In generale tutti i lavoratori impegnati nelle varie fasi del ciclo devono essere equipaggiati e fare uso di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI) quali:
- Indumenti protettivi per asfaltisti con idonea protezione dagli agenti atmosferici.
- Calzature antinfortunistiche per asfaltisti.
- Guanti antinfortunistici per asfaltisti.
- Respiratori antinfortunistici per asfaltisti.
Indumenti ad alta visibilità
Calzature con suole anticalore
Guanti resistenti al calore
Casco o elmetto
Occhiali con protezione anche laterale
Occhiali anti-UV
Tuta monouso in tyvek
Otoprotettori auricolari
Facciale filtrante antipolvere in classe 2 con carbone attivo (speciale + FFP2SL)
Documento scaricabile qui:
www.sanita.regione.lombardia.it
L’analisi del fenomeno infortunistico condotta nel comparto mette in evidenza come circa la metà degli infortuni (51%) non risulta peculiare per l’attività di asfaltatura, essendo dovuta a caduta da mezzo d’opera o da veicolo per il trasporto promiscuo di persone e cose, scivolamento sul piano di calpestio e schiacciamento di arto; a seguire in termini numerici troviamo l’incidente stradale in itinere (9%) e durante il lavoro (6%), e la collisione con ostacoli fermi (9%).
Da sottolineare, poiché possono essere anche molto rilevanti in termini di gravità delle conseguenze, sono gli incidenti in cantiere e la caduta di oggetti dall’alto (che spesso trovano la propria ragione d’essere nella presenza di altre lavorazioni concomitanti), l’intrappolamento di un arto (evenienza che si è tuttavia dimostrata tra le meno rappresentate) e la movimentazione di carichi manuale (relativamente alle operazioni di carico/scarico camion con attrezzature e materiale vario, la movimentazione di carriole riempite con inerti, il sollevamento di chiusini). Tra le modalità di accadimento quella sicuramente più peculiare del settore indagato è il contatto con materiale caldo per la presenza di emulsione e conglomerato bituminosi riscaldati a temperature oltre i 100°C.
Le sedi corporee più colpite sono le estremità inferiori (40%) e superiori (28%), con particolare coinvolgimento di mano e polso, gamba e caviglia, ginocchio e piede. Non trascurabile anche l’interessamento di cranio, volto e occhi. La natura delle lesioni è più spesso traumatica: la distorsione, la frattura, la ferita e la contusione sono ricorse nell’80% dei casi registrati.
Le sedi corporee più colpite sono le estremità inferiori (40%) e superiori (28%), con particolare coinvolgimento di mano e polso, gamba e caviglia, ginocchio e piede. Non trascurabile anche l’interessamento di cranio, volto e occhi. La natura delle lesioni è più spesso traumatica: la distorsione, la frattura, la ferita e la contusione sono ricorse nell’80% dei casi registrati.