Coronavirus in ambito lavorativo
(Vers. 1.5 - Aggiornata al 1 marzo 2020)
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO DA INFEZIONE DA CORONAVIRUS IN AMBIENTE DI LAVORO E INDIVIDUAZIONE
DELLE RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Nelle attività
lavorative attualmente non sospese dai provvedimenti governativi e in cui i
livelli di rischio differiscono da quelli della popolazione generale occorre
aggiornare il documento di valutazione dei rischi. Il metodo che segue permette
una rapida classificazione dei livelli di rischio per gruppo omogeneo o per
singolo lavoratore.
Il nuovo coronavirus
(SARS-CoV-2) appartiene alla famiglia di virus Coronaviridae, agenti biologici
classificati nel gruppo 2 dell’allegato XLVI del D.Lgs. n. 81/08. Si tratta di
un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con
le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
• la saliva, tossendo e starnutendo;
• contatti diretti personali;
• le mani, attraverso il successivo
contatto con bocca, naso o occhi.
Normalmente le
malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono
essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche.
Secondo i dati
attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di
diffusione del virus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità
considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che si sviluppino
i sintomi. Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; allo stato delle
conoscenze attuali, 14 giorni rappresentano il limite massimo di precauzione.
La via di
trasmissione da temere è soprattutto quella respiratoria. È comunque sempre
utile ricordare l’importanza di una corretta igiene delle superfici e delle
mani.
Nel metodo che
segue si propone una procedura guidata per l’individuazione del livello di
rischio e l’adozione delle misure di prevenzione e protezione.
L’indagine va
condotta sotto la responsabilità del Datore di Lavoro, con l’ausilio del Responsabile
del Servizio Prevenzione e Protezione e del Medico Competente, acquisendo le
informazioni necessarie direttamente dai lavoratori interessati o dai loro
Dirigenti e/o Preposti e comunque con la consultazione dei Rappresentanti dei Lavoratori
per la Sicurezza.
Considerata la rapida evoluzione dell’emergenza COVID-19, occorre
periodicamente verificare che i parametri utilizzati siano coerenti alla
situazione e alle disposizioni delle autorità competenti. Il metodo è
aggiornato alle conoscenze del 12 marzo 2020.
Il metodo si basa su una
classificazione dei livelli di rischio secondo una matrice D x P x K dove D è
il danno potenziale derivante dall’infezione da coronavirus, P è la probabilità
di accadimento, K è un coefficiente di
aggiustamento che tiene conto della presenza di eventuali fattori in grado di ridurre
l’entità della probabilità e/o della gravità, modulando il rischio in funzione
delle cautele adottate.
E’ prevista la
compilazione di 4 schede come da diagramma:
-
Attribuzione del parametro D in una scala
tra 2 e 3
-
Attribuzione della probabilità P in
una scala tra 1 e 5
-
Attribuzione del fattore correttivo K compreso
tra 0,67 e 1
-
Calcolo del rischio R.
Alle quali
corrispondono le schede misure:
-
Generale (azzurro): da adottare da
parte di tutti i lavoratori
-
Rischio trascurabile (verde)
-
Rischio basso (giallo)
-
Rischio medio (arancio)
-
Rischio Alto (rosso).
La valutazione
va effettuata riferendosi a gruppi omogenei di lavoratori o considerando casi
singoli se questi hanno peculiarità significative ai fini della valutazione.
Caso sospetto di COVID 19 che richiede
l’esecuzione di test diagnostico
Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di
almeno uno dei seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà
respiratoria) che richiede o meno il ricovero ospedaliero e che nei 14 giorni
precedenti l’insorgenza della sintomatologia ha soddisfatto almeno una
delle seguenti condizioni:
·
contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione di
COVID-19;
·
essere stato in zone con presunta trasmissione diffusa o locale (aree
rosse e paesi oggetto di contagio).
Caso probabile
Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o
inconcludente utilizzando protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2
presso i Laboratori di Riferimento Regionali individuati o è positivo
utilizzando un test pan-coronavirus.
Caso confermato
Un caso con una conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio
di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2,
indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.
Contatto stretto
Il contatto stretto di un caso possibile confermato è definito come:
·
una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19
·
una persona che avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19
(per esempio la stretta di mano)
·
una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le
secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare le mani nude fazzoletti
di carta usati)
·
una persona che avuto un contatto diretto faccia a faccia con un caso di
COVID-19, a distanza minore di 2 m e di durata maggiore 15 minuti
·
una persona che si è trovato in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala
riunioni, sala d’attesa dell’ospedale, ufficio) con un caso di COVID-19 per
almeno 15 minuti a distanza minore di due metri
·
un operatore sanitario o altro persona che fornisce assistenza diretta a
un caso di COVID-19 oppure personale di Laboratorio addetto alla manipolazione
dei campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o
mediante l’uso di DPI non idonei
·
una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti
in qualsiasi direzione di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le
persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione
dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una
sintomatologia grave o abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo
determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti
stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto
l’aereo).
Il collegamento epidemiologico
può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima dell’insorgenza della
malattia nel caso in esame.