venerdì 26 febbraio 2016

FUSTAGNO TERMOPLUS+ Winterwear





Abbigliamento classico da Lavoro Fustagno scamosciato felpato internamente
PANTALONI TERMOPLUS+

misura MEDIUM giro vita va da 80 cm. a 92 cm. (elastico dietro)
misura LARGE giro vita va da 88 cm. a 98 cm. (elastico dietro)
misura EXTRALARGE giro vita va da 96 cm. a 104 cm. (elastico dietro)

Chiusura alla patta con cerniera, 2 tasche anteriori interne, 1 tasca posteriore applicata chiusa con bottone, portametro applicato su gamba destra, 1 portapenne e tascone laterale applicato a sinistra chiuso con aletta e velcro, elastico in vita posteriore, cuciture a contrasto di colore grigio
Codice: 00108
Tessuto: 100% cotone, peso 340 g/m2. Garzatura interna.
CE: 1^ categoria per rischi minimi
Q.tà per confezione: 25
Colori: BLU, GRIGIO
Taglie: TG.XS, TG.S, TG.M, TG.L, TG.XL, TG.XXL, TG.XXXL





Abbigliamento classico da Lavoro Fustagno scamosciato felpato internamente
GIUBBETTO TERMOPLUS+

Chiusura anteriore con bottoni coperti, collo a camicia, 2 taschini applicati al petto chiusi con aletta e bottone, polsi al fondo manica chiusi con bottone, cuciture a contrasto di colore grigio
Codice: 10108
Tessuto: 100% cotone, peso 340 g/m2. Garzatura interna.
CE: I^ categoria per rischi minimi
Q.tà per confezione: 25
Colori: BLU
Taglie: TG.S, TG.M, TG.L, TG.XL, TG.XXL, TG.XXXL











domenica 14 febbraio 2016

La prima tuta monouso certificata alta visibilità





Ne-Hon™ 6
La prima tuta monouso certificata alta visibilità HV nel mercato!


Straordinariamente confortevole, Ne-Hon™ 6 protegge gli indumenti riutilizzabili ad alta visibilità durante il lavoro in aree sporche, permettendo di ridurre il numero di lavaggi e garantendo la massima sicurezza per l’utente. Il materiale ultraleggero è più traspirante di una T-shirt in cotone!


Ne-Hon™ 6 Abbigliamento di protezione monouso per rendere gli operatori sempre sicuri e perfettamente visibili.


Ne-Hon™ 6
100% poliestere 90 g/m² Arancione fluo + bande rifrangenti e riflettenti Trattamento idrorepellente da S a XXXL


Caratteristiche e Pregi

1° Maniche a raglan massima libertà di movimento
2° Elastico in vita sulla schiena vestibilità perfetta
3° Tassello al cavallo massima libertà di movimento
4° Trattamento idrorepellente su tutta la tuta
5° Doppia cerniera facilità d’uso
6° Passapollice impedisce alle maniche di risalire
7° Ginocchia rinforzate per una maggiore durata
8° Abbigliamento di protezione monouso





mercoledì 3 febbraio 2016

Scarpe W-Tech “Wrapping Technology”


Calzature di Sicurezza MORBIDE E LEGGERE

Tomaia vera Pelle idrorepellente, collarino ergonomico imbottito. Puntalino in PU anti-abrasione.

Puntale in materiale composito, non rilevabile dai metal detector, estremamente leggero e termicamente isolante, resistente a 200 Joule

Soletta antiperforazione in materiale composito a strati di fibre trattate con apposite ceramiche, flessibile, leggero, amagnetico, atermico, anticorrosivo e anallergico.

Protegge il 100% della superficie di appoggio del piede; testata in accordo alla nuova norma EN ISO
12568:2010 “perforazione zero”.

Il nuovo coprisottopiede anatomico e antistatico in morbido poliuretano, garantisce un eccellente azione di assorbimento degli shock nella zona del tallone. Rivestito in tessuto assorbente e traspirante, è perforato sia nella parte centrale che in quella anteriore per favorire, grazie agli appositi canali di deflusso e al movimento di flessione dell’arco plantare, la massima aerazione interna.

W-Tech, “wrapping Technology” è l’innovativo concept produttivo applicato alla suola
in PU/PU, L’intersuola in morbido PU svolge un’azione ammortizzante in ogni situazione e avvolge e sostiene la parte posteriore della calzatura per conferire una stabilità ottimale, proteggendo al tempo stesso la zona del puntale più esposta ad urti e abrasione.

Fodera in materiale a tre strati con reticolo di micro canali per avvolgere il piede e garantire traspirabilità e passaggio all’esterno di umidità.
Misure disponibili dalla 36 alla 47

3 versioni

versione BASSA in Pelle
versione ALTA in Pelle senza sfilamento
versione ALTA in Pelle con sfilamento





Tute Tyvek® 800 J Traspirante Du Pont



La protezione ideale contro una vasta gamma di agenti chimici a base acquosa, anche sotto forma di liquidi pressurizzati, senza sacrificare il confort dell’indumento. La nostra nuova tuta Tyvek® 800 J fornisce un’ottima vestibilità abbinata a una totale libertà di movimento. Sviluppata secondo i nostri standard più elevati, è morbida, traspirante e leggera in termini di peso senza che sia compromessa la sua durata. In tutte le eventualitá, con una tuta Tyvek® 800 J, sei confortevolmente protetto.

 Tyvek® - protezione durevole e traspirante

I nuovi indumenti Tyvek® 800 J si basano sulle durevoli prestazioni protettive di Tyvek®
Il tessuto è leggero e morbido, nonché permeabile ad aria e vapore acqueo.





Tyvek® 800 J # PROTEZIONE TRASPIRANTE CONTRO GETTI PRESSURIZZATI DI SOSTANZE CHIMICHE A BASE ACQUOSA

Il nuovo indumento di DuPont ermetico ai liquidi confortevole e robusto Tyvek® 800 J è un nuovo indumento usa e getta di Du- Pont per la protezione chimica di Tipo 3* che combina la resistenza ai getti pressurizzati di sostanze chimiche a base acquosa con la traspirabilità, la durata e la libertà di movi- mento grazie alla ‘Tyvek® Impervious Technology’.

Per chi indossa il nuovo Tyvek® 800 J significa una protezione tranquillizzante, confortevole e resistente. È stato progettato per lavori in ambienti molto umidi che richiedono una protezione contro sostanze chimiche, liquidi e/o petrolio.

Esempi tipici includono:

• Pulizia industriale • Installazioni petrolchimiche • Operazioni di discarica • Manutenzione

 Una protezione completa contro una serie di rischi

Gli indumenti Tyvek® 800 J forniscono:
• Una barriera efficace contro sostanze chimiche inorgani- che a base acquosa debolmente concentrate (anche sotto pressione), particelle pericolose di piccole dimensioni e repellenza al petrolio (Categoria III, Tipo 3
 • Cuciture nastrate e dai colori vivaci forniscono un livello protettivo equivalente a quello del tessuto
• Protezione dai rischi biologici (secondo la norma EN 14126)
• Protezione contro la contaminazione radioattiva (EN 1073-2) fino alla Classe 2 **
• Protezione dalle scariche elettrostatiche (antistatico secondo la norma EN 1149-5)





martedì 2 febbraio 2016

Puntale copriscarpe antinfortunistico # Puntali acciaio da inserire sopra le calzature civili





Soluzione ove è richiesta la calzatura di protezione per l'ingresso in aziende e stabilimenti.


# sovrascarpe di protezione per visitatori per ingresso aziende e stabilimenti
# sovrascarpe di sicurezza per visitatori per ingresso aziende e stabilimenti

# puntali acciaio da inserire sopra le calzature civili per renderle protettive
# puntale protettivo copriscarpe antinfortunistico per ingresso aziende e stabilimenti









Norme EN ISO 20344
Norme EN 12568: 200 Joule

Una valida alternativa allo scopo di non fornire scarpe di sicurezza ai visitatori o frequentatori temporanei in aziende e stabilimenti, che andrebbero irrimediabilmente perse per ragioni igienico sanitarie.



KIT 5 paia misure miste così composto 1-S; 2-M; 2-XL
KIT 5 paia tutte in una unica misura a scelta tra S M L

●Taglia S (35-39) ●Taglia M (40-44) ●Taglia L (45-48)


I puntali copriscarpe di protezione sono una soluzione introdotta in molte aziende, ideale in qualsiasi ambiente in cui è richiesto l'ingresso con scarpe antinfortunistiche perché c'è un rischio di danni accidentali per i piedi ed è previsto almeno l'utilizzo di puntale di protezione antischiacciamento per le calzature.

Ideali per i visitatori che possono rapidamente adeguare le loro calzature civili alle procedure e agli obblighi vigenti all'interno dell'azienda.
Puntale in acciaio 200 Joule - Peso netto per paio = 0,6 kg.
Disinfettabili ● Lavabili ● Sterilizzabili● Riutilizzabili ● Imputrescibili


Accessorio ideale per i visitatori che possono così ad adeguare rapidamente e con facilità le loro calzature civili alle norme di sicurezza vigenti all'interno dell'azienda.


I Puntali sovrascarpe sono:

EFFICACI contro il rischio di compressione e impatto grazie al puntale d'acciaio. Protegge le scarpe da schizzi, tagli, polveri e abrasioni.

PRATICI La flessibilità del materiale li rende adatti a qualsiasi calzatura civile. 

ECONOMICI perchè riutilizzabili da più visitatori.

IGIENICI il materiale è lavabile e non è previsto alcun contatto tra il piede e l'accessorio.

SEMPLICI nell'uso: è sufficiente far scivolare la scarpa al suo interno.









lunedì 1 febbraio 2016

Agricoltura e Prodotti FitoSanitari: DPI Indumenti criteri di scelta




Le tute specifiche per la protezione del corpo da sostanze chimiche possono essere di diversa fattura e di qualsiasi materiale purché certificate per il rischio chimico. 
Gli indumenti vengono classificati in sei tipi, contraddistinti da una numerazione e dai relativi pittogrammi, in funzione della prestazione offerta nei confronti degli agenti chimici pericolosi sulla base della loro condizione fisica (gassosa, solida o liquida), della quantità e della pressione.

Nel caso dei prodotti fitosanitari, gli indumenti dovranno essere caratterizzati 
dal tipo 3, a tenuta di getti di liquido a pressione, 
dal tipo 4, a tenuta di spruzzi-spray, 
dal tipo 5, a tenuta di particelle - polveri
dal tipo 6, a tenuta di schizzi di liquidi chimici


Si ritiene sovrabbondante nelle più comuni pratiche fitosanitarie indossare tute del tipo 1 (a tenuta stagna di gas) e del tipo 2, anche se non a tenuta stagna ai gas, che abbinate con gli autorespiratori sono particolarmente idonee nell’uso di gas tossici o di trattamenti fitosanitari in ambienti chiusi (ad es. in serre).

a) Arboricoltura e viticoltura: irrorazioni in assenza di cabina (sistemi ad aeroconvezione e pneumatici) o con lancia a spalla. 
Comunque in caso di rischio di contaminazione elevato o molto elevato.
Tuta in TYVECK art. TYV 3
b) Orticoltura e grandi colture (seminativi): irrorazioni in assenza di cabina o con lancia a spalla.
Comunque in caso di rischio di contaminazione elevato.
Tuta in TYVECK art. TYV 4
c) Trattamenti con cabina e per operazioni di pulizia delle attrezzature irroranti.
Comunque in caso di rischio di contaminazione basso.
Tuta in TYVECK art. TYV 5

Pertanto, in funzione del tipo d’esposizione cutanea a prodotti fitosanitari, un agricoltore può scegliere la tuta più adatta alla propria tipologia di attività lavorativa.
I tipi di protezione vengono attribuiti in funzione delle prestazioni di barriera dell’indumento finito e si basano su test specifici associati ad altre prove riguardanti i requisiti fisici e di barriera dei materiali di base.






Le tute possono essere dotate di accessori o finiture che hanno la funzione di limitare al massimo l’esposizione, tra cui, ad esempio: cappuccio con elastico, calzino integrato, cerniera coperta da patella, cuciture ricoperte o termosaldate, polsini, caviglie e vita elasticizzati, nonché elastico, da infilare sul dito pollice,
fissato al risvolto della manica per evitare che la stessa si sollevi, ecc… 
Se la protezione deve essere integrata, le maniche e i pantaloni devono essere indossati all’esterno di guanti e stivali, (o all’interno nel caso di modelli con calzino integrato). Qualora lo si ritenesse necessario, la tenuta degli accoppiamenti guanti e stivali può essere garantita anche attraverso l’ausilio di apposito e adeguato
nastro adesivo.
In commercio sono reperibili sia modelli costituiti da due pezzi, sia indumenti interi.
Per quanto riguarda i trattamenti da effettuare in serra od in ambienti chiusi e poco aerati sono disponibili al fine di proteggere l’intero corpo e le vie respiratorie, adeguati scafandri ventilati che sfruttano il principio della
depurazione dell’aria ambiente contaminata attraverso appositi elettroventilatori muniti di idonei filtri o, qualora
lo scenario lavorativo lo dovesse permettere, con adduzione di aria respirabile dalla rete o da batteria di
bombole ad aria o ad ossigeno compresso.


I GUANTI
I guanti, comunemente in neoprene o gomma di nitrile, devono appartenente alla 3a categoria.

Alcune tipologie di guanti sono costituite da due strati di materiali diversi contraddistinti da due colori; lo strato esterno deve essere tassativamente impermeabile, resistente e di colore più scuro rispetto alla parte interna
che, invece, è di materiale più leggero e di colore chiaro.
Questa caratteristica è funzionale per la sostituzione del guanto poiché l’eventuale lacerazione del materiale esterno, il solo che fornisce reale protezione dalle sostanze tossiche, verrà evidenziata dalla differenza di
colore dei due strati.
Per assorbire il sudore e migliorare il comfort, può essere opportuno indossare anche sottoguanti di cotone; alcuni modelli in commercio sono già provvisti di
rivestimento interno in cotone.
I guanti devono essere indossati dal momento in cui si apre la confezione del prodotto da manipolare, per tutte le operazioni successive e anche quando si
eseguono attività lavorative a contatto con la vegetazione trattata.

GLI STIVALI
Per quanto concerne gli stivali devono essere in materiale elastomerico (gomma), e dotati di un certo spessore. Anche in questo caso i materiali costituenti devono assicurare resistenza alla penetrazione, alla permeazione e alla degradazione in relazione agli agenti chimici (requisiti relativi alle calzature impermeabili).

La protezione delle vie respiratorie, del capo e degli occhi
· casco
· maschere
· filtri
· occhiali
· cappucci e copricapi


IL CASCO
Il casco, o sistema elettroventilato integrale, (protezione cutanea del capo, del viso e delle mucose oculari, delle vie inalatorie ed ingestive - DPI di 3a cat.) garantisce la protezione completa della testa, del viso, delle orecchie e del collo, infatti questo apparecchio di protezione delle vie respiratorie (APVR) possiede una buonissima protezione delle vie aeree anche se non raggiunge quella della maschera pieno facciale intera.

È concepito in modo tale che vi sia un ricambio d’aria all’interno, grazie ad un
elettroventilatore che veicola l’aria in ingresso attraverso un sistema di filtraggio della stessa.
L’ottimale tenuta del casco deriva dal contatto sulle spalle e dalla guarnizione della visiera (questo è un requisito che appartiene solamente ad una tipologia di caschi ventilati - non a tutti).
Altre caratteristiche importanti riguardano la leggerezza, l’uniforme distribuzione dei pesi sui punti di appoggio e la visibilità.












Vie di esodo e Uscite di sicurezza: Dislocazione e Disposizione Tecnico-Normative


La segnaletica di sicurezza ha un ruolo importante per la sicurezza sui luoghi di lavoro e di vita, infatti un giusto segnale manda un messaggio immediato che dà una pronta e adeguata indicazione sui divieti, sugli obblighi di comportamento, sui pericoli presenti, sull’ubicazione dei mezzi antincendio e di soccorso, sulle vie di fuga. 

Dobbiamo sottolineare che la segnaletica di sicurezza ha la funzione di completare le misure prevenzionali di sicurezza già adottate dall’azienda e che gli strumenti per tale obiettivo sono: cartelli, segnali luminosi, acustici, gestuali e verbali.

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n° 81 al Titolo V stabilisce le prescrizioni per la segnaletica di salute e sicurezza sul luogo di lavoro in tutti i settori sia nelle attività private che in quelle pubbliche. 

L’impiego della segnaletica di sicurezza ha lo scopo di:

•    Avvisare di un pericolo o di un rischio
•    Vietare comportamenti pericolosi
•    Prescrivere comportamenti necessari per tutelare gli esposti ai rischi
•    Dare indicazioni concernenti le uscite di sicurezza o i mezzi di soccorso

I cartelli vanno sistemati:

• Tenendo conto di eventuali ostacoli;
• Ad un’altezza ed in una posizione appropriata rispetto all’angolo di visuale;
•A ll’ingresso della zona interessata in caso di rischio generico;
• Nelle immediate vicinanze di un rischio specifico o dell’oggetto che si intende segnalare;
• In un posto bene illuminato e facilmente accessibile e visibile;


Ferme restando le disposizioni del D.Lgs 626/94, in caso di  cattiva illuminazione naturale sarà opportuno utilizzare segnaletica Luminescente realizzata con colori fosforescenti, materiali riflettenti o illuminazione artificiale.


I cartelli di sicurezza si possono così classificare:

•    Segnali di divieto - colore rosso – vietano comportamenti a rischio;
•    Segnali di avvertimento - colore giallo o arancione - danno ulteriori informazioni sulla natura dei pericoli;
•    Segnali di prescrizione - colore azzurro - obbligano ad avere comportamenti determinati;
•    Segnali di salvataggio - colore verde - danno indicazioni per le operazioni di salvataggio, per le uscite di sicurezza e per i mezzi di soccorso;
•    Segnali antincendio - colore rosso - indicano l’ubicazione delle attrezzature antincendio.


Come posizionare i cartelli segnaletici Percorso Uscite di Emergenza
(esempio)

-
Altezza minima 2 mt.
-
Ad ogni cambio di direzione indicando il percorso.
-
Sopra ad ogni uscita di sicurezza.
-
Si consiglia l'istallazione di cartelli lumiscenti e/o lampade di sicurezza dotate di pittogramma relativo.
Come posizionare le lampade Percorso Uscite di Emergenza
-
Ad ogni cambio di direzione.
-
Ad ogni incrocio.
-
In corrispondenza ad ogni uscita di sicurezza.
-
Sopra ad ogni posto di pronto soccorso.
-
Sopra ad ogni estintore.
-
Entro due metri vicino alle scale.


Come posizionare cartelli e lampade di sicurezza
(esempio)


-
Altezza minima 2 mt. ogni entrata uscita vano scale
-
Posizionare la lampada vicino alle scale entro 2 mt. in modo che 
ogni rampa riceva la luce diretta.
-
Posizionare una lampada entro 2 mt. in corrispondenza dei 
cambi di livello.


Segnaletica di sicurezza: Indicazioni di massima
Vediamo alcune semplici indicazioni per una corretta gestione della segnaletica di sicurezza:

- i cartelli di sicurezza devono essere di materiale che resista agli urti, alle intemperie o attacchi dei fattori ambientali; a tale scopo la segnaletica deve essere in ALLUMINIO e non in plastica (poiché la plastica, con la sua carica elettrostatica, attira la polvere e gli UV rendendo presto poco leggibili i cartelli (soprattutto all'esterno);

- le dimensioni e le caratteristiche cromatiche e colorimetriche dei segnali devono essere conformi a quanto prescritto dalle norme UNI 7543 cui fa riferimento il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.(tali da garantirne una buona visibilità e comprensione);

- i cartelli vanno posizionati tenendo conto di possibili ostacoli visivi, vanno posti ad altezza e ubicazione tali che siano facilmente visibili;

- la segnaletica di sicurezza non deve essere danneggiata dalla presenza di altre informazioni-comunicazioni visive o altra segnaletica, quindi evitare di mettere segnali e informazioni che possano generare confusione.

SEGNALETICA DI SICUREZZA D.LGS. 493 del 14 agosto 1996

VIE E USCITE DI EMERGENZA

Le porte delle uscite di emergenza non devono essere chiuse a chiave e devono aprirsi nel verso dell’esodo.
Le vie e le uscite di emergenza devono avere altezza minima di m. 2
Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle uscite di emergenza saranno adeguate a:

  • dimensione dei luoghi di lavoro
  • loro ubicazione e destinazione d’uso
  • attrezzature installate
  • numero massimo di persone che possono essere presenti
  • Le vie e le uscite di emergenza devono essere evidenziate da apposita segnaletica
  • Le vie e le uscite di emergenza devono rimanere sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.

La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza.
Usciamo quindi dall’equivoco che la segnaletica serva anche per illuminare; per questo ci si affida all’illuminazione di emergenza.

Visibilità dei segnali

Allo scopo di rendere più leggibile i segnali di sicurezza la norma UNI EN 1838 impone alcune condizioni illuminotecniche per migliorare la sua uniformità di illuminamento:

La parte verde del segnale deve possedere una luminanza almeno pari a 2 cd/mq
Il rapporto tra la luminanza della parte bianca e quella della parte verde deve essere compresa tra un minimo di 5 e un massimo di 15 (ad esempio con la parte verde a 3 cd/mq, la parte bianca può andare da 15 cd/mq a 45 cd/mq);
Sia nella parte bianca che in quella verde del segnale, il rapporto tra luminanza massima e minima non deve essere superiore a 10, in modo da avere dei colori il più possibile uniformi;
I colori utilizzati devono essere conformi alla norma ISO 3864;
Il valore di luminanza richiesto da un segnale di sicurezza deve essere raggiunto entro 60 s (entro 5 s occorre il 50 % del valore di luminanza richiesto).

Ma affinché un segnale sia visibile la sua caratteristica più importante è la sua dimensione. Di questo si occupa sia la norma UNI EN 1838 che il Dlgs 493/96, fornendo delle indicazioni tra loro discordanti. Le indichiamo entrambe:

Visibilità secondo norma UNI EN 1838: la norma distingue tra i segnali illuminati internamente (retroilluminati) che sono distinguibili a distanze maggiori, e i segnali illuminati esternamente, fornendo la seguente formula per determinare la massima distanza di visibilità “d”:
d = s x p
dove p è l’altezza del pittogramma e s è una costante che vale 100 nel caso di segnali illuminati esternamente e 200 nel caso di segnali illuminati internamente. Ad esempio per un segnale non retroilluminato di altezza 15 cm la massima distanza di visibilità è di 15 m.
Visibilità secondo Dlgs 493/96: il decreto non prende in considerazione segnali retroilluminati e fornisce una formula valida solo fino a distanze di circa 50 m. La formula per determinare la massima distanza di riconoscibilità del cartello “L” è la seguente:
L < √ A x 2000
dove A è la superficie del cartello espressa in metri quadri. Ad esempio per un cartello di altezza 15 cm (come nell’esempio precedente) e lunghezza 60 cm (A = 0,09 mq) si ottiene una distanza di visibilità di 13,4 m. Da questo rapido calcolo si può concludere che, normalmente il Dlgs 493/96 è più restrittivo della norma UNI EN 1838. Il confronto non si può effettuare sui cartelli retroilluminati perché il decreto non li prende in considerazione.

I cartelli vanno posti come detto in tutti quei punti utili a indicare e segnalare le vie di esodo e le uscite di sicurezza, ma non solo. Infatti la segnaletica di sicurezza deve anche indicare la posizione delle attrezzature di pronto soccorso e antincendio (estintore, manichette, pulsanti di allarme, etc.) oltre che i punti di chiamata telefonica sia per pronto soccorso che per interventi antincendio.

Anche per la segnaletica c’è l’obbligo dell’installazione ad una altezza superiore ai 2 metri.




 

Questi sistemi o linee di segnaletica permettono la collocazione della segnaletica di sicurezza, dʼobbligo ovunque, in qualsiasi ambiente, anche nel più particolare, raffinato ed elegante, senza turbare lʼarmonia architettonica circostante. Il raffinato design delle varie linee, la vasta gamma e la modularità, consentono una perfetta uniformità dʼinformazione. Il sistema prevede il fi ssaggio delle segnalazioni a parete, a bandiera, sospese e da tavolo. E' disponibile anche con una linea di sicurezza fotoluminescente, per la segnalazione delle vie di fuga e delle attrezzature antincendio e salvataggio, prevista in caso di cattiva illuminazione naturale dalla direttiva europea 92/58 recepita con il D. Lgs. 81 del 09/04/08 Titolo V.

Trasparenze e colore, linee pure per unʼinformazione chiara adatta a contesti architettonici di pregio, è composto da piastre in acrilico trasparente ed accessori in alluminio e acciaio. Consente di realizzare segnali murali, sospesi a soffitto, a bandiera. I segnali possono essere impiegati allʼinterno ed allʼesterno e si adattano con sobrietà a qualsiasi ambiente.

Altre informazioni le trovate qui





Gamma GILET Alta Visibilità