente direttiva sono prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno.”

In particolare la direttiva mira a ridurre i rifiuti plastici specialmente nelle acque, di almeno il 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. Nell’articolo 2 invece vengono definiti quali prodotti saranno vietati: “La presente direttiva si applica ai prodotti di plastica monouso elencati nell’allegato, ai prodotti di plastica oxo-degradabile e agli attrezzi da pesca contenenti plastica.”

Se questi prodotti saranno presto proibiti, rimane massiccio l’uso di plastica nel mondo, utilizzo che ha portato a causa del mancato riciclo e corretto smaltimento alla creazione di un’isola enorme nell’oceano pacifico di rifiuti plastici.

La sua estensione non è nota con precisione: le stime vanno da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² (cioè da un'area più grande della Penisola iberica a un'area più estesa della superficie degli Stati Uniti).

Molti animali come tartarughe e uccelli muoiono a causa dell'inquinamento da plastica, soprattutto a causa della sua ingestione che può provocare occlusioni o perforamento dell'apparato digestivo. Diventa fondamentale quindi riciclare la plastica in appositi contenitori per evitare di lasciare alle generazioni future un mondo sommerso da questo versatile, economico ma inquinante materiale.

Obiettivi della direttiva sono anche la sensibilizzazione delle persone (Articolo 10):

"Gli Stati membri adottano misure volte a informare i consumatori e a incentivarli ad adottare un comportamento responsabile al fine di ridurre la dispersione dei rifiuti derivanti dai prodotti contemplati dalla presente direttiva, nonché misure volte a comunicare ai consumatori di prodotti di plastica monouso elencati nella parte G dell’allegato di attrezzi da pesca contenenti plastica le informazioni seguenti:

la disponibilità di alternative riutilizzabili, di sistemi di riutilizzo e le opzioni di gestione dei rifiuti per tali prodotti di plastica monouso e per attrezzi da pesca contenenti plastica e le migliori pratiche in materia di gestione dei rifiuti a norma dell’articolo 13 della direttiva 2008/98/CE;

l’incidenza sull’ambiente, in particolare l’ambiente marino, della dispersione o altro smaltimento improprio dei rifiuti di tali prodotti di plastica monouso e di attrezzi da pesca contenenti plastica;

l’impatto dei metodi impropri di smaltimento dei rifiuti di tali prodotti di plastica monouso sulla rete fognaria. È quindi importante partire dalle nostre aziende e creare all’interno dei luoghi di lavoro isole ecologiche in cui raccogliere i rifiuti in maniera corretta, in questo modo sarà possibile differenziarli e avviarli allo smaltimento senza che ci siano troppi residui all’interno delle varie categorie di rifiuto. Avere dei rifiuti “puri” è fondamentale per ottenere dei buoni risultati in termini di quantità e qualità del riciclo/recupero.

Per organizzare la raccolta differenziata in modo efficiente, con punti di raccolta ed isole ecologiche funzionali, la ns. azienda propone diverse soluzioni che possono essere poste all’interno degli uffici oppure all’esterno su piazzali e/o aree pubbliche.




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