martedì 16 giugno 2020

l’aria nei luoghi di lavoro al tempo del Covid-19

E' migliorabile la qualità dell’aria nei luoghi di lavoro?

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un nuovo aggiornamento sulla qualità dell’aria nei luoghi di lavoro, al fine di migliorare la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2.

In questa fase dell’emergenza COVID-19, caratterizzata dal ritorno al lavoro di molte persone, è necessario adottare “appropriate e organiche procedure di prevenzione e protezione, di facile attuazione in materia di salute, durante la permanenza nei diversi ambienti” senza trascurare, tra gli interventi o tra le priorità, il “miglioramento della qualità dell’aria indoor”. Bisogna porre “una speciale ‘attenzione’ alle caratteristiche di qualità dell’aria indoor che vengono a determinarsi nei diversi ambienti, postazioni e spazi lavorativi, considerando l’influenza di diversi fattori:

1° Ricambio dell’aria (naturale, meccanico, centralizzato e non), rimodulando le frequenze e le modalità delle manutenzioni in funzione degli attuali rischi per la salute;
2° Parametri microclimatici strettamente connessi con la salute (si va incontro alle alte temperature e ad elevati valori di umidità dell’aria);
3° Uso di prodotti e di attrezzature impiegate nell’attività di pulizia, sanificazione e disinfezione;
4° Carichi di lavoro, ripensati con l’obiettivo di garantire e massimizzare in ogni condizione la protezione della salute dei cittadini, dei visitatori, dei clienti e dei lavoratori, e assicurare la riduzione del rischio di trasmissione.

Nuovo aggiornamento del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 Rev. 2
titolo “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020










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