L’aggiornamento dello standard europeo EN388 sui guanti protettivi, aiuterà i committenti a ottenere i requisiti di resistenza al taglio che cercano. Ecco perché.
I guanti in futuro saranno classificati in una di queste quattro categorie, a seconda delle prestazioni di taglio:
A: guanti multiuso, con resistenza al taglio limitata;
B / C: le più frequenti applicazioni nei settori in cui è richiesta una resistenza al taglio media (per esempio nella lavorazione dei metalli e del vetro);
D: guanti adatti per applicazioni dove viene richiesta un’elevata resistenza al taglio;
E / F: applicazioni molto specifiche, con rischio ed esposizione elevati (per esempio nel settore della lavorazione delle carni), richiedenti elevatissima resistenza al taglio.
In base all’esperienza di DSM Dyneema, la maggior parte dei guanti attuali con resistenza al taglio avranno prestazioni di livello B o C.
“Le categorie di Dpi non sono più classificate in base ai prodotti ma in termini di rischio - ha detto Dr. Vanhoutte, ESF - Parliamo, ad esempio, di protezione contro rumori dannosi, non delle orecchie. La grande novità è che il Regolamento dev’essere recepito così com’è, senza interpretazioni o modifiche a livello nazionale.
Siamo certi che la sicurezza dei Dpi è stata rinforzata a livello europeo, in quanto ha responsabilizzato tutti gli operatori. E ciò favorisce anche gli operatori onesti che hanno un vantaggio in più rispetto a chi agisce in maniera non rispettosa delle regole sul mercato. Altra importante novità è che le certificazioni sono limitate a un periodo massimo di cinque anni e la valutazione di conformità dev’essere conservata per cinque anni dall’ultima vendita effettuata”.
Nei luoghi di lavoro e nelle attività in cui è necessario utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI), in questo caso i GUANTI, uno degli elementi importanti da tenere in considerazione, perché le misure di tutela siano efficaci, è che tali dispositivi siano in buono stato e siano adeguati ai rischi e alle caratteristiche dei lavoratori.
Non è raro infatti che esistano casi di infortunio in cui si rileva, spesso come elemento aggravante dell’infortunio, l’inadeguatezza dei DPI forniti e utilizzati.
Casi di infortunio # sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi alle MANI
Il primo caso riguarda un infortunio avvenuto in attività di levigatura.
Durante la levigatura di un pezzo sulla mola lucidatrice con pezzi di stoffa, il filo di cucitura del guanto da lavoro indossato, sporgente per lo stato di deterioramento, viene 'preso' dal dado terminale dell'albero che fuoriesce di alcuni millimetri dalla superficie esterna liscia dell'albero stesso. L'avvolgimento del guanto comporta la torsione delle dita con l'asportazione di parti anotomiche del 2° e 3° dito della mano dx.
L’addetto arresta immediatamente la macchina con l'albero che, per inerzia, ruota di un quarto di giro.
Questi i fattori causali identificati nella scheda:
- guanti da lavoro con presenza di filo sporgente”,
- “macchina lucidatrice con mola a stoffa con dado di fissaggio sporgente dalla superficie liscia dell'albero.
Il secondo caso riguarda un infortunio avvenuto durante delle filettature su tappi di sfiato.
Un lavoratore per questa attività utilizza un trapano a colonna con utensile maschiatore. Posiziona il pezzo con la mano sinistra nella morsa e con la destra abbassa l’utensile con un comando a leve. Il trapano rimane sempre in funzione anche tra un’operazione e l’altra.
Dopo aver posizionato il pezzo, mentre ritira la mano destra, questa urta con l’utensile in rotazione. La mano guantata viene trascinata in rotazione causando l’amputazione apice II dato e sinistra III e IV dito mano destra.
Questi i fattori causali dell’incidente rilevati dalla scheda:
- “guanti per manipolazione pezzi (in crosta) non idonei;
- trapano a colonna privo di protezione utensile”.
Il terzo caso riguarda un infortunio avvenuto durante il taglio di un nastro in acciaio inox.
L’infortunato sta tagliando il nastro in acciaio inox, essendo stata ultimata la produzione di tubi. Per eseguire ciò blocca il nastro attraverso le morse pneumatiche presenti sul piano di scorrimento e con l’ausilio di un flessibile portatile inizia le fasi di taglio.
Durante questa operazione sente un “colpo” e il flessibile gli sfugge di mano colpendo il secondo dito della mano destra.
Il lavoratore ha successivamente riferito che durante le fasi di taglio una delle morse si è sollevata andando a colpire l’utensile che impugnava facendolo sfuggire di mano. La conseguenza è una ferita del II dito mano destra.
Questi i fattori causali:
- il guanto in dotazione era di protezione al taglio livello 1”,
- “la morsa pneumatica che tratteneva il nastro si è sollevata colpendo il flessibile.
La prevenzione
Riportiamo oggi alcune informazioni generali tratte da una lista di controllo curata da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, e dedicata al settore metalmeccanico.
Parole chiave: lavoro, salute e sicurezza, valutazione dei rischi, DVR, interferenze, DUVRI, procedure standardizzate, autocertificazione
Keywords: work, health and safety, risks assessment, DVR, interferences, DUVRI, standardized procedures, self-certification
Nella “ Lista di controllo: protezione delle mani nel settore metalmeccanico” si indica che i pericoli principali per le mani sono:
- “di natura meccanica (lesioni dovute a spigoli vivi, oggetti ruvidi e appuntiti, trucioli, lame di coltelli e altri utensili da taglio);
- di natura termica;
- di natura chimica (irritazioni cutanee, allergie, ustioni dovute a contatto con prodotti chimici o vapori ecc.);
- guanti protettivi non indossati;
- guanti protettivi inadeguati per l’attività svolta”.
La lista di controllo si sofferma anche sulla manutenzione dei DPI.
1° Bisogna accertarsi, prima di ogni utilizzo, del “perfetto stato dei guanti protettivi” e i guanti difettosi devono essere sostituiti immediatamente.
2° Inoltre “i guanti protettivi entrati in contatto con sostanze pericolose per la pelle vengono smaltiti o se possibile puliti regolarmente”.
3° Infine bisogna fare in modo che non venga mai superata la durata massima di impiego dei guanti protettivi contro sostanze chimiche e che i guanti monouso siano effettivamente utilizzati una sola volta.