venerdì 16 marzo 2012

Colonnine Tendi-Nastro per Delimitazione di Aree

Le colonnine estensibili per delimitazione con nastro retrattile sono idonee per delimitare aree e ordinare il flusso di persone in tutti quei luoghi con frequenza di pubblico, musei, spazi espositivi, ect. dove la delimitazione di aree è indispensabile senza intralciare l’esposizione.

Le colonnine segnapercorso e orientamento per il pubblico servono per la delimitazione e la funzione di guidafila per luoghi pubblici e privati come banche, negozi, areoporti, uffici, spazi comuni.

Le colonnine guidafila sono uno strumento indispensabile ed espandibile per l’organizzazione di zone riservate e percorsi prestabiliti.



Acciaio Inox + Nastro Nero art. TD 40
Riavvolgimento ed Estrazione veloce del nastro. 

Acciaio verniciato in polvere epossidica Nero + Nastro Nero art. TD 41
Riavvolgimento ed Estrazione veloce del nastro. 



Acciaio Inox + Nastro Blu Royal art. TD 50
Acciaio Inox + Nastro Rosso art. TD 51
peso Kg. 12 per ogni colonnina completa di base
Riavvolgimento ed Estrazione veloce del nastro
Colonnina Eliminacode Tendinastro o Paletti di Delimitazione


Acciaio Nero + Nastro Blu Royal art. TD 70
Acciaio Nero + Nastro Rosso art. TD 71
peso Kg. 12 per ogni colonnina completa di base
Riavvolgimento ed Estrazione veloce del nastro
Colonnina Eliminacode Tendinastro o Paletti di Delimitazione 

Si collega ad un altra colonnina e può ricevere fino a tre nastri da altre colonnine. Si possono quindi realizzare varie composizioni flessibili ed applicabili in moltissime "geometrie" delle zone da delimitare, per guidare un percorso prestabilito ed evitare code.

Viene fornita nel suo specifico imballo per consentirne l'immagazzinamento, una volta terminato l'uso, in spazi ridotti al minimo.


Nella parte superiore può essere montata la cornice porta avvisi art. TD80



• prezzo imbattibile per quantità
• colori e versioni come foto sottostanti

• si vendono solo in confezioni da 2 pezzi
• peso Kg. 12 per ogni colonnina completa di base


• Acciaio Inox + Nastro Nero art. TD 40
• Acciaio Inox + Nastro Blu art. TD 49 (ad esaurimento)
• Acciaio verniciato in polvere epossidica Nero + Nastro Nero art. TD 41 

• Misure: diametro x altezza 360 x 1000 mm.
• Nastro nero o blu retraibile con una lunghezza di 2 metri

• peso Kg. 12 per ogni colonnina completa di base

• Base del palo molto stabile equipaggiata con ammortizzatori di protezione
• Ogni palo può ricevere 3 nastri simultaneamente
• Ogni supporto murale può ricevere 2 nastri simultaneamente
• Montaggio e smontaggio rapidi
• Stoccaggio poco ingombrante



Utilizzo

Colonnine Tendi-Nastro per Delimitazione di Aree e Orientamento del Pubblico
Colonnina guida fila utilzzata in tutte le situazioni dove è necessario disciplinare l'accesso di persone. 
Sistema snello, pratico e componibile per creare spazi adattabili a qualunque dimensione dell'area da delimitare.
Colonnine resistenti adatte a luoghi pubblici e privati come banche, negozi, areoporti, uffici, spazi comuni.


Colonnine con Cordone Classiche Eleganti da Museo

Le colonnine classiche con cordoni sono idonee per delimitare aree e ordinare il flusso di persone in tutti quei luoghi con frequenza di pubblico, musei, spazi espositivi, ect. dove la delimitazione di aree è indispensabile senza intralciare l’esposizione.

Idonee per delimitare aree e ordinare il flusso di persone in tutti quei luoghi con frequenza di pubblico. Colonnine segnapercorso e orientamento per il pubblico, delimitazione e guidafila per luoghi pubblici e privati come banche, negozi, areoporti, uffici, spazi comuni.

Versione classica con elegante cordone della colonnina utilzzabile dove è necessario regolare percorsi o disciplinare l'accesso di persone.



Importante: Cordoni monocolore e Cordoni bicolore, 
anche colori particolari a richiesta 
anche misure particolari a richiesta





Colonnine Acciaio per delimitazione con elegante cordone.

TD 300 Colonnine di Delimitazione finitura cromata Ø 50 mm. h. cm. 95
4 spazi per l’aggancio dei cordoni

TD 301 Colonnine di Delimitazione finitura dorata Ø 50 mm. h. cm. 95
4 spazi per l’aggancio dei cordoni

TD 320 Cordone mt. 1,5 con ganci terminali cromati - BLU REALE
TD 321 Cordone mt. 1,5 con ganci terminali cromati - BORDEAUX

TD 330 Cordone mt. 1,5 con ganci terminali dorati - BLU REALE
TD 331 Cordone mt. 1,5 con ganci terminali dorati - BORDEAUX




Eleganti Colonnine con Cordoni

Le colonnine segnapercorso e orientamento per il pubblico servono per la delimitazione e la funzione di guidafila per luoghi pubblici e privati come banche, negozi, areoporti, uffici, spazi comuni.

Le colonnine sono uno strumento indispensabile per l’organizzazione di zone riservate e percorsi prestabiliti. 
Sistema snello, pratico e componibile per creare spazi adattabili a qualunque dimensione dell'area da delimitare. 
Con semplicità e discrezione, in modo funzionale queste colonnine gestiscono gli eventuali punti di attesa, garantiscono la fruizione dell’esperienza artistica museale, la riservatezza e migliorano il rapporto professionale con custodi, gruppi, ect.








mercoledì 14 marzo 2012

Colonnine di delimitazione PLUS OUTDOOR

PLUS OUTDOOR

Colonnine estensibili per delimitazione da esterno in PVC colori vari, con nastro retrattile.
Idonee per esterni per delimitare aree e ordinare il flusso di persone in tutti quei luoghi con frequenza di pubblico.






Realizzata con materiali leggeri e al tempo stesso resistenti agli agenti atmosferici e ai raggi ultravioletti. 

Colonnina di delimitazione in PVC di colore bianco, giallo o rosso. Base smontabile di colore grigio in polietilene zavorrabile con sabbia o con acqua (con antigelo per uso esterno).

Fornite complete di robusto nastro in fibra sintetica da metri 4 a strisce nero/giallo o rosso/bianco.

Si possono collegare direttamente all’apposito aggancio da parete P 206 (fornito a parte) oppure ad un'altra colonnina per terminare un percorso.

Peso: base piena d’acqua kg 10 circa (base vuota kg 1,8).


E 107 colonnina colore rosso (abbinare lettera colore nastro)
E 109 colonnina colore bianco (abbinare lettera colore nastro)
E 110 colonnina colore giallo (abbinare lettera colore nastro)
P 206 aggancio a parete
EP54 sostegno porta-cartelli da fi ssare tramite biadesivo alle colonnine





alternativa possibile
nascono prevalentemente per uso interno, ma sono state testate anche all'esterno












martedì 13 marzo 2012

Scegliere indumenti che non propaghino facilmente la fiamma


L’incendio degli indumenti indossati è un rischio gravissimo e sottovalutato: sul lavoro e in casa.
Un abbigliamento scelto correttamente quando anche non dovesse proteggere da un rischio esistente, previene però i rischi di un abbigliamento scorretto.




Alcuni tessuti quando si infiammano non solo propagano la fiamma ma fondono, lasciando, dopo essere bruciati, un residuo appiccicoso ad alta temperatura. Questo ovviamente massimizza le conseguenze dannose. Dobbiamo ricordare che le ustioni gravi non si “fermano” quando si spenge il fuoco e si rimuove la fonte di calore. Nei casi più gravi le cellule danneggiate propagano il danno alle cellule circostanti fino a che l’organismo non regge più. Possono passare giorni o settimane. 

Ricordiamo il caso THYSSEN e il fatto che alcuni lavoratori, ancora coscienti al momento dei soccorsi e nei giorni immediatamente successivi, sono peggiorati progressivamente andando in coma prima, e poi dopo un altro lasso di tempo, morendo. La dinamica è la stessa.

(Ricordiamo il caso di una bambina francese: si è ustionata gravemente sul 50% del corpo perché il suo abitino ha preso fuoco durante una festa di compleanno, incendiandosi per contatto con una candela alla citronella accesa per tenere lontani gli insetti).

La soluzione è banale: scegliere indumenti che non propaghino facilmente la fiamma. Il cotone brucia ma se indosso una tuta di cotone e vengo colpito da una scoria metallica a 1200°C il risultato sarà un buco nella tuta e una piccola ustione localizzata; nessun rischio di lesioni permanenti (se proteggo occhi e viso con idonei DPI), ma solo un infortunio guaribile o, nel peggiore dei casi, una cicatrice. Abbiamo già totalmente cambiato ordine di dimensioni.


PANTALONE (ANTIACIDO, ANTISTATICO, IGNIFUGO).
Tessuto: 25%kermel 73%cotone 2%fibre carbonio 200gr/mq.
Normativa:
UNI EN 340:2004/UNI EN 531:1997/ UNI EN 1149-1:1997
UNI EN 1149-2:1999/UNI EN 1149-3:2005
UNI EN 1149-5:2008/UNI EN 13034:2005
Livello prestazioni:
UNI EN 531:1997: A-B1-C1
UNI EN 13034:2005 type 6

GIUBBETTO (ANTIACIDO, ANTISTATICO, IGNIFUGO).
Tessuto: 25%kermel 73%cotone 2%fibre carbonio 200gr/mq.
Normativa:
UNI EN 340:2004/UNI EN 531:1997/ UNI EN 1149-1:1997
UNI EN 1149-2:1999/UNI EN 1149-3:2005
UNI EN 1149-5:2008/UNI EN 13034:2005
Livello prestazioni:
UNI EN 531:1997: A-B1-C1
UNI EN 13034:2005 type 6

Personalizzazione RIFRANGENTE (esempio "Squadra Antincendio")
lato cuore mis. cm. 11 x 3,7 (circa)
Personalizzazione RIFRANGENTE (esempio "Squadra Antincendio")
spallone dietro mis. cm. 21,5 x 7,1 (circa)

DPI II Categoria (Norme: EN ISO 11612, EN 1149-5, EN 13034 tipo 6)
Tessuto 93% Nomex® - 5% Kevlar® - 2% f.antist.
Giacca in Nomex® 170 gr/mq Blu
Pantalone in Nomex® 170 gr/mq Blu

DPI II Categoria (Norme: EN ISO 11612, EN ISO 11611, EN 1149-5, EN 13034 tipo 6, EN 471)
Tessuto 93% Nomex® - 5% Kevlar® - 2% f.antist.
Giacca in Nomex® 170 gr/mq Blu - Giallo
Pantalone in Nomex® 170 gr/mq Blu - Giallo




Testo iniziale parzialmente tratto da Punto Sicuro - Alessandro Mazzeranghi

martedì 6 marzo 2012

Indumenti resistenti alle radiazioni elettromagnetiche

ELETTROSMOG

Indumenti resistenti alle radiazioni elettromagnetici per lavoro elettrico
Abbigliamento e Indumenti per difendersi dall' INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO e dalle ONDE ELETTROMAGNETICHE

Una linea di abbigliamento tecnico che protegge la parti sensibili del nostro corpo dalle onde elettromagnetiche generate dai telefoni cellulari. Unisce la robustezza di un cotone il cui peso è pari a 300 grammi mq. con trattamento antimacchia supplementare e inserti in tessuto antistrappo Cordura Dupont® dove il capo è soggetto a maggior usura.


Modelli: Giubbotto, Pantalone, Gilet






Si intende con "ELETTROSMOG" l'inquinamento elettromagnetico da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, in altre parole quelle emesse da: 
  1. emittenti radiofoniche, 
  2. cavi elettrici percorsi da corrente alternata di forte intensità (ad es. gli elettrodotti della rete di distribuzione), 
  3. radio-onde per telefoni cellulari, 
  4. telefoni cellulari e Wi-Fi (Wireless Fidelity) ovvero i dispositivi che possono collegarsi a reti locali (telefonia, Internet, ecc.), per mezzo di radio-onde.
Il problema dell’elettromagnetismo e dell’inquinamento “invisibile”, “inodore”, che si subisce dalle radiazioni elettromagnetiche (particolarmente grave è che i più danneggiati, a rischio tumori, si dica siano i bambini…), questa problematica viene coscientemente “dimenticata” da tutti, anche dai più sensibili di noi ai temi ambientali, perché tutti siamo consumatori di questa tecnologia (cioè usiamo il cellulare).

Ricordiamo che per effetto del rinvio dei termini di recepimento della Direttiva europea 2004/40/CE nel D.Lgs. 81/2008 le specifiche disposizioni sulla protezione dei lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici contenute nel Capo IV del Titolo VIII entreranno in vigore solo il 31 ottobre 2013.

Ogni azienda dovrà mettersi in regola con la nuova normativa che obbliga ad aggiornare i documenti sulla sicurezza legata all’esposizione a campi elettromagnetici in bassa e alta frequenza. Ciascun datore di lavoro sarà chiamato ad individuare, in azienda, le sorgenti di campi elettromagnetici, valutarne il rischio tramite strumenti adeguati e in conformità alle norme di emanazione europea e adottare misure di contenimento e di prevenzione del rischio”.



Mentre le radiazioni ionizzanti, a cui sono esposti coloro che lavorano a contatto con sorgenti radioattive, possono essere schermate, le emissioni elettromagnetiche a bassa energia hanno rari casi di esposizione acuta e possibili influenze solo nel lungo lunghissimo periodo”.

Esistono invece sorgenti indipendenti dall’attività lavorativa, ma che possono essere influenti e che pertanto vanno verificate e confrontate con le soglie, molto più cautelative, disposte per la popolazione. Si tratta ad esempio di stazioni radio base ed elettrodotti posti nelle vicinanze delle aree produttive.

Ne consegue che più che proteggere una postazione di lavoro da un rischio comunque difficile da correlare è meglio agire con soluzioni di prevenzione, ad esempio evitando che i lavoratori debbano stazionare per molte ore a diretto contatto con queste sorgenti o adottando Indumenti di Protezione protettivi rispetto ad esse.

Ma esiste anche un bisogno emergente e correlato che riguarda la salubrità delle abitazioni. “Il movimento del green building non ha ancora affrontato nei propri sistemi di rating questo aspetto in maniera decisa, forse a causa dell’apparente intangibilità del problema. È però una questione molto sentita dalla popolazione”, commenta l’Amministratore Delegato di Habitech Gianni Lazzari.


Una norma contenuta nel “decreto sviluppo” approvato dal Governo nello scorso ottobre innalza del 70% i limiti degli impianti di telefonia mobile e del 30 per quelli di radio e tv. Sarà così possibile navigare in Internet con il proprio smartphone, e questo porterà a una “necessaria invasione” di nuove antenne (pare verranno installati 15-20.000 nuovi impianti nei prossimi due anni). Ma a quale rischio? Arpa (l’Agenzia per l’Ambiente) e Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) hanno reagito negativamente a questo provvedimento mettendo in rilievo come da più parti (nella ricerca scientifica internazionale) si parli di possibile cancerogenicità delle radiazioni emesse dalle “antenne-ripetitori”.

giovedì 1 marzo 2012

Maschere ANTIGAS norma EN 136 Classe 2 e Classe 3






Sono distinte tre classi di maschere, che forniscono lo stesso livello di protezione respiratoria, ma presentano alcune differenze in funzione del tipo di applicazione:


Classe 1: maschere intere per impiego leggero non professionale;
Classe 2: maschere intere per impiego professionale generale;
Classe 3: maschere intere per impiego professionale speciale.



Classificazione e Marcatura
Maschera intera di classe 2

secondo la norma EN 136:1998 e conforme alla direttiva 89/686/CEE (DPI).

Maschere intera a pressione negativa con raccordo filettato EN 148-1 costituita da:
• Facciale esterno con doppio bordo di tenuta, ergonomico e a soffietto
• Schermo panoramico a grande visibilità
• Gruppo bocchettone che riunisce in un solo corpo la membrana di espirazione, il dispositivo fonico, la guarnizione-porta valvola e la valvola di inspirazione
• Mascherina interna
• Testiera a cinque bracci
• Nastro tracolla

La maschera può essere utilizzata con: dispositivi a depressione dotati dello stesso raccordo filettato EN148-1 (filtri, sistemi air line, respiratori turbo alimentati ect.).

Materiali
Facciale: TPE
Schermo visivo: Policarbonato
Testiera: EPDM
Mascherina interna: TPE
Nastro tracolla: PVC

Materiale per la pulizia:

Soluzione disinfettante concentrata da diluire in acqua al 5%, in confezione da 1 litro
Soluzione sgrassante concentrata da diluire in acqua al 5%, in confezione da 5 litri



Classificazione e Marcatura
Maschera intera di classe 3

secondo la norma EN 136:1998 e conforme alla direttiva 89/686/CEE (DPI).

Maschere intera a pressione negativa con raccordo filettato EN 148-1 costituita da:
• Facciale esterno con doppio bordo di tenuta, ergonomico e a soffietto
• Schermo panoramico a grande visibilità
• Gruppo bocchettone che riunisce in un solo corpo la membrana di espirazione, il dispositivo fonico, la guarnizione-porta valvola e la valvola di inspirazione
• Mascherina interna
• Testiera a cinque bracci
• Nastro tracolla

La maschera può essere utilizzata con dispositivi a depressione dotati dello stesso raccordo filettato EN148-1 (filtri, sistemi air line, respiratori turbo alimentati ecc. )

Materiali:
Facciale: EPDM
Schermo visivo: Policarbonato trattato antigraffio antisolvente
Testiera: EPDM
Mascherina interna: TPE
Nastro tracolla: PVC

Sulla maschera intera devono essere marcati il numero della norma e le lettere "CL" immediatamente seguite dal numero della classe di appartenenza, per esempio:
EN 136:1996 CL 3.


Materiali - Per le maschere intere di classe 2 e classe 3, le parti esposte, che possono essere soggette ad urti durante l'uso dell'apparecchio, non possono essere in alluminio, magnesio, titanio o leghe contenenti questi metalli tali da produrre, in caso di urto, scintille in grado di incendiare miscele di gas infiammabili.


Resistenza alla radiazione termica
Le maschere intere di classe 3 devono essere resistenti alla radiazione termica


Materiale per la pulizia:

Soluzione disinfettante concentrata da diluire in acqua al 5%, in confezione da 1 litro
Soluzione sgrassante concentrata da diluire in acqua al 5%, in confezione da 5 litri






Premessa per l’uso di filtri è la presenza di almeno il 17% di ossigeno nell’aria ambiente!

Per la selezione maschere della protezione respiratoria e per la durata dei filtri devi conoscere il contaminante a cui sei esposto e qual è il livello di esposizione (concentrazione).


1° Contaminante

2° Gas number
3°Livello di esposizione misurato



In caso di pericolo di mancanza d’ossigeno, così come in caso di eventuale presenza di concentrazioni più elevate di gas tossici e polvere, devono essere impiegati dispositivi per la protezione delle vie respiratorie indipendenti dall’aria ambiente. Consultate un "dpiologo" esperto per ottenere consigli validi.




Tipi di filtro
Filtro antigas: protegge dai gas e dai vapori, si suddividono in diversi tipi
Filtro antipolvere: protegge dalla polvere, dal fumo, dagli spray e dalle nebbie
Filtro combinato: si tratta di un unico filtro (antigas e antipolvere)
Per i filtri AX, i filtri speciali e particolari (p.es. NO, CO, Reattore)  valgono regole aggiuntive.
A seconda della concentrazione delle sostanze contaminanti vengono utilizzati dispositivi filtranti con filtri antipolvere o maschere semifacciali con filtri antipolvere.
Per facilitare l’operatore nella scelta della protezione a lui più idonea, i filtri sono suddivisi in:
• tipi di filtro
• classe del filtro
• livello di protezione
I filtri sono identificabili per mezzo del colore, della denominazione e dei principali campi di utilizzo.


Magazzinaggio
Il tempo di magazzinaggio  per filtri antigas o combinati, ancora confezionati e conservati in modo adeguato, è indicato su ciascun filtro. I filtri antipolvere non hanno scadenza se conservati in modo corretto.


Per l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie con filtro, è necessario essere a conoscenza delle 
seguenti condizioni per la sicurezza:
• conoscere il tipo, le caratteristiche e la composizione delle sostanze contaminanti
• il contenuto di ossigeno dell’aria di inalazione deve essere superiore a 17 Vol.%
• il filtro antigas deve essere impiegato solo in presenza di sostanze contaminanti gassose – assolutamente 
   non per proteggere dalla polvere
• il filtro antipolere deve essere utilizzato solo in presenza di polvere – assolutamente non per 
   proteggere dai gas
• quando è necessaria la protezione sia dai gas, sia dalla polvere, utilizzare il filtro combinato
• osservare la massima concentrazione ammessa di sostanze contaminanti per la rispettiva classe di filtro.


Durata 
La durata di un filtro dipende dalla sua dimensione (classe) e dalle condizioni ambientali (temperature, umidità dell’aria, contenuto della sostanza contaminante ecc.) così come dal consumo di aria da parte dell’operatore.
Quando, inalando, si sentono odori, sapori o si avverte un senso di irritazione, significa che i filtri antigas o i  filtri combinati, utilizzati per proteggersi dai gas, non possono più essere utilizzati.

Ripetiamo i fattori: 
° natura e concentrazione del contaminante, 
° umidità,
° temperatura, 
° ritmo respiratorio e capacità polmonare
Il filtro va sostituito quando l'utilizzatore avverte l'odore o il sapore della sostanza; ciò avviene quando il carbone attivo è saturo e ha quindi esaurito la sua capacità di assorbimento.


Per quanto riguarda i filtri antipolvere o i filtri combinati, utilizzati per proteggersi dalle polveri, si capisce di essere giunti ormai al termine della durata di utilizzo degli stessi, quando aumenta la resistenza di respirazione (resistenza di inalazione). Attenzione: escluso i BASSOBOLLENTI (esempio: ACETONE)!



Gamma GILET Alta Visibilità