sabato 30 settembre 2017

Gli STIVALI di sicurezza più leggeri sul mercato






Gli STIVALI di sicurezza a norme EN ISO 20345:2011 più leggeri sul mercato: solo 500 grammi ai tuoi piedi.


Stivali antinfortunistici di qualità straordinaria ora non più solo per tempo libero, caccia, pesca, agricoltura o giardinaggio, ma anche per uso professionale.


Fornibili nei colori NERO, BLU, VERDE, GIALLO EN ISO 20345 S5
Fornibili nel colore BIANCO EN ISO 20345 S4



La tomaia in EVA e il battistrada in PU consentono di arrivare al peso di 500 grammi per calzatura.

  • Tomaia (Etilene Vinil Acetato) ultraleggera e resistentissima
  • Battistrada (Poliuretano) resistente agli idrocaburi e olii.
  • Soletta intercambiabile antistatica in schiuma di lattice 3 strati
  • Standard antislip SRC (= SRA + SRB)

SRA (Ceramica + Acqua Detergente) Requisiti minimi 
(punta >= 0,32; tacco >= 0,28) Suola PU (punta = 0,45; tacco= 0,40) 
SRB (Acciaio + Glicerina) Requisiti minimi 
(punta >= 0,18; tacco >= 0,13) Suola PU (punta = 0,19; tacco = 0,14)


1° Puntale in materiale composito ultraleggero resistente all’urto di oltre 200 Joule, 30% più leggero rispetto all’acciaio, antiossidante, garantisce minore deformazione a seguito di compressione, maggiore comfort elastico.
2° Lamina antiperforazione secondo normativa EN-12568-2010.



Gli stivali di sicurezza certificati antinfortunistici possono fare la differenza decisiva tra una giornata di lavoro finita bene o male. Se cade un oggetto pesante o se calpesti un chiodo, gli stivali di sicurezza giusti possono farti superare il problema senza alcun danno. Questi i principali settori di utilizzo dove sono indispensabili e dove il documento di valutazione dei rischi deve prevederli come obbligatori: Costruzioni, Industria Petrolifera, Agricoltura e Giardinaggio.

Gli stivali di sicurezza comprendono più elementi di sicurezza. Oltre a proteggere in caso di pioggia e fango, le lamine antiperforazione proteggono contro gli oggetti appuntiti, quali i chiodi, e i puntali proteggono contro la pressione, gli urti e la caduta di oggetti. Le suole antisdrucciolo e antiscivolo assicurano una presa stabile nel caso di supporti bagnati, gelati, irregolari o scivolosi.






QUALI SONO LE PRINCIPALI CAUSE DEI PROBLEMI AI PIEDI?

Alcuni problemi ai piedi sono così comuni che possono verificarsi in qualsiasi posto di lavoro e in qualsiasi condizione di lavoro.

I problemi derivanti da sollecitazioni meccaniche continue o ripetute, come ad esempio: vesciche, calli, duroni, malformazioni delle dita dei piedi, archi caduti (piedi piatti), borsiti, distorsioni.

Questi problemi rendono il piede dolorante e talvolta possono essere così gravi da rendere difficoltoso o impossibile camminare. Si verificano in presenza di due fattori:

1° il lavoratore è costretto a stare per lunghi periodi in piedi, in posizioni scomode o deve camminare su superfici dure e sconnesse

2° il lavoratore non indossa calzature adeguate (taglia e conformazione non sono adatte al suo piede, il tipo di calzatura non è specifico per il lavoro che deve effettuare, indossa calzature comuni, oppure calzature di sicurezza di qualità scadente o molto usurate e danneggiate).

Tra le cause più frequenti di inadeguatezza delle scarpe antinfortunistiche troviamo:

- mancanza di sostegno all'arco plantare

- modelli con piante troppo larghe o troppo strette (le prime causano frizione e rendono instabile la camminata, le seconde compromettono la circolazione sanguigna nel piede, e la compressione causa inspessimenti della pelle del piede).


PROBLEMI DERIVANTI DA CONDIZIONI IGIENICHE NON OTTIMALI

Un'altra serie di problemi che affliggono i piedi è dovuta non a sollecitazioni meccaniche ma a problemi di natura igienica (sporcizia o insufficiente ventilazione).

Tra questi i più comuni sono: piedi sudati, infezioni fungine (piede d'atleta), problemi cutanei, ecc. Le principali cause sono: ambiente di lavoro umido o bagnato (scarpe non impermeabili o la cui impermeabilità è compromessa da usura o danneggiamenti) e calzature con tomaie non traspiranti.

L'estensione di queste problematiche è difficile da valutare con precisione, in parte proprio a causa della loro natura così varia e in parte anche perché la maggior parte dei lavoratori li sottovaluta e non prende precauzioni o contromisure adeguate a risolverli.

In base a sondaggi informali sembra che circa 2 lavoratori su 3 soffrano ciclicamente di uno o più dei disturbi elencati.



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