venerdì 25 dicembre 2015

Mascherine facciali filtranti serie "Speciale"


Cosa sono le nano polveri? Sono tutte le sostanze sospese in aria come il polline, le spore, il sale marino, la terra alzata dal vento. Tuttavia, da quando l’uomo ha rafforzato la propria presenza intrusiva nell’ecosistema terrestre, si sono aggiunti diverse nano polveri di natura inquinante, generate da combustioni chimiche quali metalli, solfati, nitrati, ceneri, fibre di amianto, polveri di cemento e carbone.

Mentre quelle naturali non sono dannose per la salute, anzi in alcuni casi risultano persino benefiche (per esempio l’aria ricca di iodio nei pressi del mare) le nano polveri inquinantisono responsabili non solo dell’inquinamento atmosferico ma anche di patologie acute e croniche all’apparato respiratorio e cardio-circolatorio.

Inquinamento da nano polveri

Le industrie sono responsabili delle emissioni di ossido di anidride carbonica, anidride solforosa, ossidi di azoto, piccole particelle di polvere, VOC, metano, ammoniaca e radiazioni radioattive.
Per produrre energia, prodotti chimici vengono scaricati nell’aria come conseguenza dell’estrazione di gas naturale e petrolio. La combustione di carbone e gas naturale, che occorrono per produrre elettricità, causa il rilascio nell’aria dell’anidride solforosa, degli ossidi di azoto e dell’anidride carbonica.

Anche il traffico favorisce l‘inquinamento da nano polveri attraverso le emissioni di anidride carbonica, ossido di carbonio, ossidi di azoto, VOC e piccole particelle di polvere.
Il riscaldamento delle case e degli uffici causa il rilascio di prodotti chimici nell’aria. Quando la gente usa vernici o cosmetici vengono liberate polveri inquinanti.


RESPIRATORI "SPECIALI"

I Respiratori "Speciali" sono delle mascherine, meglio definite come facciali filtranti, la cui tecnologia costruttiva "addiziona" alla protezione comune da Polveri e Nebbie di classe FFP2 o FFP3 la capacità di FILTRARE anche, ad esempio, Gas Acidi in basse concentrazioni oppure Gas Organici in basse concentrazioni.


Questo permette l'uso, in situazioni controllate, di essi in alternativa alle tradizionali maschere antigas in gomma. Queste mascherine, facciali filtranti, respiratori, hanno infatti un livello di comfort nettamente superiore rispetto alle tradizionali maschere in gomma antigas.


Mascherina di protezione Uvex 7232 FFP2 R D con valvola
Respiratori extra comfort per polveri, fumi e nebbie.
Livello massimo di utilizzo: polveri fino a 10xTLV del particolato.
Conforme alla norma UNI-EN 149:2001 ed alla direttiva europea 89/686/CE



Settore d'impiego: Polvere di cemento e carbone; industria alimentare; tipografie; produzione di vernici; edilizia; laboratori; industria estrattiva; ingegneria; tessile; agricoltura; settore rifiuti; riciclaggio; trattamento acque reflue.





Mascherina di protezione Uvex 7330 FFP3 R D con valvola
Respiratori extra comfort per polveri, fumi e nebbie.
Livello massimo di utilizzo: polveri fino a 30xTLV del particolato.
Conforme alla norma UNI-EN 149:2001 ed alla direttiva europea 89/686/CE



Settore d'impiego: Polvere di cemento e carbone; industria alimentare; tipografie; produzione di vernici; edilizia; laboratori; industria estrattiva; ingegneria; tessile; agricoltura; settore rifiuti; riciclaggio; trattamento acque reflue, polverizzazione fitofarmaci; batteri; produzione chemioterapici; polveri di quarzo; amianto.


Se non fosse temporaneamente possibile misurare la concentrazione della polvere aerodispersa, né fosse possibile fare riferimento a dati riportati in letteratura per analoghe situazioni lavorative, il livello di protezione minimo da utilizzare corrisponde a quello offerto da un:

- facciale filtrante FFP1 per gli inquinanti 

  con TLV = 10 mg/m3;
- facciale filtrante FFP2 per gli inquinanti 

  con TLV maggiore di 0,1 mg/m3 e minore di 10 mg/m3;
- facciale filtrante FFP3 per gli inquinanti 

  con TLV minore o uguale a 0,1 mg/m3

dove TLV (Threshold Limit Value) indica il valore limite di soglia.


Per la selezione maschere della protezione respiratoria e per la durata dei filtri devi conoscere il contaminante a cui sei esposto e qual è il livello di esposizione (concentrazione).

1° Contaminante
2° Gas number
3°Livello di esposizione misurato

Per indicarti la vita utile di un Respiratore devi sapere:

Livello/intensità dell’attività lavorativa ?
Livello di umidità
Temperatura del luogo di lavoro

Livello o intensità dell’attività lavorativa:
❏ Leggero (es. controllo da seduto in di macchinari)
❏ Medio (es. Movimenti leggeri di carichi)
❏ Pesante (es. Sollevamenti di pesi o carichi gravosi)


Questi respiratori restano tra i preferiti nelle operazioni di trattamento rifiuti e operazioni di spurgo di liquami.
Gli agenti tossici che possono essere presenti nelle discariche per rifiuti urbani sono: solventi clorurati (tri- e tetra-cloro etilene, di- e tri-cloroetano), metalli (zinco, mercurio, cadmio, cromo, arsenico, piombo), idrocarburi aromatici e aromatici policiclici, policlorobifenili (PBC), cloruri di vinile.

Agli stagisti ed ai tirocinanti, ai sensi dell’ Accordo sulla formazione dei lavoratori, dirigenti e preposti raggiunto in data 21/12/2011 nell’ambito della Conferenza permanente per i rapporti fra Stato, Regioni e Province autonome, deve essere impartita una formazione generale della durata di 4 ore ed una formazione specifica della durata di 4, 8 o 12 ore a seconda del settore di attività al quale appartiene l’azienda ed a seconda della fascia di rischio, basso, medio o alto, nella quale è inserita l’attività dell’azienda medesima.


I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) non devono solo garantire la funzione di protezione del lavoratore, ma devono anche mantenere tale capacità per tutto il periodo del loro impiego. Se i dispositivi non sono adeguatamente mantenuti in stato di efficienza e non sono gestiti attraverso processi controllati, rischiano di invece di mettere in pericolo la salute del lavoratore. 

E il "processo di mantenimento in stato di efficienza di un DPI riutilizzabile consiste in una serie di attività periodiche riconducibili al ripristino igienico, al controllo funzionale, alla relativa manutenzione, ivi compreso, se previsto dal fabbricante, il ripristino delle caratteristiche tecniche specifiche del DPI".

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