lunedì 28 ottobre 2013

Norma UNI 9994-1:2013: novità introdotte



A partire dal 20/6/2013 è attiva la norma UNI 9994-1:2013 che ha lo scopo di disciplinare la manutenzione ordinaria e straordinaria degli estintori portatili e carrellati a polvere (inclusi quelli della classe D) e CO2.

Questa norma, oltre a chiarire le modalità di revisione, collaudo, manutenzione ordinaria e straordinaria da parte dei tecnici competenti, precisa che le attività volte ad assicurare la perfetta efficienza dei sistemi di estinzione non sono a carico esclusivamente delle società specializzate, alle quali le aziende si affidano per i controlli periodici: è ora prevista una sorta di sorveglianza mensile interna da parte di una persona ritenuta responsabile, oppure da un addetto da lui nominato, con compilazione del relativo registro.

La sorveglianza ha cadenza MENSILE, è di natura visiva e prevede:

  1. Che l’estintore sia integro
  2. Che sia presente e segnalato con cartello
  3. Che il cartello sia chiaramente visibile
  4. Che sia immediatamente utilizzabile
  5. Che non sia manomesso
  6. Che le iscrizioni siano leggibili
  7. Che il cartellino di manutenzione sia presente
  8. Che l’indicatore di pressione sia presente sull’apparecchio
  9. Che l’estintore portatile non sia collocato a pavimento

Come già accennato, l’esito dell’attività di sorveglianza effettuata deve essere formalizzato su apposito registro.

La norma introduce inoltre le seguenti novità:


La sostituzione e smaltimento dopo 18 anni dalla data di costruzione;
La sostituzione, in fase di revisione ogni 5 anni, della valvola erogatrice per gli estintori a biossido di carbonio (CO2);
La sostituzione, in fase di collaudo, della valvola erogatrice per garantire l’efficienza e la sicurezza di ogni estintore;
Le tempistiche di revisione degli estintori idrici cambiano da 18 a 24/48 mesi.

Chiarisce inoltre che sono da mettere fuori servizio e quindi non sottoponibili a manutenzione quegli estintori:

  • di tipo non approvato ad esclusione degli estintori a polvere classe D
  • che presentino segni di corrosione o ammaccature sul serbatoio
  • sprovvisti o con iscrizioni illeggibili delle marcature previste dalla legislazione vigente
  • le cui parti di ricambio e gli agenti estinguenti non siano più disponibili.

Estintori Fuori Servizio nella UNI 9994-1:2013.

Il concetto è stato inserito in modo da dar la possibilità al tecnico che interviene di mettere fuori servizio un estintore ritenuto potenzialmente pericoloso: per questo sono state identificate anche le possibili criticità che possono fare ritenere pericoloso l’estintore.
Tra queste, la vita massima dell’estintore (18 anni), oltre la quale l’estintore dovrà essere messo fuori servizio, sia per gli estintori portatili omologati secondo DM 20.12.82 che DM 07.01.2005 e carrellati.
Questo concetto di vita massima, nuovo nel nostro settore, è già in uso e previsto in altre norme europee che riguardano la manutenzione degli estintori, e semplicemente va a dar seguito a quanto già introdotto con il D.M. 7 Gennaio 2005 per gli estintori approvati ai sensi del D.M. 20 Dicembre 1982.




A) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO BASSO

Si intendono a rischio di incendio basso i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità, le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di principi di incendio ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata.

B) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO
Si intendono a rischio di incendio medio i luoghi di lavoro o parte di essi in cui sono presenti sostanze infiammabili e/o condizioni locali e/o di esercizio che possono favorire lo sviluppo di incendi, ma nei quali, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata. Si riportano in allegato IX, esempi di luoghi di lavoro a rischio di incendio medio.

C) LUOGHI DI LAVORO A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO
Si intendono a rischio di incendio elevato i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui, per presenza di sostanze altamente infiammabilità e/o per le condizioni locali e/o di esercizio sussistono notevoli probabilità di sviluppo di incendi e nella fase iniziale sussistono forti probabilità di propagazione delle fiamme, ovvero non è possibile la classificazione come luogo a rischio di incendio basso o medio.
Tali luoghi comprendono:
• aree dove i processi lavorativi comportano l’utilizzo di sostanze altamente infiammabili (p.e. impianti di verniciatura), o di fiamme libere, o la produzione di notevole calore in presenza di materiali combustibili;
• aree dove c’è deposito o manipolazione di sostanze chimiche che possono, in determinate circostanze, produrre reazioni esotermiche, emanare gas o vapori infiammabili, o reagire con altre sostanze combustibili;
• aree dove vengono depositate o manipolate sostanze esplosive o altamente infiammabili;
• aree dove c’è una notevole quantità di materiali combustibili che sono facilmente incendiabili;
• edifici interamente realizzati con strutture in legno o di grandi dimensioni;
• ambienti dove c’è grande presenza di persone dalle capacità motorie limitate.


venerdì 11 ottobre 2013

Protezione per Saldatura

La saldatura espone i lavoratori a diversi rischi, ad esempio correlati alla presenza di fumi, polveri, vapori, gas, rumore, campi elettromagnetici, vibrazioni, alte temperature, posture obbligate.

Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, ha prodotto in questi anni diversi documenti per favorire la prevenzione degli incidenti e migliorare la tutela dei lavoratori, 
in relazione ai pericoli nelle attività di saldatura, 

In uno dei più recenti, la “Lista di controllo - Saldatura, taglio, brasatura e riscaldo: procedimento a fiamma”, si offrono strumenti per verificare se le attrezzature per la saldatura autogena sono in buono stato e se il personale che esegue i lavori di saldatura è al corrente dei pericoli associati all’uso di tali attrezzature.

Il processo di saldatura si può distinguere in autogena ed eterogenea (brasatura).


Autogena: viene effettuata una fusione delle parti da congiungere utilizzando proprio il materiale delle parti stesse, 
Eterogenea: (brasatura) il materiale da unire viene riscaldato e la fusione è relativa a un “materiale di apporto”.

Sono indispensabili gli indumenti di protezione per saldatura, le calzature di sicurezza e le ghette per saldatura, guanti da saldatore, grembiule da saldatore, occhiali da saldatore, casco o schermo da saldatore.




Tuta per saldatura leggera 210 gr/mq.
Tuta repellente agli insetti, ignifuga antistatica e per saldatura in tessuto Biz flame cotone 99% e carbonio 1%. Tessuto molto leggero, che garantisce protezione dalle punture degli insetti grazie al trattamento della fibra con un repellente specifico inodore. Perfetta per gli ambienti più caldi in zone dove gli insetti rappresentano un problema. Fasce riflettenti ignifughe. Diverse tasche con chiusura con zip in ottone. Polsini regolabili con velcro e taschino sulla manica. Tasche alle ginocchia portaginocchiere. Tuta certificata EN 1149-5, EN ISO 11611 A1+A2 classe 1, EN ISO 11612 A1+A2, B1, C1, F1.



Tuta per saldatura leggera 210 gr/mq. 
Tuta ignifuga antistatica e per saldatura in tessuto Biz flame cotone 99% e carbonio 1%. Tessuto molto leggero, per gli ambienti più caldi. Fasce riflettenti. Diverse tasche con chiusura con zip in ottone. Polsini regolabili con velcro e taschino sulla manica. Tasche alle ginocchia portaginocchiere. Tuta certificata EN 1149-5, EN ISO 11611 A1+A2 classe 1, EN ISO 11612 A1+A2, B1, C1, F1.




Giacca ignifuga antistatica e per saldatura in "Bizflame pro" cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330.

Giacca ignifugata antistatica e per saldatura in "Bizflame pro" cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330. Chiusura anteriore con cerniera coperta, varie tasche con pattina e bottoni di chiusura. Triple cuciture per la massima resistenza. Anello portaradio. 

Certificata EN 1149-5, EN ISO 11611 A1+A2, classe 2, EN ISO 11612 A1+A2, B1, C1, F1.


Pantaloni ignifughi antistatici e per saldatura in "Bizflame pro" cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330.

Pantaloni ignifughi antistatici e per saldatura in "Bizflame pro" cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330. Chiusura anteriore con cerniera coperta, varie tasche e triple cuciture per la massima resistenza. Girovita elasticizzato e passanti per cintura. Tasche portaginocchiere. Certificati EN 1149-5, EN ISO 11611 A1+A2, EN ISO 11612 A1+A2, B1, C1, F1.


Tuta ignifuga antistatica e per saldatura in "Bizflame pro" cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330.

Tuta ignifuga antistatica e per saldatura in "Bizflame pro", cotone 99% e carbonio 1%. Colore blu navy. Peso al mq. gr. 330. Chiusura anteriore con cerniera in ottone, ricoperta da pattina, varie tasche in vita e al petto con portametro sulla gamba. Triple cuciture per la massima resistenza. Polsin iregolabili con bottoni ed anello portaradio. 

Certificati EN 1149-5, EN ISO 11611 A1+A2, EN ISO 11612 A1+A2, B1, C1, E3 ed F1.


Informazioni sul tessuto
Questo tessuto è stato progettato per proteggere da fiamme, saldature e elettricità statica. In 99% cotone e 1% fibra di carbonio, 330 gr/mq. La fibra di carbonio è antistatica e permette di raggiungere gli standard EN richiesti.

Benefici dell’indumento
La finitura ignifuga Bizflame™ Pro protegge in ogni situazione, garantendo la massima performance. Gli articoli della linea sono stati testati indipendentemente e sono perfetti per l’industria offshore e della saldatura.

La finitura ignifuga Bizflame™ Pro viene applicata al tessuto al fine di apportare una resistenza alla fiamma imbattibile. La fibra in carbonio rende il tessuto antistatico.

Codice A: Propagazione limitata di fiamma
Codice B: Protezione da calore convettivo - 3 livelli
Codice C: Protezione da calore radiante - 4 livelli
Codice D: Protezione da spruzzi di alluminio fuso - 3 livelli
Codice E: Protezione da spruzzi di metallo fuso - 3 livelli
Codice F: Protezione da calore da contatto - 3 livelli


APU 2045
Occhiale a mascherina Norma EN166 1B349 - EN169 - EN172 con lente fissa incolore in policarbonato UV 2-1,2 B9KN antigraffio sulla superficie esterna e antiappannante sulla superficie interna e lente ribaltabile (flip-up) grigia IR5 resistente ai danni di proiezioni di schizzi di saldatura (garantisce un perfetto riconoscimento dei colori). Facile sostituzione della lente grigia (ricambio fornibile a richiesta, codice APU 2045 R).


AP 8205
Occhiale a mascherina per saldatori professionisti Norme EN 166 - EN 169, che usano i sistemi di saldatura a gas ossiacetilenica. Ventilazione indiretta per una buona circolazione dell'area, indossabile sopra occhiali correttivi. Lenti verdi IR 5 classe ottica 1. Lenti in policarbonato verdi DIN 5.



AP 8499
Occhiali protettivi monolente in policarbonato antiappannantI, antigraffio, 
Norme EN 166 - EN 172 1F; anti attacco chimico, antistatici. Montatura nera, lente verde (IR 5), stanghette regolabili in inclinazione e lunghezza, fori di ventilazione verticale.





TAS 914

Cappuccio in cotone ignifugo Proban®
Norme: EN 340/04 + EN 11612/08 A B1 C1 E2 + EN 11611/07 (CLASSE 1)

tessuto 330 gr/mq. foderato internamente con tessuto ignifugo.
Paraspalle inserti in Kevlar® alluminizzato per la protezione localizzata delle orecchie. Apertura anteriore regolabile con velcro. Elastico posteriore. Colore verde. Taglia unica.



Completo ignifugato Proban: Tessuto 100% cotone, trattamento Proban 335 gr/mq. resistente al contatto accidentale con piccole fiamme e al calore convettivo e radiante. 

Norme: EN 11612:2008 A1 B1 C1 E2 + EN 11611:2007 (A1 CLASSE 1)
EN ISO 11612:2008 (in precedenza EN 531:1995)
Abbigliamento di protezione contro il calore e le fiamme.
EN ISO 11611:2007 (in precedenza 470-1: 1995)

Abbigliamento di protezione utilizzato durante la saldatura e le tecniche connesse



TAS 900

Giacca ignifugata Proban con bottoni automatici con finta di protezione, 3 tasche applicate, elastico ai polsi. Colore verde. 


TAS 901

Pantalone ignifugato Proban con chiusura lampo, passanti per cintura in vita, 2 tasche laterali e una posteriore. Colore verde. 


PROBAN® è un processo tecnologico di qualità controllata che conferisce al cotone e ai tessuti proprietà ritardanti la fiamma durevoli. Con PROBAN® i tessuti offrono prestazioni ritardanti la fiamma affidabili e garantite per uso industriale. Una cautela per i consumatori finali istituzionali in conformità con le norme antincendio del settore. 

1770KS 
1893KS 
1969KS 

In ogni caso, se non è possibile aspirare in maniera sufficiente le sostanze tossiche si devono utilizzare adeguate protezioni delle vie respiratorie.
La lista riporta indicazioni specifiche relative ai DPI da utilizzare in atmosfere con un tenore di ossigeno sufficiente o in ambienti ristretti e scarsamente ventilati.

Devono poi essere presi “provvedimenti per impedire ustioni cutanee e agli occhi causate da spruzzi di metallo, fiamme e particelle incandescenti”.

Riguardo ai pericoli meccanici si chiede di verificare che le bombole e le attrezzature tecniche di saldatura siano assicurate contro il ribaltamento e le cadute durante i lavori e che i pezzi da lavorare siano sistemati in maniera sicura.

- “i saldatori indossano adeguate calzature di sicurezza per la protezione dei piedi in caso di caduta di pezzi pesanti?
- vengono presi dei provvedimenti per non inciampare nei tubi del gas lasciati in giro”?
La lista riporta alcuni suggerimenti per evitare le cadute in piano:
- “impiego di supporti adatti per tubi e cannelli;
- misure contro la formazione di cappi” (un immagine mostra l’arrotolamento corretto dei tubi);
- “attuazione di misure per passare sopra i tubi”.






COPERTA PER LA SALDATURA S 1092 Dimensioni mm 920 x 1000

Coperta in tessuto di Silice Amorfa, finitura inorganica e trattamento antisfilacciamento a base di “Vermiculite”.
Fornita in custodia di PVC colore arancio. Temperatura di fusione 1600°C, temperatura continua consigliata per la finitura 950°C. 
Peso 600 gr/m2 (+/- 10%), spessore mm 0,7.


COPERTA PER LA SALDATURA S 1292 Dimensioni mm 900 x 1200

Coperta in tessuto di Silice Amorfa, finitura inorganica e trattamento antisfilacciamento a base di “Vermiculite”.
Fornita in custodia di PVC colore arancio. Temperatura di fusione 1600°C, temperatura continua consigliata per la finitura 950°C. 
Peso 600 gr/m2 (+/- 10%), spessore mm 0,7. 








mercoledì 2 ottobre 2013

LAVORO: differenza tra gestione dei rischi e prevenzione dei rischi

Le norme vigenti sulla Prevenzione e Sicurezza sul lavoro non sono dirette alla prevenzione dei rischi, ma spesso solo alla loro gestione.



L’incidenza degli infortuni sul lavoro, in particolare gli incidenti mortali, non è diminuita negli ultimi anni, come apparirebbe dai dati dell’INAIL, che si riferiscono unicamente agli incidenti dichiarati e concernenti i lavoratori iscritti per l’assicurazione obbligatoria a questo istituto. 

Occorre tener conto del calo costante dell’occupazione, e dell’aumento abnorme della cassa integrazione, cioè della rilevante diminuzione delle ore lavorate, e quindi dell’effettiva esposizione ai rischi. Occorre poi tener conto del lavoro irregolare, del lavoro “in nero” di quote consistenti di lavoratori dipendenti, di pensionati, di immigrati con permesso di soggiorno, nonché del lavoro degli immigrati irregolari. 

Non si può affermare che l’incidenza degli infortuni sul lavoro si sia ridotta, assai probabilmente si è invece accresciuta. Come si è accresciuta l’incidenza delle malattie professionali.

Perché la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro non migliora, ma semmai peggiora. Per quanto riguarda le pratiche correnti si può anzitutto osservare che le imprese tendono a sfuggire agli obblighi di legge,

  • delocalizzando attività gravose e maggiormente esposte a rischi,
  • preferendo pagare le ammende piuttosto che rispettare i dettati normativi, fidando nella scarsissima probabilità di controlli ispettivi. 
Le stesse norme vigenti, peraltro, concedono alle imprese ampie discrezionalità nella tutela della salute e della sicurezza, prevedendo procedure di vario genere, in particolare le procedure di valutazione dei rischi contenute nelle “linee guida” elaborate dall’ISPELS e riprese dall’INAIL, che, se adottate, assolvono dagli obblighi prescritti. A ciò si aggiunge la possibilità per il datore di lavoro di scegliere i criteri per la valutazione dei rischi, una scelta autonoma che può incidere sulla stessa attuazione delle procedure e tradursi in una sorta di autocertificazione.

Le pratiche basate sulla proceduralizzazione sono peraltro congruenti con l’approccio espressamente indicato dalle norme vigenti. Si tratta di un indirizzo volto, nel migliore dei casi, alle conseguenze dei rischi, non a evitare che vengano in essere nella situazione di lavoro. Ciò appare con piena evidenza nelle “linee guida”, e ancor prima nel testo del d.lgs. 81/2008, che fa riferimento esclusivamente a rischi esistenti, e alla “gestione dei rischi”. 


In realtà le norme vigenti non sono dirette alla prevenzione dei rischi, ma alla loro gestione. Le gravi conseguenze che ne derivano hanno particolare importanza per quanto riguarda i cosiddetti “rischi psicosociali”. Invece di ricercare l’origine dei rischi nelle scelte di progettazione e strutturazione della situazione di lavoro che li possono attivare, l’approccio alla “gestione” sposta l’attenzione sui rischi già presenti ove si tratti di agenti nocivi fisici o chimici, e direttamente sui lavoratori nel caso di rischi assurdamente denominati “psicosociali”. Il caso dello stress al lavoro è il più significativo e rilevante.

La prevenzione – nel suo senso compiuto – deve essere perseguita nel lavoro, nelle scelte di progettazione e configurazione delle situazioni di lavoro. Ciò è quanto suggerisce il senso comune, e quanto ha prescritto la direttiva del Consiglio europeo adottata il 12 giugno 1989 per promuovere la salute e la sicurezza nel lavoro. Essa, imprecisamente recepita dal D.lgs. 626/94, appare totalmente disattesa dal D.lgs. 81/2008. Il “testo unico” ora vigente non promuove, di fatto, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. C’è da dubitare che rispetti il dettato costituzionale. E di fronte all’inadeguatezza delle norme, alle pratiche elusive delle imprese, alle pratiche raccomandate che allontanano da una reale prevenzione, ai morti e agli infortunati quotidiani, si assiste a un pervasivo immobilismo.


Fonte: La prevenzione (inesistente) nei luoghi di lavoro 

Bruno Maggi www.inchiestaonline.it

Molto interessante anche la lettura di questo documento, concernente l'impatto della crisi sulle condizioni di lavoro in Europa (testo in inglese)
© European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions 2013


Ricordiamo che in ambito lavorativo tre sarebbero i fattori da misurare: 
Esaurimento contro Energia, 
Disaffezione lavorativa contro Coinvolgimento 
Efficacia professionale contro Inefficacia.

•Resistenza individuale (in cui il polo negativo è rappresentato dall’esaurimento e quello positivo dall’energia),
•Reazione agli altri ed al lavoro (in cui il polo negativo è rappresentato dalla disaffezione e quello positivo dal coinvolgimento)
•Reazione individuale verso il proprio lavoro (in cui il polo negativo è rappresentato dal sentimento di inefficacia e quello positivo dal senso di efficacia e di realizzazione).


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