giovedì 14 ottobre 2010

ANTICADUTA: Analisi Infortuni


Incidenti in cui è fatale il mancato utilizzo di dispositivi di protezione personali anticaduta

Il primo caso riguarda l’attività di sopralluogo tecnico sul tetto di un capannone.
Un lavoratore, in compagnia di due colleghi, si porta presso la sede di una ditta dove sono presenti altri lavoratori e l’operatore della piattaforma elevabile.
Dopo aver stabilito i rilievi da effettuare il primo lavoratore e l’operatore salgono sulla piattaforma elevabile indossando le imbracature, agganciati con il cordino al parapetto della piattaforma. Scendono al piano di gronda del capannone, nello specifico in prossimità della terza trave a Y guardando dalla strada. Giunti in alto scendono sulla trave e togliendosi entrambi l’imbracatura salgono sulle lastre in fibrocemento, al fine di effettuare i rilievi fotografici il più vicino possibile al tetto e permettere ad altri lavoratori di salire con la piattaforma, a un livello più alto della copertura, per effettuare delle fotografie panoramiche.
L’operatore, che dopo l’incidente dichiarerà di non aver notato se erano presenti sulla copertura dei sistemi d’ancoraggio, si sposta con il lavoratore in linea perpendicolare verso la parte centrale del tetto, presumibilmente passando da una trave all’altra. Giunti ambedue sulla settima lastra ondulata, l’operatore si ferma per eseguire delle fotografie, mentre il lavoratore prosegue attraversando un ulteriore tratto di circa dodici lastre, giungendo su un secondo capannone. Tornando indietro salta in sequenza da una lastra all’altra, fino a cadere accidentalmente su una di queste ultime, infrangendola con il peso del corpo. Cade sul pavimento del magazzino sottostante, da un’altezza di circa m. 7,30.
È evidente che malgrado sia determinante nell’incidente la procedura scorretta del lavoratore, l’uso di imbracature, di cinture di sicurezza avrebbe reso meno grave l’epilogo di questa vicenda.


Il secondo caso riguarda attività di riparazione della copertura in lastre ondulate.
Un lavoratore autonomo si trova sul tetto di una copertura in fibrocemento di un capannone ad uso magazzino di foraggio. Il suo lavoro consiste, appunto, nella riparazione della copertura in lastre ondulate “che in conseguenza delle forti piogge dei giorni precedenti, risultavano danneggiate e presentavano infiltrazioni di acqua piovana che bagnava il materiale stoccato all'interno del magazzino”.
Dopo essere salito sulla copertura e mentre effettua un "giro" di ricognizione sulla copertura per individuare i punti su cui intervenire, improvvisamente il lavoratore cade sul pavimento sottostante in cemento da un'altezza di circa 10 metri per il cedimento di una lastra in fibrocemento.
Il lavoratore non solo non aveva predisposto apposite andatoie appoggiate sulle lastre in fibrocemento per ripartire il peso del corpo, ma non indossava neanche l’apposita imbracatura collegata a fune di trattenuta.


Anche il terzo caso riguarda l’attività di controllo e riparazione di una copertura.
Un lavoratore sta attraversando il tetto in lastre di fibrocemento assieme ad un ingegnere progettista, collaboratore esterno della ditta, per controllare le grondaie intasate. Improvvisamente due lastre adiacenti si rompono e i due precipitano sul pavimento sottostante. Cadono da un’altezza di circa 9 metri. L’ingegnere subisce contusioni multiple guaribili in 15 giorni, mentre il manutentore muore all’istante per i traumi al capo.
Lo spessore delle lastre in fibrocemento era di 0,6 centimetri.
Entrambi non indossavano cinture di sicurezza e non erano state predisposte passerelle per rendere sicuro il tragitto.



KIT di protezione anticaduta pronti per l'uso
È facile proteggersi contro le cadute con questi kit ideati per applicazioni specifiche


Kit professionale con zaino - Duraflex ad 2 punti di aggancio + Manyard ME86.
Miller Manyard elastico da 2 m con connettore a doppia leva in acciaio da 63 mm, rivestiti con TEFLON. Zainetto in omaggio.
Il kit Zainetto Miller è un kit anticaduta multi-funzione, dalle elevate prestazioni, composto da un’imbracatura elastica DuraFlex a 2 punti di aggancio, con cordino Manyard con assorbitore di energia da 2 m e connettore per impalcatura. Articolo ideato per distendersi e seguire i movimenti del lavoratore, garantendo comfort e produttività.
Il Manyard elastico riduce i rischi di inciampare sul cordino.
Il rivestimento brevettato in TEFLON sui nastri DuraFlex e sul Manyard contribuisce a prolungare la durata di questo kit versatile e pratico.



Kit Scorpion. Zainetto con: Scorpion 1008588 e Duraflex MA 02 ad un punto d'aggancio dorsale.
Ideale per lavorare ad altezze ridotte! Imbracatura elastica DuraFlex® con un punto di ancoraggio e dispositivo retrattile Scorpion a rapida attivazione (connettore girevole per impalcature e gancio a doppia leva).
Rivestimento in TEFLON.


Kit edilizia Miller Minilite. Dispositivo retrattile da 3,3 m con moschettone. Imbracatura elastica Miller DuraFlex ad un punto di ancoraggio con rivestimento in TEFLON. Il kit è contenuto in una valigetta in plastica.

Fornibili altri KIT per diverse applicazioni

KIT per Coperture Tetti art. 895 DAM895
KIT Arresto Cadute art. 896 DAM896
KIT per Trattenuta art. 897 DAM897
KIT per Edilizia generico art. 898 DAM898
KIT per Posizionamento e Anticaduta art. 899 DAM899


RISCHIO PREVALENTE: i lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare al rischio di caduta dall’alto e ad altri gravi infortuni connessi alla specifica attività lavorativa. Pur valutando tutti i rischi specifici connessi alla attività (taglio, fuoco, proiezione di schegge, elettrocuzione, etc.), il “rischio costantemente presente resta la caduta dall’alto”;


RISCHIO da SOSPENSIONE: se la sospensione cosciente, prolungata e continuativa, nel dispositivo di presa del corpo collegato alle funi o sul seggiolino sospeso, può comportare un rischio per la salute dell’operatore (compressione dei vasi degli arti inferiori e conseguente disturbo del ritorno di sangue venoso), la sospensione inerte (a seguito di perdita di conoscenza) può invece indurre la cosiddetta “patologia causata dall’imbracatura”. Questa patologia consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali in particolari condizioni fisiche e patologiche;


RISCHIO AMBIENTALE: l’attività generalmente si svolge in ambienti soggetti a rischi particolari, dati dalla conformazione del sito o dalla situazione contingente del luogo di lavoro; (caduta di oggetti o di parti di struttura dall’alto, scivolosità dei supporti, cedimenti strutturali, esposizione a scariche elettriche atmosferiche); rischi che possono risultare aggravati dalle condizioni meteorologiche.


RISCHI CONCORRENTI: la valutazione dei rischi deve tenere in considerazione l’eventuale esposizione a quei rischi di minor intensità, ma direttamente concorrenti all’innesco di una eventuale caduta (scarsa aderenza delle calzature, abbagliamento degli occhi, rapido raffreddamento o congelamento, riduzione di visibilità, colpo di calore o di sole, vertigini e/o disturbi dell’equilibrio).


Riguardo ai rischi da sospensione cosciente si dovrà valutare:
- l’utilizzazione di imbracature progettate e costruite appositamente per le posizioni in sospensione;
- l’effettuazione di più di una interruzione della posizione di sospensione, tramite pause di lavoro, scambio di mansioni tra gli operatori e cambi di posizione.
- il tempo di esposizione del singolo operatore (che non essere superiore alle otto ore giornaliere complessive, con turni di lavoro continuativi non superiori a quattro ore e con almeno due interruzioni per ogni turno di lavoro).
Alcuni studi hanno evidenziato il possibile sopraggiungere di una patologia causata dall’imbracatura, in conseguenza della perdita di conoscenza, che può portare ad un malessere grave in un tempo inferiore a 30 minuti. Dunque dovranno essere previste modalità di intervento di emergenza che riducano il tempo di esposizione al rischio, nel caso di sospensione inerte, a pochi minuti.



E' fondamentale ai fini del buon funzionamento di tutti i sistemi di prevenzione e di protezione contro la caduta dall’alto utilizzati nei lavori con funi:
- l’idoneità psico-fisica del lavoratore;
- l’informazione e la formazione adeguate e qualificate del lavoratore, in relazione alle operazioni previste;
- l’addestramento qualificato e ripetuto del lavoratore sulle tecniche operative, sulle manovre di salvataggio e sulle procedure di emergenza.




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