L’incendio degli indumenti indossati è un rischio gravissimo e sottovalutato: sul lavoro e in casa.
Un abbigliamento scelto correttamente quando anche non dovesse proteggere da un rischio esistente, previene però i rischi di un abbigliamento scorretto.
Alcuni tessuti quando si infiammano non solo propagano la fiamma ma fondono, lasciando, dopo essere bruciati, un residuo appiccicoso ad alta temperatura. Questo ovviamente massimizza le conseguenze dannose. Dobbiamo ricordare che le ustioni gravi non si “fermano” quando si spenge il fuoco e si rimuove la fonte di calore. Nei casi più gravi le cellule danneggiate propagano il danno alle cellule circostanti fino a che l’organismo non regge più. Possono passare giorni o settimane.
Ricordiamo il caso THYSSEN e il fatto che alcuni lavoratori, ancora coscienti al momento dei soccorsi e nei giorni immediatamente successivi, sono peggiorati progressivamente andando in coma prima, e poi dopo un altro lasso di tempo, morendo. La dinamica è la stessa.
(Ricordiamo il caso di una bambina francese: si è ustionata gravemente sul 50% del corpo perché il suo abitino ha preso fuoco durante una festa di compleanno, incendiandosi per contatto con una candela alla citronella accesa per tenere lontani gli insetti).
La soluzione è banale: scegliere indumenti che non propaghino facilmente la fiamma. Il cotone brucia ma se indosso una tuta di cotone e vengo colpito da una scoria metallica a 1200°C il risultato sarà un buco nella tuta e una piccola ustione localizzata; nessun rischio di lesioni permanenti (se proteggo occhi e viso con idonei DPI), ma solo un infortunio guaribile o, nel peggiore dei casi, una cicatrice. Abbiamo già totalmente cambiato ordine di dimensioni.
PANTALONE (ANTIACIDO, ANTISTATICO, IGNIFUGO).
Tessuto: 25%kermel 73%cotone 2%fibre carbonio 200gr/mq.
Normativa:
UNI EN 340:2004/UNI EN 531:1997/ UNI EN 1149-1:1997
UNI EN 1149-2:1999/UNI EN 1149-3:2005
UNI EN 1149-5:2008/UNI EN 13034:2005
Livello prestazioni:
UNI EN 531:1997: A-B1-C1
UNI EN 13034:2005 type 6
GIUBBETTO (ANTIACIDO, ANTISTATICO, IGNIFUGO).
Tessuto: 25%kermel 73%cotone 2%fibre carbonio 200gr/mq.
Normativa:
UNI EN 340:2004/UNI EN 531:1997/ UNI EN 1149-1:1997
UNI EN 1149-2:1999/UNI EN 1149-3:2005
UNI EN 1149-5:2008/UNI EN 13034:2005
Livello prestazioni:
UNI EN 531:1997: A-B1-C1
UNI EN 13034:2005 type 6
Personalizzazione RIFRANGENTE (esempio "Squadra Antincendio")
lato cuore mis. cm. 11 x 3,7 (circa)
Personalizzazione RIFRANGENTE (esempio "Squadra Antincendio")
spallone dietro mis. cm. 21,5 x 7,1 (circa)
DPI II Categoria (Norme: EN ISO 11612, EN 1149-5, EN 13034 tipo 6)
Tessuto 93% Nomex® - 5% Kevlar® - 2% f.antist.
Giacca in Nomex® 170 gr/mq Blu
Pantalone in Nomex® 170 gr/mq Blu
DPI II Categoria (Norme: EN ISO 11612, EN ISO 11611, EN 1149-5, EN 13034 tipo 6, EN 471)
Tessuto 93% Nomex® - 5% Kevlar® - 2% f.antist.
Giacca in Nomex® 170 gr/mq Blu - Giallo
Pantalone in Nomex® 170 gr/mq Blu - Giallo
Testo iniziale parzialmente tratto da Punto Sicuro - Alessandro Mazzeranghi