giovedì 27 giugno 2013

Asfalto: Rischi per la salute e DPI


DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE

In generale tutti i lavoratori impegnati nelle varie fasi del ciclo devono essere equipaggiati e fare uso di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) quali:

- Indumenti protettivi per asfaltisti con idonea protezione dagli agenti atmosferici.
- Calzature antinfortunistiche per asfaltisti.
- Guanti antinfortunistici per asfaltisti.
- Respiratori antinfortunistici per asfaltisti.




A seguire sono fornite indicazioni in merito a dispositivi di protezione individuale (DPI) che devono essere forniti ed utilizzati durante lo svolgimento di specifiche fasi lavorative:

Indumenti ad alta visibilità
Calzature con suole anticalore 
Guanti resistenti al calore
Casco o elmetto
Occhiali con protezione anche laterale
Occhiali anti-UV
Tuta monouso in tyvek
Otoprotettori auricolari
Facciale filtrante antipolvere in classe 2 con carbone attivo (speciale + FFP2SL)

Documento scaricabile qui:
www.sanita.regione.lombardia.it


I rischi per la sicurezza costituiscono il capitolo più ampio per gli operatori del settore.
L’analisi del fenomeno infortunistico condotta nel comparto mette in evidenza come circa la metà degli infortuni (51%) non risulta peculiare per l’attività di asfaltatura, essendo dovuta a caduta da mezzo d’opera o da veicolo per il trasporto promiscuo di persone e cose, scivolamento sul piano di calpestio e schiacciamento di arto; a seguire in termini numerici troviamo l’incidente stradale in itinere (9%) e durante il lavoro (6%), e la collisione con ostacoli fermi (9%). 


Da sottolineare, poiché possono essere anche molto rilevanti in termini di gravità delle conseguenze, sono gli incidenti in cantiere e la caduta di oggetti dall’alto (che spesso trovano la propria ragione d’essere nella presenza di altre lavorazioni concomitanti), l’intrappolamento di un arto (evenienza che si è tuttavia dimostrata tra le meno rappresentate) e la movimentazione di carichi manuale (relativamente alle operazioni di carico/scarico camion con attrezzature e materiale vario, la movimentazione di carriole riempite con inerti, il sollevamento di chiusini). Tra le modalità di accadimento quella sicuramente più peculiare del settore indagato è il contatto con materiale caldo per la presenza di emulsione e conglomerato bituminosi riscaldati a temperature oltre i 100°C.

Le sedi corporee più colpite sono le estremità inferiori (40%) e superiori (28%), con particolare coinvolgimento di mano e polso, gamba e caviglia, ginocchio e piede. Non trascurabile anche l’interessamento di cranio, volto e occhi. La natura delle lesioni è più spesso traumatica: la distorsione, la frattura, la ferita e la contusione sono ricorse nell’80% dei casi registrati.




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