lunedì 29 gennaio 2018

SMOG: Polveri e Gas inquinanti dell'aria


Italia assediata dallo smog, limiti superati in 39 città con sette milioni di persone che respirano quotidianamente aria inquinata. Situazione allarmante per intere categorie di lavoratori e  operatori (ad esempio la Polizia Municipale).

Gli effetti sulla salute  

Delle 31 città con un inquinamento costante tutto l’anno, 28 superano i 100 giorni, e 16 superano addirittura i 150 giorni. Sono le città dell’area padana a pilotare la classifica (con l’aggiunta di Frosinone e Terni). La popolazione residente in questi capoluoghi ammonta a circa 7 milioni di abitanti che, in pratica, hanno respirato polveri e gas tossici e nocivi circa un giorno su due nel peggiore dei casi (Cremona), circa un giorno su quattro nel caso di Biella che chiude la classifica con 87 giornate.



L'atmosfera è una miscela di gas e vapore acqueo.
Alcuni di questi gas sono inquinanti: cosa vuol dire esattamente?
Lo spiega bene l'Agenzia Europea per l'Ambiente:

“Gli inquinanti sono sostanze che immesse direttamente o indirettamente nell´aria e nell´ambiente, possono avere effetti nocivi sulla salute umana o sull´ambiente nel suo complesso. Molte di queste sostanze possono essere già presenti in natura a basse concentrazioni con origine da processi naturali, altre possono essere di sola origine antropica”.


I principali inquinanti dell'aria sono:

  • Il biossido di zolfo (SO2)
  • Il biossido di azoto (NO2)
  • Il monossido di carbonio (CO)
  • Ozono (O3)
  • Benzene (C6H6)
  • Polveri sottili (PM10 – PM2,5)
La tabella comparativa delle diverse mascherine antismog che riproduciamo sotto è piuttosto "datata" ma ancora valida (c'erano ancora le lire)




Come si può vedere nella 2° riga solo la 3° e la 4° mascherina "addizionate" con i carboni attivi riescono a proteggere un pò dall'ossido di azoto e dagli idrocarburi (oltre che dalle polveri).

Non è un elemento trascurabile perché la sola protezione dalle polveri, se pur di classe P2 o P3 non è assolutamente sufficiente per le polveri inquinanti e lo smog delle città, se queste mascherine non sono "addizionate" con i carboni attivi.


La maggior parte delle polveri ha un diametro compreso tra 0.1 e 10 micron. Il rischio dipende dalla loro concentrazione  e dalla loro dimensione:
  • le particelle con diametro superiore a 10 micron si fermano nelle prime vie   respiratorie;
  • le particelle con diametro tra 5 e 10 micron raggiungono la trachea e i bronchi;
  • le particelle con diametro inferiore ai 5 micron possono raggiungere gli alveoli polmonari.


LE POLVERI FINI (PM10 - PM2,5)

Le polveri sottili sono formate da sostanze tossiche e cancerogene. Raggiungono le parti più profonde e delicate dei nostri polmoni, dove si accumulano. Il traffico automobilistico è la causa principale di questa forma di inquinamento.

La famigerata sigla PM 10 sta per Particulate Matter, ossia: Materia Particolata (in piccole particelle). 10 significa che le particelle hanno un diametro inferiore ai 10 micron (10 millesimi di mm).

Si tratta di particelle microscopiche non visibili a occhio nudo. Sono minuscoli frammenti di sostanze organiche (fibre animali e vegetali, pollini, batteri, spore) e inorganiche (metalli pesanti, fibre di amianto, solfati, nitrati, polveri di carbone e di catrame, ecc). Le particelle sono diffuse nell´aria, per questo si parla di particolato atmosferico o aerodisperso.

Il PM2,5 è la frazione più fine del PM10, costituita dalle particelle con diametro uguale o inferiore a 2,5 micron.

Il PM 2,5 è il particolato più pericoloso per la salute e l´ambiente: infatti questo particolato è quello che si deposita sugli alveoli e inoltre può rimanere sospeso nell´atmosfera per giorni.

Da uno studio condotto dall´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente della Lombardia si evidenzia che la fonte principale di produzione del PM 10 è il traffico veicolare. Il comune di Milano contribuisce a circa il 24% delle emissioni provinciali: di questa quota il traffico conta per l´83% e il riscaldamento per il 16%. Per i veicoli il combustibile più inquinante è il diesel; per gli impianti di riscaldamento è il gas combustibile, seguito dal gasolio. I combustibili meno dannosi sono metano e GPL.



GLI EFFETTI SULLA SALUTE DELL´UOMO

Il PM 2,5 , la frazione più fine del PM10, è particolarmente insidioso perché entra nei nostri polmoni a ogni respiro ed è tanto piccolo da raggiungere senza difficoltà gli alveoli polmonari. Qui gli elementi estranei vengono inghiottiti da cellule del nostro sistema di difesa, dette ‘macrofagi´, che tentano di distruggere l´intruso digerendolo; se non ci riescono lo tengono nascosto dentro di sé. Questa situazione comporta due tipi di rischi:

1° La continua entrata di elementi estranei negli alveoli può danneggiare lo strato di cellule responsabili degli scambi gassosi (l´entrata di ossigeno e la fuoriuscita di anidride carbonica) e provocare problemi alla respirazione.

2° Se le sostanze che i macrofagi non riescono a digerire si accumulano nell´organismo, essendo tossiche o cancerogene, possono provocare nel tempo l´insorgenza di malattie gravi.

La pericolosità del PM 10, ed in particolare del PM 2,5 , è stata dimostrata da numerosi studi epidemiologici.

Il PM 2,5 è infatti una miscela complessa di migliaia di composti chimici e alcuni di questi sono di estremo interesse a causa della loro tossicità. L´attenzione è rivolta agli idrocarburi aromatici policiclici (PHA) che svolgono un ruolo nello sviluppo del cancro. Alcuni nomi: Fluoranthene, Pyrene, Chrysene, Benz[a]anthracene, Benzo[b]fluoranthene, Benzo[k]fluoranthene, Benzo[a]pyrene, Dibenz[a,h]anthracene. Gli effetti nocivi sono proporzionali alla concentrazione e (come è stato dichiarato dall´Organizzazione Mondiale della Sanità) non è possibile individuare un valore al di sotto del quale il PM 10 - PM 2,5 non provochi un danno alla salute. Ci sono effetti di tipo acuto che si riscontrano nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata: infezioni respiratorie acute, crisi d´asma, disturbi circolatori e ischemici, aggravamento dei sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti. Altri effetti, di tipo cronico, sono dovuti alla presenza nell´aria per lungo periodo degli inquinanti: tosse e catarro persistenti, bronchiti croniche, diminuzione della capacità polmonare.

Più il PM è piccolo, più strada percorre nel nostro apparato respiratorio.

I gas nocivi e le polveri rappresentano un vero pericolo per la salute.

I LIMITI FISSATI DALLA NORMATIVA

L´UE, con direttiva 1999/30/CE del 22 aprile 1999 riguardante le concentrazioni di PM10, (recepita dal D.M. 02/04/2002 n.60 ) ha stabilito il valore limite giornaliero delle PM10, che non deve superare i 50 µg/m3 , limite da non superarsi più di 35 volte all´anno.
La stessa direttiva fissa inoltre il valore limite annuale di 40 µg/m3 .

Successivamente al 01/01/2005 il valore limite giornaliero di 50 mg/mc non potrà essere essere superato più di 7 volte all´anno , ed il valore limite annuale è portato a 20 µg/m3 . (Valori limite indicativi da rivedere con successivo decreto sulla base della futura normativa comunitaria).

I FACCIALI FILTRANTI

I facciali filtranti sono una forma di protezione delle vie respiratorie da adottare da chi è a contatto con l'inquinamento da traffico cittadino. E' tuttavia fondamentale utilizzare solo quelle "addizionate" con i carboni attivi.

Al momento l´utilizzo di un facciale filtrante è l'unico rimedio possibile che i semplici cittadini, ciclisti e motociclisti ecc. possono adottare per difendersi dalle polveri sottili, visti gli scarsi effetti ottenuti con i provvedimenti di limitazione del traffico.


Usa solo mascherine rispondenti alla normativa EN149: le mascherine che spesso si vedono indossate da passanti, ciclisti e purtroppo anche dalle forze dell'ordine, NON sono assolutamente adatte alla filtrazione delle polveri fini. Si tratta infatti delle cosiddette "mascherine igieniche" per polveri grossolane, non conformi alla norma EN149 e non offrono alcuna protezione. Per legge non è permesso utilizzarle come dispositivo di protezione individuale, ma per la protezione dell'ambiente esterno da possibili contaminazioni originate da chi indossa la mascherina.
Le mascherine non conformi alle norme EN
149 possono infatti servire esclusivamente per prevenire possibili contaminazioni del prodotto manipolato, viene quindi protetto l'ambiente esterno dall'utilizzatore, e NON chi indossa la mascherina. (esempio: industrie alimentari).








martedì 16 gennaio 2018

Nuovi ANTISOSTA per non far parcheggiare










dissuasori di sosta antiparcheggioANTISOSTA per non far parcheggiare ASEM 420 peso: 5,7 kg.
abbattibile e lucchettabile
Per non consentire e limitare l'accesso ad un parcheggio

- Lunghezza totale : 79 cm.
- Altezza totale : 52 cm.
- Tipo di chiusura: con lucchetto
Barriera molto robusta realizzata in tubo di acciaio zincato di 42 mm. di diametro e 1,8 mm di spessore con due piedi in lamiera.
.
3 strisce riflettenti di colore rosso, larghe 6 cm, vengono già applicate direttamente sui dissuasori di parcheggio.
Imballati singolarmente in un cartone da 60 x 80 x 8 cm.
Dimensioni - lunghezza: 79 cm. - profondità: 41 cm. - altezza : 52 cm.



dissuasori di sosta antiparcheggio
ANTISOSTA per non far parcheggiare ASEM 430 Peso: 12 kg.
abbattibile e lucchettabile
Per non consentire e limitare l'accesso ad un parcheggio

- Lunghezza totale : 86 cm.
- Altezza totale : 45.6 cm.
- Tipo di chiusura: con una serratura a cilindro con 2 chiavi
Barriera molto robusta realizzata in tubo di acciaio zincato di 55 mm. di diametro e 2 mm. di spessore con due piedi in ghisa.

2 strisce riflettenti di colore rosso, larghe 6 cm, vengono già applicate direttamente sui dissuasori di parcheggio.
Imballati singolarmente in un cartone da 60 x 80 x 8 cm.
Dimensioni - lunghezza: 86 cm. - profondità: 42.5 cm. - altezza: 45.6 cm.



dissuasori di sosta antiparcheggio
ANTISOSTA per non far parcheggiare ASEM 440 Peso: 8,5 kg.
abbattibile e lucchettabile
Per non consentire e limitare l'accesso ad un parcheggio

- Lunghezza totale : 90 cm.
- Altezza totale : 60 cm.
- Tipo di chiusura: con una serratura a cilindro con 2 chiavi
Barriera molto robusta realizzata in tubo di acciaio zincato di 40 mm. di diametro e 2 mm. di spessore con 1 piede centrale pieghevole in tubo quadro galvalizzato da 50 mm.

2 strisce riflettenti di colore rosso, larghe 6 cm, vengono già applicate direttamente sui dissuasori di parcheggio.
Imballati singolarmente in un cartone da 65 x 90 x 8 cm.
Dimensioni - lunghezza: 90 cm. - altezza: 60 cm.








sabato 13 gennaio 2018

SCALE: Istruzioni durante e dopo l'uso



La caduta dalle scale è ancora un incidente tra i più diffusi.

Molti riferimenti alle scale si possono trovare nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., ad esempio nel Titolo IV (Cantieri temporanei o mobili), Capo II (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota), articolo 113 (Scale).





La scelta di una scala portatile deve essere fatta dopo aver considerato che:

scala doppia
“non è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
non deve superare l’altezza di 5 m”.

scala in appoggio
“è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
usata per l’accesso dovrà essere tale da sporgere a sufficienza (ad esempio, per almeno 1 metro) oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura,
non deve superare l’altezza di 15 m”.

scala trasformabile
“nelle sue possibili configurazioni deve essere usata con una altezza massima di 5 metri per la configurazione doppia e con una altezza massima di 15 metri per la configurazione in appoggio,
in configurazione di scala doppia non è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
in configurazione di scala in appoggio è idonea come sistema di accesso ad altro luogo,
in configurazione di scala in appoggio, usata per l’accesso, dovrà essere tale da sporgere a sufficienza (ad esempio, per almeno 1 metro) oltre il livello di accesso, a meno che altri dispositivi garantiscano una presa sicura”.

Il Quaderno Tecnico "SCALE PORTATILI" sottolinea innanzitutto che per l’uso della scala portatile è indispensabile attenersi alle indicazioni del fabbricante.

Durante l’uso della scala il lavoratore deve:

- “non collocarla su attrezzature che forniscano una base per guadagnare posizione in altezza;
- posizionarla su un supporto stabile, resistente, di dimensioni adeguate e immobile, in modo da garantire la posizione orizzontale dei gradini/pioli;
- assicurarsi che sia sistemata e vincolata in modo da evitare sbandamenti, slittamenti, rovesciamenti, oscillazioni o inflessioni accentuate. Qualora non sia attuabile l’adozione delle misure citate, la scala deve essere trattenuta al piede da un’altra persona;
- salire/scendere su/dalla stessa indossando l’abbigliamento adeguato e i DPI idonei sulla base della valutazione dei rischi ( calzature ad uso professionale atte a garantire una perfetta stabilità e posizionamento; non a piedi nudi o con scarpe a tacchi alti o con ogni tipo di sandalo, non con lacci che possano impigliarsi o finire sotto le scarpe ecc.);
- salire fino a un’altezza tale da consentirgli di disporre in qualsiasi momento di un appoggio e di una presa sicura;
- non esporsi lateralmente per effettuare il lavoro; la fibbia della cintura (ombelico) dovrebbe trovarsi all’interno dei montanti ed entrambi i piedi sullo stesso gradino/piolo durante tutta l’operazione;
- non lasciarla per accedere ad un altro luogo in quota senza una sicurezza supplementare, come un sistema di legatura o un dispositivo di stabilizzazione adatto;
- non utilizzarla per accedere a un altro livello in caso di scala doppia;
- non oltrepassare il terz’ultimo gradino di una scala in appoggio;
- non sostare sui due gradini/pioli più alti di una scala doppia senza piattaforma e guarda-corpo;
- non sostare sui quattro gradini/pioli più alti di una scala doppia con tronco a sbalzo all’estremità superiore se previsto dal fabbricante;
- non utilizzarla per effettuare lavori su parti elettriche sotto tensione a meno che non sia isolata;
- non utilizzarla all’esterno, in condizioni climatiche avverse come vento forte;
- adottare precauzioni per evitare che i bambini possano giocare sulla stessa;
- assicurare le porte (non le uscite antincendio) e le finestre, quando possibile, nell’area di lavoro;
- non usarla come ponte;
- non salire/scendere su/dalla stessa portando materiali pesanti o ingombranti che pregiudichino la presa sicura;
- posizionare sempre entrambi i piedi sulla stessa, non sbilanciandosi;
- tenersi in salita e in discesa sulla linea mediana, col viso rivolto verso la stessa e le mani posate sui pioli o sui montanti;
- mantenere il corpo centrato rispetto ai montanti;
- effettuare la salita e la discesa solo sul tronco predisposto per la salita (con gradini e pioli);
- stazionare sulla stessa solo per brevi periodi intervallando l’attività con riposo a terra;
- evitare di saltare a terra dalla stessa;
- evitare ogni spostamento della stessa, anche piccolo, ma eseguirlo quando non si è su di essa;
- non modificare la posizione della stessa dall’alto;
- avere sempre una presa sicura a cui sostenersi, quando si posiziona sulla stessa;
- disporre eventualmente di un contenitore porta attrezzi agganciato alla stessa specificatamente previsto per l’uso dal fabbricante;
- disporre eventualmente di un contenitore porta attrezzi agganciato alla vita in caso di utilizzo di attrezzi da lavoro;
- evitare di posizionare un piede su un gradino (piolo) e l’altro su un oggetto o ripiano;
- evitare di sporgersi lateralmente;
- evitare la salita, la discesa e lo stazionamento contemporaneo con altri lavoratori;
- evitare di applicare sforzi eccessivi con gli attrezzi da lavoro che potrebbero farla scivolare o ribaltare;
- evitare la salita e la discesa sulla stessa portando materiali pesanti o ingombranti che pregiudichino la presa sicura;
- evitare la salita e la discesa sulla stessa se si soffre di vertigini;
- evitare la salita e la discesa sulla stessa quando si è stanchi o la funzionalità degli arti è pregiudicata (per esempio: lesioni, dolori ecc.);
- vietarne l’utilizzo alle donne gestanti”.

Dopo l’uso della scala è necessario:

- “verificare l’integrità di tutti i componenti;
- movimentarla con cautela, considerando la presenza di altri lavoratori per evitare di colpirli accidentalmente;
- tenerla inclinata, mai in orizzontale specie quando la visibilità è limitata quando la si trasporta a spalla;
- non inserire il braccio all’interno della stessa fra i gradini/pioli nel trasporto a spalla;
- evitare che cada a terra o urti contro ostacoli durante la movimentazione;
- riportarla alla minima altezza nel caso del tipo a sfilo a due o tre tronchi;
- riporla in un luogo coperto, aerato, asciutto e non esposto alle intemperie;
- riporla verticalmente con i montanti a terra ed assicurarsi che non possa cadere: può essere riposta orizzontalmente per la sua lunghezza, appesa lungo i montanti;
- non riporla a terra orizzontalmente, in quanto fonte di possibile inciampo;
- effettuarne, eventualmente, la pulizia”.

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Scale portatili”, Quaderno Tecnico per i cantieri temporanei o mobili - edizione 2014 (formato PDF, 3.45 MB).




lunedì 8 gennaio 2018

Catalogo DIADORA










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