lunedì 27 maggio 2024

Gli agenti chimici pericolosi: DPI per gli arti superiori e inferiori




Un documento INAIL sugli agenti chimici pericolosi si sofferma anche sui DPI = dispositivi di protezione individuale per i lavoratori esposti. 

[Aggiornamento, pubblicato nel 2023, del documento “ Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori”, documento prodotto dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (CTSS) dell’ Inail].

Quando i rischi lavorativi non sono eliminabili e minacciano la salute e sicurezza dei lavoratori, anche in relazione all’esposizione a eventuali sostanze pericolose, è necessario ricorrere all’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). E il datore di lavoro deve mettere a disposizione del lavoratore dispositivi che siano idonei e adeguati ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro.

Il documento entra anche nel dettaglio delle varie tipologie di DPI a seconda della protezione che offrono: 


Gli agenti chimici pericolosi: DPI per gli arti superiori

Si indica che i dispositivi di protezione individuale per la protezione degli arti superiori da agenti chimici “consistono in guanti, anche con manicotto, la cui scelta deve prendere in considerazione sia l’agente chimico, sia le condizioni di utilizzo, oltre che eventuali allergie del lavoratore”.

In particolare le schede dati di sicurezza degli agenti chimici utilizzati “contengono indicazioni sul tipo di materiale e su eventuali altri criteri prestazionali necessari (ad es. impenetrabilità e resistenza) per la protezione in relazione all’agente chimico; il tipo di guanti scelto infatti deve essere in grado di proteggere il lavoratore dall’agente chimico nelle condizioni di utilizzo”.

Le norme della serie UNI EN ISO 374 “valutano la resistenza chimica con riferimento a:

🗺️ penetrazione di una sostanza chimica;
🗺️ degradazione delle sue proprietà;
🗺️ permeazione della sostanza chimica”.

E queste informazioni “sono fornite dai produttori, normalmente in forma tabellare”.

Si segnala poi che i guanti “vanno utilizzati per un periodo di tempo inferiore a quello di permeazione della sostanza chimica (processo di diffusione dell’agente chimico all’interno del materiale di cui è costituito il guanto). È importante che i guanti presentino resistenza non solo agli agenti chimici impiegati, ma ad altri rischi eventualmente presenti, ad esempio rischi meccanici, quali abrasione, taglio, strappo e perforazione”.

È importante che gli operatori conservino i propri guanti “in buone condizioni e in ambienti puliti e asciutti”. Tali DPI “devono essere sostituiti ogni volta che si presentano lacerazioni, abrasioni o contaminazioni con prodotti chimici”.

Scarica il documento INAIL

Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori”, a cura di Elisabetta Barbassa, Maria Rosaria Fizzano e Alessandra Menicocci - collana Salute e sicurezza, aggiornamento - edizione 2023 (formato PDF, 2.32 MB)



Gli agenti chimici pericolosi: DPI per gli arti inferiori

La protezione degli arti inferiori da eventuale contatto con agenti chimici pericolosi si realizza attraverso l’utilizzo di indumenti e calzature (scarpe a collo alto, mezzi stivali e stivali) in pelle o altro materiale. Le calzature antinfortunistiche, in particolare, si distinguono in 2 classi principali in base al materiale del corpo della calzatura: 

- tipo I: calzature di cuoio o altri materiali, escluse le calzature interamente in gomma o in polimero;
- tipo II: calzature interamente in gomma o in polimero.

La norma UNI/TR 11430:2011 definisce i criteri per la scelta, l'uso, la cura e la manutenzione delle calzature di protezione degli arti inferiori e prevede la loro suddivisione in 3 categorie: 

👟 di Sicurezza, sigla S (Safety) oppure SB, normate dalla norma UNI EN ISO 20345:2022;
👟 di Protezione, sigla P (Protection) oppure PB, normate dalla norma UNI EN ISO 20346:2022;
👟 da Lavoro, sigla O (Occupational) oppure OB, normate dalla norma UNI EN ISO 20347:2022.

La differenza tra le tre categorie è il diverso grado di protezione del puntale: assente in quella da lavoro, ed invece in grado di assorbire la caduta di un peso di 20 Kg da un’altezza di 1 metro in quelle di sicurezza. 

Poiché scivolamenti e cadute sono tra le maggiori cause di infortunio sul lavoro, tutte le calzature antinfortunistiche (classi I e II) devono essere resistenti allo scivolamento. Sono inoltre disponibili protezioni particolari per attività specifiche, come nel caso delle calzature resistenti:

- agli agenti chimici; tali calzature devono avere proprietà di resistenza e impenetrabilità e devono soddisfare i requisiti previsti dalle norme UNI EN 13382-1:2019, 13382- 2:2019 e 13832-3:2019; 

- al calore e spruzzo di metallo fuso, come può avvenire ad es. in fonderia o in saldatura, per cui è richiesto l’uso di specifiche calzature atte a proteggere contro i rischi termici (norma UNI EN ISO 20345:2022).


Scarica il documento INAIL

Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori”, a cura di Elisabetta Barbassa, Maria Rosaria Fizzano e Alessandra Menicocci - collana Salute e sicurezza, aggiornamento - edizione 2023 (formato PDF, 2.32 MB)










Agenti Chimici Pericolosi e DPI = Dispostivi di Protezione Individuale: vie respiratorie e volto

Un documento INAIL sugli agenti chimici pericolosi si sofferma anche sui DPI = dispositivi di protezione individuale per i lavoratori esposti. 

[Aggiornamento, pubblicato nel 2023, del documento “ Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori”, documento prodotto dalla Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (CTSS) dell’ Inail].

Quando i rischi lavorativi non sono eliminabili e minacciano la salute e sicurezza dei lavoratori, anche in relazione all’esposizione a eventuali sostanze pericolose, è necessario ricorrere all’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI). E il datore di lavoro deve mettere a disposizione del lavoratore dispositivi che siano idonei e adeguati ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro.

Il documento entra anche nel dettaglio delle varie tipologie di DPI a seconda della protezione che offrono: 

“➡” DPI delle vie respiratorie,
“➡” DPI del viso e degli occhi,
“➡” DPI degli arti superiori,
“➡” DPI degli arti inferiori o del corpo intero.

L’articolo 79 comma 2 bis del d.lgs. 81/2008 (modificato dal DL 21 ottobre 2021, n. 146) “riconduce i criteri per l’individuazione e uso dei DPI alla migliore pratica tecnologicamente disponibile, facendo riferimento all’edizione più aggiornata delle norme tecniche”.

Ci soffermiamo in particolare, sui DPI per la protezione delle vie respiratorie, i DPI per la protezione del viso e degli occhi e i DPI per la protezione degli arti superiori.

Questi gli argomenti:

Gli agenti chimici pericolosi: DPI per le vie respiratorie
Gli agenti chimici pericolosi: DPI per il viso e gli occhi
Gli agenti chimici pericolosi: DPI per gli arti superiori

Gli agenti chimici pericolosi: DPI per le vie respiratorie

Il documento indica che i DPI di protezione delle vie respiratorie (APVR, apparecchi di protezione delle vie respiratorie) “sono progettati per proteggere le vie respiratorie contro l’inspirazione di atmosfera inquinata o carente di ossigeno”.

Inoltre questi dispositivi “appartengono ai DPI di terza categoria e il personale che li utilizza deve essere opportunamente informato e addestrato”.

In particolare, la norma UNI 11719:2018 “rappresenta la Guida alla scelta, all'uso e alla manutenzione degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie, in applicazione della norma EN 529:2006”.

E gli APVR “si distinguono in:

➡️ isolanti, che proteggono da insufficienza di ossigeno e atmosfere inquinate funzionando in modo indipendente dall’atmosfera ambiente, creando un vero e proprio isolamento dall’atmosfera circostante e fornendo al lavoratore l’aria respirabile di cui ha bisogno;

➡️ filtranti, che purificano l’aria trattenendo gli inquinanti; possono essere usati solo se questa contiene una concentrazione sufficiente di ossigeno”.

I filtri sono “dispositivi che vengono inseriti su maschere, semi-maschere e quarti di maschere e hanno la funzione di trattenere gli inquinanti presenti sia come particelle solide o liquide (aerosol) in sospensione nell’aria (‘filtri antiparticolato’) sia come gas o vapori (‘filtri antigas’):

1° filtri antiparticolato: “sono classificati in base alla loro efficacia filtrante in 3 classi: P1, P2 e P3”;

2° filtri antigas: anche questi filtri “si classificano in 3 classi, contrassegnate dai numeri 1, 2 e 3 in base alla loro capacità filtrante. Inoltre i filtri antigas sono specifici per determinate sostanze o famiglie di sostanze”.

3° “filtri combinati, che svolgono la funzione di antiparticolato e antigas”.

Il documento ricorda poi che un tipo particolare di APVR sono le semimaschere filtranti, solitamente denominate anche facciali filtranti, “costruite interamente o prevalentemente di materiale filtrante. Possono essere utilizzabili per un solo turno di lavoro o per più turni (se prevedono la sigla apposita) (riutilizzabili)”.

Se per quasi tutti gli APVR il principio di protezione “è basato sulla perfetta tenuta del dispositivo sul volto di chi lo indossa”, uno specifico test, generalmente chiamato “fit test”, “viene eseguito proprio per assicurarsi che il dispositivo faccia efficacemente tenuta sul volto dell’operatore”. Dunque prima di ogni utilizzo, il lavoratore “deve assicurarsi che l’APVR sia correttamente indossato e, se a tenuta, aderente al volto eseguendo uno specifico ‘controllo della tenuta’. 


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Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza, “ Agenti chimici pericolosi. Istruzioni ad uso dei lavoratori”, a cura di Elisabetta Barbassa, Maria Rosaria Fizzano e Alessandra Menicocci - collana Salute e sicurezza, aggiornamento - edizione 2023 (formato PDF, 2.32 MB)


Gli agenti chimici pericolosi: DPI per il viso e gli occhi

Veniamo alla protezione del viso e degli occhi.

Il documento fornisce indicazioni su occhiali a tenuta o a mascherina, visiere e schermi che proteggono il lavoratore dagli schizzi o spruzzi di sostanze o miscele pericolose. E, in questo caso, è la norma UNI EN ISO 19734:2021 che “costituisce la Guida alla scelta, all'utilizzo e alla manutenzione dei dispositivi di protezione di occhi e viso”.

Ricorda che è importante “verificarne sempre lo stato di conservazione: i DPI non devono presentare dei graffi, delle abrasioni o delle zone di scolorimento sulle lenti o sugli schermi e visiere. Le protezioni laterali devono essere ben controllate e nel caso degli occhiali le montature non devono essere danneggiate o deformate e le aste allentate”.






venerdì 10 maggio 2024

Pavimento Bagnato Pericolo di Caduta Segnali Avvisi

CAVALLETTO BIFACCIALE SEGNALE DI AVVISO pericolo di caduta PAVIMENTO BAGNATO CN-061 

Cavalletto con segnale di avviso in polipropilene di colore giallo, ideale sia per interni che per esterni. Dimensioni mm 270 x altezza 610 mm.Fornito con cartello in pvc 20 x 20 cm. con testo o scritte:“Pavimento Bagnato - Wet Floor - Nasser Fussboden” richiudibile per agevolare il trasporto



CAVALLETTO BIFACCIALE SEGNALE DI AVVISO pericolo di caduta PAVIMENTO BAGNATO CN-610 
Cavalletto con segnale  di avviso in polipropilene di colore giallo, ideale sia per interni che per esterni.Dimensioni: base mm 270 x 610 h, peso kg 0,7Testi e Scritte: “Attenzione pavimento bagnato” e “Fuori servizio”richiudibile per agevolare il trasporto.



CAVALLETTO BIFACCIALE A LIBRO SEGNALE DI AVVISO pericolo di caduta PAVIMENTO BAGNATO CN-147 
Cavalletto con segnale  di avviso in PVC espanso 3 mm.Facilmente  trasportabili tramite apposita maniglia. Peso gr. 600 Dimensioni mm 333 x 500 (chiuso).Triangolo di Pericolo + Scritta Pavimento Bagnatorichiudibile per agevolare il trasportoA richiesta fornibili con altri segnali di sicurezza ]



SEGNALE MOBILE CAVALLETTO A LIBRO RICHIUDIBILE CORREDATO DI PANNELLO IN PVC CON VARIE SCRITTE 
Pannello in PVC, spessore 1 mm classe 1, dimensioni cm. 32,5 x 65Cavalletto in PVC cm. 40 x 7,5 x 96
Richiudibile, ingombro ridotto, può essere alloggiato nel vano bagagli dell’autovettura. I pannelli sono intercambiabili in funzione sia dell’ente sia del messaggio. Principale utilizzo: segnalare postazioni di rilevazione elettronica della velocità.
POLIZIA MUNICIPALE - POLIZIA LOCALE - ZONA RIMOZIONE - STRADA CHIUSA







CAVALLETTI PRONTO INTERVENTO PER FORZE DELL'ORDINE

 


KIT CAVALLETTO PER PRONTO INTERVENTO PER FORZE DELL'ORDINE


Kit segnaletica di pronto intervento composto da cavalletto più disco da 60 richiudibileKit segnaletica di pronto intervento composto da: cavalletto richiudibile in acciaio zincato Ø mm 14 completo di segnale con pellicola rifrangente di Classe 1 o Classe 2 prismatica. Ingombro minimo, pratico, leggero, maneggevole, estremamente utile nelle situazioni di emergenza. Ideale per furgoni attrezzati.
Fornibile con le figure del Codice della Strada: disco da 60 cm, triangolo lato 60 cm e quadrato 60 x 60 cm. A richiesta versione personalizzabile (richiedi un preventivo). 
CVGLR6 Kit cavalletto con disco da 60 cm rifrangente Classe 1, Figure varie da Codice della Strada C.d.S.CVGLH6 Kit cavalletto più disco da 60 cm rifrangente Classe 2, Figure varie da Codice della Strada C.d.S.
CVGLR7 * girevoleKit cavalletto con disco da 60 cm rifrangente Classe 1, Figure varie da Codice della Strada C.d.S.CVGLH7 * girevoleKit cavalletto più disco da 60 cm rifrangente Classe 2, Figure varie da Codice della Strada C.d.S.
Fornibile anche nella versione Conforme al Codice della Strada con segnale ad un’altezza di 60 cm dal suolo (codice finale N)
A richiesta versione personalizzabile (richiedi un preventivo). Accessorio fornibile a richiesta: sacca in tela rinforzata semirigida (codice CVGL-BV) cm 65 x 69 
DIFFERENZE TRA PELLICOLA CLASSE 1 E CLASSE 2
Classe 1
• Pellicola a normale risposta luminosa.• Durata minima 7 anni.• Uso: cantieristica su strade a bassa viabilità, segnaletica verticale permanente. 
Classe 2
• Pellicola a alta risposta luminosa.• Durata minima 10 anni.• Uso: cantieristica strade ad alta viabilità, superstrade ed autostrade, segnaletica verticale dove previsto (sempre per fig. 37 - STOP e fig. 36 - Dare Precedenza)



Gamma GILET Alta Visibilità