martedì 5 maggio 2015

INFEZIONI: Abbigliamento protettivo




Negli ultimi anni si stanno moltiplicando gli incidenti dovuti all’utilizzo di agenti biologici e la diffusione di malattie altamente infettive. Epidemie animali come l’influenza aviaria o la mucca pazza possono causare ingenti danni economici o addirittura l‘insufficienza di scorte alimentari.

Il turismo e i viaggi di lavoro fanno sorgere la possibilità che malattie tropicali altamente infettive come la febbre di Lassa o l’Ebola vengano portate anche in Europa. I notiziari hanno parlato per settimane della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) poiché, nonostante le numerose misure adottate, è stato difficile arginarne la propagazione. 

I governi considerano seriamente il pericolo di un attacco terroristico con l’impiego di armi biologiche. Virus e batteri si adattano e diventano sempre più resistenti contro numerosi farmaci e disinfettanti.




L’impiego di dispositivi di protezione individuale per le persone addette all’assistenza, alla cura, al trattamento, al trasporto, alle misure preventive ed alla decontaminazione rappresenta un provvedimento essenziale per la loro sicurezza e per quella dell’ambiente circostante.

Gli obiettivi prioritari da perseguire sono diversi:
• l’efficace controllo dell’infezione in atto,
• l’impedimento della diffusione dell’infezione in territori non interessati da essa,
• l’impedimento della contaminazione e del contagio degli addetti al pronto intervento e delle squadre di soccorso,
• l’osservanza degli aspetti legati alla salute e alla sicurezza durante l‘utilizzo di detergenti e disinfettanti.

La scelta dei corretti dispositivi di protezione individuale dipende dal tipo di intervento da eseguire. Questa brochure contiene preziose informazioni in merito alle prestazioni delle nostre tute protettive in caso di utilizzo di agenti biologici.

Cosa si intende per agenti biologici?

Una definizione completa dei termini è contenuta nell’ordinanza tedesca sulle sostanze biologiche (BioStoffV, che recepisce la Direttiva CE 2000/54). Il termine “agenti biologici” si riferisce essenzialmente a microrganismi come batteri, virus e funghi. Secondo l’ordinanza sulle sostanze biologiche, tra queste rientrano tutti i materiali e gli agenti biologici, compresi i materiali geneticamente modificati. È importante notare che queste sostanze possono essere infettive, sensibilizzanti o tossiche.

Quali sono i gruppi di rischio causati dagli agenti biologici?

Si distinguono quattro gruppi, secondo il rischio di infezione per gli esseri umani. Ai gruppi di rischio sono associate misure protettive che, a loro volta, sono suddivise in fasi. Maggiori informazioni sull’argomento sono disponibili nella suddetta ordinanza sulle sostanze biologiche.

Come si entra in contatto con gli agenti biologici?

Sono molte le attività che possono provocare il contatto con batteri, virus o funghi, come ad esempio:
1. Produzione e manipolazione di agenti biologici (tra cui isolamento, produzione, propagazione, uso, elaborazione, riempimento, trasferimento, miscelazione, fornitura e smaltimento).
2. Contatto sul luogo di lavoro con persone, animali, piante, prodotti biologici, oggetti e materiali (se ciò comporta la manipolazione di agenti biologici ed il contatto con essi).

L’ordinanza sulle sostanze biologiche distingue fra attività “mirate” e „non mirate“. Per saperne di più, è possibile consultare l’ordinanza stessa.




Indumenti protettivi ai sensi della norma EN 14126:2003

Ai sensi dell’ordinanza tedesca sulle sostanze biologiche (BioStoffV), il datore di lavoro è obbligato a mettere a disposizione dei propri collaboratori indumenti protettivi adeguati al rischio incorso.

Quale indumento è in grado di fornire tale protezione dagli agenti biologici? La norma EN 14126 definisce i requisiti speciali per gli indumenti protettivi dagli agenti infettivi, destinati a proteggere dai batteri, dai virus e da altri microrganismi. La loro funzione è proteggere la cute dal possibile contatto con le sostanze biologiche e prevenire la diffusione di germi. Si consiglia di utilizzare tute con cuciture sigillate poiché virus, batteri e spore sono sufficientemente piccoli da penetrare nelle aperture delle cuciture non sigillate.

Le tute protettive i cui materiali sono stati certificati secondo la norma EN 14126 sono riconoscibili dal pittogramma relativo ai rischi biologici. Le direttive giuridiche prescrivono che questi indumenti protettivi vengano certificati come abbigliamento protettivo contro gli agenti chimici di categoria III.

Per gli indumenti protettivi contro gli agenti biologici ne risulta quindi la seguente suddivisione

Tipi di indumenti protettivi ai sensi della norma EN 14126:2003

1aB, 1bB, 1cB, 2B Indumento impermeabile ai gas / indumento non impermeabile ai gas EN 943-1, EN 943-2
3B Protezione dagli agenti chimici liquidi sotto pressione EN 466
4B Protezione dai liquidi nebulizzati EN 465
5B Protezione dalle particelle solide trasportate dall’aria EN ISO 13982-1
6B Protezione limitata dai liquidi nebulizzati pr EN 13034 Protezione parziale del corpo EN 467









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