venerdì 11 giugno 2021

4 tipologie di caduta dall'alto # Dispositivi Anticaduta

DPI anticaduta in Edilizia, rispetto ad altri settori, “emergono in particolare criticità legate alla mancata fornitura o al non utilizzo”.
 

Le cadute dall’alto
La scheda presenta poi un approfondimento su alcuni specifici fattori di rischio rilevati nelle principali modalità di accadimento degli infortuni in edilizia: cadute di lavoratori dall’alto, cadute di oggetti e carichi e perdite di controllo nella conduzione di mezzi di lavoro.
 

Si indica che negli infortuni dovuti a cadute di lavoratori dall’alto (che riguardano oltre la metà del cluster di dati in esame nella scheda), “gli errori nelle modalità operative dei lavoratori avvengono sia per azioni estemporanee (54%) sia a causa di problematiche riconducibili ad aspetti gestionali-organizzativi, quali la formazione, informazione, addestramento (17%) e le pratiche scorrette abitualmente tollerate in azienda (26%)”.


“la metà dei problemi sulle attrezzature impiegate riguarda le protezioni (53%) per il contenimento dei rischi connessi a lavori in quota”;
“tra i fattori di rischio relativi al fattore ambiente (cantieri, depositi, edifici in ristrutturazione, ecc.) emerge l’assenza di protezioni quali barriere, parapetti, armature (54%) e di percorsi definiti per mezzi e pedoni (13%)”;
“nelle cadute dall’alto le problematiche sui DPI riguardano essenzialmente la mancata fornitura (43%), ma non meno rilevante è l’aspetto del mancato uso (40%) quando disponibili”.





In "Rischi di caduta dall’alto. Ponteggi e opere provvisionali. PIMUS"
a cura dell’Ing. Marco Manni (Presidente Commissione Sicurezza nei Cantieri mobili - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma)


vengono presentate quattro tipologie di caduta, anche in presenza di sistemi anticaduta:


- caduta libera: “la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia lungo un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano. La massima altezza di caduta libera consentita è limitata a 1500 mm, salvo per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici che utilizzano idonei sistemi anticaduta, che viene estesa fino a 4000 mm”;


- caduta libera limitata: “è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema di arresto di caduta inizia a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm sia in direzione verticale, sia su un pendio sul quale non è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano;


- caduta contenuta: è una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall’azione combinata di una idonea posizione dell’ancoraggio, lunghezza del cordino e dispositivo di trattenuta. In tale modalità di caduta, la distanza di caduta è uguale o inferiore a 600 mm, sia in direzione verticale, sia su un pendio dove è possibile camminare senza l’assistenza di un corrimano;


- caduta totalmente prevenuta: situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale di rischio di caduta dall’alto”.


Indicazioni generali per la selezione dei sistemi di arresto caduta.


La selezione deve avvenire anche in funzione:

- del tipo di lavoro:  ad esempio “lavori su pali o tralicci,  lavori presso gronde e cornicioni; lavori su tetti; lavori su scale; lavori su opere in demolizione; lavori su piattaforme mobili in elevazione; lavori su piattaforme sospese; montaggio di elementi prefabbricati; lavori su impalcature; lavori su piloni”;

- della severità della caduta: “caduta libera; caduta libera limitata; caduta trattenuta; caduta totalmente prevenuta; caduta impossibile”;

- della “limitazione nella distanza di caduta e spazio libero sia in direzione verticale che orizzontale”.
Inoltre nella selezione dei sistemi e dei componenti anticaduta e dei punti di ancoraggio, sempre compatibilmente con la sicurezza, si deve tenere conto anche di: “ergonomia; libertà di movimento; adeguatezza dei punti di ancoraggio”,


Quale può essere la conseguenza di una possibile caduta?


Nel caso di caduta si devono “evitare lesioni da:
- impatto con il suolo;
- impatto con ostacoli sotto il piano di lavoro, quali strutture di sostegno;
- imbracatura, come risultato dell’arresto della caduta;
- impatto con componenti costituenti il sistema di arresto caduta”.


In ogni caso quando “si prevede un rischio di caduta dall’alto, sia libera, sia limitata, sia contenuta, l’operatore deve utilizzare una imbracatura per il corpo”. E “il sistema dispositivo anticaduta non deve trasmettere all’operatore una forza maggiore di 6.0 KN”.


Effetto pendolo

Quando esiste il rischio di caduta in prossimità di una estremità di una linea di ancoraggio flessibile, “può accadere che il dispositivo mobile di ancoraggio scivoli lungo la linea flessibile verso il centro della linea, trascinando con se il lavoratore. Il lavoratore sarà sottoposto al cosiddetto effetto pendolo”. E la possibile “traiettoria” di caduta “deve essere attentamente valutata in funzione della possibile presenza di ostacoli”: può essere necessario in certi casi prevedere una “configurazione diversa della linea di ancoraggio” o un sistema alternativo (ad esempio una guida rigida).


È dunque molto importante che in un sistema di arresto caduta si valuti lo “spazio libero di caduta in sicurezza, sotto il sistema di arresto, necessario a consentire una caduta senza che l’operatore urti contro il suolo o altri ostacoli analoghi. Tale spazio libero dipenderà dal tipo di sistema di arresto caduta impiegato”.


Indicazioni dei possibili calcoli e stima dei fattori in relazione alla caduta in sicurezza:


- flessione degli ancoraggi: “lo spostamento dell’ancoraggio è zero, a meno che la struttura a cui è fissato l’ancoraggio presenti una flessione sotto il carico indotto dall’arresto della caduta”;

- lunghezza statica del cordino: “nel caso di un cordino, o di un cordino che include un assorbitore di energia, si dovrà considerare la lunghezza del cordino aggiungendo anche quella dell’assorbitore di energia nel suo stato non esteso”;

- posizione di partenza del dispositivo anticaduta: “come posizione di partenza del dispositivo anticaduta si dovrà considerare la distanza verticale del dispositivo dal suo punto di ancoraggio, considerando la sua posizione più sfavorevole.
Tale posizione di partenza sarà:
a) il punto più basso del dispositivo, posto sulla linea di ancoraggio, quando l'utilizzatore è situato sul normale piano di lavoro;
b) il punto più basso del dispositivo, posto sull’imbracatura dell’operatore, quando questi è situato sul normale piano di lavoro. In assenza di stime più accurate e in casi particolari, la posizione sarà presa a livello dei piedi”;

- spostamento verticale o allungamento del dispositivo anticaduta: “nel caso di allungamento o spostamento verticale del dispositivo di arresto caduta, si dovrà tenere conto di quanto segue:

a) sistema di arresto caduta su linea di ancoraggio flessibile verticale: una estensione massima di 1,0 m, salvo una indicazione più bassa certificata dal costruttore;

b) sistema di arresto caduta con dispositivo anticaduta di tipo retrattile: una estensione massima di 1,4 m, salvo una indicazione più bassa certificata dal costruttore;

c) sistema di arresto caduta con linee di ancoraggio orizzontali con cordino con assorbitore di energia: una estensione massima di 1,75 m, salvo indicazione più bassa certificata dal costruttore del dispositivo;

d) cordini: se il cordino è costituito da materiale sintetico per il calcolo dell’estensione si deve tenere conto dei valori di allungamento sotto carico forniti dal fabbricante dello stesso”;


- altezza dell’utilizzatore: “si deve tenere conto dell’altezza rispetto al livello dei piedi del punto di attacco sull’imbracatura dell’operatore. In generale, si ritiene adeguata una distanza minima di 1,5 m”;

- scostamento laterale del punto di ancoraggio: nel documento agli atti, relativo all’intervento, sono presenti diversi disegni esplicativi di tale scostamento ed esempi del calcolo della distanza di caduta libera.


Rischi di caduta dall’alto. Ponteggi e opere provvisionali. PIMUS
a cura dell’Ing. Marco Manni
(Presidente Commissione Sicurezza nei Cantieri mobili - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma) seminario “Organizzazione in sicurezza del cantiere”








Selezione delle imbracature per il corpo, cinture, cordini.

L’ imbracatura anticaduta per il corpo “deve essere usata in ogni situazione dove vi è rischio di caduta dall’alto, sia libera, sia libera limitata, sia contenuta” e la selezione deve tenere conto di quanto segue:
- facilità nell’indossare e nel togliere;
- presenza di attacchi idonei al tipo di attività (attacchi sternali e/o dorsali);
- capacità di distribuire il carico dovuto all’arresto della caduta sul corpo dell’operatore;
- capacità nel sostenere, dopo la caduta, l’operatore in posizione sospesa, minimizzando le patologie causate dall’imbracatura, a seguito di perdita di conoscenza;
- capacità di regolare i componenti alle varie conformazioni del corpo.

Si ricorda poi che le cinture di trattenuta devono essere usate come dispositivo di trattenuta orizzontale.
Non devono essere usate nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta.

Alcune informazioni relative al cordino di trattenuta e/o posizionamento.

1° Si segnala che i cordini di trattenuta e/o posizionamento “utilizzati con una cintura di trattenuta e limitanti il movimento orizzontale dell’operatore dal punto di ancoraggio, così che non è possibile raggiungere fisicamente una posizione con rischio di caduta, devono essere impiegati quando il movimento è previsto su di una superficie orizzontale o per un pendio non eccedente i 15° di inclinazione sull’orizzontale”.

2° Inoltre “quando il cordino di trattenuta e/o posizionamento è regolabile, la massima lunghezza possibile non deve mai permettere all’operatore di raggiungere una posizione di rischio di caduta dall’alto in qualsiasi situazione di lavoro”. E i cordini di trattenuta e/o posizionamento “non devono essere usati nel caso di rischio di caduta libera, caduta libera limitata e caduta contenuta”.











giovedì 10 giugno 2021

QUO VADIS? una Segnaletica turistica di Qualità



Una segnaletica TURISTICA di qualità contribuisce decisamente alla stessa '"immagine" della località e del territorio, della città d’arte, del patrimonio monumentale, delle tipicità, poiché permette:

ai visitatori di orientarsi in modo semplice, chiaro e veloce;
di valorizzare le risorse artistiche, culturali e urbanistiche del territorio;
ai cittadini di rafforzare il proprio senso di identità.

Non bisogna dimenticare infatti che una località si può "vendere" solo se i suoi abitanti sono coscienti del patrimonio di cui, in un certo senso, sono custodi e se dunque lo conoscono e lo "riconoscono".



La segnaletica turistica offre stimoli e suggerimenti per mete, strutture turistiche e per il tempo libero, soprattutto se viene orientata alla promozione e alla tutela delle peculiarità turistiche, culturali e naturali di un territorio.

Contribuisce così ad un allungamento del soggiorno da parte dei visitatori e in una maggiore frequentazione turistica. Segnaletica turistica quindi come accoglienza, informazione, suggerimento, atmosfera. 


Organizzare un "sistema di segnaletica" efficace è fondamentale per la promozione esterna e interna del territorio, costituita da una rete di punti d'informazione articolata su diversi livelli:

1° livello: descrivono l'intera area e sono collocati agli "ingressi" dalle strade principali, nelle aree d'accoglienza e nelle frazioni;
2° livello: sono collocati nel centro cittadino, descrivono la città e i dintorni;
3° livello: sono collocati nei punti d'interesse locale (singolo edificio o bene culturale).


In conclusione quindi la segnaletica turistica deve assolvere a 2 funzioni principali:
1° una utile esigenza cognitiva e pratica,
2° una piacevole esperienza estetica e percettiva.


La segnaletica deve svolgere il proprio compito senza invadere il bene stesso da valorizzare, al cui servizio vuole mettersi.





PRODUZIONE E VENDITA
Segnaletica Turistica

domenica 6 giugno 2021

Bandiere ITALIA # Bandiere EUROPA



Sezione Bandiere d'Italia ed Europee  »  Bandiere internazionali e personalizzate 

Pennoni con Bandiera alluminio anodizzato
Pennone completo di corda, galloccia e pomello altezza mt. 6 diametro 70/50 mm 
Pennone completo di corda, galloccia e pomello altezza mt. 8 diametro 90/70/50 mm 





Bandiere Italia e Europa
Bandiere internazionali # Bandiere personalizzate


Il Tessuto Poliestere Nautico Ignifugo unisce resistenza e leggerezza, in modo che la bandiera possa sventolare anche con minimo accenno di vento. Il poliestere nautico è il miglior tipo di tessuto per bandiere oggi sul mercato.

Straordinaria resistenza agli agenti atmosferici
straordinaria resistenza alla forza del vento
ottima resistenza all’usura causata dagli eventi meteorologici
eccellente stabilità dei colori
lavabile in lavatrice


BANDIERA STAMPATA ITALIA O EUROPA

CODICE:  A100150IT per Italia
CODICE:  A100150EU per Europa
MATERIALE:  poliestere nautico 100% ignifugo ad alta resistenza
MISURA:  100 x 150 cm.

CODICE:  A150225IT per Italia
CODICE:  A150225EU per Europa
MATERIALE:  poliestere nautico 100% ignifugo ad alta resistenza
MISURA:  150 x 225 cm.



Bandiera cucita Germania 100 X 150 cm.
Bandiera cucita Francia 100 X 150 cm.
Bandiera cucita Irlanda 100 X 150 cm.
Bandiera cucita Paesi Bassi 100 X 150 cm.
Bandiera cucita Romania 100 X 150 cm.

Bandiera cucita Germania 150 X 225 cm.
Bandiera cucita Francia 150 X 225 cm.
Bandiera cucita Irlanda 150 X 225 cm.
Bandiera cucita Paesi Bassi 150 X 225 cm.
Bandiera cucita Romania 150 X 225 cm.



Bandiera ALBANIA 100 X 150 cm. 
Bandiera CROAZIA 100 X 150 cm.
Bandiera DANIMARCA 100 X 150 cm.
Bandiera SPAGNA 100 X 150 cm.
Bandiera FINLANDIA 100 X 150 cm. 
Bandiera NORVEGIA 100 X 150 cm.
Bandiera PORTOGALLO 100 X 150 cm.
Bandiera SVEZIA 100 X 150 cm.
Bandiera SAN MARINO 100 X 150 cm. 
Bandiera INGHILTERRA 100 X 150 cm.







martedì 1 giugno 2021

PASSACAVI: Rampe per proteggere i cavi sulla strada


Rampe Passacavi o Pedane Passacavi per evitate gli incidenti causati da cavi non protetti o per proteggere i cavi durante eventi e manifestazioni, in gomma ad alta resistenza. 
Ideali per la distribuzione di linee elettriche, telefoniche e di computer in teatri, padiglioni fieristici, mercati ed altri allestimenti di carattere provvisorio.

Dotati di profonde scanalature, consentono il passaggio di cavi e tubi presenti nei cantieri temporanei e durante i lavori di manutenzione o durante lavori di ristrutturazione con necessità di proteggere i cavi stessi.
  • Protezione di cavi e tubazioni dall'attraversamento di veicoli anche molto pesanti.
  • Alta resistenza allo schiacciamento e alle abrasioni.
  • Inserti alta visibilità.
  • Sicurezza e libertà di movimento
  • Ordine ed estetica degli ambienti
  • Rispetto delle norme antinfortunistiche e della direttiva bassa tensione
  • Protezione degli impianti

Rampe Passacavi o Pedane Passacavi

R30N nero
R30Y giallo
Rampa elemento Passacavi ad alta resistenza in gomma grezza colore nero. Utile in presenza di cavi volanti durante lavori di ristrutturazione di ambienti industriali. Si fissa al suolo tramite tasselli (non in dotazione - 4 fori Ø mm 8).
Dimensioni: mm 400 x 300 x 60 h. Peso 4,8 kg.
Passaggio cavo: Ø max 30 mm. Testati per portata: 25 quintali
miglior prodotto nel rapporto qualità-prezzo





Rampa elemento Passacavi in gomma elastica ad alta resistenza, (60/70 SHORE). 5 scanalature mm 40 x 40 per il passaggio dei cavi e con protezione superiore avvitata. Buona resistenza all’abrasione, scarsa resistenza alle alte velocità, utilizzabile in ambienti con temperature da -20° a +50°. Per passaggio cavi nei cantieri o durante lavori di ristrutturazione con necessità di proteggere i cavi stessi. Fissaggio al suolo per semplice posa. Peso kg 17. Portata quintali 35. Velocità massima di passaggio 4 km/h.

Dimensioni: mm 900 x 490 x 70 h.

Rampe Passacavi o Pedane Passacavi  
Rampa elemento Passacavi in gomma ad alta resistenza, durezza 65 shore A. Dotate di profonde scanalature consentono il passaggio di cavi e tubi presenti nei cantieri temporanei e durante i lavori di manutenzione. Sono assemblabili fra di loro tramite un comodo sistema ad incastro fornito a corredo. Testati per portata: 60 quintali.


Art. RPC 080 Dimensioni: mm 845 x 302 x 92 h. Peso kg 12,8
Passaggio cavo Ø max mm 85.


Art. RPC 110 Dimensioni: mm 992 x 284 x 142 h. Peso kg 21,3
Passaggio cavo Ø max mm 135.





Pedane, rampe passacavi carrabili per la protezione cavi elettrici esterni, canali passacavi carrabili calpestabili pedonabili
1. Realizzate in gomma resistente
2. Può essere riciclato, per una maggiore protezione ambientale.
3. Il coperchio è del tipo a baionetta per evitare che si apra al passaggio
dei veicoli ed automezzi in genere.
4. Può essere utilizzato all'esterno e all'interno, nei cantieri.


Rampa in gomma ad alta resistenza può alloggiare fino a 5 cavi.
Dimensioni (l x l x h): cm 79 x 44 x 5. Peso kg 12
Ideale per usi temporanei come fiere o concerti.
Facili da maneggiare, installare e stoccare.
Dimensioni alloggiamenti Ø mm 35.
Grazie al suo peso non necessita di sistemi di fissaggio.

Angolo 30° (3 pezzi necessari per formare un angolo di 90°)
di rampa passacavi in gomma, può alloggiare fino a 5 cavi.
> Dimensioni: (l x l x h) cm 38 x 44 x 5. Peso kg 3.
> Ideale per usi temporanei come fiere o concerti.
> Facili da maneggiare, installare e stoccare.
> Dimensioni alloggiamenti Ø mm 35.
> Grazie al suo peso non necessita di sistemi di fissaggio.



Gamma GILET Alta Visibilità