mercoledì 31 ottobre 2012

Rischio Chimico in azienda: Valutare tramite Autovalutazione e FAQ


Le sostanze chimiche sono presenti in molti prodotti utilizzati quotidianamente, ad esempio detergenti, detersivi, tessuti, abbigliamento, mobili, ecc. 
Esse vengono utilizzate non soltanto dai lavoratori dell’industria che le produce, ma anche e soprattutto da quelli dei settori a valle:
industria delle costruzioni, dei metalli, della lavorazione del legno, industria
automobilistica, tessile, alimentare, agricoltura, comparti dell’informatica, dei
rifiuti, delle pulizie ecc.

Può essere utile quindi una guida rapida per una autoverifica della corretta gestione del rischio chimico da parte del Datore di Lavoro




La presenza in azienda di un DVR (Documento di Valutazione del Rischio) o di una Valutazione da Esposizione a Sostanze Pericolose, non è “garanzia di una situazione controllata, valida e rispondente a tutti i requisiti normativi imposti dalla legislazione vigente”.

Infatti alcune evidenze sperimentali dimostrano che “nel corso di tale valutazione sono generalmente effettuati errori metodologici e su 100 aziende coinvolte in un'indagine sulla corretta valutazione del rischio da esposizione a sostanze pericolose:

-il 25% è stato oggetto di prescrizione di omessa valutazione del rischio chimico ed omessa attività di formazione sui rischi specifici;
-il 90% è stato oggetto di disposizioni riguardanti il miglioramento e l'integrazione di misure di prevenzione e protezione;
-la quasi totalità delle valutazioni riguardava il solo rischio chimico per la salute, trascurando il rischio per la sicurezza dovuto alla manipolazione delle sostanze pericolose”.

L’ASL RMF, con la collaborazione della CNA e della FederLazio, ha elaborato questo strumento utile ed adattabile a tutte le realtà lavorative “per comprendere se nella propria azienda il rischio chimico è presente, se è stato adeguatamente valutato e se è necessario implementare misure aggiuntive di valutazione e di controllo dell'esposizione”.

Il datore di lavoro è dunque invitato a leggere attentamente le domande della lista di controllo e compilare la lista rispondendo in modo obiettivo e sincero alla luce della propria realtà lavorativa, senza timore di evidenziare eventuali lacune. Solo individuandole è possibile avviare una politica di risanamento che porterà ad una corretta valutazione del rischio chimico.

La check-list è divisa in quattro sezioni:
- anagrafica;
- ciclo produttivo;
- valutazione del rischio;
- misure di prevenzione.



Ad esempio la lista di controllo chiede se il documento di valutazione del rischio comprende anche i prodotti di lavorazione che comportano immissione di agenti chimici nel luogo di lavoro (es. fumi di saldatura) e considera anche le attività di pulizia.

Inoltre vuole verificare se per la determinazione del rischio sono stati presi in considerazione, per ciascuna sostanza, i seguenti parametri:
- frequenza di esposizione;
- durata dell'esposizione;
- quantità.
E le seguenti modalità di esposizione:
- ciclo chiuso;
- lavorazione all'aperto;
- aspirazione alla fonte (es: cappe mobili);
- automatismi;
- segregazione (es: cabine, barriere isolanti).

Inoltre sono presenti in azienda le schede di sicurezza delle sostanze chimiche utilizzate? E le schede sono aggiornate ai più recenti regolamenti comunitari (es. normativa REACH, Regolamento CLP)? I lavoratori vi hanno accesso?
Dopo aver verificato che la valutazione si sia svolta correttamente per ciascun gruppo omogeneo/mansione, il documento chiede se la valutazione del rischio chimico sia stata effettuata mediante misure degli inquinanti e/o utilizzo di algoritmi (sistemi di calcolo teorici). In particolare, se sono state effettuate misure degli inquinanti, “è riportata la frequenza con cui ripetere i monitoraggi, nel rispetto delle indicazioni della norma UNI EN 689”? E quale eventuale tipologia di algoritmo è stata utilizzata (Movarisch, Inforisch, Cheope, ...)? E la valutazione del rischio “ha tenuto conto delle peggiori condizioni di utilizzo delle sostanze chimiche”?
Dopo una domanda sulle comunicazioni al medico competente, laddove nominato in azienda, la sezione si conclude con la verifica, con riferimento all'art. 230 del D. Lgs. 81/2008, della presenza nel documento di valutazione del rischio chimico dei “livelli di esposizione per ciascun lavoratore alle singole sostanze chimiche”.

Il documento è scaricabile qui:

(Testo articolo parzialmente tratto da Punto Sicuro)


FREQUENTLY ASKED QUESTIONS (FAQ) Ottobre 2012
SUI CONTROLLI PREVISTI DAI REGOLAMENTI REACH E CLP IN LOMBARDIA
queste le domande più frequenti per le quali troverete le risposte sul documento sopraindicato.


1. Il controllo previsto dai Regolamenti REACH e CLP viene svolto nell’unità locale o nella sede legale dell’impresa?

2. Tutte le sostanze/miscele devono essere provviste di Scheda Dati di Sicurezza?


3. Come si devono valutare i sistemi  informatici  (software)  utilizzati dalle  imprese per realizzare le Schede Dati di Sicurezza relative ai prodotti da queste immessi sul mercato?


4. In che lingua devono essere redatte le SDS delle sostanze o miscele presenti in un’impresa per essere utilizzate o immesse sul mercato italiano?


5. Come si deve comportare un utilizzatore a valle cui vengono fornite  SDS in lingua straniera?


6. Le  Schede Dati di Sicurezza di sostanze/miscele devono riportare il numero di Registrazione?

7. In quali occasioni le Schede Dati di Sicurezza devono essere revisionate?

8. Le Schede Dati di Sicurezza devono riportare i dati relativi all’OR?

9. Un’impresa può redigere una stessa  Scheda Dati di Sicurezza per più prodotti (Schede “famiglia” o “a ombrello”)?

10. Nell’impresa è possibile che vengano usati codici o dizioni di propria ideazione  per identificare e catalogare le sostanze/miscele in uso?

11. E’ possibile apporre  un marchio/logo (“rebrand”)  diverso  sui contenitori di sostanze/miscele immesse sul mercato da altri soggetti?

12. E’ previsto il pagamento di una tariffa per le  imprese oggetto di  controllo  previsto dai Regolamenti REACH/CLP?

13. . Gli esercizi di vendita  all’ingrosso o al dettaglio  devono rilasciare la  SDS ad accompagnamento di una sostanza/miscela pericolosa acquistata da un utilizzatore finale?











sabato 27 ottobre 2012

Uso Intenso dei Cellulari e Indumenti di protezione dall'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO e dalle ONDE ELETTROMAGNETICHE

ELETTROSMOG

Con la sentenza n. 17438 dello scorso 12 ottobre, la Cassazione Civile si è pronunciata sul rapporto di concausalità tra un intenso uso del cellulare aziendale e le patologie tumorali affermandone la sussistenza.

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’INAIL avverso la sentenza (n. 614 del 2009) con cui la Corte d’Appello di Brescia, Sezione Lavoro, aveva accolto tre anni fa il ricorso del dirigente di una multinazionale che aveva convenuto in giudizio l’Istituto assicuratore per ottenere le prestazioni di legge in riferimento ad una grave e complessa patologia cerebrale di origine professionale.

Come si legge nella recente sentenza della Cassazione, “le prove acquisite e le indagini medico legali avevano permesso di accertare, nel corso del giudizio, la sussistenza dei presupposti fattuali dedotti, in ordine sia all'uso nei termini indicati dei telefoni nel corso dell'attività lavorativa, sia all'effettiva insorgenza di un “neurinoma del Ganglio di Gasser” (tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico e, più raramente, come nel caso di specie, il nervo cranico trigemino), con esiti assolutamente severi nonostante le terapie, anche di natura chirurgica, praticate”.


Indumenti resistenti alle radiazioni elettromagnetici per lavoro elettrico
Abbigliamento e Indumenti per difendersi dall' INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO e dalle ONDE ELETTROMAGNETICHE

Una linea di abbigliamento tecnico che protegge la parti sensibili del nostro corpo dalle onde elettromagnetiche generate dai telefoni cellulari. Unisce la robustezza di un cotone il cui peso è pari a 300 grammi mq. con trattamento antimacchia supplementare e inserti in tessuto antistrappo Cordura Dupont® dove il capo è soggetto a maggior usura.


Modelli: Giubbotto, Pantalone, Gilet






Si intende con "ELETTROSMOG" l'inquinamento elettromagnetico da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, in altre parole quelle emesse da: 
  1. emittenti radiofoniche, 
  2. cavi elettrici percorsi da corrente alternata di forte intensità (ad es. gli elettrodotti della rete di distribuzione), 
  3. radio-onde per telefoni cellulari, 
  4. telefoni cellulari e Wi-Fi (Wireless Fidelity) ovvero i dispositivi che possono collegarsi a reti locali (telefonia, Internet, ecc.), per mezzo di radio-onde.
Il problema dell’elettromagnetismo e dell’inquinamento “invisibile”, “inodore”, che si subisce dalle radiazioni elettromagnetiche (particolarmente grave è che i più danneggiati, a rischio tumori, si dica siano i bambini…), questa problematica viene coscientemente “dimenticata” da tutti, anche dai più sensibili di noi ai temi ambientali, perché tutti siamo consumatori di questa tecnologia (cioè usiamo il cellulare).

“Dal 30 aprile ogni azienda dovrà mettersi in regola con la nuova normativa che obbliga ad aggiornare i documenti sulla sicurezza legata all’esposizione a campi elettromagnetici in bassa e alta frequenza. Ciascun datore di lavoro sarà chiamato ad individuare, in azienda, le sorgenti di campi elettromagnetici, valutarne il rischio tramite strumenti adeguati e in conformità alle norme di emanazione europea e adottare misure di contenimento e di prevenzione del rischio”.

Mentre le radiazioni ionizzanti, a cui sono esposti coloro che lavorano a contatto con sorgenti radioattive, possono essere schermate, le emissioni elettromagnetiche a bassa energia hanno rari casi di esposizione acuta e possibili influenze solo nel lungo lunghissimo periodo”.

Esistono invece sorgenti indipendenti dall’attività lavorativa, ma che possono essere influenti e che pertanto vanno verificate e confrontate con le soglie, molto più cautelative, disposte per la popolazione. Si tratta ad esempio di stazioni radio base ed elettrodotti posti nelle vicinanze delle aree produttive.

Ne consegue che più che proteggere una postazione di lavoro da un rischio comunque difficile da correlare è meglio agire con soluzioni di prevenzione, ad esempio evitando che i lavoratori debbano stazionare per molte ore a diretto contatto con queste sorgenti o adottando Indumenti di Protezione protettivi rispetto ad esse.

Ma esiste anche un bisogno emergente e correlato che riguarda la salubrità delle abitazioni. “Il movimento del green building non ha ancora affrontato nei propri sistemi di rating questo aspetto in maniera decisa, forse a causa dell’apparente intangibilità del problema. È però una questione molto sentita dalla popolazione”, commenta l’Amministratore Delegato di Habitech Gianni Lazzari.


Una norma contenuta nel “decreto sviluppo” approvato dal Governo nello scorso ottobre innalza del 70% i limiti degli impianti di telefonia mobile e del 30 per quelli di radio e tv. Sarà così possibile navigare in Internet con il proprio smartphone, e questo porterà a una “necessaria invasione” di nuove antenne (pare verranno installati 15-20.000 nuovi impianti nei prossimi due anni). Ma a quale rischio? Arpa (l’Agenzia per l’Ambiente) e Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno reagito negativamente a questo provvedimento mettendo in rilievo come da più parti (nella ricerca scientifica internazionale) si parli di possibile cancerogenicità delle radiazioni emesse dalle “antenne-ripetitori”.

martedì 23 ottobre 2012

Guanti antincendio anticalore

I requisiti funzionali dei guanti di protezione dal calore per l’utilizzo antincendio sono definiti nella norma EN 659






Guanto antincendio anticalore EN 659 VVF RESCUE V.V.F.
Guanto cinque dita resistente al calore, palmo e dorso in nappa bovina da1,3- 1,5 mm resistente alla fiamma, manichetta in crosta polso elasticizzato, rinforzo proteggi arterie, alamaro sulla manichetta regolabile con velcro Flame Retardant banda riflettente gialla da 50 millimetri ignifuga. Guanto interno in 100% Twaron maglina paraaramidica, membrana traspirante Eurotex. Tutte le cuciture sono realizzate con filo Kevlar.

Lunghezza 38 centimetri
il guanto è certificato secondo le norme:

EN 659:2003 +A1:2008 – 
DPI di III Categoria rischi mortali
EN 388 livelli 3-2-3-3
EN 407 livelli 4 4 3 4
EN 420 livello destrezza 5





Guanto antincendio anticalore EN 659 VVF RESCUE V.V.F. TOP
Guanto a 5 dita in Nomex. Il silicio rivestito in Kevlar. Palmo della mano offre un tocco eccellente e ottima presa, anche sul bagnato. Il rivestimento con materiale isolante resistente al taglio è fatto di Twaron (100% Para-aramide sentita. Il guanto è dotato di una membrana Eurotex. Nocche imbottite e tutela della palma. Per una migliore visibilità nella parte superiore ha un nastro riflettente ignifugo colore giallo / grigio. Tutte le cuciture utilizzano filo di Kevlar.

Lunghezza da 32- 40 centimetri (secondo le misure)

il guanto è certificato secondo le norme:

EN 659:2003 + A1:2008 DPI 
di III Categoria rischi mortali
EN 388 3 2 3 3
EN 407 4 4 3 4


Guanto antincendio anticalore EN 659 VVF
Conformità Norme: EN 420 | EN 388 | EN 407 | EN 659

Guanto 5 dita con palmo, pollice e dorso in pelle pieno fiore idrorepellente ai liquidi con tempo di attraversamento di minuti 60, manicotto a moschettiera da 18 cm in pelle crosta con spessore da 1,2 mm. Cinturino stringi avambraccio regolabile con Velcro® F.R., nella parte bassa del palmo un rinforzo salva vena in pelle pieno fiore,dorso elasticizzato, banda rifrangente F.R. certificata. L'interno del palmo, pollice e dorso è coibentato. Cuciture realizzate in filato di Kevlar®.

Classe 3 2 4 3 – 4 2 4 2 XX DPI di III Categoria 
Conformità Norme: EN 420 | EN 388 | EN 407 | EN 659

Guanto antincendio anticalore EN 659 TOP
Conformità Norme: EN 420 | EN 388 | EN 407 | EN 659

Guanto 5 dita con palmo in pelle pieno fiore idrorepellente ai liquidi con tempo di attraversamento di minuti 60, dorso e manichetta da 18 cm in tessuto Metaaramidico, rinforzo al dorso in pelle pieno fi ore in corrispondenza delle nocche. Una banda di tessuto catarifrangente è applicata al dorso del guanto, rinforzo salvavena in pelle fi ore bovino, fodera interna con tessuto fleece aramidico trapuntato, membrana in PU. Cuciture realizzate in filato di Kevlar®.

Classe 3 2 4 3 – 4 2 4 2 XX DPI di III Categoria
Conformità Norme: EN 420 | EN 388 | EN 407 | EN 659



Guanti antincendio anticalore
Conformità Norme: EN 420 | EN 407 III Cat. | EN 388

Guanto a 5 dita palmo in tessuto di fibra 100% para-aramidica foderato in tessuto TNT ignifugo dorso e manicotto in tessuto 100% para-aramidico preossidato alluminizzato interno coibentato con un compound trapuntato di tessuto ignifugo.
Cl. 2 2 4 4 - 4 2 3 4 DPI di III Categoria

GA 5028   28 cm. lunghezza totale
GA 5035   35 cm. lunghezza totale
GA 5040   40 cm. lunghezza totale








mercoledì 17 ottobre 2012

PRONTO SOCCORSO: check list per i datori di lavoro



A partire dal 2013 molte ASL hanno un programma annuale di controlli mirati alla verifica degli adempimenti normativi specifici in tema di Primo Soccorso. 

Si ritiene opportuno integrare tale attività promuovendo anche l’attività di autocontrollo e verifica da parte dei Datori di Lavoro; a tale scopo è stata predisposta una breve check list, in tema di organizzazione e gestione delle emergenze sanitarie, corredata da note esplicative, che sarà utilizzata dal personale ASL addetto alla vigilanza nei luoghi di lavoro e potrà anche essere un utile strumento per le aziende.

Nell’ambito dei controlli programmati si conducono le seguenti attività: 
  1. verifica dell’effettiva applicazione dei dettami normativi contenuti del D.M. n° 388 del 15/07/2003 e sui principi stabiliti dall’art. 45 del D.Lgs. 81/2008 circa l’organizzazione delle strutture di Primo Soccorso Aziendali: nomina dei lavoratori addetti al Primo Soccorso, formazione di questi lavoratori, raccordo delle strutture aziendali deputate a questo tipo di emergenza con il sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, dotazione delle attrezzature di emergenza sanitaria presenti  nella realtà aziendale (cassetta di Pronto Soccorso, pacchetto di medicazione, ecc.);  
  2. Promozione di un approccio organizzativo in tema di Primo Soccorso: protocolli operativi e procedure per la gestione delle emergenze mediche.
Il D.M. n. 388 del 15.07.2003 ha stabilito obblighi da parte  del Datore di lavoro in merito all’organizzazione delle attrezzature di Primo Soccorso aziendali e alla Formazione degli addetti designati.

Cassette Pronto Soccorso e Pacchi Reintegro per Cassette di Pronto Soccorso


Cassette Pronto Soccorso e Pacchi Reintegro conformi al Decreto Ministeriale 388 DEL 15/07/2003 e al Decreto legge 81/2008 articolo 45 vendita e forniture aziendali a Roma e provincia, 
vendita e forniture aziendali su tutto il territorio italiano.


Le cassette di ponto soccorso, sono una necessaria risorsa in grado di fronteggiare una emergenza: all'interno di scuole, di aree di lavoro, di ambienti di ricerca e zone ad alto rischio di incidenza, come gli impianti sportivi, è necessaria per legge la presenza di cassette per prestare un primo soccorso agli infortunati.

Il D. Lgs. n. 81/2008 all’articolo 45 (Primo soccorso) indica che le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell'attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal decreto ministeriale 15 luglio 2003, n. 388 e dai successivi decreti ministeriali di adeguamento acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

E nel decreto 388 si fa riferimento al pacchetto di medicazione, attrezzatura di primo soccorso tenuta presso ciascun luogo di lavoro e contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 2 dello stesso decreto. Pacchetto che deve essere in perfetto stato, deve essere controllato periodicamente e deve essere facilmente accessibile.


Valigetta per PRONTO SOCCORSO realizzata in polipropilene antiurto, dotata di supporto per attacco a parete e maniglia per trasporto, colore arancio. Chiusura per mezzo di due clip rotanti. Dimensioni esterne: 250x190x90 mm.
Indicata per luoghi di lavoro con meno di tre lavoratori.

Valigia per PRONTO SOCCORSO realizzata in polipropilene antiurto, dotata di supporto per attacco a parete e maniglia per trasporto, colore arancio. Chiusura per mezzo di due clip rotanti. Dimensioni esterne: 395x270x135 mm.
Indicata per luoghi di lavoro con tre e più lavoratori.



Pacco di ricambio Decreto Ministeriale 388 
allegato 1 BASE (senza sfigmomanometro)
Kit reintegro per valigette ed armadietti in conformità al D.M. 388 all.1

indicato per luoghi di lavoro con tre o più lavoratori.

Pacco di ricambio Decreto Ministeriale 388 
allegato 1 BASE (con sfigmomanometro)
Kit reintegro per valigette ed armadietti in conformità al D.M. 388 all.1

indicato per luoghi di lavoro con tre o più lavoratori.

Nota: può essere utilizzato per adeguare le vecchie cassette al nuovo D.M.; verificare le dimensioni della cassetta da adeguare, considerato l'ingombro dei nuovi contenuti.

Allestimento Cassette Borse Kit di PRONTO SOCCORSO personalizzati e diversificati vendita e forniture aziendali.
Allestimento Kit di PRONTO SOCCORSO personalizzati e diversificati secondo il campo applicativo per aziende, industrie, scuole, sport, vendita e forniture aziendali.





I nostri prodotti maggiormente venduti sono: armadietti, cassette e valigette per il Pronto soccorso a norma del DM 388 15/07/2003 e del D. Lgs. 81 del 9 aprile 2008, kit per l'emergenza e la rianimazione, barelle, tavole spinali, kit per immobilizzazione, medicazione, ossigenoterapia, sport, nautica.

Tutti i prodotti hanno il massimo standard qualitativo grazie alla collaborazione del produttore altamente qualificato che ne fanno una azienda leader in Italia e in Europa.











In particolare, il regolamento classifica le aziende in tre gruppi, tenendo conto della tipologia di attività svolta, del numero dei lavoratori occupati e dei fattori di rischio.

Al Gruppo A appartengono le aziende a rischio rilevante (per esempio centrali termoelettriche), le aziende con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro e le aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura.

Al Gruppo B appartengono le aziende con tre o più lavoratori che non rientrano nel Gruppo A.


Mentre fanno parte del Gruppo C le aziende con meno di tre lavoratori che non rientrano nel Gruppo A.

Nelle aziende o unità produttive di gruppo A e di gruppo B, il datore di lavoro deve garantire unacassetta di pronto soccorso contenente la dotazione minima indicata nell' allegato 1 del decreto.

Nelle aziende o unità produttive di gruppo C, il datore di lavoro deve invece garantire un pacchetto di medicazione, contenente la dotazione minima indicata nell' allegato 2 del decreto.

L’organizzazione del pronto soccorso e la formazione degli addetti variano in base alla categoria di appartenenza.





Forniture per Infermerie aziendali

Carrello portaferri - Instruments trolley
Armadio vetrina - Glass cabinet
Lettino da visita - Examination bed
Scaletta - Ladder 
Portarotoli - Paper towel roll 
Letto valigia - Portable bed 
Sedia - Chair 
Sgabello - Stool 
Poltroncina - Armchair 
Scrivania - Desk 
Portarifiuti  -Waste 
Paravento - Screen 
Piantana per ipodermoclisi - Hypodermoclysis pole
Attacapanni a colonna - Coat hanger 
Lampada - Lamp 
Lampada con lente - Magnifyng lamp 
Negativoscopi da parete - Wall X ray film viewer 
Sfigmomanometro - Sphygmomanometer 
Stetofonendoscopio - Stethoscope 
Sfigmomanometri - Sphygmomanometers 
Laringoscopio - Laryngoscope 
Oftalmoscopio - Opthamoscope 
Otoscopio - Otoscope
Penna luminosa - Diagnostic lamp 
Ottotipi Monoyer - Monoyer eye test chart 
Termometro istantaneo frontale a infrarossi 
Instant infrared forehead thermometer
Termometro a distanza - Remote body temperature reader 
Termometro al gallio - Gallium glass clinical thermometer
Termometro clinico digitale - Digital clinical thermometer 
Termometro digitale con allarme febbre visivo 
Digital thermometer with visual fever alarm
Aspiratore chirurgico - Surgical suction unit
Aspiratore a pistola vacuum pump 
Handhold suction unit vacuum pump
Aspiratore con staffa 
New medical suction unit with wall bracket
Pulsossimetro - Finger oximeter 
Etilometro AL-2500 - Alcohol test AL-2500
Etilometro AL-7000 - Alcohol test AL-7000


La maggior parte dei prodotti è visualizzabile qui

Pacchi di Ricambio per armadi e valigie Pronto Soccorso
D.M.388 15/07/2003 e D.L. 81 09/04/2008
Serie sport Kit pronto soccorso Serie nautica D.M. 279 25/05/1988
Special kits Pronto soccorso ustioni

Pronto soccorso oculare
Immobilizzazione Rianimazione
Barelle e accessori

Ossigenoterapia Infermeria aziendale
Diagnostica Terapia freddo - caldo

Ausili d'emergenza - protezione
Istruzioni primo soccorso
Strumenti Cotone 
Disinfettanti - Detergenti - Gel - sapone
Garze sterili - teli in TNT - Cerotti Bendaggi

La maggior parte dei prodotti è visualizzabile qui







martedì 16 ottobre 2012

SCIOGLINEVE E GHIACCIO




SCIOGLINEVE E GHIACCIO

DISGELANTE PER ELIMINARE IN MODO VELOCE ED AFFIDABILE
GHIACCIO E NEVE, FINO A TEMPERATURE DI -50°C
IDEALE ANCHE PER RAMPE CON INCLINAZIONE FINO A 45° ca.
OFFRE UN‘ AZIONE PROLUNGATA DALLA FORMAZIONE DI GHIACCIO FINO A TRE GIORNI (A NORMALE FORMAZIONE DI GHIACCIO, SENZA ULTERIORI NEVICATE E PIOGGIE)

L‘ AIUTO PER L‘INVERNO EFFICACE ED ECOLOGICO
Campi d‘uso: Marciapiedi, strade, cortili privati e di scuole, parcheggi, rampe.




  1. SI SCIOGLIE COMPLETAMENTE IN ACQUA, NON OTTURA I COPERCHI DELLE CANALIZZAZIONI E NON DISTURBA LA CANALIZZAZIONE O GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE ECOLOGICO
  2. NON DANNEGGIA LA FLORA, GRAZIE ALL‘ASSENZA DI COMPONENTI AGGRESSIVI
  3. NON DANNEGGIA LA FAUNA GRAZIE ALLA SUA SPECIALE FORMA PIATTA ED ALL‘ASSENZA DI COMPONENTI AGGRESSIVI COME SALI (COSÌ SI EVITA L‘AGGRESSIONE DEI SALI SULLE ZAMPE DEGLI ANIMALI)
  4. PRIVO DI SALI NON AGGREDISCE PAVIMENTI IN PLASTICA E IN MARMO
  5. RISPETTA I MATERIALI
KIT EXOTERM 80kg Armadio pensile
con verniciatura per esterni
Dimensione: 400x730x1000h mm
Contenuto
4 secchielli EXOTERM kg.20
1 pala pieghevole in alluminio per neve
1 paio di guanti antifreddo con imbottitura in espanso isolante
€ 394,00 + IVA 21% se non esenti

EXOTEREXOTERM secchio da KG. 20
€ 49,00 + IVA 21% se non esenti













mercoledì 3 ottobre 2012

L'estate nera delle morti bianche


Ad agosto in Italia si è registrato il picco delle vittime. E anche il dato complessivo dall'inizio dell'anno segna un più 3,2 per cento. La causa? La crisi, che accresce i carichi di lavoro e spinge a tagliare sulla sicurezza.

Espresso Repubblica

La gestione della sicurezza in azienda non è solo un obbligo di Legge. Rappresenta l'unico modo per prevenire infortuni ed incidenti che ormai sono all'ordine del giorno. Solo quest'anno il numero di vittime sui luoghi di lavoro è salito a 359.

La principale causa di morte continua ad essere quella provocata da una caduta dall'alto (24 per cento delle morti), seguita dal ribaltamento di un veicolo in movimento come un muletto (20,6 per cento) mentre al terzo posto c'è lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall'alto (16,7 per cento). Decine di inchieste aperte negli anni testimoniano che in molti casi erano vite che si potevano salvare usando i sistemi di sicurezza obbligatori, facendo prevenzione, insomma diffondendo la cultura della sicurezza per evitare i cosidetti "omicidi del lavoro".
Un errore o una semplice banalità possono costare caro!

Dott. Massimo CUOMO

Niente è più prezioso della salute.

Nato a Roma il 28/09/1966, mi sono diplomato perito elettronico nel 1986, stesso anno in cui sono entrato, in qualità di tecnico manutentore di apparecchiature elettromedicali, a lavorare presso l’Ospedale Columbus struttura di circa 300 posti letto, integrata con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Nel gennaio 1995 sono stato nominato Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione della medesima struttura e, da allora, mi occupo di sicurezza sul lavoro per quanto concerne l’applicazione dei dispositivi di Legge che hanno rivoluzionato il sistema della prevenzione e della protezione degli operatori: il DL. 626/94 ed il DL.81/08.

In ragione della complessità ed articolazione del lavoro richiestomi, nonché dell’importanza dello stesso, nel triennio accademico 2008/2011 ho frequentato il corso di laurea in tecniche della prevenzione ambiente e dei luoghi di lavoro conseguendo il titolo di laurea, nel novembre del 2011, con il punteggio di 110 e lode.

La complessità di una struttura come quella ospedaliera, che vanta 300 posti di ricovero, due complessi operatori, circa 30 strutture ambulatoriali e, circa, 750 dipendenti nelle più variegate categorie, nonché 200 medici di tutte le specialistiche, mi ha portato, in questi anni, a confrontarmi e misurarmi con, praticamente, tutti i risvolti legislativi previsti nei due Decreti:

la rilevazione e valutazione di rischi tipici delle strutture ospedaliere (chimico, biologico, radiazioni ionizzanti e non, radiazioni ottiche artificiali, prodotti cancerogeni, ecc..) e di rischi più comuni (videoterminali, ergonomia, movimentazione manuale carichi, gestione e tutela della maternità, rumore, ecc..) con la relativa stesura del Documento di Valutazione Rischi

l’organizzazione per la gestione del rischio incendio sia nella parte tecnica che in quella procedurale (allestimento dei presidi antincendio in base alle vigenti leggi ed organizzazione e gestione del Piano Generale di Emergenza ed Evacuazione)

la parte molto complessa ed articolata della Formazione ed Informazione ai lavoratori, comparto per il quale ho collaborato con moltissimi professionisti di settore ed ho personalmente effettuato svariati ed articolati corsi sui rischi specifici allestendo materiale didattico propedeutico allo scopo, peraltro coerente con quanto definito dall’accordo Stato-Regioni del dicembre 2011 in materia di formazione minima del personale nell’ambito della sicurezza.

Inoltre, dal 2005, sono RSPP di una struttura golfistica del centro Italia che comprende anche due strutture ricettive alberghiere e, dal 2009, sono RSPP di due società di Roma che si occupano di turismo religioso e della gestione di una struttura alberghiera della Capitale.

Posso mettere a disposizione l’esperienza, ormai quasi ventennale, maturata nel settore della sicurezza e prevenzione sul lavoro con particolare riferimento sia alla rilevazione che alla valutazione dei rischi e, soprattutto, relativamente alla organizzazione e realizzazione di corsi di formazione ed informazione dei lavoratori su tutte le tipologie di rischio.

Sono abilitato, stante gli anni di servizio svolti ed il titolo accademico acquisito, a svolgere la mia funzione in tutti i settori Ateco previsti, senza limitazione alcuna e sono in grado di fornire tutte le professionalità specifiche che abbisognassero alla soluzione di problemi relativi al “progetto sicurezza” (Medico Competente, Ingeniere VV.FF., ecc..).

Dott. Massimo CUOMO
Via Moggio Udinese 3
00188 ROMA

e-mail: massimocuomo@h-columbus.it



Gamma GILET Alta Visibilità