martedì 11 giugno 2019

scarpe antinfortunistiche ultratratraspiranti ultraleggere


Lavorare in sicurezza è il primo obiettivo ma non si può trascurare la comodità e il benessere!

Con la bella stagione e il caldo estivo, una scarpa antinfortunistica leggera e confortevole diventa una prerogativa irrinunciabile.








  • Le scarpe antinfortunistiche nascono con un unico irrinunciabile scopo ben preciso: la sicurezza del lavoratore.
  • Una protezione che possa ridurre i rischi di incidenti sul posto di lavoro e che come tale deve avere delle caratteristiche specifiche atte a creare una barriera, un vero e proprio scudo.
  • Nell’immaginario collettivo questo si traduce con l’idea di qualcosa di estremamente pesante. Utile sì, anzi indispensabile ma … che fatica!
  • Oggi, però, grazie ai risultati di una ricerca costante e di un’attenzione rivolta ad ogni minimo dettaglio e particolare, il concetto di pesantezza è stato stravolto e completamente superato.





PREMESSA


Non dimenticate che la scelta di calzature NON IDONEE o NON ADATTE può comportare problemi e rischi aggiuntivi per l’operatore: suola troppo rigida, cattiva traspirazione, peso eccessivo della calzatura, sensibilizzazione, scorretta posizione del piede sul piano di calpestio o scelta inadatta rispetto al suolo su cui si deve camminare, fanno sì che l’operatore rinunci ad indossare questo DPI, esponendosi così al rischio.

Per evitare di scegliere una calzatura antinfortunistica scomoda, occorre innanzitutto considerare a quale di queste tre esigenze di salvaguardia corrisponda: protezione, sicurezza e lavoro.

Analizziamo oggi proprio alcune tipologie di eventi infortunistici da caduta in cui si evidenzia una mancata fornitura o un mancato utilizzo delle scarpe di sicurezza.


CONSEGUENZE

Esempi di infortuni in cui è stata rilevata l’assenza di dispositivi di protezione dei piedi in relazione a cadute in piano o a cadute di gravi dall’alto. E se sono molti i rischi (fisici, chimici, biologici, elettrici, termici, …) a cui possono essere soggetti i piedi, il rischio più usuale per questa parte del corpo è correlato alle conseguenze delle cadute (ad esempio cadute in piano o cadute di materiali).


I casi

1° Il primo caso riguarda un infortunio avvenuto in un punto vendita.

Una addetta di mercato (cassiera), entra nel corridoio che porta allo spogliatoio, in quanto deve prendere servizio nel punto vendita ove è impiegata. Improvvisamente, nel percorrere il corridoio scivola in terra a causa del pavimento bagnato, urtando violentemente il viso in terra e battendo il piede destro contro il pavimento.

Il pavimento era bagnato per cause ignote. Immediatamente viene soccorsa dai colleghi che le prestano le prime cure prima del trasporto al vicino ospedale ove viene riscontrata una contusione cranica non commotiva con ferita lacerocontusa labiale superiore e frattura del V metatarso piede destro.

Al momento dell'infortunio la cassiera indossava scarpe con la parte posteriore aperta (sul tallone) (ciabatta). L'azienda inoltre dispone di ditta esterna per l'effettuazione delle pulizie e dei lavaggi, con precisi compiti e procedure di lavoro che prevedono anche l'utilizzo di cartellonistica per evidenziare le zone bagnate con pericolo di caduta. Scarsa importanza è data agli accessori d'abbigliamento. Le dipendenti devono infatti indossare la divisa, ma viene lasciata la libertà di indossare scarpe proprie (nell'intento di far utilizzare ai dipendenti calzature di adeguato confort specie se in presenza di particolari problemi anatomici). Non sono state contemplate fonti di rischio derivanti dall'utilizzo di calzature proprie, anche perché la natura dell'attività non lasciava presupporre problematiche in tal senso.

Questi i fattori causali dell’incidente rilevati dalla scheda:
“scarpe di proprietà dell'infortunato”;
“assenza di segnaletica”.



2° Il secondo caso riguarda un infortunio con caduta di materiale sul piede.

Un lavoratore viene investito alla punta del piede destro dalla caduta di un bancale in legno che sta posizionando su una pila dove sono stoccati altri bancali riportando la frattura della falange ungueale del 1°dito del piede destro.

Il lavoratore non indossa le scarpe antinfortunistica in quanto non fornitegli dal direttore della filiale contrariamente a quanto previsto dal D.V.R.

Fattori causali:
caduta di un bancale in legno che l'infortunato stava posizionando;
scarpe antinfortunistiche non fornite.



3° Il terzo caso riguarda un infortunio avvenuto in una fase di movimentazione manuale.

Un lavoratore è impegnato a movimentare insieme ad un collega un pacco di piastrelle di marmo.

Durante questa operazione al collega scivola dalle mani il pacco che cadendo colpisce al piede destro l'infortunato che non indossava scarpe antinfortunistiche.

L'infortunato ha riportato una frattura al piede destro.

Questi i fattori causali rilevati:
“al collega scivolava di mano il pacco di piastrelle”;
“Mancato utilizzo di scarpe antinfortunistiche”.



Ci si chiede perché ancora tutto ciò accada se esistono ormai in commercio modelli di scarpe antinfortunistiche ultratratraspiranti ultraleggere ultraflessibili






Come prendersi cura delle proprie scarpe antinfortunistiche?
  1. E’ importante effettuare una pulizia periodica accurata, controllando anche lo stato di usura delle calzature;
  2. Non è necessario utilizzare prodotti aggressivi: molto meglio usare delicatezza eliminando ogni giorno polvere e residui di fango dalle suole;
  3. Non fare asciugare le scarpe vicino a fonti di calore o sotto i raggi solari onde evitare la formazione di aloni ma anche per scongiurare che si secchino e si formino crepe;
  4. Tieni sempre un paio di calzature antinfortunistiche di riserva: avere un secondo paio a disposizione consente alle scarpe di asciugarsi dal sudore e di ridurre i problemi legati alla sudorazione eccessiva.






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