giovedì 24 dicembre 2009

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lunedì 14 dicembre 2009

TUTE ESTETICA # FUNZIONE



Bisogna ricordare che un INDUMENTO da lavoro, sia Pantalone, Giubbetto, Salopette o Tuta Intera, viene “indossato” per diverse ore quotidianamente. Se il turno di lavoro è di 8 ore, magari 10 ore di seguito (se si considerano eventuali pause). Ciò vuol dire che non sono da sottovalutare le brevi informazioni che questa guida cercherà di illustrare. 


Innanzitutto bisogna ricordare che quando si lavora non si deve: né fare una sfilata, né farsi notare, né essere il più trendy della situazione, quindi bando ad abiti, magliette, ect. aderenti e attillati: durante le ore di lavoro l'abbigliamento deve essere comodo e pratico, deve assecondare i movimenti posturali che si succedono per eseguire le operazioni di lavoro, deve assecondare i movimenti del corpo per proteggerlo.



Quindi l'estetica deve prestarsi alla funzionalità e NON il contrario. Una estetica semplice e funzionale sarà quindi un sicuro vantaggio per il confort e la prestazione sul lavoro di un capo.

L’abbigliamento da lavoro richiede particolari accortezze nella scelta e nella selezione. Pertanto, è opportuno, valutare le diverse fibre tessili.
In base alle nostre esigenze sì, ma anche in base al lavoro che si svolge, all'esigenza di ridurre gli infortuni sul lavoro, all'esigenza di preservare le condizioni di salute, igiene e sicurezza dei lavoratori nello svolgimento delle loro mansioni, alle caratteristiche del luogo di lavoro (esempio luoghi umidi e freddi in inverno, oppure luoghi umidi e caldi in estate).


Innanzitutto su tutti i capi d’abbigliamento c’è l’etichetta. Essa deve riportare la qualità del tessuto con cui è fatto l’indumento. È importante saperlo, poiché, ci sono soggetti che possono avere un’intolleranza a qualche tessuto. Soprattutto le fibre sintetiche, nate in laboratorio, nate dal mix di sostanze chimiche, che per quanto possano essere all’avanguardia ed innovative, potrebbero non essere tollerate dal PH della pelle. Possiamo distinguere le fibre in naturali, artificiali e sintetiche. Quelle naturali sono di origine animale, vegetale o minerale. Lana, cotone, lino sono tra le più diffuse. Tra quelle di origine minerale, ricordiamo quelle aramidiche e paraaramidiche. Abbiamo poi le fibre artificiali. Nate dal mix di ingredienti naturali e composizioni chimiche. Si distingue la raion viscosa: questo particolare tessuto è impiegato per indumenti industriali. Le fibre sintetiche, infine, ahimè, costituiscono una larga parte degli indumenti da lavoro. Tra essi il poliestere: di cui in un post precedente abbiamo messo in luce pregi e difetti.



È necessario infine ricordare, in ogni caso, che i vestiti da lavoro non devono ostacolare le funzioni della pelle. Pertanto non devono “aggredire” le normali attività di secrezione e traspirazione.



Ricordiamo sempre cosa è un DPI:
DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
(art. 74 Dlgs. 81/08)

Per Dispositivo di Protezione Individuale (D.P.I.) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art. 74 Dlgs. 81/08).

Obbligo di uso:

I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

Requisiti:
I DPI devono: 
a) essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; 
b) essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; 
c) tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore; 
d) poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità.

In caso di rischi multipli che richiedono l'uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell'uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.

Il Datore di lavoro fornisce ai lavoratori DPI conformi ai requisti previsti.
I lavoratori utilizzano i DPI messi a loro disposizione conformemente all'informazione e alla formazione ricevute e all'addestramento eventualmente organizzato.

I lavoratori: 
a) hanno cura dei DPI messi a loro disposizione; 
b) non vi apportano modifiche di propria iniziativa.

I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione.


venerdì 11 dicembre 2009

il PILE: scelta controversa

Che cosa è il PILE? Il Pile è 100% Poliestere
Che cosa è il POLIESTERE?
Il Poliestere è un derivato del petrolio.
La scoperta di questa fibra ha reso possibile la produzione di tessuti di facile manutenzione dotati di una specie di "memoria" in grado di far riprendere la forma originaria.
Attenzione: è infiammabile
In caso di incendio nelle procedure di emergenza viene specificatamente precisato che chi indossa capi sintetici in poliestere deve toglierli:


raccomandano questo i Vigili del Fuoco:
http://pompieriweb.xoom.it/
e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare:
http://www.pg.infn.it/servizi/sicurezza/emergency
(tanto per citare i più autorevoli)
I pile comunque non sono tutti uguali, aldilà della qualità della lavorazione della fibra ci sono alcuni trattamenti speciali che non vengono applicati su tutti i capi (es: trattamento per diminuire l'infiammabilità)
Hanno però praticamente tutti lo svantaggio che se ci va sopra una scintilla si bucano. Vedere questo filmato:
La composizione precisa delle fibre che genericamente vanno sotto il nome di pile rimane spesso un segreto dell'azienda. La fibra di partenza è il poliestere, che può essere lavorato in modi diversi. In alcuni casi vengono aggiunte altre fibre sintetiche, come poliammide, acrilico, elastane. Il pile è il risultato di una lavorazione a maglia particolare, che è in grado di rendere il tessuto soffice e voluminoso. Una fibra lavorata in questo modo contiene molta aria ed è quindi in grado di essere un buon isolante termico: più il tessuto si presenta voluminoso e spesso, più terrà caldo.
C'è però un limite: questa fibra non può nulla o quasi contro pioggia e vento.
Per questo motivo alcuni capi vengono sottoposti ad ulteriori lavorazioni per renderli impermeabili e resistenti all'aria. Attenzione: un capo in pile di maggiore spessore, non protegge di più dal vento. La resistenza al vento dipende da come è stato realizzato il tessuto di pile, e non dal suo spessore.

Poliestere o Polyester
Caratteristiche della fibra: elevata resistenza alla rottura, elasticità, ripresa. Ha una buona resistenza all'abrasione, è ingualcibile, si lava facilmente, asciuga rapidamente, non occorre stirarla. Usare sempre un ammorbidente per l'elasticità delle fibre. Resistente alla luce.

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