Guanti per drybox in NITRILE |
Nitrile. Lunghezza: 81 cm. Spessore: 0,51 mm. |
Diametro: 203 mm. Ambidestro |
EN 388 4102, EN 374-3 JKL, EN
374 |
Nitrile. Lunghezza: 81 cm. Spessore: 0,51 mm. |
Diametro: 254 mm. Ambidestro. |
EN 388 4102, EN 374-3 JKL, EN
374 |
Guanti per drybox in NEOPRENE |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. Spessore: 0,38 mm. |
Diametro: 127 mm. Anatomico |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. Spessore: 0,38 mm. |
Diametro: 127 mm. Ambidestro. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm.Diametro: 152 mm. |
Anatomico. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 152 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 178 mm. |
Anatomico. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 178 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 203 mm. |
Anatomico. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 203 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,38 mm. Diametro: 254 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 3101, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 127 mm. |
Anatomico. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 127 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 152 mm. |
Anatomico. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 152 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 178 mm. |
Anatomico. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 178 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 203 mm. |
Anatomico. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 203 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
374 |
Neoprene. Lunghezza: 81 cm. |
Spessore: 0,76 mm. Diametro: 254 mm. |
Ambidestro. |
EN 388 4112, EN 374-3 ABL, EN
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lunedì 30 giugno 2014
Guanti per drybox
venerdì 27 giugno 2014
CONI Stradali Rifrangenti alti 1 metro
Art. R9100 Coni stradali altezza 1 metro con base cm. 54, con 1 banda rifrangente classe 2, peso 7 kg.
Base in PVC riciclato mm 540 x 540, corpo in HDPE High Density Polyehylene altezza cm. 100 e banda rifrangente altezza cm. 38 classe 2.
Ideali per zone di intenso traffico, durante i lavori sulle autostrade, per la delineazione di corsie.
Utilizzabili con la fune di tela a 3 fili ad alta visibilità combinata con un inserto 3M retroriflettente.
Art. R9994 Fune di tela a 3 fili lunghezza mt. 18 ad alta visibilità con punti di aggancio e sgancio x coni R9100
Art. R9100 Coni stradali altezza 1 metro con base cm. 54, con 1 banda rifrangente classe 2, peso 7 kg.
Altri modelli e versioni:
fornibili a richiesta (per quantità) nei colori blu, giallo, verde
Art. R9075 Coni stradali altezza cm. 75 con base cm. 54, con 1 banda rifrangente classe 2
fornibili a richiesta (per quantità) nei colori blu, giallo, verde
BARRIERE NEW JERSEY
Le barriere new jersey vengono utilizzate per risolvere problematiche relative alla sicurezza stradale e in cantiere, per separare, delimitare, orientare i flussi autoveicolari.
BARRIERA IMPILABILE cm 100 x 40 x 60
BNJ100RR
In polietilene 100% tratt. antiUV colore rosso tipo NEW JERSEY . Può essere riempita di acqua o sabbia per assicurarne stabilità e inamovibilità. Resiste ottimamente agli agenti atmosferici mantenendo inalterato il colore. Ottimizzazione nei volumi per stoccaggio e spedizione. Ottima visibilità diurna e notturna. Predisposizione per movimentazione con carrelli elevatori e foro per pali segnaletica Ø cm 50.
BARRIERA NEW JERSEY
BNJ1015RR Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 70.
Barriera stradale colore rosso. Ottime caratteristiche tecniche: infrangibile, elastica, resistente a temperature da - 60°C a + 80°C e a raggi UV, priva di saldature e quindi non soggetta atensionamenti strutturali, praticamente insensibile all'invecchiamento. È inoltre estremamente maneggevole, trasportabile, facilmente installabile e garantisce un'elevatadurabilità in esercizio.
BARRIERA IMPILABILE cm 100 x 40 x 60
BNJ100RR
In polietilene 100% tratt. antiUV colore rosso tipo NEW JERSEY . Può essere riempita di acqua o sabbia per assicurarne stabilità e inamovibilità. Resiste ottimamente agli agenti atmosferici mantenendo inalterato il colore. Ottimizzazione nei volumi per stoccaggio e spedizione. Ottima visibilità diurna e notturna. Predisposizione per movimentazione con carrelli elevatori e foro per pali segnaletica Ø cm 50.
Peso a vuoto kg 8,5, con acqua kg 56. Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 60.
BARRIERA IMPILABILE cm 100 x 40 x 60
BNJ100WW
In polietilene 100% tratt. antiUV colore bianco. Può essere riempita di acqua o sabbia per assicurarne stabilità e inamovibilità. Resiste ottimamente agli agenti atmosferici mantenendo inalterato il colore. Ottimizzazione nei volumi per stoccaggio e spedizione. Ottima visibilità diurna e notturna. Predisposizione per movimentazione con carrelli elevatori e foro per pali segnaletica Ø cm 50.
BARRIERA IMPILABILE cm 100 x 40 x 60
BNJ100WW
In polietilene 100% tratt. antiUV colore bianco. Può essere riempita di acqua o sabbia per assicurarne stabilità e inamovibilità. Resiste ottimamente agli agenti atmosferici mantenendo inalterato il colore. Ottimizzazione nei volumi per stoccaggio e spedizione. Ottima visibilità diurna e notturna. Predisposizione per movimentazione con carrelli elevatori e foro per pali segnaletica Ø cm 50.
Peso a vuoto kg 8,5, con acqua kg 56. Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 60.
BNJ1015RR Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 70.
Barriera stradale colore rosso. Ottime caratteristiche tecniche: infrangibile, elastica, resistente a temperature da - 60°C a + 80°C e a raggi UV, priva di saldature e quindi non soggetta atensionamenti strutturali, praticamente insensibile all'invecchiamento. È inoltre estremamente maneggevole, trasportabile, facilmente installabile e garantisce un'elevatadurabilità in esercizio.
Zavorrabilità 45 litri. Non necessita del giunto di collegamento grazie al sistema di giunzione maschio - femmina. Personalizzabile. Realizzata con materiali (LL D P E) riciclabili al 100% e quindi del tutto ecologica.
BARRIERA NEW JERSEY
BNJ1015WW Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 70.
Barriera stradale colore bianco. Ottime caratteristiche tecniche: infrangibile, elastica, resistente a temperature da - 60°C a + 80°C e a raggi UV, priva di saldature e quindi non soggetta a tensionamenti strutturali, praticamente insensibile all'invecchiamento. È inoltre estremamente maneggevole, trasportabile, facilmente installabile e garantisce un'elevata durabilità in esercizio.
BNJ1015WW Dimensioni (l x p x h): cm 100 x 40 x 70.
Barriera stradale colore bianco. Ottime caratteristiche tecniche: infrangibile, elastica, resistente a temperature da - 60°C a + 80°C e a raggi UV, priva di saldature e quindi non soggetta a tensionamenti strutturali, praticamente insensibile all'invecchiamento. È inoltre estremamente maneggevole, trasportabile, facilmente installabile e garantisce un'elevata durabilità in esercizio.
giovedì 26 giugno 2014
Amtistaticità per tutte le aree a rischio di esplosione
I vari incidenti che si sono sviluppati in passato nelle aziende in cui si sono create atmosfere esplosive ha contribuito alla creazione di apposite norme inerenti i rischi di formazione di atmosfere esplosive nei luoghi di lavoro.
L’intenzione degli esperti che hanno valutato le probabili cause di tali pericoli nelle aziende è stata quella di esaminare le esplosioni che si verificano non solo laddove c’è la presenza di gas, ma anche dove si sviluppano vapori, nebbie o polveri. Tutto questo rientra oggi nella disciplina della Protezione da atmosfere esplosive ed è stato inserito nel D.Lgs. 81/2008.
La legge prevede forme di tutela per i lavoratori che svolgono mansioni in ambienti in cui possono facilmente verificarsi delle esplosioni, inclusi i lavori sottoterra per i quali le indagini (geologiche) abbiano dimostrato la probabilità di formazione di tali atmosfere.
Spesso accade che alcuni eventi negativi non dipendano dalla creazione di atmosfere esplosive da addensamento di gas, vapori, nebbie o polveri infiammabili, ma siano la causa dell’attività dei lavoratori o addirittura dipendano dai DPI o dagli indumenti indossati, i quali, se non antistatici e ignifughi, possono accumulare elettricità statica e poi scaricare elettricità nell’ambiente circostante.
Indumenti e Abbigliamento ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
Norma EN 1149-5:2008
Norma EN ISO 11612:2009 A1B1C1E2
Norma EN ISO 11611:2008 CLASSE 1 A1
Norma EN 13034:2009 TIPO 6
10150 Giubbetto ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
00150 Pantalone ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
40150 Tuta Intera ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
Il primo elmetto di sicurezza che può essere indossato anche nelle aree con alti livelli di rischio per la presenza di atmosfere esplosive, ovvero nelle zone 0. In alcune aree di lavoro infatti, le polveri infiammabili, i gas e i vapori costituiscono rischi considerevoli e in queste aree è assolutamente necessario indossare protezioni contro le scariche elettrostatiche.
Offre una combinazione dei più alti livelli di funzionalità e di comfort per l’utilizzatore. Questo è possibile, tra l’altro, grazie all’interno ergonomico e individualmente regolabile e al sistema di ventilazione variabile climazone.
Caratteristiche tecniche:
Norma EN 1149-5:2008
Norma EN ISO 11612:2009 A1B1C1E2
Norma EN ISO 11611:2008 CLASSE 1 A1
Norma EN 13034:2009 TIPO 6
10150 Giubbetto ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
00150 Pantalone ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
40150 Tuta Intera ANTISTATICO - IGNIFUGO - ANTIACIDO
Il primo elmetto di sicurezza che può essere indossato anche nelle aree con alti livelli di rischio per la presenza di atmosfere esplosive, ovvero nelle zone 0. In alcune aree di lavoro infatti, le polveri infiammabili, i gas e i vapori costituiscono rischi considerevoli e in queste aree è assolutamente necessario indossare protezioni contro le scariche elettrostatiche.
Offre una combinazione dei più alti livelli di funzionalità e di comfort per l’utilizzatore. Questo è possibile, tra l’altro, grazie all’interno ergonomico e individualmente regolabile e al sistema di ventilazione variabile climazone.
Caratteristiche tecniche:
- Elmetto di sicurezza industriale con proprietà antistatiche, idoneo per tutte le aree a rischio di esplosione, così come previsto dalla Direttiva CE 94/9/EG (ATEX).
- Fessure di ventilazione anteriori e posteriori regolabili individualmente.
- Adatto per le lavorazioni in presenza di metalli fusi (spruzzi).
- Fascia di tessuto interna a 6 punti, opzionale, con regolazione a rotella.
- Elmetto di sicurezza con peso e misure ottimizzati.
- Vestibilità ottimale e elevato livello di comfort per l’utilizzatore.
- Design futuristico.
- Sistema di adattamento per visiere e cuffie antirumore uvex e attacco per torce uvex.
venerdì 20 giugno 2014
Premio Red dot Award 2014 all' Occhiale antinfortunistico Uvex Astrospec 2.0
Occhiale uvex astrospec 2.0 – premiato con il Re
Uvex vincitore del Red Dot Award 2014: l’occhiale astrospec 2.0 è stato premiato per l’elevata qualità del design.
Uvex safety ha convinto i 40 membri della giuria di esperti del Red Dot Award: Product Design 2014 per l’elevata qualità del design del suo occhiale Uvex Astrospec 2.0. In questa competizione, gli esperti internazionali hanno valutato 4.185 iscrizioni provenienti da 53 nazioni. Ma soltanto i progetti che hanno colpito la giuria per le loro caratteristiche di qualità e design hanno ricevuto un riconoscimento. L’occhiale di protezione di Uvex Safety ha avuto successo e ha ricevuto l’ambito marchio di qualità Red Dot.
Il 7 luglio 2014 sarà celebrato a Essen il momento clou della competizione dei prodotti di fama internazionale: la presentazione del celebre Red Dot durante il tradizionale Red Dot Gala e la successiva Notte dei Designer. In quella notte, circa 1,200 ospiti da tutto il mondo si riuniranno ad Essen per vivere insieme la cerimonia di premiazione. Durante il ricevimento nel Red Dot Museum di Essen, la presentazione dei vincitori si aprirà con il premiato uvex astrospec 2.0 esposto a un ampio pubblico per quattro settimane prima di entrare a far parte definitivamente dell’esposizione del museo.
Uvex Astrospec 2.0 è la nuova versione migliorata dell’occhiale di protezione uvex più popolare al mondo. Il nuovo design in una gamma di colori alla moda è caratterizzato da una tecnologia pioneristica per assicurare la massima accettazione da parte dell’utilizzatore, fornendo una garanzia di protezione in ogni situazione.
Le ampie lenti panoramiche offrono un’ottima protezione e sono rivestite con differenti trattamenti uvex a seconda dell’area di applicazione. La struttura ergonomica con stanghette flessibili 2k e sistema di ventilazione con chiusura a labirinto assicura un comfort eccezionale anche se l’occhiale viene indossato per periodi di tempo prolungati.
Un nuovo stile di protezione garantita
- Lo stile innovativo e la nuova tecnologia assicurano la massima accettazione da parte dell’utilizzatore
- Massimo comfort per tutte le forme del viso grazie alle stanghette flessibili 2k e alla loro inclinazione
- Le stanghette avvolgenti assicurano una vestibilità perfetta
- Vestibilità senza punti di pressione, anche quando vengono indossati per lunghi periodi
- L’aerazione con tenuta a labirinto aiuta a migliorare il clima attorno all’area oculare per un comfort maggiore
- Lenti panoramiche in policarbonato con protezioni laterali per un’ottima copertura degli occhi
- Si piega in forma piatta
Segnaletica di Sicurezza: dove e come
La segnaletica di sicurezza ha un ruolo importante per la sicurezza sui luoghi di lavoro e di vita, infatti un giusto segnale manda un messaggio immediato che dà una pronta e adeguata indicazione sui divieti, sugli obblighi di comportamento, sui pericoli presenti, sull’ubicazione dei mezzi antincendio e di soccorso, sulle vie di fuga. Dobbiamo sottolineare che la segnaletica di sicurezza ha la funzione di completare le misure prevenzionali di sicurezza già adottate dall’azienda e che gli strumenti per tale obiettivo sono: cartelli, segnali luminosi, acustici, gestuali e verbali.
Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 al Titolo V stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di salute e sicurezza sul luogo di lavoro in tutti i settori sia nelle attività private che in quelle pubbliche.
L’impiego della segnaletica di sicurezza ha lo scopo di:
• Avvisare di un pericolo o di un rischio
• Vietare comportamenti pericolosi
• Prescrivere comportamenti necessari per tutelare gli esposti ai rischi
• Dare indicazioni concernenti le uscite di sicurezza o i mezzi di soccorso
I cartelli vanno sistemati:
•Tenendo conto di eventuali ostacoli;
•Ad un’altezza ed in una posizione appropriata rispetto all’angolo di visuale;
•All’ingresso della zona interessata in caso di rischio generico;
•Nelle immediate vicinanze di un rischio specifico o dell’oggetto che si intende segnalare;
• In un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile;
Ferme restando le disposizioni del D.Lgs 626/94, in caso di cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare segnaletica Luminescente realizzata con colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale.
I cartelli di sicurezza si possono così classificare:
• Segnali di divieto - colore rosso – vietano comportamenti a rischio;
• Segnali di avvertimento - colore giallo o arancione - danno ulteriori informazioni sulla natura dei pericoli;
• Segnali di prescrizione - colore azzurro - obbligano ad avere comportamenti determinati;
• Segnali di salvataggio - colore verde - danno indicazioni per le operazioni di salvataggio, per le uscite di sicurezza e per i mezzi di soccorso;
• Segnali antincendio - colore rosso - indicano l’ubicazione delle attrezzature antincendio.
Come posizionare i cartelli segnaletici Percorso Uscite di Emergenza
(esempio)
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Altezza minima 2 mt.
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Ad ogni cambio di direzione indicando il percorso.
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Sopra ad ogni uscita di sicurezza.
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Si consiglia l'istallazione di cartelli lumiscenti e/o lampade di sicurezza dotate di pittogramma relativo.
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Come posizionare le lampade Percorso Uscite di Emergenza
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Ad ogni cambio di direzione.
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Ad ogni incrocio.
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-
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In corrispondenza ad ogni uscita di sicurezza.
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-
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Sopra ad ogni posto di pronto soccorso.
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Sopra ad ogni estintore.
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-
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Entro due metri vicino alle scale.
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Come posizionare cartelli e lampade di sicurezza
(esempio)
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Posizionare la lampada vicino alle scale entro 2 mt. in modo che
ogni rampa riceva la luce diretta. | ||
- |
Posizionare una lampada entro 2 mt. in corrispondenza dei
cambi di livello. |
Segnaletica di sicurezza: Indicazioni di massima
Vediamo alcune semplici indicazioni per una corretta gestione della segnaletica di sicurezza:
- i cartelli di sicurezza devono essere di materiale che resista agli urti, alle intemperie o attacchi dei fattori ambientali; a tale scopo la segnaletica deve essere in ALLUMINIO e non in plastica (poiché la plastica, con la sua carica elettrostatica, attira la polvere e gli UV rendendo presto poco leggibili i cartelli (soprattutto all'esterno);
- le dimensioni e le caratteristiche cromatiche e colorimetriche dei segnali devono essere conformi a quanto prescritto dalle norme UNI 7543 cui fa riferimento il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.(tali da garantirne una buona visibilità e comprensione);
- i cartelli vanno posizionati tenendo conto di possibili ostacoli visivi, vanno posti ad altezza e ubicazione tali che siano facilmente visibili;
- la segnaletica di sicurezza non deve essere danneggiata dalla presenza di altre informazioni-comunicazioni visive o altra segnaletica, quindi evitare di mettere segnali e informazioni che possano generare confusione.
SEGNALETICA DI SICUREZZA D.LGS. 493 del 14 agosto 1996
VIE E USCITE DI EMERGENZA
Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m. 2
Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle uscite di emergenza saranno adeguate a:
- dimensione dei luoghi di lavoro
- loro ubicazione e destinazione d’uso
- attrezzature installate
- numero massimo di persone che possono essere presenti
- Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica
- Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.
La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza.
Usciamo quindi dall’equivoco che la segnaletica serva anche per illuminare; per questo ci si affida all’illuminazione di emergenza.
Visibilità dei segnali
Allo scopo di rendere più leggibile i segnali di sicurezza la norma UNI EN 1838 impone alcune condizioni illuminotecniche per migliorare la sua uniformità di illuminamento:
La parte verde del segnale deve possedere una luminanza almeno pari a 2 cd/mq
Il rapporto tra la luminanza della parte bianca e quella della parte verde deve essere compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 15 (ad esempio con la parte verde a 3 cd/mq, la parte bianca può andare da 15 cd/mq a 45 cd/mq);
Sia nella parte bianca che in quella verde del segnale, il rapporto tra luminanza massima e minima non deve essere superiore a 10, in modo da avere dei colori il più possibile uniformi;
I colori utilizzati devono essere conformi alla norma ISO 3864;
Il valore di luminanza richiesto da un segnale di sicurezza deve essere raggiunto entro 60 s (entro 5 s occorre il 50 % del valore di luminanza richiesto).
Ma affinché un segnale sia visibile la sua caratteristica più importante è la sua dimensione. Di questo si occupa sia la norma UNI EN 1838 che il Dlgs 493/96, fornendo delle indicazioni tra loro discordanti. Le indichiamo entrambe:
Visibilità secondo norma UNI EN 1838: la norma distingue tra i segnali illuminati internamente (retroilluminati) che sono distinguibili a distanze maggiori, e i segnali illuminati esternamente, fornendo la seguente formula per determinare la massima distanza di visibilità “d”:
d = s x p
dove p è l’altezza del pittogramma e s è una costante che vale 100 nel caso di segnali illuminati esternamente e 200 nel caso di segnali illuminati internamente. Ad esempio per un segnale non retroilluminato di altezza 15 cm la massima distanza di visibilità è di 15 m.
Visibilità secondo Dlgs 493/96: il decreto non prende in considerazione segnali retroilluminati e fornisce una formula valida solo fino a distanze di circa 50 m. La formula per determinare la massima distanza di riconoscibilità del cartello “L” è la seguente:
L < √ A x 2000
dove A è la superficie del cartello espressa in metri quadri. Ad esempio per un cartello di altezza 15 cm (come nell’esempio precedente) e lunghezza 60 cm (A = 0,09 mq) si ottiene una distanza di visibilità di 13,4 m. Da questo rapido calcolo si può concludere che, normalmente il Dlgs 493/96 è più restrittivo della norma UNI EN 1838. Il confronto non si può effettuare sui cartelli retroilluminati perché il decreto non li prende in considerazione.
I cartelli vanno posti come detto in tutti quei punti utili a indicare e segnalare le vie di esodo e le uscite di sicurezza, ma non solo. Infatti la segnaletica di sicurezza deve anche indicare la posizione delle attrezzature di pronto soccorso e antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) oltre che i punti di chiamata telefonica sia per pronto soccorso che per interventi antincendio.
Anche per la segnaletica c’è l’obbligo dell’installazione ad una altezza superiore ai 2 metri.
Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante.
Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. Il sistema prevede il fissaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese a soffitto.
E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.
Usciamo quindi dall’equivoco che la segnaletica serva anche per illuminare; per questo ci si affida all’illuminazione di emergenza.
Visibilità dei segnali
Allo scopo di rendere più leggibile i segnali di sicurezza la norma UNI EN 1838 impone alcune condizioni illuminotecniche per migliorare la sua uniformità di illuminamento:
La parte verde del segnale deve possedere una luminanza almeno pari a 2 cd/mq
Il rapporto tra la luminanza della parte bianca e quella della parte verde deve essere compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 15 (ad esempio con la parte verde a 3 cd/mq, la parte bianca può andare da 15 cd/mq a 45 cd/mq);
Sia nella parte bianca che in quella verde del segnale, il rapporto tra luminanza massima e minima non deve essere superiore a 10, in modo da avere dei colori il più possibile uniformi;
I colori utilizzati devono essere conformi alla norma ISO 3864;
Il valore di luminanza richiesto da un segnale di sicurezza deve essere raggiunto entro 60 s (entro 5 s occorre il 50 % del valore di luminanza richiesto).
Ma affinché un segnale sia visibile la sua caratteristica più importante è la sua dimensione. Di questo si occupa sia la norma UNI EN 1838 che il Dlgs 493/96, fornendo delle indicazioni tra loro discordanti. Le indichiamo entrambe:
Visibilità secondo norma UNI EN 1838: la norma distingue tra i segnali illuminati internamente (retroilluminati) che sono distinguibili a distanze maggiori, e i segnali illuminati esternamente, fornendo la seguente formula per determinare la massima distanza di visibilità “d”:
d = s x p
dove p è l’altezza del pittogramma e s è una costante che vale 100 nel caso di segnali illuminati esternamente e 200 nel caso di segnali illuminati internamente. Ad esempio per un segnale non retroilluminato di altezza 15 cm la massima distanza di visibilità è di 15 m.
Visibilità secondo Dlgs 493/96: il decreto non prende in considerazione segnali retroilluminati e fornisce una formula valida solo fino a distanze di circa 50 m. La formula per determinare la massima distanza di riconoscibilità del cartello “L” è la seguente:
L < √ A x 2000
dove A è la superficie del cartello espressa in metri quadri. Ad esempio per un cartello di altezza 15 cm (come nell’esempio precedente) e lunghezza 60 cm (A = 0,09 mq) si ottiene una distanza di visibilità di 13,4 m. Da questo rapido calcolo si può concludere che, normalmente il Dlgs 493/96 è più restrittivo della norma UNI EN 1838. Il confronto non si può effettuare sui cartelli retroilluminati perché il decreto non li prende in considerazione.
I cartelli vanno posti come detto in tutti quei punti utili a indicare e segnalare le vie di esodo e le uscite di sicurezza, ma non solo. Infatti la segnaletica di sicurezza deve anche indicare la posizione delle attrezzature di pronto soccorso e antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) oltre che i punti di chiamata telefonica sia per pronto soccorso che per interventi antincendio.
Anche per la segnaletica c’è l’obbligo dell’installazione ad una altezza superiore ai 2 metri.
Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante.
Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. Il sistema prevede il fissaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese a soffitto.
E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.
Trasparenze e colore, linee pure per unʼinformazione chiara adatta a contesti architettonici di pregio, è composto da piastre in cristallo oppure in acrilico trasparente ed accessori in alluminio e acciaio. Consente di realizzare segnali murali, sospesi a soffitto, a bandiera. I segnali possono essere impiegati allʼinterno ed allʼesterno e si adattano con sobrietà a qualsiasi ambiente.
giovedì 19 giugno 2014
Vie di Fuga in vetro temperato o in plexiglass
La segnaletica di sicurezza ha un ruolo importante per la sicurezza sui luoghi di lavoro e di vita, infatti un giusto segnale manda un messaggio immediato che dà una pronta e adeguata indicazione sui divieti, sugli obblighi di comportamento, sui pericoli presenti, sull’ubicazione dei mezzi antincendio e di soccorso, sulle vie di fugao di emergenza.
Dobbiamo sottolineare che la segnaletica di sicurezza ha la funzione di completare le misure prevenzionali di sicurezza già adottate dall’azienda e che gli strumenti per tale obiettivo sono: cartelli, segnali luminosi, acustici, gestuali e verbali.
Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 al Titolo V stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di salute e sicurezza sul luogo di lavoro in tutti i settori sia nelle attività private che in quelle pubbliche.
L’impiego della segnaletica di sicurezza ha lo scopo di:
• Avvisare di un pericolo o di un rischio
• Vietare comportamenti pericolosi
• Prescrivere comportamenti necessari per tutelare gli esposti ai rischi
• Dare indicazioni concernenti le uscite di sicurezza o i mezzi di soccorso
I cartelli vanno sistemati:
•Tenendo conto di eventuali ostacoli;
•Ad un’altezza ed in una posizione appropriata rispetto all’angolo di visuale;
•All’ingresso della zona interessata in caso di rischio generico;
•Nelle immediate vicinanze di un rischio specifico o dell’oggetto che si intende segnalare;
• In un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile;
Ferme restando le disposizioni del D.Lgs 626/94, in caso di cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare segnaletica Luminescente realizzata con colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale.
I cartelli vanno posti in tutti quei punti utili a indicare e segnalare le vie di esodo e le uscite di sicurezza, ma non solo. Infatti la segnaletica di sicurezza deve anche indicare la posizione delle attrezzature di pronto soccorso e antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) oltre che i punti di chiamata telefonica sia per pronto soccorso che per interventi antincendio.
Anche per la segnaletica c’è l’obbligo dell’installazione ad una altezza superiore ai 2 metri.
• Segnali di salvataggio - colore verde - danno indicazioni per le operazioni di salvataggio, per le uscite di sicurezza e per i mezzi di soccorso;
• Segnali antincendio - colore rosso - indicano l’ubicazione delle attrezzature antincendio.
Come posizionare i cartelli segnaletici Percorso Uscite di Emergenza
(esempio)
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Altezza minima 2 mt.
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Ad ogni cambio di direzione indicando il percorso.
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Sopra ad ogni uscita di sicurezza.
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Si consiglia l'istallazione di cartelli lumiscenti e/o lampade di sicurezza dotate di pittogramma relativo.
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Come posizionare le lampade Percorso Uscite di Emergenza
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Ad ogni cambio di direzione.
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Ad ogni incrocio.
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In corrispondenza ad ogni uscita di sicurezza.
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Sopra ad ogni posto di pronto soccorso.
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Sopra ad ogni estintore.
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Entro due metri vicino alle scale.
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Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante.
Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. Il sistema prevede il fissaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese e da tavolo.
E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.
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